🫕Ingredienti (per 4 persone)
🔹500 gr di melanzane
🔹1 peperone rosso
🔹sale q.b.
🔹aceto q.b.
🔹olio extravergine di oliva q.b.
🔹prezzemolo o menta in foglie q.b.
🔹spicchi di aglio q.b.
✔️Per preparare le melanzane alla siciliana iniziate lavando accuratamente le melanzane poi mondatele e tagliatele a fette per il lungo.
✔️Lavate il peperone, tagliato a metà ed eliminate i semi e i filamenti interni poi tagliatelo a listarelle non troppo sottili.
✔️Grigliate le melanzane e il peperone su di una griglia antiaderente rigirandoli di tanto in tanto in modo da non farli attaccare.
✔️Quando le verdure saranno cotte trasferitele in una pirofila cercando di non sovrapporle tra loro.
✔️Condite con sale, olio di oliva, aceto, aglio a pezzetti ed erbe aromatiche.
✔️Lasciate insaporire per 10-15 minuti e servite.
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⚜#mangiaresiciliano
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🔹spicchi di aglio q.b.
✔️Per preparare le melanzane alla siciliana iniziate lavando accuratamente le melanzane poi mondatele e tagliatele a fette per il lungo.
✔️Lavate il peperone, tagliato a metà ed eliminate i semi e i filamenti interni poi tagliatelo a listarelle non troppo sottili.
✔️Grigliate le melanzane e il peperone su di una griglia antiaderente rigirandoli di tanto in tanto in modo da non farli attaccare.
✔️Quando le verdure saranno cotte trasferitele in una pirofila cercando di non sovrapporle tra loro.
✔️Condite con sale, olio di oliva, aceto, aglio a pezzetti ed erbe aromatiche.
✔️Lasciate insaporire per 10-15 minuti e servite.
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🗞🌋Tornano le Giornate FAI di Primavera: ecco cosa visitare a Catania e provincia
At @paesietnei By Paesi Etnei News
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Tornano le Giornate FAI di Primavera: ecco cosa visitare a Catania e provincia
Le Giornate FAI di Primavera tornano sabato 25 e domenica 26 marzo 2023, con 70 luoghi da visitare in Sicilia: ecco quali sono quelli situati a Catania e provincia. Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 torna nuovamente l’appuntamento con le Giornate FAI di…
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CALENDARIO DEI PROVERBI SICILIANI.
Quannu ‘u piru è maturu cari sulu.
Quando la pera é matura cade da sola.
Col passare del tempo le situazioni si chiariscono da sole
👉@sicilianewseinfo
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Tra le acque cristalline di San Vito Lo Capo ed il borgo medievale di Erice si nasconde una piccola chicca sconosciuta a molti: la grotta Mangiapane.
Ci credereste se vi dicessi che all'interno di questa grotta ci abitó la famiglia Mangiapane dal 1819 fino agli anni '50?
Con tanto di stanza da letto, bagno, cucina, stalle per gli animali, e persino la sarta ed il barbiere.
Un micro-borgo lontano dal caos della città, protetto da fichi d'india e ulivi.
✅ Se siete in zona vi consigliamo assolutamente una visita!
E voi riuscireste mai a vivere in una grotta per tutta la vita? 🤔
.
.
#siciliadavedere〽️
@siciliaterramia🔆
🎥: gian93m
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Ci credereste se vi dicessi che all'interno di questa grotta ci abitó la famiglia Mangiapane dal 1819 fino agli anni '50?
Con tanto di stanza da letto, bagno, cucina, stalle per gli animali, e persino la sarta ed il barbiere.
Un micro-borgo lontano dal caos della città, protetto da fichi d'india e ulivi.
✅ Se siete in zona vi consigliamo assolutamente una visita!
