Belpasso, al via l'ottava edizione della Sagra del Ficodindia dell'Etna.
“Il Ficodindia fa parte delle nostre tradizioni sia alimentari che iconografiche e, in questi ultimi anni, sta certamente vivendo una stagione favorevole, rilanciato dai nostri imprenditori locali che lo esportano come frutto ma che lo impiegano – al tempo stesso – per produrre e confezionare molti altri prodotti”.
Così il Sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, commenta l’imminente inaugurazione della VIII° edizione della Sagra del Ficodindia dell’Etna DOP – Ficodindia Expo Fest 2023 che prenderà il via oggi 3 novembre fino a domenica 5, presso la Villa comunale “Nino Martoglio” di Belpasso.
💻Fonte 👉🏻@paesietnei
✍🏻@sicilianewseinfo
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“Il Ficodindia fa parte delle nostre tradizioni sia alimentari che iconografiche e, in questi ultimi anni, sta certamente vivendo una stagione favorevole, rilanciato dai nostri imprenditori locali che lo esportano come frutto ma che lo impiegano – al tempo stesso – per produrre e confezionare molti altri prodotti”.
Così il Sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, commenta l’imminente inaugurazione della VIII° edizione della Sagra del Ficodindia dell’Etna DOP – Ficodindia Expo Fest 2023 che prenderà il via oggi 3 novembre fino a domenica 5, presso la Villa comunale “Nino Martoglio” di Belpasso.
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🗓️ 4 Novembre
☀️Brisci e 06:28
🌅Scura e 16:56
🌖Gibbosa Calante 58%
📖Proverbiu du jionnu
"Quannu ‘u piru è maturu cari sulu".
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
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🏛️ UNO SCULTORE A CAVALLO TRA DUE SECOLI
Il 4 novembre 1941 moriva a #Roma lo scultore palermitano Mario Rutelli, tra i più rinomati del suo tempo.
Nato a #Palermo il 4 aprile 1859, Rutelli era figlio dell’imprenditore edile a cui fu affidata la costruzione dell’imponente Teatro Massimo di Palermo progettato da Giovan Battista Filippo Basile. Rutelli, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, con un maestro quale Benedetto Civiletti, si trasferì poi a Roma per perfezionare la sua formazione con Giulio Monteverde.
Attivo principalmente nella sua città natale, tra le opere più celebri di Rutelli vi sono la quadriga bronzea che svetta sul Teatro Politeama ed il leone della lirica all’ingresso del Teatro Massimo. A #Catania Rutelli fu invece autore del monumento equestre a Re Umberto I di #Savoia.
Fuori dalla #Sicilia la sua opera più nota è la Fontana delle Naiadi in Piazza Esedra a Roma. Sempre a Roma realizzò il monumento ad Anita Garibaldi al #Gianicolo. All’estero, oltre al monumento a Goethe di #MonacodiBaviera, Rutelli progettò l’enorme Monumento alla Vittoria di #Aberystwyth, in #Galles, alto 22 metri.
Dopo la sua morte fu sepolto a Palermo, presso il Cimitero di Sant’Orsola.
__
🌟Nato Oggi
✍️ 1945: Nasce a #BarcellonaPozzodiGotto il giornalista Beppe Alfano.
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Il 4 novembre 1941 moriva a #Roma lo scultore palermitano Mario Rutelli, tra i più rinomati del suo tempo.
Nato a #Palermo il 4 aprile 1859, Rutelli era figlio dell’imprenditore edile a cui fu affidata la costruzione dell’imponente Teatro Massimo di Palermo progettato da Giovan Battista Filippo Basile. Rutelli, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, con un maestro quale Benedetto Civiletti, si trasferì poi a Roma per perfezionare la sua formazione con Giulio Monteverde.
Attivo principalmente nella sua città natale, tra le opere più celebri di Rutelli vi sono la quadriga bronzea che svetta sul Teatro Politeama ed il leone della lirica all’ingresso del Teatro Massimo. A #Catania Rutelli fu invece autore del monumento equestre a Re Umberto I di #Savoia.
