Esiste un periodo dell’anno a ridosso del Solstizio in cui a Palermo il Sole sorge lungo l’asse di corso Calatafimi-Vittorio Emanuele,trasformandolo in un fiume dorato.
Ciò è possibile poiché l’Asse ha un’inclinazione di circa 63° NE in quei periodi il Sole attraversa proprio questo azimut,poco dopo l’Alba.Inoltre l’Asse assume un grande valore per la città di Palermo per varie ragioni: con i suoi circa 6 km è uno degli assi urbani completamente dritti più lunghi d’Italia. Divide idealmente la città in due e percorrendolo è possibile osservare alcuni fra i monumenti più importanti della città ed inoltre è composto da Via Vittorio Emanuele, detto anche Càssaro,una fra le strade più antiche d’Italia essendo stata tracciata nel VII secolo a.C. con la creazione stessa della città da parte dei Fenici.
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Questo particolare fenomeno è osservabile dal 23 Maggio al 20 Luglio, le date di allineamento perfetto.
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☀️#alba
📍#palermo
Ciò è possibile poiché l’Asse ha un’inclinazione di circa 63° NE in quei periodi il Sole attraversa proprio questo azimut,poco dopo l’Alba.Inoltre l’Asse assume un grande valore per la città di Palermo per varie ragioni: con i suoi circa 6 km è uno degli assi urbani completamente dritti più lunghi d’Italia. Divide idealmente la città in due e percorrendolo è possibile osservare alcuni fra i monumenti più importanti della città ed inoltre è composto da Via Vittorio Emanuele, detto anche Càssaro,una fra le strade più antiche d’Italia essendo stata tracciata nel VII secolo a.C. con la creazione stessa della città da parte dei Fenici.
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Lo Zimmillaro
Facciamo un viaggio tra i mestieri perduti di Palermo. Parliamo degli Zimmillari, un'antica maestranza, un tempo fondamentale, che oggi è del tutto scomparsa.
Oltre alle numerosissime tradizioni e consuetudini del passato, sono andate perdute le memorie di quelli che erano gli antichi mestieri, professioni un tempo considerate comuni e di cui oggi non ricordiamo nemmeno il significato.
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Facciamo un viaggio tra i mestieri perduti di Palermo. Parliamo degli Zimmillari, un'antica maestranza, un tempo fondamentale, che oggi è del tutto scomparsa.
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Esiste a Palermo un vicolo ed una paiazzetta denominati “ degli Zimmilari “. Si trova esattamente nei pressi di via Chiappara al Carmine.
Il termine “ zimmillari o zimmiddari “ è la derivazione del termine spagnolo “ uzemila “ ( in vernacolo “ zimmile “ o “ simbile “, si trova spesso nei documenti dal ‘300 al ‘500 e significava cesto ( sporte ) di giunco o materiale simile che venivano poste sul carretto o sul dorso degli animali da soma per il trasporto di vario materiale. In questo sito, gli artigiani svolgevano le loro attività nei cortili 1° e 2° Zimmilari.
Uno dei due un tempo era denominato “ cortile piccolo delli Zimmilari”. Le capacità di queste grandi ceste ( sporte ), fu regolata con precisione sin dai tempi del re Federico III ( Capitoli del 3 Novembre 1330 ).
Fu stabilito che quelle per il trasporto di “ fumeri ” ( concime proveniente dalle stalle ) fossero più grandi rispetto a quelle usate per trasportare la “ ciaca “ ( pietra), creta o terra rossa. Fu anche stabilito che otto “zimmili “ corrispondessero ad una “ casciata o carrozzata “ ( la capacità della cassa del carro ).
Venivano anche usate sul
dorso delle bestie da soma, separate da una “ brocca o asta di zimmili “ ( una specie di pertica un po’ curva ) che teneva discoste le due sporte al fine di bilanciare il peso e rendere più agevole il cammino delle bestie. Per questo motivo per indicare un uomo malconcio si diceva : < E’ drittu comu un’asta di Zimmili >. Nei secoli successivi queste misure furono modificate più volte. Oltre alle ceste, costruivano anche grandi bisacce per il trasporto con i muli o asini ( coffe ).
Zimmili e zimmilari sono da tempo scomparsi ma sopravvivono nella Toponomastica della nostra città. Un tempo, il vicolo era denominato “ gradinata alle mura di Sant’Agata “, perché conduceva alle Mura omonime. Dopo le modifiche urbanistiche della zona, rimaste, il vicolo e la piazzetta.
