Parco dell'Etna Lago Gurrida
È un Lago di origine naturale formatosi nel 1536 quando un'eruzione dell'Etna sbarro' la strada al fiume Flascio creando così questo bacino meta prediletta di uccelli migratori e ricco di flora e fauna protette dall'Ente Parco .
Il Lago è uno dei luoghi più suggestivi della fascia etnea e si trova nei pressi di Randazzo anche se spesso è preda di incivili che non amano e non rispettano la natura.
👉🏻©@sicil_iatertamia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
È un Lago di origine naturale formatosi nel 1536 quando un'eruzione dell'Etna sbarro' la strada al fiume Flascio creando così questo bacino meta prediletta di uccelli migratori e ricco di flora e fauna protette dall'Ente Parco .
Il Lago è uno dei luoghi più suggestivi della fascia etnea e si trova nei pressi di Randazzo anche se spesso è preda di incivili che non amano e non rispettano la natura.
👉🏻©@sicil_iatertamia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
❤3
Il Lago Gurrida è un gioiello incastonato nel territorio del Parco dell’Etna, in quel versante settentrionale che guarda i Nebrodi.
Si tratta dell’unica zona umida del territorio etneo, nata nel 1536 in seguito allo sbarramento del corso del Torrente Flascio provocato da una eruzione.
Le acque, non potendo procedere oltre, sono state costrette dalle lave ad espandersi in un vasto pianoro a 800 metri d’altitudine, dove, in seguito, sono stati impiantati i vigneti. Nella bella stagione il lago si ritira e le acque restano imprigionate solamente in un bacino artificiale, creato alcuni decenni fa.
In inverno, e sino alla primavera quando avviene lo scioglimento delle nevi, il Flascio colma i limiti naturali del lago, con un apporto variabile a seconda della stagione, e i vigneti restano sommersi anche per 3-4 metri.
Al Lago di Gurrida il Parco dell’Etna ha realizzato un Sentiero Natura (dotato di punti di osservazione numerati ed indicazioni segnavia), attualmente in ristrutturazione.
Si tratta di un itinerario agevole (lungo due chilometri) che accoglie anche gli escursionisti diversamente abili.
dell’Azienda Agricola “Gurrida”, ritrovandosi in un ambiente tipico delle masserie etnee, si costeggia il vigneto i cui tralci restano sommersi dalle acque nel periodo di piena.
Le viti si sono adattate a queste particolari condizioni che conferiscono alle uve qualità organolettiche esclusive, che si riflettono anche nella qualità degli ottimi vini.
Frontalmente si staglia contro il cielo la sagoma dell’Etna. I limiti del bacino naturale sono facilmente distinguibili dal campo lavico del 1536, che mostra lave a corda e lastroni.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Si tratta dell’unica zona umida del territorio etneo, nata nel 1536 in seguito allo sbarramento del corso del Torrente Flascio provocato da una eruzione.
Le acque, non potendo procedere oltre, sono state costrette dalle lave ad espandersi in un vasto pianoro a 800 metri d’altitudine, dove, in seguito, sono stati impiantati i vigneti. Nella bella stagione il lago si ritira e le acque restano imprigionate solamente in un bacino artificiale, creato alcuni decenni fa.
In inverno, e sino alla primavera quando avviene lo scioglimento delle nevi, il Flascio colma i limiti naturali del lago, con un apporto variabile a seconda della stagione, e i vigneti restano sommersi anche per 3-4 metri.
Al Lago di Gurrida il Parco dell’Etna ha realizzato un Sentiero Natura (dotato di punti di osservazione numerati ed indicazioni segnavia), attualmente in ristrutturazione.
Si tratta di un itinerario agevole (lungo due chilometri) che accoglie anche gli escursionisti diversamente abili.
dell’Azienda Agricola “Gurrida”, ritrovandosi in un ambiente tipico delle masserie etnee, si costeggia il vigneto i cui tralci restano sommersi dalle acque nel periodo di piena.
Le viti si sono adattate a queste particolari condizioni che conferiscono alle uve qualità organolettiche esclusive, che si riflettono anche nella qualità degli ottimi vini.
