Vincenzo Florio ideatore della Targa Florio moriva il 6 Gennaio 1959.
📸©@sicil_iaterramia
👉🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
📸©@sicil_iaterramia
👉🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💯2
Ad un suo colpo di genio si deve la realizzazione dei guard rail per il circuito.
Palermo era immersa nella sua età dell’oro: la Belle Epoque. Ernesto Basile cambiava il volto della città, Renè Lalique realizzava il trofeo per il vincitore della 1^ Targa Florio del 1906 e Vittorio Ducrot produceva apprezzatissimi mobili in stile Liberty.
Ma nel 1915, l’ingresso dell’Italia in guerra cambiò la prospettiva dell’azienda Ducrot. Al mobilificio fu infatti chiesto di produrre aerei necessari per fronteggiare gli
avversari.
Durante la produzione delle eliche, si pose il problema di cosa fare degli esemplari difettosi e quindi inutilizzabili.
Florio, aguzzò l’ingegno, volle riutilizzare quei manufatti. Ne fece eleganti paletti per delimitare ampi tratti del circuito della sua Targa.
Curve e tornanti delle Madonie videro rinascere a nuova vita quelle eliche malfatte e altrimenti destinate alla distruzione.
💻Fonte
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Palermo era immersa nella sua età dell’oro: la Belle Epoque. Ernesto Basile cambiava il volto della città, Renè Lalique realizzava il trofeo per il vincitore della 1^ Targa Florio del 1906 e Vittorio Ducrot produceva apprezzatissimi mobili in stile Liberty.
Ma nel 1915, l’ingresso dell’Italia in guerra cambiò la prospettiva dell’azienda Ducrot. Al mobilificio fu infatti chiesto di produrre aerei necessari per fronteggiare gli
avversari.
Durante la produzione delle eliche, si pose il problema di cosa fare degli esemplari difettosi e quindi inutilizzabili.
Florio, aguzzò l’ingegno, volle riutilizzare quei manufatti. Ne fece eleganti paletti per delimitare ampi tratti del circuito della sua Targa.
Curve e tornanti delle Madonie videro rinascere a nuova vita quelle eliche malfatte e altrimenti destinate alla distruzione.
💻Fonte
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💯2
Viaggio e Adorazione dei Magi – Chiostro di Monreale (PA)
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💯2🆒1
“Il meraviglioso chiostro di Monreale suggerisce alla mente una tale sensazione di grazia che ci vorrebbe restare quasi per sempre.
È molto grande, perfettamente quadrato, di un’eleganza delicata e fine; e chi non l’ha visto non può immaginare cosa sia l’armonia di un colonnato.
La squisita proporzione, l’incredibile snellezza di tutte queste leggere colonnine, che vanno a due a due, a fianco a fianco, tutte differenti, alcune rivestite di mosaici, altre nude; alcune ricoperte da sculture d’incomparabile bellezza, altre adorne di un semplice disegno di pietra che vi sale attorno, avvolgendosi come una pianta rampicante, meravigliano lo sguardo, e poi lo affascinano, lo incantano, vi generano quella gioia artistica che le cose di un gusto assoluto fanno penetrare nell’anima attraverso gli occhi.
Come tutte queste coppie di colonnine, anche tutti i capitelli di fattura incantevole, sono differenti.
E ci si meraviglia contemporaneamente, cosa molto rara, dell’effetto mirabile dell’insieme, e della perfezione del particolare.
(Guy de Maupassant, “La via errante”, 1885)
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
È molto grande, perfettamente quadrato, di un’eleganza delicata e fine; e chi non l’ha visto non può immaginare cosa sia l’armonia di un colonnato.
La squisita proporzione, l’incredibile snellezza di tutte queste leggere colonnine, che vanno a due a due, a fianco a fianco, tutte differenti, alcune rivestite di mosaici, altre nude; alcune ricoperte da sculture d’incomparabile bellezza, altre adorne di un semplice disegno di pietra che vi sale attorno, avvolgendosi come una pianta rampicante, meravigliano lo sguardo, e poi lo affascinano, lo incantano, vi generano quella gioia artistica che le cose di un gusto assoluto fanno penetrare nell’anima attraverso gli occhi.
Come tutte queste coppie di colonnine, anche tutti i capitelli di fattura incantevole, sono differenti.
E ci si meraviglia contemporaneamente, cosa molto rara, dell’effetto mirabile dell’insieme, e della perfezione del particolare.
