♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Granita e brioche anche a casa: la ricetta

Se in questo momento la Sicilia è troppo lontana per voi, potete provare a preparare in casa una colazione con granita e brioche. La ricetta per un’ottima granita la trovate qui mentre per delle calde e soffici brioche, mescolate 250 g di farina 00 e 250 di farina manitoba insieme a 90 g di zucchero semolato: lavorate il tutto a mano o con il gancio di una planetaria. Aggiungete poi 200 ml di latte tiepido con un cucchiaino di miele e 12 g di lievito di birra. Impastate e unite man mano 2 uova, un cucchiaino di estratto di vaniglia, un pizzico di sale e poi 75 g di burro a temperatura ambiente. Fate lievitare l’impasto, coprendolo e lasciandolo a temperatura ambiente, fino a quando non sarà raddoppiato (3 ore circa). Poi dividete l’impasto in una decina di pezzi, dategli una forma circolare e staccate da ognuno una parte di impasto a cui dare una forma conica con la parte finale schiacciata (ed ecco che otterrete il ‘tuppu’!). Fate quindi una piccola fossetta al centro della pallina e posizionatevi la punta del cono. A questo punto, mettete le brioche su una leccarda rivestita con carta da forno, spennellate la superficiecon  un uovo sbattuto con un cucchiaino di latte e un cucchiaino di zucchero a velo. Lasciatele ben distanti l’una dall’altra e fate ancora lievitare in forno spento, con la luce accesa, per un’ora e mezza circa. Il loro volume dovrebbe raddoppiare. Infine, fate cuocere in forno preriscaldato a 185° per circa 20 minuti.
"La mia meravigliosa Messina"
In un paio di scatti di qualche tempo fa.
Modica (Muòrica in siciliano) è un comune italiano di 54 107 abitanti del libero consorzio comunale di Ragusa in Sicilia.

Città di origini neolitiche, fino al XIX secolo è stata capitale di una Contea che ha esercitato una vasta influenza politica, economica e culturale. Il suo centro storico, ricostruito a seguito del devastante terremoto del 1693, costituisce uno degli esempi più significativi di architettura tardo barocca.

Per i suoi capolavori la città è stata inclusa nel 2002, insieme ad alcuni centri della Val di Noto, nella lista dei Patrimoni dell'Umanitàdell'UNESCO.

È nota per la produzione del tipico cioccolato

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Il cedro di Trabia è un’eccellenza del territorio siciliano. La provincia di Palermo è l’unica della Sicilia in cui viene prodotto. Spesso confuso con il cedro del Libano, quello diffuso nella nostra Isola proviene certamente dall’Asia sudorientale, probabilmente da India e Birmania. Ha origini molto antiche e ce ne parla già Plinio il Vecchio, classificandolo nella sua Naturalis Historia.

I cedri di Trabia  (in siciliano Pirittuna) hanno una forma bitorzoluta e sono dolci, più allungati rispetto a quelli calabresi (in Calabria si produce la specie più aspra, chiamata Diamante). A caratterizzare l’agrume siciliano è la pezzatura, che si aggira intorno ai 700-800 grammi: in casi eccezionali, ha raggiunto anche i 3 chili.

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In cucina il cedro è utilizzato per preparare canditi e succhi, ma viene anche presentato in insalata. È eccellente consumato fresco, da solo o accompagnato da sale.

In passato la zona di Trabia era molto ricca di acqua ed è per questo che è diventata zona eletta di produzione di questo agrume. In passato, sotto l’autorità del principe Lanza, qui si coltivava la canna da zucchero, grazie alla presenza di una sorgente risalente ad almeno 400 anni fa. Oggi la fonte si è ridotta, quindi è diventato più problematico coltivare i cedri. La pianta ha due fioriture, una tra marzo e aprile e l’altra tra luglio e agosto, quindi richiede una maggiore quantità di acqua per l’irrigazione.
Le caratteristiche del cedro di Trabia

Il cedro di Trabia è stato inserito tra le specie da salvaguardare dalla Sopat 57 di Caccamo dell’Ente di Sviluppo Agricolo. Oggi i produttori sono pochi e la coltivazione non supera i 3-4 ettari, al di là delle piante che si trovano nei giardini privati e destinate al consumo familiare. Tra dicembre e febbraio si realizza il grosso della produzione, soprattutto perché da sempre il frutto si utilizza per la preparazione dei canditi.