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🌦Buongiorno ☕️🌻
🗓️ 22Marzo
📖Proverbiu du jionnu
"Iu manciu cipudda, e a tia t’abbrucianu l’occhi".
🎥 @christian.chiari82
👉🏻@sicilianewseinfo
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#storiadisicilia #limportanzadellamemoria #ceraunavoltainsicilia #siciliaantica
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🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
🔸Addì 22 Marzo 1609 , Dominica matino – Nel convento di Sancto Dominico di questa città, si fici lu spittaculu della Santa Inquisizioni. Et a uri 13 in circa niscero di Castello a Mare li Inquisiti, con tutti li Conventi. E nell’ultima venìa la Compagnia di detta Inquisizione, con la cruci del Sancto Ufficio coperta con velo negro e poi li cruci delli Parrocchi coverta di nigro et ogniuno delli fratelli con la intorcia allumata; et appresso li inquisiti, quali foro di numero di 25, uomini e donni. Et arrivati chi foro in ditto Convento, si lessi lu processo di ogniuno. E finito, li Inquisitori ci ficiro la assoluzioni; e sindi tornarono tutti li inquisiti nella Vicaria del novo edificio di questa città.
🔸Addì 22 Marzo 1670 – Muore Pietro Fullone ( per i Palermitani, Fudduni ) e fu sepolto nella chiesa di S. Maria dell'Itria (così attesta lo storico Antonio Mongitore). Nato a Palermo agli inizi del sec. XVII, forse nel rione Capo, non si conoscono i nomi dei genitori, tantomeno la sua biografia, avvolta nella leggenda e tramandata per aneddoti dalla memoria popolare.Il cognome stesso del poeta pare sia un soprannome, ricavato dalla voce dialettale foddi, "folle", accresciuta nell'epiteto "Fudduni", con cui egli era noto.
🔸Addì 22 Marzo 1943 – Una ventina di quadriplani americani hanno effettuato una incursione aerea su Palermo. Molti fabbricati urbani sono stati demoliti o danneggiati. Le vittime accertate tra la popolazione civile salgono a 38 morti e 184 feriti. Il contegno della popolazione è stato esemplare.
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🔸Addì 22 Marzo 1609 , Dominica matino – Nel convento di Sancto Dominico di questa città, si fici lu spittaculu della Santa Inquisizioni. Et a uri 13 in circa niscero di Castello a Mare li Inquisiti, con tutti li Conventi. E nell’ultima venìa la Compagnia di detta Inquisizione, con la cruci del Sancto Ufficio coperta con velo negro e poi li cruci delli Parrocchi coverta di nigro et ogniuno delli fratelli con la intorcia allumata; et appresso li inquisiti, quali foro di numero di 25, uomini e donni. Et arrivati chi foro in ditto Convento, si lessi lu processo di ogniuno. E finito, li Inquisitori ci ficiro la assoluzioni; e sindi tornarono tutti li inquisiti nella Vicaria del novo edificio di questa città.
🔸Addì 22 Marzo 1670 – Muore Pietro Fullone ( per i Palermitani, Fudduni ) e fu sepolto nella chiesa di S. Maria dell'Itria (così attesta lo storico Antonio Mongitore). Nato a Palermo agli inizi del sec. XVII, forse nel rione Capo, non si conoscono i nomi dei genitori, tantomeno la sua biografia, avvolta nella leggenda e tramandata per aneddoti dalla memoria popolare.Il cognome stesso del poeta pare sia un soprannome, ricavato dalla voce dialettale foddi, "folle", accresciuta nell'epiteto "Fudduni", con cui egli era noto.
🔸Addì 22 Marzo 1943 – Una ventina di quadriplani americani hanno effettuato una incursione aerea su Palermo. Molti fabbricati urbani sono stati demoliti o danneggiati. Le vittime accertate tra la popolazione civile salgono a 38 morti e 184 feriti. Il contegno della popolazione è stato esemplare.
