Situata in posizione dominante la sottostante piazza Bellini, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota anche come “la Martorana“, deve la sua più comune denominazione alla presenza di un monastero benedettino femminile, fondato nel 1193 da Goffredo ed Aloisia de Marturano, al quale nel 1435 il re Alfonso “il Magnanimo” concesse la chiesa.
La sua edificazione (1143-1185), si deve al grande Ammiraglio del Regno, Giorgio Antiocheno, come ringraziamento per l’aiuto e la protezione concessagli dalla Santissima Vergine: il famoso Ammiraglio, volle assegnare la chiesa al clero greco bizantino, stabilendone anche la dotazione (un fondo in Misilmeri con 10 villani).
Nel 1282 dopo la rivolta del Vespro, nella chiesa ebbe luogo la riunione dei maggiori baroni del Regno, in cui si giurò fedeltà a Pietro d’Aragona che aveva appoggiato la rivolta contro Carlo d’Angiò.
La-martorana finestra martorana
l’aspetto attuale, dovuto alle aggiunte di epoca barocca, in parte eliminati dai restauri ottocenteschi operati dall’ing.Giuseppe Patricolo (1870-1873), rivela chiaramente il contrasto tra la facciata barocca e la superficie muraria della originaria costruzione normanna, facilmente riconoscibile dai caratteri inconfondibili dell’architettura ecclesiale del medioevo siciliano: il disegno delle arcate, le finestrelle ogivali, la muratura eseguita con filari di piccoli conci ben squadrati e la presenza della cupola.
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La sua edificazione (1143-1185), si deve al grande Ammiraglio del Regno, Giorgio Antiocheno, come ringraziamento per l’aiuto e la protezione concessagli dalla Santissima Vergine: il famoso Ammiraglio, volle assegnare la chiesa al clero greco bizantino, stabilendone anche la dotazione (un fondo in Misilmeri con 10 villani).
Nel 1282 dopo la rivolta del Vespro, nella chiesa ebbe luogo la riunione dei maggiori baroni del Regno, in cui si giurò fedeltà a Pietro d’Aragona che aveva appoggiato la rivolta contro Carlo d’Angiò.
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Spaghetti alla siciliana
Spaghetti alla siciliana: una ricetta semplice, anzi semplicissima, e di una velocità sorprendente. E’ un sugo poverissimo che però racchiude in sé tanti ingredienti simbolo della cultura culinaria siciliana, che è fatta di elementi poveri ma saporiti, che…
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Realizzata agli inizi degli anni ’40 del secolo scorso, l’ABSIDE MILITARE che si trova a CARINI, in provincia di Palermo.
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Si tratta di un manufatto dalle caratteristiche ARCHITETTONICHE uniche, sia dal punto di vista STRATEGICO sia da quello COSTRUTTIVO, in quanto appresenta un’eccezionale esempio di mascheramento, ovvero quell’arte a metà tra le opere militari e quelle architettoniche in grado di dissimulare la natura di una fortificazione rendendola simile a un edificio urbano, integrandosi perfettamente nel tessuto storico ed architettonico della cittadina palermitana.
Costruita dal Regio Esercito italiano per la difesa del territorio attorno a Palermo e posta a protezione dell’importante incrocio stradale antistante che collegava la litoranea SS113 proveniente da Trapani con l’intercomunale di Torretta dalla quale era possibile attraversando un altro sbarramento, quello di Portella della Torretta, entrare a Palermo. La postazione militare, probabilmente affianca da un’altra struttura difensiva similare posta sul lato opposto della via ed oggi non più esistente, era dotata di una mitragliatrice pesante in grado di interdire la presenza di eventuali forze avversarie. Oggi l’abside di Carini è nascosta dai palazzi della cittadina palermitana che ne celano la presenza, e rendono quasi indecifrabile all’osservatore la sua ragion d’essere rispetto al territorio.
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Costruita dal Regio Esercito italiano per la difesa del territorio attorno a Palermo e posta a protezione dell’importante incrocio stradale antistante che collegava la litoranea SS113 proveniente da Trapani con l’intercomunale di Torretta dalla quale era possibile attraversando un altro sbarramento, quello di Portella della Torretta, entrare a Palermo. La postazione militare, probabilmente affianca da un’altra struttura difensiva similare posta sul lato opposto della via ed oggi non più esistente, era dotata di una mitragliatrice pesante in grado di interdire la presenza di eventuali forze avversarie. Oggi l’abside di Carini è nascosta dai palazzi della cittadina palermitana che ne celano la presenza, e rendono quasi indecifrabile all’osservatore la sua ragion d’essere rispetto al territorio.