Frontalmente si staglia contro il cielo la sagoma dell’Etna. I limiti del bacino naturale sono facilmente distinguibili dal campo lavico del 1536, che mostra lave a corda e lastroni.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
❤4
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
🗓️ 20 GENNAIO
📖Proverbiu du jionnu
"U lupu i mala scuscenza comu opira pensa"
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
💔 MORTI PER LA TERRA
Il 20 gennaio 1893 nei pressi di #Caltavuturo, in Provincia di #Palermo, si consumò uno degli eventi più tragici nell’ambito della repressione del movimento dei Fasci Siciliani dei Lavoratori.
La strage ebbe origine dal tentativo delle autorità di disperdere una mobilitazione contadina per l’occupazione di un grande fondo agricolo detto Sangiovannello. Circa 500 manifestanti si unirono alla manifestazione, ma la repressione dell’esercito fu violenta e brutale. La strage ad opera del Regio Esercito Italiano costò la vita a 13 manifestanti.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
📖Proverbiu du jionnu
"U lupu i mala scuscenza comu opira pensa"
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
💔 MORTI PER LA TERRA
Il 20 gennaio 1893 nei pressi di #Caltavuturo, in Provincia di #Palermo, si consumò uno degli eventi più tragici nell’ambito della repressione del movimento dei Fasci Siciliani dei Lavoratori.
La strage ebbe origine dal tentativo delle autorità di disperdere una mobilitazione contadina per l’occupazione di un grande fondo agricolo detto Sangiovannello. Circa 500 manifestanti si unirono alla manifestazione, ma la repressione dell’esercito fu violenta e brutale. La strage ad opera del Regio Esercito Italiano costò la vita a 13 manifestanti.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👍1💯1
Forwarded from 🌿Natura Sapori & Benessere 💮
Braciole di Pesce Spada alla Messinese
Un altro secondo di pesce che non vedo l’ora di assaggiare è quello delle Braciole di Pesce Spada alla Messinese, ovvero, gustosissimi involtini di pescespada farciti e cotti semplicemente alla griglia.
Per realizzare le braciole di pesce spada alla messinese è importante preparare il tipico “salmoriglio siciliano”, ovvero, un’emulsione a base di olio, prezzemolo tritato, succo di limone, aglio, origano e foglioline di menta, nel quale le braciole vengono irrorate, prima e/o durante la cottura.Altri ingredienti necessari per preparare questo piatto tipico siciliano è la “mollica”, grana e/o pecorino, vino bianco, capperi di Salina, sale e pepe ed ovviamente pesce spada tagliato a fettine sottili di circa 2-3 mm.
@siciliaterramia
@saporietradizionidelmondo🌎
Un altro secondo di pesce che non vedo l’ora di assaggiare è quello delle Braciole di Pesce Spada alla Messinese, ovvero, gustosissimi involtini di pescespada farciti e cotti semplicemente alla griglia.
Per realizzare le braciole di pesce spada alla messinese è importante preparare il tipico “salmoriglio siciliano”, ovvero, un’emulsione a base di olio, prezzemolo tritato, succo di limone, aglio, origano e foglioline di menta, nel quale le braciole vengono irrorate, prima e/o durante la cottura.Altri ingredienti necessari per preparare questo piatto tipico siciliano è la “mollica”, grana e/o pecorino, vino bianco, capperi di Salina, sale e pepe ed ovviamente pesce spada tagliato a fettine sottili di circa 2-3 mm.
@siciliaterramia
@saporietradizionidelmondo🌎
😍1
Torneo del maiorchino – Novara di Sicilia (ME) tutti i weekend di Gennaio-Febbraio 2024
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💯1
“Don Cesare Cavatino con un tiepido raggio di sole sulle spalle e con il piede d’appoggio sulla striscia di pietra che delimita il basolato della via Duomo con quello del corso Nazionale, dondolando tra le mani, sul fianco destro e con le gambe leggermente piegate, una forma di maiorchino di circa dodici chilogrammi, ed esaminando con gli occhi dilatati ed attenti la strada che doveva farle percorrere, fra l’affannoso ed interessato vociare degli astanti, sempre critici ed avveduti giudici, iniziò la gara…” (da “L’uomo del sole” di Nino Trifilò)
Il gioco, che ha una tradizione di oltre 400 anni, consiste nel far rotolare una forma di pecorino attraverso le stradine del centro storico della città per circa due chilometri. Squadre composte da tre giocatori tentano di vincere l'ambita competizione conducendo la forma al traguardo con il minor numero di lanci. Per lanciare le forme, che pesano circa dieci chili - con un diametro di trentacinque centimetri e uno spessore di dodici - le squadre si aiutano con una lazzada, un laccio molto robusto che imprime maggiore forza al lancio.