Fuori dalla #Sicilia la sua opera più nota è la Fontana delle Naiadi in Piazza Esedra a Roma. Sempre a Roma realizzò il monumento ad Anita Garibaldi al #Gianicolo. All’estero, oltre al monumento a Goethe di #MonacodiBaviera, Rutelli progettò l’enorme Monumento alla Vittoria di #Aberystwyth, in #Galles, alto 22 metri.
Dopo la sua morte fu sepolto a Palermo, presso il Cimitero di Sant’Orsola.
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Il Castello di Milazzo - Messina - Cittadella fortificata Normanna Sveva Aragonese Spagnola ( XII -XVII sec.)
All'interno della cinta muraria:
Il duomo antico.
Il monastero delle benedettine.
Lo scarabeo.
La porta aragonese e la cinta aragonese.
La cinta sveva.
L'orto del carcere.
Il mastio.
Le celle del carcere.
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L'Obelisco di Gibilrossa è una Piramide Triangolare in stile egiziano,formata da sette gradini di varia altezza di pietra viva di Billiemi (utilizzata parecchio per le opere monumentali)
La piramide è alta in tutto 25 metri.
Nelle tre facciate vi sono delle lapidi con numerose iscrizioni che ricordano gli avvenimenti storici della campagna garibaldina del 1860 e della cacciata definitiva dei Borboni di Napoli, dando così inizio all'unità d'Italia.
Le facciate sono adornate con gli stemmi di Palermo,della Sicilia e di Casa Savoia.
Ogni anno il 27 maggio a Gibilrossa, le Autorità e i cittadini di Palermo e Villabate danno convegno per commemorare l'importante data storica.
📸 @palermooggi_
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#obeliscodigibilrossa
#monumentisiciliani
#piramidetriangolare
#storiaearte
#storiaecultura
La piramide è alta in tutto 25 metri.
Nelle tre facciate vi sono delle lapidi con numerose iscrizioni che ricordano gli avvenimenti storici della campagna garibaldina del 1860 e della cacciata definitiva dei Borboni di Napoli, dando così inizio all'unità d'Italia.
Le facciate sono adornate con gli stemmi di Palermo,della Sicilia e di Casa Savoia.
Ogni anno il 27 maggio a Gibilrossa, le Autorità e i cittadini di Palermo e Villabate danno convegno per commemorare l'importante data storica.
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🗓️ 5 Novembre
📖Proverbiu du jionnu
"Attacca ‘u scecco dunni voli ‘u patruni".
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
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💰 DALLA MONETA DELL’IMPERATORE A QUELLA DELL’USURPATORE
Il 5 novembre 1266 l’usurpatore Carlo d’#Angiò, che aveva preso il controllo del Regno di #Sicilia dopo la sconfitta di Re Manfredi a #Benevento il 26 febbraio 1266, decretò l’emissione di una nuova moneta, denominata “Reale”.
Il Reale angioino, coniato in oro, era in realtà una moneta quasi del tutto simile al glorioso “Augustale” di Federico II di #Svevia, il quale aveva iniziato a circolare a partire dal 1231. Il differente nome era dovuto al diverso titolo dei due sovrani: Imperatore, e quindi “Augusto”, Federico II; Re (per quanto illegittimo) Carlo.
L’emissione della moneta fu affidata alla già esistente zecca di #Messina e, per i territori più settentrionali del Regno, alla neonata zecca di #Barletta, in #Puglia. Nel 1278 la sua emissione passò alla zecca di #Napoli.
--------------------------
🌟Nato Oggi
✝️ 1715: Nasce a #Nicosia San Felice.
🥀Scomparso Oggi
📜 1977: Muore a #Firenze il politico Giorgio La Pira, nativo di #Pozzallo.
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Il 5 novembre 1266 l’usurpatore Carlo d’#Angiò, che aveva preso il controllo del Regno di #Sicilia dopo la sconfitta di Re Manfredi a #Benevento il 26 febbraio 1266, decretò l’emissione di una nuova moneta, denominata “Reale”.
Il Reale angioino, coniato in oro, era in realtà una moneta quasi del tutto simile al glorioso “Augustale” di Federico II di #Svevia, il quale aveva iniziato a circolare a partire dal 1231. Il differente nome era dovuto al diverso titolo dei due sovrani: Imperatore, e quindi “Augusto”, Federico II; Re (per quanto illegittimo) Carlo.