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IL GATTO SELVATICO SICILIANO
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🐈⬛ Il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) è una sottospecie continentale presente in un vasto areale comprendente la #Scozia, l’Europa centrale, la penisola Iberica ed i #Balcani. Presente anche in Italia, con una popolazione stimata in circa 700 – 800 animali, vive sulle Alpi Giulie ed in alcune valli delle Alpi Carniche, sulle #Alpi occidentali, sull’Appennino centrale, sull’Appennino calabro, nel Gargano, nel Vulture, in Sardegna ed in Sicilia.
In Sicilia il gatto selvatico ha un patrimonio genetico «unico» e distinto dagli altri esemplari europei e italiani. La distribuzione del gatto selvatico siciliano è a macchia di leopardo. Esistono piccole colonie isolate che vivono sull’Etna, sui #Nebrodi e sulle #Madonie.
I numeri dei soggetti sono estremamente limitati e ciò rende il gatto selvatico siciliano a rischio estinzione.
La diversità e la tipicità dei soggetti siciliani è dimostrata da uno studio che ha accertato una unicità del suo patrimonio genetico rispetto al patrimonio genetico delle colonie italiane ed europee. Il paradosso è che seppure il patrimonio genetico del gatto selvatico siciliano è più simile a quello domestico di quanto non lo sia con gli altri nuclei di gatti selvatici europei, è geneticamente discendente dal gatto selvatico europeo, mentre i gatti domestici europei sono discendenti dal gatto selvatico africano.
Questo paradosso è legato probabilmente all’insularità che come in altre specie ha creato dei soggetti con patrimonio genetico peculiari. La peculiarità genetica si palesa anche nell’espressione fenotipica. I soggetti siciliani infatti, hanno una colorazione di base più scura per una maggiore presenza di melanina e si tratta di soggetti più corposi.
Il gatto selvatico siciliano è il carnivoro selvatico di maggiore taglia presente nella fauna selvatica siciliana. Si trovano circa 1000 esemplari nei parchi dell’Etna, delle Madonie e dei Nebrodi. Avvistamenti sporadici sono stati rilevati nel trapanese nella #Riserva dello Zingaro. Le popolazioni più numerose, complessivamente si stima circa un migliaio di esemplari, sono state avvistate sull’Etna e nei boschi delle Madonie e dei Nebrodi.
Un centinaio nella zona etnea quelle studiate grazie alle foto trappole di cui si è servito Stefano Anile. Due avvistamenti insoliti sono avvenuti invece alla Riserva dello Zingaro.
L’Etna rappresenta per il gatto selvatico un habitat idoneo e ospita una popolazione tra le più dense riportate in letteratura (0,3 gatti per km2). Lo studio ha tuttavia evidenziato una contrazione dell’habitat del gatto selvatico probabilmente derivante da un pascolo eccessivo e prolungato.
L’ibridazione con le specie domestiche e il bracconaggio mette a rischio di estinzione il gatto selvatico siciliano.
💻 Fonte
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In Sicilia il gatto selvatico ha un patrimonio genetico «unico» e distinto dagli altri esemplari europei e italiani. La distribuzione del gatto selvatico siciliano è a macchia di leopardo. Esistono piccole colonie isolate che vivono sull’Etna, sui #Nebrodi e sulle #Madonie.
I numeri dei soggetti sono estremamente limitati e ciò rende il gatto selvatico siciliano a rischio estinzione.
La diversità e la tipicità dei soggetti siciliani è dimostrata da uno studio che ha accertato una unicità del suo patrimonio genetico rispetto al patrimonio genetico delle colonie italiane ed europee. Il paradosso è che seppure il patrimonio genetico del gatto selvatico siciliano è più simile a quello domestico di quanto non lo sia con gli altri nuclei di gatti selvatici europei, è geneticamente discendente dal gatto selvatico europeo, mentre i gatti domestici europei sono discendenti dal gatto selvatico africano.