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Uno dei due un tempo era denominato “ cortile piccolo delli Zimmilari”. Le capacità di queste grandi ceste ( sporte ), fu regolata con precisione sin dai tempi del re Federico III ( Capitoli del 3 Novembre 1330 ).
Fu stabilito che quelle per il trasporto di “ fumeri ” ( concime proveniente dalle stalle ) fossero più grandi rispetto a quelle usate per trasportare la “ ciaca “ ( pietra), creta o terra rossa. Fu anche stabilito che otto “zimmili “ corrispondessero ad una “ casciata o carrozzata “ ( la capacità della cassa del carro ).
Venivano anche usate sul
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Zimmili e zimmilari sono da tempo scomparsi ma sopravvivono nella Toponomastica della nostra città. Un tempo, il vicolo era denominato “ gradinata alle mura di Sant’Agata “, perché conduceva alle Mura omonime. Dopo le modifiche urbanistiche della zona, rimaste, il vicolo e la piazzetta.
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Tradizioni a Sferracavallo!
I venditori di ricci col loro breve e sonoro grido un po’ strascicato: “ Belli riiizzi! “
I ricci di mare, tenuti nella mano sinistra vuota, vengono tagliati a mezzo, nel senso del diametro, con un colpo di coltello e disposti poi bellamente in un piatto.
Con una fresca ondata di odor di mare e colori fantastici pronti per essere serviti e assaporati.
🎥 @sferracavallo_sunsets_sea
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🌊#riccidimare
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📍 Isola di Mozia🌊
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👫Visitare l'isola di Mozia è una delle esperienze da fare almeno una volta nella vita...
🛥Arrivati all'imbarcadero storico di Marsala si attraversa lo Stagnone con la barca e, qualche minuto dopo, ci si trova immersi in un paesaggio magnifico, da percorrere tappa dopo tappa.
🕍La Porta Nord , il vicino santuario di Cappiddazzu, la necropoli arcaica verso la riva, l'area sacra del Tophet e il Kothon,piccolo bacino artificiale collegato al mare, forse utilizzato per l'osservazione astronomica.
🏛Giunti nei pressi della Porta Sud si possono ammirare invece la Casermetta, di cui sono ancora visibili alcuni elementi verticali,la Casa dei Mosaici e la Casa delle Anfore.
🏛Si giunge infine al Museo Whitaker, per ammirare la statua del Giovinetto, imponente statua marmorea, e gli altri reperti archeologici in esso custoditi.
👉🏻Testo e foto di @qmedia_agenzia e @stefaniamazzara
Post di👉🏻©@sicil_iaterramia
Del 6/7/23 ore 18:30
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🏛Giunti nei pressi della Porta Sud si possono ammirare invece la Casermetta, di cui sono ancora visibili alcuni elementi verticali,la Casa dei Mosaici e la Casa delle Anfore.
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Buon Pomeriggio ☕️💋
🗓 Sabato 8 Luglio ☀️
A li lagnusi e li mancatura, Ddiu ci manna la bona vintura. (A scansa fatica e disonesti, Dio manda la buona sorte).
"A differenza delle persone perbene, spesso gli scansa fatica ed i disonesti hanno buona sorte".
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TRA ARCHIBUGI E CASE SBARRATE.
⚜8 Luglio 1624 A causa della peste che era scoppiata a Palermo nel mese di Maggio, il Senato (Municipio) dota di archibugi i soldati incaricati di custodire gli infermi e le case “delli barrigiati”, persone segregate in case chiuse in cui potevano entrare solo i medici. Le case delle persone ammalate di peste vengono “sbarrate con delle travi di legno” per non far uscire nessuno e impedire il contagio.
⚜8 luglio 1841 Nasce. Vincenzo Ragusa (Palermo, 13 Marzo 1927) è stato uno scultore italiano, fondatore dell'Istituto d'Arte di Palermo, oggi intitolato a lui e alla moglie Otama Kiyohara. Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille.
⚜L’8 Luglio del 1943 sorvolarono la città di Catania oltre 80 bombardieri alleati, colpendo stazioni ferroviarie, il porto, la raffineria e i magazzini di zolfo (le attuali ciminiere). Oltre ai siti bellici, molti ordigni caddero sulla città inerme e già provata dalla lunga guerra.
⚜Eventi:
"Taormina Festival": musica, prosa e danza nel cartellone della nuova edizione 2023. Al via l'8 luglio "Taormina Festival 2023", cartellone di musica, prosa e danza della Fondazione Taormina Arte Sicilia.