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Un dramma d'amore che rivive ad ogni luna piena: il mistero della grotta della Pillirina
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Un dramma d'amore che rivive ad ogni luna piena: il mistero della grotta della Pillirina
A Siracusa un suggestivo tratto di costa racchiude un mito che ancora oggi affascina e commuove, si tramanda da tempi remoti e i pescatori raccontano di strani avvistamenti La Pillirina a Siracusa (foto di Alessandro Faro) Enzo Maiorca, il siracusano più…
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Un angolo poco conosciuto della Sicilia, un luogo MAGNIFICO e SPETTACOLARE: all’ombra del promontorio di TINDARI, in provincia di Messina, si trova la RISERVA NATURALE ORIENTATA LAGHETTI DI MARINELLO.
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Una LAGUNA SALMASTRA che a seconda delle maree e della stagione cambia continuamente forma, creando grandi e piccoli laghetti divisi da sottile LINGUE di sabbia bianca.
Estesa per circa 400 ettari, all’interno delle riserva naturale, pare che i laghetti si siano originati tra il 1865 e il 1895, a causa delle particolari condizioni che il mare e il meteo vantano in questa zona e di alcuni processi tettonici: il trasporto sulla costa di sabbia e ghiaia, infatti, è dovuto all’approfondimento del fondale marino, causato dall’azione del mar Tirreno.
E’ possibile imbattersi in una gran varietà di ambienti, da quelli lacustri salmastri alle sabbie marine costiere, dai ripidi pendii alle zone a strapiombo sul mare, nonchè un gran numero di specie animali e vegetali che vivono in questo luogo.
Siete pronti a visitare questo posto incantevole?
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E’ possibile imbattersi in una gran varietà di ambienti, da quelli lacustri salmastri alle sabbie marine costiere, dai ripidi pendii alle zone a strapiombo sul mare, nonchè un gran numero di specie animali e vegetali che vivono in questo luogo.
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Totani ripieni a ghiotta alla messinese
I protagonisti della ricetta di oggi sono i totani ripieni, cucinati a ghiotta alla siciliana, o meglio alla messinese. Dovete sapere che il 15 agosto per Messina è un giorno importante: è il giorno della Vara. E per la mia famiglia è il giorno dei totani…
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Noi siciliani siamo tutti neri come le teste di moro.
Bianchi come il sale di Trapani e le rocce candide della Scala Dei Turchi.
Arabi come la Zisa.
Greci come il tempio della Concordia di Agrigento.
Normanni come le nostre splendide cattedrali, e ancora, Fenici, Spagnoli e Bizantini.
Siamo i discendenti dei popoli del mare,
Siamo la terra dei Ciclopi.
Siamo la terra delle Piramidi dell'Etna.
Siamo la terra di Colapesce e i primi palombari.
Siamo la terra delle grotte magiche e delle trovature.
Siamo la terra della bellissima e incantevole Aretusa e del folle amore di Alfeo.
Siamo la terra delle tre ninfe, Capo Peloro, Capo Passero e Capo Lilibeo.
Siamo la terra della principessa Sicilia.
Siamo la terra del Vespro e dell'onore.
Siamo la terra di Scilla e Cariddi il terrore dei marinai antichi.
Siamo la terra dei giganti e di Tifeo.
Siamo la terra che ha fatto della multiculturalità la sua fortuna e la sua bandiera, un mix straordinario di culture e diversità custodito nel nostro patrimonio genetico, che ci accompagna in qualsiasi parte del mondo noi ci troviamo.
Salutiamo gli sconosciuti baciandoli.
Se hai bisogno nessuno si tira indietro, l’ospitalità per noi è sacra, non abbiamo paura di ciò che è diverso da noi, perché noi stessi siamo diversi, noi siamo SICILIANI!
"Peppe Lombardo"
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Siamo i discendenti dei popoli del mare,
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Salutiamo gli sconosciuti baciandoli.
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