⚜Teatro dell' Efebo
Lo scorso 22 settembre è stato innaugurato il "Teatro dell' Efebo" uno spazio in centro cittá, all'interno del meraviglioso giardino botanico, accuratamente restaurato dal libero consorzio comunale di Agrigento, ricavato dai resti della cava dove gli schiavi cartaginesi hanno scavato i blocchi tufacei per l'edificazione dei Templi. Per l'occasione ha ricevuto il dono dell'artista Salvatore Rizzoli di Caltabellotta, scultore del "Dedalo" esposto nel teatro, il suo catalogo "Le mille forme dell'anima".
Agrigento si arricchisce con un importante nuovo spazio culturale volto ad ampliare l'offerta del turismo degli eventi.
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Lo scorso 22 settembre è stato innaugurato il "Teatro dell' Efebo" uno spazio in centro cittá, all'interno del meraviglioso giardino botanico, accuratamente restaurato dal libero consorzio comunale di Agrigento, ricavato dai resti della cava dove gli schiavi cartaginesi hanno scavato i blocchi tufacei per l'edificazione dei Templi. Per l'occasione ha ricevuto il dono dell'artista Salvatore Rizzoli di Caltabellotta, scultore del "Dedalo" esposto nel teatro, il suo catalogo "Le mille forme dell'anima".
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🔎 Cos'é L'Efebo?..
L'Efebo di Agrigento è un kouros di stile severo databile tra il 480 e il 470 a.C. realizzato ad Akragas e conservato presso il museo archeologico regionale di Agrigento.
Considerata uno dei capolavori della scultura greca del V secolo a.C. in Sicilia, la statua raffigura un Efebo stante, ed è alta 102 cm.
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L'Efebo di Agrigento è un kouros di stile severo databile tra il 480 e il 470 a.C. realizzato ad Akragas e conservato presso il museo archeologico regionale di Agrigento.
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"Le Eolie, un ventaglio di isolotti sparsi tra Sicilia e Calabria, sono tutte di origine vulcanica; presentano uno straordinario contrasto tra le due maggiori forze della natura, fuoco e mare, che le hanno create e modellate con una grande ricchezza di forme e di colore….Possiedono il fascino di tutte le cose non compiute, l’attrattiva di fenomeni naturali che la scienza studia e si sforza di spiegare, ma dei quali ancora non ha potuto dare interpretazioni inoppugnabili….la suggestione di forze immani, davanti alle quali l’uomo non può essere che uno spettatore ammirato ed impotente…..Nelle Eolie sembrano perpetuarsi i doni delle divinità antiche: il fuoco sempiterno di Vulcano regala fertili terreni dove crescono frutti preziosi come la Malvasia e il cappero; le brezze marine di Eolo accarezzano le coste e le rocce, scavando paesaggi naturali meravigliosi. Sempiterni giardini delle Esperidi, che hanno fatto da cornice alle emozionanti scene all’ultimo film di Massimo Troisi “Il Postino”….Sette sorelle nate dalle viscere della madre terra.. grazie alla forza primigenia del Fuoco. Nove coni di lava che si levano in alto per più di mille metri nel Mediterraneo, subito innanzi la costa nord-orientale della Sicilia, a formare uno degli arcipelaghi vulcanici più belli del mondo…Stessa stirpe per caratteri differenti: selvagge e deserte le due più lontane, Filicudi e Alicudi, più dolci e abitate Lipari e Panarea, schiva e solitaria Salina, sempre vive Vulcano e Stromboli, le sole bocche di fuoco che ancora sputano lava…. sono le isole dei contrasti: scure, come le rocce laviche che ne compongono le coste ed i versanti, verdi per la vegetazione mediterranea che trae linfa dalla fertile terra vulcanica, luminose come solo certi cieli del sud sanno essere. Accoglienti eppure solitarie, soprattutto in inverno, quando il mare ed il vento, gelosi del loro possesso, le rendono spesso inaccessibili….Da millenni custodi di miti antichi, storie di dei ed eroi, ma anche storie vere, perse nella notte dei tempi, che gli isolani innamorati della loro terra ti raccontano con gli occhi dei bambini, e che non potrai mai scordare. Allora mentre ascolti del dio dei Venti e dell’irascibile Vulcano, forgiatore delle armi di Giove, ti capita di ricordarti di Mario, il postino, che nell’ultimo film di Massimo Troisi, si fermava sulla sabbia di Salina ad ascoltare altri versi, altri incanti: le poesie d’amore di Pablo Neruda….."
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📍Sperlinga un tesoro nascosto di Sicilia.
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💬 Lo hai visitato?
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#sperlinga #enna #sicilia
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🏰 Il castello di Sperlinga e le sue grotte.
Tra i Nebrodi e le Madonie, quasi al centro della Sicilia, incastrato in un'alta roccia, che sovrasta tutte le altre sulle quali è costruito il paese, sorge il castello in parte scavato in una gigantesca mole d'arenaria dai Siculi a partire dal XII secolo a.C., e in parte costruito sulla stessa roccia intorno all'anno Mille.
