🪸Il corallo di Sciacca è un octocorallo che fa parte della famiglia del Corallium rubrum mediterraneo.
Il tipico colore rosso del corallo di Sciacca sotto l’azione dei funghi vulcanici dell’Isola Ferdinandea (nel canale di Sicilia, tra Sciacca e Pantelleria) assume sfumature particolarissime.
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Scoperto per caso da un gruppetto pescatori nel 1875 sui fondali al largo della città in provincia di Agrigento, dal 2012 il corallo di Sciacca è finalmente tutelato da un consorzio formato da alcune aziende specializzate nella lavorazione, consorzio che preserva e promuove metodi di lavorazione artigianali e identità della pregiata gemma marina in tutt’Italia e all’estero, con esposizioni e distribuzione da New York a Doha, il tutto per un giro d’affari di circa 2 milioni di euro all’anno.
Il corallo di Sciacca è più piccolo del corallo asiatico, in genere 10-12 millimetri, per un diametro di una lavorazione a sfera che solitamente oscilla tra i 3 e gli 8 millimetri. L’oro rosso di Sciacca ha caratteristiche che lo rendono unico rispetto alle specie di corallo lavorabili conosciute: a fare la differenza per quanto riguarda le tonalità di colore sono le caratteristiche del suo habitat.
Il corallo di Sciaccia cresce alle pendici del vulcano sottomarino, dai 50 ai 200 metri di profondità, e i suoi rami formano lo scheletro calcareo di colonie di polipetti bianchi molto piccoli della famiglia dei Celenterati che qui si riproducono in modo asessuato avendo trovato le condizioni ideali.
La colorazione del corallo di Sciacca è la cifra della sua unicità con sfumature che vanno dal salmone al giallo, dall’arancione intenso fino al nero-brunastro, a riprova dell’origine vulcanica. Il corallo grezzo, formato da materiale organico che cresce sui fianchi del vulcano sottomarino, appare opaco.
Dopo la pesca il corallo viene accuratamente pulito e lavorato da mani esperte che ne fanno risaltare il colore e la lucentezza vitreo-porcellanosa trasformandolo in ricercati gioielli – ciondoli, orecchini, bracciali e collane – non di rado in combinazione con altri materiali preziosi come ad esempio oro e argento
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Il corallo di Sciaccia cresce alle pendici del vulcano sottomarino, dai 50 ai 200 metri di profondità, e i suoi rami formano lo scheletro calcareo di colonie di polipetti bianchi molto piccoli della famiglia dei Celenterati che qui si riproducono in modo asessuato avendo trovato le condizioni ideali.
La colorazione del corallo di Sciacca è la cifra della sua unicità con sfumature che vanno dal salmone al giallo, dall’arancione intenso fino al nero-brunastro, a riprova dell’origine vulcanica. Il corallo grezzo, formato da materiale organico che cresce sui fianchi del vulcano sottomarino, appare opaco.
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Le Solette(Porto Palo - frazione di Menfi)
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Per molti è un nome che suona strano e per alcuni, quelli che amano scoprire il territorio siciliano, rappresenta una delle spiagge incontaminate e cristalline del litorale meridionale.
A circa un chilometro scarso (via mare) da Porto Palo, si trova un tratto di costa che è stato inserito tra le migliori insieme alla spiaggia dei Conigli di Lampedusa. Un attestato importante dopo alcuni studi fatti all’interno di un’area pari a 25 ettari circa.
Dal punto di vista geografico, la spiaggia viene inserita nel territorio menfitano ma bisogna attenzionare la linea di confine determinata dal torrente Gurra.
Quest’ultimo, con un corso abbastanza modesto, proviene direttamente dal vallone omonimo e demarca la fine del territorio trapanese e l’inizio di quello agrigentino.
Un paio di spiagge (a semicurva) rientrano nella fase conclusiva del confine selinuntino e una, quella più ampia e maggiormente conosciuta, in quello menfitano.
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A circa un chilometro scarso (via mare) da Porto Palo, si trova un tratto di costa che è stato inserito tra le migliori insieme alla spiaggia dei Conigli di Lampedusa. Un attestato importante dopo alcuni studi fatti all’interno di un’area pari a 25 ettari circa.
Dal punto di vista geografico, la spiaggia viene inserita nel territorio menfitano ma bisogna attenzionare la linea di confine determinata dal torrente Gurra.
Quest’ultimo, con un corso abbastanza modesto, proviene direttamente dal vallone omonimo e demarca la fine del territorio trapanese e l’inizio di quello agrigentino.
Un paio di spiagge (a semicurva) rientrano nella fase conclusiva del confine selinuntino e una, quella più ampia e maggiormente conosciuta, in quello menfitano.
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Balarm.it
Incontaminata e tra le migliori in Sicilia: la spiaggia (sconosciuta) e dal nome insolito
È una zona dimenticata nella sua purezza vergine. Basta uno sguardo per innamorarsi di un luogo da salvaguardare, menzionato dal "Daily Telegraph"
Il mauru è un piatto tipico della sicilia orientale (Acireale e Catania principalmente), consistente in un'insalata di alghe rosse commestibili, condite con limone e sale, appartenenti alle specie Chondrus crispus, Calliblepharis jubata, Grateloupia filicina, Gigartina acicularis. Variante della ricetta.
A Riposto esiste una variante della ricetta per consumare "u Mauru". Dopo aver lasciato macerare le alghe con sale e aceto forte di vino per una mezz'oretta, scolare e fare appassire in padella con aglio olio d'oliva e pomodoro. Togliere dal fuoco dopo 20 minuti circa o più a seconda della consistenza gradita. Consumare tiepido.
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Otto Storie per l’8 Marzo 🌼 per ricordare le donne che con la loro arte e le loro lotte hanno cambiato la Sicilia (e l’Italia).
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#8marzo #festadelladonna #sicilia #palermo #storia #cultura
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Pasta con le sarde: le origini del piatto e la ricetta tradizionale
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Pasta con le sarde: le origini del piatto e la ricetta tradizionale
09 Mar 2023 FAQ Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui! UNISCITI
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🚩Gela,Caltanissetta
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