⚜Ode D'amore
Ciuri di granatu. Megghiu sulu ca mala accumpagnatu. (Fiore di granato. Meglio solo che male accompagnato).
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⚜8 luglio 1841 Nasce. Vincenzo Ragusa (Palermo, 13 Marzo 1927) è stato uno scultore italiano, fondatore dell'Istituto d'Arte di Palermo, oggi intitolato a lui e alla moglie Otama Kiyohara. Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille.
⚜L’8 Luglio del 1943 sorvolarono la città di Catania oltre 80 bombardieri alleati, colpendo stazioni ferroviarie, il porto, la raffineria e i magazzini di zolfo (le attuali ciminiere). Oltre ai siti bellici, molti ordigni caddero sulla città inerme e già provata dalla lunga guerra.
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Segesta, dopo vent'anni tornano le visite nel tempio, Scarpinato: «Valorizziamo tesoro archeologico»
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Telegraph
Segesta, dopo vent'anni tornano le visite nel tempio, Scarpinato: «Valorizziamo tesoro archeologico»
Riapre al pubblico, dopo quasi vent'anni, il cuore del tempio dorico di Segesta. Da oggi i visitatori potranno accedere all'interno del maestoso edificio sacro, che finora era stato possibile ammirare solo dall'esterno per motivi di sicurezza, durante tutta…
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L'operazione HUSKY
Tra il 9 e 10 luglio 1943, lo sbarco degli Alleati a Licata.
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Denominata "Operazione Husky", lo sbarco alleato in Sicilia fu l'azione militare che durante la Seconda Guerra Mondiale diede avvio alla Campagna d'Italia condotta dagli eserciti anglo-americani.
Avvenne nelle zone di Gela, Siracusa, Licata e Scoglitti tra il 9 e il 10 luglio 1943 e fu secondo solo allo sbarco in Normandia per dispiegamento di forze e organizzazione strategica.
Sbarcarono in totale 480.000 uomini: si trattava della 7^ Armata statunitense (generale George S. Patton) e dell'8^ Armata britannica (generale Bernard Law Montgomery) per un totale di otto divisioni.
Gran parte delle truppe italiane cedettero rapidamente, mentre quelle tedesche condussero una serie di energici contrattacchi – come quello nella piana di Gela, dove fu combattuta una terribile battaglia – , ma dopo il loro fallimento si limitarono a una difensiva aggressiva per coprire la ritirata attraverso lo stretto di Messina, che le forze aeronavali anglo-americane rinunciarono a contrastare.
In complesso l'offensiva angloamericana si segnalò più per l'eccezionale sforzo organizzativo che per i risultati conseguiti in combattimento. Le truppe tedesche, infatti, seppero disimpegnarsi con perdite limitate contro forze soverchianti.
Il maggior successo dello sbarco, comunque, fu l'accelerazione impressa alla crisi politica italiana e alla caduta del regime fascista, che portò poi alla firma dell'Armistizio a Cassibile (Siracusa) l'8 settembre 1943.
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Avvenne nelle zone di Gela, Siracusa, Licata e Scoglitti tra il 9 e il 10 luglio 1943 e fu secondo solo allo sbarco in Normandia per dispiegamento di forze e organizzazione strategica.
Sbarcarono in totale 480.000 uomini: si trattava della 7^ Armata statunitense (generale George S. Patton) e dell'8^ Armata britannica (generale Bernard Law Montgomery) per un totale di otto divisioni.
Gran parte delle truppe italiane cedettero rapidamente, mentre quelle tedesche condussero una serie di energici contrattacchi – come quello nella piana di Gela, dove fu combattuta una terribile battaglia – , ma dopo il loro fallimento si limitarono a una difensiva aggressiva per coprire la ritirata attraverso lo stretto di Messina, che le forze aeronavali anglo-americane rinunciarono a contrastare.
In complesso l'offensiva angloamericana si segnalò più per l'eccezionale sforzo organizzativo che per i risultati conseguiti in combattimento. Le truppe tedesche, infatti, seppero disimpegnarsi con perdite limitate contro forze soverchianti.
Il maggior successo dello sbarco, comunque, fu l'accelerazione impressa alla crisi politica italiana e alla caduta del regime fascista, che portò poi alla firma dell'Armistizio a Cassibile (Siracusa) l'8 settembre 1943.
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Il Resto del Carlino
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