L’emissione della moneta fu affidata alla già esistente zecca di #Messina e, per i territori più settentrionali del Regno, alla neonata zecca di #Barletta, in #Puglia. Nel 1278 la sua emissione passò alla zecca di #Napoli.
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❞𝑪𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝑺𝒄𝒉𝒊𝒂𝒗𝒊❞ gioiello del barocco rurale siciliano del Settecento a 𝑭𝒊𝒖𝒎𝒆𝒇𝒓𝒆𝒅𝒅𝒐 𝒅𝒊 𝑺𝒊𝒄𝒊𝒍𝒊𝒂 in provincia di Catania.
🎥 @pioandreaperi
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Il Castello degli Schiavi, in siciliano “Casteddu di scavi”.
Si dice che il suo nome ad una leggenda:
Si narra infatti che circa due secoli fa, un valente medico palermitano, tale Gaetano Palmieri, abbia salvato da una grave malattia il figlio del Principe di Palagonia, il Cruyllas-Gravina, e che questi in segno di riconoscenza gli abbia donato un appezzamento del suo feudo situato vicino al Fiumefreddo.
Il Palmieri volle costruirvi una villa per abitarla insieme alla conserte, Rosalia, che amoreggiava con un certo Nello Corvaja di Taormina. Purtroppo un giorno sbarcarono dei pirati turchi i quali si diedero al saccheggio selvaggio e, una volta giunti al castello, rapirono i due proprietari con l’intenzione di rivenderli come schiavi. Mentre stavano tornando alla spiaggia per fuggire furono però raggiunti da un gruppo di giovani armati, capeggiati proprio dal Corvaja: i pirati furono uccisi, i superstiti messi in fuga e i Palmieri liberati. Per ringraziare Iddio fu eretta una Chiesetta, adiacente il Castello, dedicata alla Madonna della Sacra Lettera e costruita una loggia dove vennero poste due statue di musulmani con lo sguardo rivolto al mare, come in attesa di essere liberati dai loro compagni.
Proprio per la presenza di questi due mori (in siciliano anche “schiavi”) il Castello ha assunto il nome attuale.
Forse tutti non sanno che il Castello degli Schiavi è famoso in tutto il mondo.
Venne utilizzato più volte come set cinematografico e negli anni '70 Francis Ford Coppola lo scelse per l’ambientazione delle scene principali de Il Padrino,
videoclip musicali.
👉🏻Orari di visita: sab-dom 10:00/13:00, 15:00/18:00
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Si narra infatti che circa due secoli fa, un valente medico palermitano, tale Gaetano Palmieri, abbia salvato da una grave malattia il figlio del Principe di Palagonia, il Cruyllas-Gravina, e che questi in segno di riconoscenza gli abbia donato un appezzamento del suo feudo situato vicino al Fiumefreddo.
Il Palmieri volle costruirvi una villa per abitarla insieme alla conserte, Rosalia, che amoreggiava con un certo Nello Corvaja di Taormina. Purtroppo un giorno sbarcarono dei pirati turchi i quali si diedero al saccheggio selvaggio e, una volta giunti al castello, rapirono i due proprietari con l’intenzione di rivenderli come schiavi. Mentre stavano tornando alla spiaggia per fuggire furono però raggiunti da un gruppo di giovani armati, capeggiati proprio dal Corvaja: i pirati furono uccisi, i superstiti messi in fuga e i Palmieri liberati. Per ringraziare Iddio fu eretta una Chiesetta, adiacente il Castello, dedicata alla Madonna della Sacra Lettera e costruita una loggia dove vennero poste due statue di musulmani con lo sguardo rivolto al mare, come in attesa di essere liberati dai loro compagni.
Proprio per la presenza di questi due mori (in siciliano anche “schiavi”) il Castello ha assunto il nome attuale.
Forse tutti non sanno che il Castello degli Schiavi è famoso in tutto il mondo.
Venne utilizzato più volte come set cinematografico e negli anni '70 Francis Ford Coppola lo scelse per l’ambientazione delle scene principali de Il Padrino,
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🗓️ 6 Novembre
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"L'omu di mala cuscenza, comu opira accussì penza".