E voi riuscireste mai a vivere in una grotta per tutta la vita? 🤔
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Fu la prima Capitale d'Italia (per un giorno): votiamo l'unico siciliano in gara al Borgo dei borghi
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⚜#goodnews
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Fu la prima Capitale d'Italia (per un giorno): votiamo l'unico siciliano in gara al Borgo dei borghi
C'è tempo sino al 26 marzo per votare l'unico Comune che rappresenta la Sicilia al concorso del programma tv Rai che elegge il borgo più bello d'Italia 2023 Il borgo di Salemi (foto Wiki) Salemi porta alta la bandiera della Sicilia: il Comune arabo-medioevale…
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A li ricchi ricchizzi, a li scarsi scarsizzi.
Ai ricchi ricchezze, ai poveri povertà.
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Marzu e aprili non livari e non mettiri.
C'é un proverbio siciliano perfetto per il mese di Marzo e Aprile.
Quello di oggi, attraversa poche semplici parole ci suggerisce qualcosa di molto pratico.
Iniziamo dalla semplice traduzione letterale.
" Marzu e aprili non livari e non mèttiri" significa: “Marzo e aprile, non levare e non mettere”.
Il senso dovrebbe essere già più chiaro.
Visto che a marzo e aprile comincia a fare più caldo, si ha voglia di cambiare abbigliamento, optando per qualcosa di più leggero.
In realtà, vista la mutabilità del clima in questi mesi, meglio non levare né mettere nulla.
👉@sicilianewseinfo
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💻Fonte
C'é un proverbio siciliano perfetto per il mese di Marzo e Aprile.
Quello di oggi, attraversa poche semplici parole ci suggerisce qualcosa di molto pratico.
Iniziamo dalla semplice traduzione letterale.
" Marzu e aprili non livari e non mèttiri" significa: “Marzo e aprile, non levare e non mettere”.
Il senso dovrebbe essere già più chiaro.
Visto che a marzo e aprile comincia a fare più caldo, si ha voglia di cambiare abbigliamento, optando per qualcosa di più leggero.
In realtà, vista la mutabilità del clima in questi mesi, meglio non levare né mettere nulla.
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🫕Cúscus alla Trapanisa
Cúscus alla Trapanese🫕
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Cúscus alla Trapanese🫕
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Cùscusu a la Trapanisa.
Pigghiàti ‘i pisci pì fàri ‘u broru bonu. Ci vonnu rèntici, scorfanu, cipudda, àddu, runcu, ammàri, cernia, trìgghi, cocciu, siccia, luvàru, faggianu, cicali e quàcchi ‘aranciu.
Puliti ‘i pisci e tiniti ‘i testi. ‘Nun tegàmi rusulati ni l’ògghiu d’alìva cipudda, caroti, acci, piddusinu e àgghia sana, allungati cu broru di pisci e mittitici ‘a passata ri pumaroru. Iunciti i pisci, chi hannu bisognu di coçiri assài, iunciti ogni tantu un po’ di broru chi aviti priparatu prima, e lassati coçiri pì 15 minuti, iunciti l’atri pisci, mittiti sali e pepi, 50 gr. di mènnula tritata e continuati la cuttura pì autri 20 minuti, ‘na spurvirata di pepiruncinu prima di finiri la cuttura.
Fattu ‘u broru, ora mittiti ‘u cuscus ‘na mafaràrda e miscàti ‘nt’antìcchia di pepiruncinu e zaffiranu squagghiàtu ‘na l’acqua tebbida e rimininati tuttu.
Ni la cuscusèra (pignàta ri crita chi buca no’ funnu) virsati ‘u cùscusu e appuiatila supra ‘a pignata ri sutta, mittitici metà r’acqua ‘i testi ri pisci, ‘na cipudda tagghiàta a’ pezzi rossi, piddusinu, acci e ‘ntaticchia, sali e pepi e nuci muscata. Sigillati ‘i du’ pignàti cu un cudduruni ri pasta, in manèra c’un passa ‘u vapuri, prima di mettili supra ‘u focu.