Per tradizione, la finale del torneo si svolge sempre il giorno di martedì grasso, trasformandosi in una festa per tutto il paese: nella piazza di Novara di Sicilia, infatti, viene allestito un vero e proprio ovile dove contadini, in abiti tradizionali, preparano piatti tipici. Quest'anno le gare del torneo del Maiorchino si svolgeranno tutti i sabati e le domeniche di gennaio (il 13, 14, 20, 21, 27, 28) e di febbraio (il 3, 4, fino alle grandi finali del 10, 11 e 13 febbraio)
(Fonte Regione Sicilia – Comune Novara di Sicilia)
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Il gioco, che ha una tradizione di oltre 400 anni, consiste nel far rotolare una forma di pecorino attraverso le stradine del centro storico della città per circa due chilometri. Squadre composte da tre giocatori tentano di vincere l'ambita competizione conducendo la forma al traguardo con il minor numero di lanci. Per lanciare le forme, che pesano circa dieci chili - con un diametro di trentacinque centimetri e uno spessore di dodici - le squadre si aiutano con una lazzada, un laccio molto robusto che imprime maggiore forza al lancio.
Per tradizione, la finale del torneo si svolge sempre il giorno di martedì grasso, trasformandosi in una festa per tutto il paese: nella piazza di Novara di Sicilia, infatti, viene allestito un vero e proprio ovile dove contadini, in abiti tradizionali, preparano piatti tipici. Quest'anno le gare del torneo del Maiorchino si svolgeranno tutti i sabati e le domeniche di gennaio (il 13, 14, 20, 21, 27, 28) e di febbraio (il 3, 4, fino alle grandi finali del 10, 11 e 13 febbraio)
(Fonte Regione Sicilia – Comune Novara di Sicilia)
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💯1
La Giaurrina, il dolce tipico di San Sebastiano - Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
❤2
La giaurrina, composta da due semplici ingredienti: miele e zucchero, è una preparazione tipica siciliana, per il giorno di San Sebastiano, protettore della cittadina di Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
E’ un dolce di strada e viene confezionato il giorno dei festeggiamenti, il 20 gennaio. Miele e zucchero vengono fatti bollire in una pentola di rame, fino a quando la mescolanza non diventa filante. Passo successivo è la lavorazione manuale della giaurrina, che viene impastata con le mani appendendola ad un chiodo, stirata e rigirata, e confezionata in piccole trecce.
Il risultato finale è un composto molto simile al caramello, che sorprende e regala un momento di dolcezza. La particolarità di questo dolce sta nel metodo di preparazione: la pasta di miele e zucchero viene stesa e lavorata utilizzando un chiodo, che nell’iconografia religiosa rappresenta lo strumento di martirio di San Sebastiano, che venne flagellato nel 304 per decisione dell'imperatore Diocleziano.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
E’ un dolce di strada e viene confezionato il giorno dei festeggiamenti, il 20 gennaio. Miele e zucchero vengono fatti bollire in una pentola di rame, fino a quando la mescolanza non diventa filante. Passo successivo è la lavorazione manuale della giaurrina, che viene impastata con le mani appendendola ad un chiodo, stirata e rigirata, e confezionata in piccole trecce.
Il risultato finale è un composto molto simile al caramello, che sorprende e regala un momento di dolcezza. La particolarità di questo dolce sta nel metodo di preparazione: la pasta di miele e zucchero viene stesa e lavorata utilizzando un chiodo, che nell’iconografia religiosa rappresenta lo strumento di martirio di San Sebastiano, che venne flagellato nel 304 per decisione dell'imperatore Diocleziano.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
❤2