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👨🏻⚕️ UN SICILIANO NELLA STORIA DELLA MEDICINA
Il 6 novembre 1580 moriva a #Palermo una delle figure chiave della storia della medicina mondiale, vale a dire Gianfilippo Ingrassia. Protomedico del Regno di #Sicilia, anatomista ed epidemiologo, ebbe un ruolo fondamentale per il superamento dell’epidemia di peste scoppiata nell’Isola nel 1575.
Nato a #Regalbuto nel 1510, Ingrassia crebbe in un ambiente familiare culturalmente molto stimolante. Anche per tale ragione già in giovanissima età fu accolto nella prestigiosa Accademia degli Accesi di Palermo.
Stabilitosi a #Padova per il conseguimento della laurea nell’importante ateneo veneto, Ingrassia si trasferì poi a #Napoli, dove divenne docente presso l’Università fondata da Federico II di #Svevia. Durante il periodo partenopeo si dedicò principalmente all’anatomia e nel 1546 scoprì - tra le altre cose - un ossicino sito nell’orecchio che battezzò “staffa”.
Tornato in Sicilia, unì all’insegnamento l’attività di medico. Nel 1563 Re Filippo I d’#Asburgo lo nominò protomedico del Regno di Sicilia, per certi versi un incarico analogo al moderno ministro della sanità. Apportando importanti precisazioni alle conoscenze mediche sedimentate nei secoli, Ingrassia può essere considerato come uno dei padri nobili della medicina legale e di quella pubblica. Nel 1575, allo scoppio dell’epidemia di peste, fu nominato consultore sanitario, dando un contributo fondamentale alla cessazione dell’emergenza sanitaria.
Noto per il carattere morigerato e modesto, alla sua morte fu sepolto presso il convento della Chiesa di San Domenico a Palermo, quella che diverrà nota come il Pantheon dei Siciliani illustri.
-------------------------------
🌟 Nato Oggi
📜 1822: Nasce a #Cerda il giurista Vito La Mantia.
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Il 6 novembre 1580 moriva a #Palermo una delle figure chiave della storia della medicina mondiale, vale a dire Gianfilippo Ingrassia. Protomedico del Regno di #Sicilia, anatomista ed epidemiologo, ebbe un ruolo fondamentale per il superamento dell’epidemia di peste scoppiata nell’Isola nel 1575.
Nato a #Regalbuto nel 1510, Ingrassia crebbe in un ambiente familiare culturalmente molto stimolante. Anche per tale ragione già in giovanissima età fu accolto nella prestigiosa Accademia degli Accesi di Palermo.
Stabilitosi a #Padova per il conseguimento della laurea nell’importante ateneo veneto, Ingrassia si trasferì poi a #Napoli, dove divenne docente presso l’Università fondata da Federico II di #Svevia. Durante il periodo partenopeo si dedicò principalmente all’anatomia e nel 1546 scoprì - tra le altre cose - un ossicino sito nell’orecchio che battezzò “staffa”.
Tornato in Sicilia, unì all’insegnamento l’attività di medico. Nel 1563 Re Filippo I d’#Asburgo lo nominò protomedico del Regno di Sicilia, per certi versi un incarico analogo al moderno ministro della sanità. Apportando importanti precisazioni alle conoscenze mediche sedimentate nei secoli, Ingrassia può essere considerato come uno dei padri nobili della medicina legale e di quella pubblica. Nel 1575, allo scoppio dell’epidemia di peste, fu nominato consultore sanitario, dando un contributo fondamentale alla cessazione dell’emergenza sanitaria.
Noto per il carattere morigerato e modesto, alla sua morte fu sepolto presso il convento della Chiesa di San Domenico a Palermo, quella che diverrà nota come il Pantheon dei Siciliani illustri.
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🗞🌋Il «pizzaiolo d'avanguardia» de Al Vicolo di Catania vince il Master pizza champion
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Telegraph
Il «pizzaiolo d'avanguardia» de Al Vicolo di Catania vince il Master pizza champion
La Sicilia trionfa al Master pizza champion con la squadra etnea di Al Vicolo group. Nel primo e unico talent dedicato alla pizza, sul gradino più alto del podio è salito Marco D’Arrigo, pizzaiolo catanese in forza alla pizzeria Al Vicolo Pizza&Vino di Catania.…
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