Bisogna fàri ‘ùgghiri ‘a pignata pì tri uri circa e riminari ogni tantu ‘u cùscusu chi coçi e pìgghia sapuri d’u vapuri.
Quannu ‘u cùscus è cottu, scinniti a cuscusèra e mittiti ‘u cùscusu ‘na mafararda e rimininati iuncennu ‘u broru di pisci, av’essiri tuttu ‘nzuppatu beni e lassati arripusari pì un’ura cuprennu cu ‘na cutra.
Sirviti a tàula e cunsàti, cu t’anticchia di broru caùru di sucu di pisci, a vostru piaçìri. Cu voli, i pisci, si ponnu mangiàri a sulu o cu cùscus.
E’ mègghiu accumpagnari cu vinu biancu forti, comu “Vesco” o “Alcamo” a 7-8°C, nun viviti acqua.
Cuscus alla Trapanese.
Prendete i pesci per fare un buon brodo. Servono dentice, scorfano scuro, scorfano rosso, pesce Sanpietro, gronco, gamberi, cernia, triglie, pesce prete, seppia, pagello, gallinella, cicale e qualche granchio.
Pulite i pesci e conservate le teste. In un tegame rosolate nell’olio d’oliva una cipolla tagliata fine, carote, sedano, prezzemolo ed uno spicchio d’aglio intero.
Allungate con il brodo di pesce e mettete la passata di pomodoro. Mettete dapprima i pesci che necessitano maggiore cottura, ogni tanto allungate con il brodo che avete preparato prima, e lasciate cuocere per 15 minuti, aggiungete gli altri pesci, mettete sale e pepe, 50 gr. di mandorle tritate e continuate la cottura per altri 20 minuti, spolverando con piccole dosi di peperoncino prima di finire la cottura. Fatto il brodetto, filtratelo.
Mettete il cuscusu nella grande scodella di terracotta ed intanto mescolate un po’ di zafferano e peperoncino da sciogliere in acqua tiepida prima di mescolare con il cuscus.
Nella pentola cuscusiera con i fori sul fondo, versate il cuscus e poggiatela sopra alla pentola che avete riempito a metà d’acqua e dove avete messo le teste dei pesci, una cipolla tagliata a grossi pezzi, prezzemolo, sale e pepe ed un pizzico di noce moscata.
Sigillate i bordi delle due pentole con un “filone” di pasta fresca, in modo da non lasciare passare il vapore, prima di metterle sul fuoco.
Bisogna far bollire l’acqua per circa 3 ore e mescolare ogni tanto il cuscus per farlo insaporire e favorire la cottura.
Quando il cuscus è cotto, mettetelo nella grande scodella e mescolatelo aggiungendo il brodetto di pesce in modo che sia ben inzuppato ed insaporito e lasciate riposare per 1 ora coprendo con una coperta di lana.
Servite a tavola, ed a piacere, condite con un po’ di brodetto caldo, che avete messo a tavola in piccole scodelle.
Chi vuole, può mangiare i pesci da soli o accompagnati al cuscus.
⚡@newseinfo⚡
💡@voglia_di_sapere
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Pigghiàti ‘i pisci pì fàri ‘u broru bonu. Ci vonnu rèntici, scorfanu, cipudda, àddu, runcu, ammàri, cernia, trìgghi, cocciu, siccia, luvàru, faggianu, cicali e quàcchi ‘aranciu.
Puliti ‘i pisci e tiniti ‘i testi. ‘Nun tegàmi rusulati ni l’ògghiu d’alìva cipudda, caroti, acci, piddusinu e àgghia sana, allungati cu broru di pisci e mittitici ‘a passata ri pumaroru. Iunciti i pisci, chi hannu bisognu di coçiri assài, iunciti ogni tantu un po’ di broru chi aviti priparatu prima, e lassati coçiri pì 15 minuti, iunciti l’atri pisci, mittiti sali e pepi, 50 gr. di mènnula tritata e continuati la cuttura pì autri 20 minuti, ‘na spurvirata di pepiruncinu prima di finiri la cuttura.