Questo paradosso è legato probabilmente all’insularità che come in altre specie ha creato dei soggetti con patrimonio genetico peculiari. La peculiarità genetica si palesa anche nell’espressione fenotipica. I soggetti siciliani infatti, hanno una colorazione di base più scura per una maggiore presenza di melanina e si tratta di soggetti più corposi.
Il gatto selvatico siciliano è il carnivoro selvatico di maggiore taglia presente nella fauna selvatica siciliana. Si trovano circa 1000 esemplari nei parchi dell’Etna, delle Madonie e dei Nebrodi. Avvistamenti sporadici sono stati rilevati nel trapanese nella #Riserva dello Zingaro. Le popolazioni più numerose, complessivamente si stima circa un migliaio di esemplari, sono state avvistate sull’Etna e nei boschi delle Madonie e dei Nebrodi.
Un centinaio nella zona etnea quelle studiate grazie alle foto trappole di cui si è servito Stefano Anile. Due avvistamenti insoliti sono avvenuti invece alla Riserva dello Zingaro.
L’Etna rappresenta per il gatto selvatico un habitat idoneo e ospita una popolazione tra le più dense riportate in letteratura (0,3 gatti per km2). Lo studio ha tuttavia evidenziato una contrazione dell’habitat del gatto selvatico probabilmente derivante da un pascolo eccessivo e prolungato.
L’ibridazione con le specie domestiche e il bracconaggio mette a rischio di estinzione il gatto selvatico siciliano.
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📍Cefalù ☀️ Voilà🎻
Samuele Palumbo, violinista e giovane talento della Kids Orchestra del Teatro Massimo di Palermo ha vinto la decima edizione del programma televisivo Tu Si Que Vales.
🎥 @samuele.palumbo__
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#cefalu #sicilia #music #violinistas🎻 #sicily
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Il giovane ha conquistato la giuria e il pubblico del talent show con l’energia e la verve della sua esibizione sbaragliando gli avversari.
“Una grande emozione per tutti noi e un grande orgoglio” – dice il Maestro Michele De Luca, direttore delle formazioni giovanili della Fondazione Teatro Massimo, di cui Samuele fa parte.
Nato a Cefalù nel 2011, Samuele è stato ammesso all’età di 6 anni al Conservatorio di Musica “A. Scarlatti” di Palermo dove attualmente segue gli studi di violino nella classe della Professoressa Roberta di Marco.
Nel 2020 ha superato brillantemente l’audizione per entrare a far parte della “Massimo Kids Orchestra”, compagine giovanile della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, con cui tuttora collabora tra i primi violini.
Si è già esibito da solista al Teatro Massimo, accompagnato dalla “Massimo Youth Orchestra” e sotto la direzione del Maestro Michele De Luca.
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Nato a Cefalù nel 2011, Samuele è stato ammesso all’età di 6 anni al Conservatorio di Musica “A. Scarlatti” di Palermo dove attualmente segue gli studi di violino nella classe della Professoressa Roberta di Marco.
Nel 2020 ha superato brillantemente l’audizione per entrare a far parte della “Massimo Kids Orchestra”, compagine giovanile della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, con cui tuttora collabora tra i primi violini.
Si è già esibito da solista al Teatro Massimo, accompagnato dalla “Massimo Youth Orchestra” e sotto la direzione del Maestro Michele De Luca.
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"La mia vita in Ferrari" sbarca a Capo d'Orlando, incontro con l'autrice Marza Latino
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"La mia vita in Ferrari" sbarca a Capo d'Orlando, incontro con l'autrice Marza Latino
Continua il tour di presentazioni che coinvolgono la giovane autrice aluntina, impegnata dal mese di febbraio in un'interessante iniziativa di divulgazione. Un'accoglienza calorosa in ogni tappa che si è susseguita nel corso di quest'ultimo mese e che ha…
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🏰 Il Castello di Roccavaldina (ME)
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