(Guy de Maupassant, “La via errante”, 1885)
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💯1🆒1
"Pastorale di Nardu" – Santa Elisabetta(AG)
6 Gennaio 2024.
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
6 Gennaio 2024.
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👍2❤1💯1
E’ una delle più antiche e autentiche sagre popolari siciliane, tra fede e folklore.
La festa viene organizzata il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, in relazione alla rivelazione della nascita di Gesù. E' una sceneggiata popolare, basata sull'arte della mimica, che riproduce la vita pastorale e il lavoro nei campi.
Al centro della rappresentazione c’è il momento della transumanza, per questo la messinscena prende il via dalla parte più alta del paese (la Chiesa Matrice) per concludersi “a valle”, in piazza San Carlo.
Il protagonista dei numerosi episodi che scandiscono la rappresentazione è Nardu, che incarna la semplicità, spesso intesa come ingenuità. Particolare rilevanza nella sceneggiata ha il momento della preparazione della cena con il piatto tipico della pastorale, la pasta con ricotta (celebrato inoltre nel corso della sagra che conclude la giornata), servita in un unico recipiente, ‘a maiddra, dal quale tutti si servono.
Al termine di questa parte “laica” della pastorale, il finale assume invece una connotazione religiosa legata alla festività dell’Epifania: una stella guida un angelo seguito da tre cavalieri (che rappresentano i tre re magi della tradizione biblica) e si ferma davanti alla grotta che ospita la sacra famiglia, dove per primo, e inconsapevolmente, arriva proprio Nardu.
(Sicilia in festa)
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
La festa viene organizzata il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, in relazione alla rivelazione della nascita di Gesù. E' una sceneggiata popolare, basata sull'arte della mimica, che riproduce la vita pastorale e il lavoro nei campi.
Al centro della rappresentazione c’è il momento della transumanza, per questo la messinscena prende il via dalla parte più alta del paese (la Chiesa Matrice) per concludersi “a valle”, in piazza San Carlo.
Il protagonista dei numerosi episodi che scandiscono la rappresentazione è Nardu, che incarna la semplicità, spesso intesa come ingenuità. Particolare rilevanza nella sceneggiata ha il momento della preparazione della cena con il piatto tipico della pastorale, la pasta con ricotta (celebrato inoltre nel corso della sagra che conclude la giornata), servita in un unico recipiente, ‘a maiddra, dal quale tutti si servono.
Al termine di questa parte “laica” della pastorale, il finale assume invece una connotazione religiosa legata alla festività dell’Epifania: una stella guida un angelo seguito da tre cavalieri (che rappresentano i tre re magi della tradizione biblica) e si ferma davanti alla grotta che ospita la sacra famiglia, dove per primo, e inconsapevolmente, arriva proprio Nardu.
(Sicilia in festa)
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
💡@voglia_di_sapere
🌅@cartolinesiciliaterramia
❤1💯1
Grande santificazione delle acque e volo della colomba - Palazzo Adriano (PA) 5 – 6 Gennaio 2024
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👉🏻©@sicil_iaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
❤1👍1💯1
Nel rito Bizantino si commemora la manifestazione della divinità di Cristo in occasione del Battesimo nel fiume Giordano.
A Palazzo Adriano, la cerimonia si svolge in piazza Umberto I, presso la fontana ottagonale del 1608; il Sacerdote ne benedice le acque e in esse discende dal campanile della Chiesa Greca una colomba legata con nastro rosso rappresentante lo Spirito Santo.
A tutti i presenti vengono distribuite le arance benedette. Palazzo Adriano è caratterizzato da diverse ricorrenze religiose e sociali dovute alla compresenza delle due differenti etnie: quella greco-albanese e quella latina.
Lo sviluppo della coscienza del valore delle antiche tradizioni ha portato in questi ultimi anni alla valorizzazione dell'eccezionale significato di varie tradizioni sopravviventi e al recupero di quelle tramontate.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
A Palazzo Adriano, la cerimonia si svolge in piazza Umberto I, presso la fontana ottagonale del 1608; il Sacerdote ne benedice le acque e in esse discende dal campanile della Chiesa Greca una colomba legata con nastro rosso rappresentante lo Spirito Santo.
A tutti i presenti vengono distribuite le arance benedette. Palazzo Adriano è caratterizzato da diverse ricorrenze religiose e sociali dovute alla compresenza delle due differenti etnie: quella greco-albanese e quella latina.
Lo sviluppo della coscienza del valore delle antiche tradizioni ha portato in questi ultimi anni alla valorizzazione dell'eccezionale significato di varie tradizioni sopravviventi e al recupero di quelle tramontate.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
❤1💯1