Fattu ‘u broru, ora mittiti ‘u cuscus ‘na mafaràrda e miscàti ‘nt’antìcchia di pepiruncinu e zaffiranu squagghiàtu ‘na l’acqua tebbida e rimininati tuttu.
Ni la cuscusèra (pignàta ri crita chi buca no’ funnu) virsati ‘u cùscusu e appuiatila supra ‘a pignata ri sutta, mittitici metà r’acqua ‘i testi ri pisci, ‘na cipudda tagghiàta a’ pezzi rossi, piddusinu, acci e ‘ntaticchia, sali e pepi e nuci muscata. Sigillati ‘i du’ pignàti cu un cudduruni ri pasta, in manèra c’un passa ‘u vapuri, prima di mettili supra ‘u focu.
Bisogna fàri ‘ùgghiri ‘a pignata pì tri uri circa e riminari ogni tantu ‘u cùscusu chi coçi e pìgghia sapuri d’u vapuri.
Quannu ‘u cùscus è cottu, scinniti a cuscusèra e mittiti ‘u cùscusu ‘na mafararda e rimininati iuncennu ‘u broru di pisci, av’essiri tuttu ‘nzuppatu beni e lassati arripusari pì un’ura cuprennu cu ‘na cutra.
Sirviti a tàula e cunsàti, cu t’anticchia di broru caùru di sucu di pisci, a vostru piaçìri. Cu voli, i pisci, si ponnu mangiàri a sulu o cu cùscus.
E’ mègghiu accumpagnari cu vinu biancu forti, comu “Vesco” o “Alcamo” a 7-8°C, nun viviti acqua.
Cuscus alla Trapanese.
Prendete i pesci per fare un buon brodo. Servono dentice, scorfano scuro, scorfano rosso, pesce Sanpietro, gronco, gamberi, cernia, triglie, pesce prete, seppia, pagello, gallinella, cicale e qualche granchio.
Pulite i pesci e conservate le teste. In un tegame rosolate nell’olio d’oliva una cipolla tagliata fine, carote, sedano, prezzemolo ed uno spicchio d’aglio intero.
Allungate con il brodo di pesce e mettete la passata di pomodoro. Mettete dapprima i pesci che necessitano maggiore cottura, ogni tanto allungate con il brodo che avete preparato prima, e lasciate cuocere per 15 minuti, aggiungete gli altri pesci, mettete sale e pepe, 50 gr. di mandorle tritate e continuate la cottura per altri 20 minuti, spolverando con piccole dosi di peperoncino prima di finire la cottura. Fatto il brodetto, filtratelo.
Mettete il cuscusu nella grande scodella di terracotta ed intanto mescolate un po’ di zafferano e peperoncino da sciogliere in acqua tiepida prima di mescolare con il cuscus.
Nella pentola cuscusiera con i fori sul fondo, versate il cuscus e poggiatela sopra alla pentola che avete riempito a metà d’acqua e dove avete messo le teste dei pesci, una cipolla tagliata a grossi pezzi, prezzemolo, sale e pepe ed un pizzico di noce moscata.
Sigillate i bordi delle due pentole con un “filone” di pasta fresca, in modo da non lasciare passare il vapore, prima di metterle sul fuoco.
Bisogna far bollire l’acqua per circa 3 ore e mescolare ogni tanto il cuscus per farlo insaporire e favorire la cottura.
Quando il cuscus è cotto, mettetelo nella grande scodella e mescolatelo aggiungendo il brodetto di pesce in modo che sia ben inzuppato ed insaporito e lasciate riposare per 1 ora coprendo con una coperta di lana.
Servite a tavola, ed a piacere, condite con un po’ di brodetto caldo, che avete messo a tavola in piccole scodelle.
Chi vuole, può mangiare i pesci da soli o accompagnati al cuscus.
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