♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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《Questa donna straordinaria si chiama Franca Viola, oggi ha 72 anni. Ne aveva 17 il giorno di Santo Stefano del 1965, quando il suo ex fidanzato Filippo Melodia, noto malavitoso e nipote di un capoclan locale, dopo una lunga serie di minacce e intimidazioni, fece irruzione nella sua casa di Alcamo insieme a 13 giovani armati, che devastarono l'appartamento, pestarono a sangue la madre e rapirono Franca e il fratellino Mariano, che si era aggrappato alle gambe della sorella senza mollarla più.

Il fratello lo lasciarono poche ore dopo. Franca no. Franca trascorrerà i successivi sette giorni segregata in un casolare di campagna e, in seguito, in casa della sorella di Melodia. Infine, dopo una settimana trascorsa quasi sempre a letto, a digiuno, in stato di semi-incoscienza, insultata, saccheggiata, umiliata, fu violentata dall'ex fidanzato.

Quando, il 2 gennaio, fu rintracciata e liberata dalla polizia, Melodia dava per scontato che tutte le accuse sarebbero crollate con quello che allora era considerato la norma: il "matrimonio riparatore".

Ed è qui che una storia drammaticamente comune a quella di centinaia di donne assume una traiettoria che cambierà la storia di Franca e quella di un Paese intero. Franca rifiuta di sposarsi, sceglie di dichiararsi "svergognata" davanti a un'opinione pubblica bigotta e sbigottita: non era mai accaduto prima di allora.

Franca ha contro tutto e tutti: lo Stato italiano, la mafia, una società patriarcale e arcaica che la considera un incidente di percorso. Accanto a lei ha solo una persona: il padre Bernardo, che dal primo istante non l'ha mai abbandonata e si è costituito parte civile al processo, a costo anche del proprio lavoro.

Ed è proprio durante quello storico processo che Franca Viola pronuncia queste parole che oggi riecheggiano ancora fortissimo, ma che allora, nell'Italia e nella Sicilia degli anni '60, suonavano semplicemente blasfeme.
E, per questo, potentissime.

"Io non sono proprietà di nessuno” disse. “Nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto. L'onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”.

Dopo mesi di fango, insulti, minacce, intimidazioni di ogni genere, Melodia e i suoi complici vengono condannati a 11 anni di carcere. Franca ha vinto, sposa un altro uomo, si riappropria della propria vita, ma dovremo attendere altri 15 anni - il 1981 - perché il matrimonio riparatore e il delitto d'onore - grazie anche e soprattutto al suo coraggio e alla sua tenacia - spariscano dal codice penale.

Ancora oggi, a distanza di oltre mezzo secolo, quando Franca incontra per strada alcuni dei suoi carnefici, chinano il capo alla vista di quella donna, incapaci di sostenerne lo sguardo, la dignità incrollabile.

Mentre parliamo di violenza sulle donne, abusi, discriminazioni di genere, di patriarcato malato e maschilismo tossico, questa storia è ancora lì a ricordarci che i diritti che crediamo scontati sono stati conquistati un pezzo per volta, un passo dopo l'altro, con fatica, sacrifici e sofferenze inimmaginabili da parte di donne come Franca Viola. Una grande italiana.》

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📚Lorenzo Tosa
#Storiaecultura
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Il tempo mette ognuno al proprio posto. Ogni Regina sul suo trono. Ogni pagliaccio nel proprio circo.

-👑La Queen👑-

@iodicotudicieglidice🖋
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Piazza Armerina vista dall'alto. Una bellissima cittadina nel cuoredella Sicilia, cinosciuta anche come la città dei Moisaici e delle Cento Chiese.

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Piazza Armerina (Ciazza nella locale lingua gallo-italica,Chiazza in Siciliano)è un comune italiano di 20 963 abitanti del libero consorzio comunale di Enna in Sicilia, ed è sede di vescovado con un'estesa diocesi. Il territorio di Piazza Armerina sorge su un'altura dei monti Erei meridionali, nella parte centro-orientale della Sicilia, a 697 m d'altitudine. Fino al 1927 era capoluogo di un esteso circondario e sede di sottoprefettura, quando non era ancora stata istituita la provincia di Enna, alla quale fu inglobata.

È un'antica città d'impianto medievale con un pregevole centro storico barocco e normanno. Sul suo territorio si trova la Villa romana del Casale con i suoi famosi mosaici, dal 1997 Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Città d'arte, già definita Urbs Opulentissima, con forte richiamo turistico per il suo importante patrimonio archeologico, storico, artistico e naturale, nota come la "Città dei Mosaici e del Palio dei Normanni".

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San Nicola l'Arena (secondo l'antica denominazione San Nicolò l'Arena Tonnara, Santa Nicuola in siciliano) è una frazione di Trabia, comune della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

San Nicola dista dal capoluogo siciliano circa 32 chilometri. È un paesino che vive principalmente di pesca, di agricoltura e, soprattutto in estate, di turismo. È, infatti, un centro balneare ed è dotato di un incantevole porticciolo turistico.

L'agglomerato di case si sviluppa attorno all'asse viario portante che risponde al nome di corso Umberto Primo, e che non è altro che la prosecuzione all'interno della bella borgata marinara della Strada statale 113 Settentrionale Sicula.

Chi passa da San Nicola o chi approda dal mare può visitare il castello, il porticciolo turistico, il lungomare e la chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari. Di notevole interesse naturalistico è anche la Riserva naturale orientata Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto.

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Uno dei CAPOLAVORI di PALERMO è la CHIESA DELLA MARTORANA

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Situata in posizione dominante la sottostante piazza Bellini, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota anche come “la Martorana“, deve la sua più comune denominazione alla presenza di un monastero benedettino femminile, fondato nel 1193 da Goffredo ed Aloisia de Marturano, al quale nel 1435 il re Alfonso “il Magnanimo” concesse la chiesa.
La sua edificazione (1143-1185), si deve al grande Ammiraglio del Regno, Giorgio Antiocheno, come ringraziamento per l’aiuto e la protezione concessagli dalla Santissima Vergine: il famoso Ammiraglio, volle assegnare la chiesa al clero greco bizantino, stabilendone anche la dotazione (un fondo in Misilmeri con 10 villani).
Nel 1282 dopo la rivolta del Vespro, nella chiesa ebbe luogo la riunione dei maggiori baroni del Regno, in cui si giurò fedeltà a Pietro d’Aragona che aveva appoggiato la rivolta contro Carlo d’Angiò.

La-martorana finestra martorana
l’aspetto attuale, dovuto alle aggiunte di epoca barocca, in parte eliminati dai restauri ottocenteschi operati dall’ing.Giuseppe Patricolo (1870-1873), rivela chiaramente il contrasto tra la facciata barocca e la superficie muraria della originaria costruzione normanna, facilmente riconoscibile dai caratteri inconfondibili dell’architettura ecclesiale del medioevo siciliano: il disegno delle arcate, le finestrelle ogivali, la muratura eseguita con filari di piccoli conci ben squadrati e la presenza della cupola.

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