Oltre al castello, un altro spettacolo è dato dall' "aggrottato". Tutto il fianco del castello che si riversa sul paese è interamente "traforato" da una cinquantina di grotte artificiali, scavate dall'uomo in tempi lontanissimi. Collegate le une alle altre da stradine e scalini anch'essi ricavati dalla rupe, costituiscono, nel loro insieme, un suggestivo borgo rupestre. Ognuna, al suo interno, si è trasformata in umile abitazione, con una o due stanze al massimo che ancora recano i segni dei millenni trascorsi lì dentro. Alcune sono state acquistate dal Comune e adibite a museo etnografico.
Tutta la zona intorno a Sperlinga è, come dice il nome, ricca di spelonche, di grotte scavate nella roccia arenaria. Tra i siti rupestri più interessanti si segnalano quello di Contrada Rossa, che forse ospitava una comunità paleocristiana (sulla cui chiesa è stata successivamente impiantata una moschea, come si può notare), quello della Contrada SS. Quaranta, nelle cui grotte sono ricavate nicchie sepolcrali dei sec. IV-VI sec. d.C, e quello di Peirito, con tombe paleocristiane.
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Tra i Nebrodi e le Madonie, quasi al centro della Sicilia, incastrato in un'alta roccia, che sovrasta tutte le altre sulle quali è costruito il paese, sorge il castello in parte scavato in una gigantesca mole d'arenaria dai Siculi a partire dal XII secolo a.C., e in parte costruito sulla stessa roccia intorno all'anno Mille.
Oltre al castello, un altro spettacolo è dato dall' "aggrottato". Tutto il fianco del castello che si riversa sul paese è interamente "traforato" da una cinquantina di grotte artificiali, scavate dall'uomo in tempi lontanissimi. Collegate le une alle altre da stradine e scalini anch'essi ricavati dalla rupe, costituiscono, nel loro insieme, un suggestivo borgo rupestre. Ognuna, al suo interno, si è trasformata in umile abitazione, con una o due stanze al massimo che ancora recano i segni dei millenni trascorsi lì dentro. Alcune sono state acquistate dal Comune e adibite a museo etnografico.
Tutta la zona intorno a Sperlinga è, come dice il nome, ricca di spelonche, di grotte scavate nella roccia arenaria. Tra i siti rupestri più interessanti si segnalano quello di Contrada Rossa, che forse ospitava una comunità paleocristiana (sulla cui chiesa è stata successivamente impiantata una moschea, come si può notare), quello della Contrada SS. Quaranta, nelle cui grotte sono ricavate nicchie sepolcrali dei sec. IV-VI sec. d.C, e quello di Peirito, con tombe paleocristiane.
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Cosa visitare in Sicilia - Castello di Sperlinga e il borgo
Il Castello di Sperlinga è uno dei posti da visitare in Sicilia. Con le sue grotte Sperlinga e il suo castello, è un luogo che regala magia e stupore antico.
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🏰 Castello di Sperlinga
É un #castellomedievale costruito sulla rocca 🪨 che domina il #borgo di #sperlinga scavato in un grande monolite di roccia arenaria, sopra #grotte di #templi sacri che risalgono a 4.000 anni fa.
Arrivati in cima si può godere di un #panorama mozzafiato 🌅
🎥 @d2_film
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Semplicemente Ortigia/Siracusa
Il bellissimo Duomo baciato dalla Luna Rossa.
Buona Notte✨
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🏛 AGRIGENTO
Valle dei Templi, costruita nel 581 a.C dagli abitanti di Gela (che a sua volta erano originari delle isole di Rodi e Creta) e dichiarata dall’Unesco, nel 1997, “patrimonio mondiale dell’umanità”, tra ulivi centenari e mandorli, si trova uno dei maggiori complessi archeologici del Mediterraneo.
Questo in foto è “Il Tempio della Concordia” l’unico tempio rimasto intatto.
Orientato verso est per rispettare il criterio classico greco che prevedeva che l’ingresso alla cella ospitante la statua della divinità fosse illuminato dal sole nascente, fonte e principio di vita.
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Buongiorno ☀️☕️🌻💋
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Unitevi al nostro Canale 👉©@sicil_iaterramia
Vorrei esprimere un pensiero per chi copia senza le fonti di riferimento e senza le fonti di chi realizza video e foto copiando tutto ciò a cui dedico del tempo.
Siate onesti!
Grazie 🙏🏻
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♡ Sicilia Terra Mia ♡
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Oggi parleremo di una delle più belle canzoni d’amore della musica popolare siciliana, il canto “Mi votu e mi rivotu“. Questa canzone popolare è stata cantata da diversi artisti siciliani e non, ma è conosciuta grazie all’interpretazione di Rosa Balistreri, cantante e cantastorie siciliana.
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