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Presepe Vivente 2022 di Savoca | Degustazioni | PROGRAMMA
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Presepe Vivente 2022 di Savoca | Degustazioni | PROGRAMMA
Il Presepe vivente di Savoca, organizzato dalla comunità della Parrocchia S. Maria Assunta, celebrerà la nascita di Gesù Bambino tra botteghe artigiane, scene di vita quotidiana del tempo antico e degustazioni di prodotti tipici. Prodotti tipici di Savoca…
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Messina e la citta “Porta della Sicilia”. Col suo porto a forma di falce, e sempre stata una citta commerciale.
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E la citta piu vicina alla Penisola, e nonostante da tempo si parli di costruire un tunnel subaqueo o un ponte, mai realizzato, per collegare la citta alla terraferma, superando lo Stretto di Messina, la citta e comunque ottimamente collegata al resto d’Italia da un sistema di traghetti.
Fu fondata dai greci che le diedero il nome di “Zancle”, che vuol dire “Falce”, legato proprio alla forma del suo porto. In seguito la conquistarono i Romani, poi i Bizantini e quindi gli Arabi.
Infine arrivarono i Normanni. Il massimo splendore fu raggiunto da Messina quando, sotto il dominio di Svevi, Angioini ed Aragonesi divenne la capitale del Regno di Sicilia e soprattutto una delle citta del Mediterraneo piu fiorenti, grazie soprattutto al suo porto ed alla sua vocazione commerciale.
La citta di oggi si sviluppa lungo tutta la costa ed e quasi totalmente moderna, soprattutto a causa dei violenti terremoti che l’hanno colpita piu volte e dei bombardamenti che la citta ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale.Gli edifici attuali si affacciano su vie molto larghe e sono relativamente bassi, proprio perche ricostruiti secondo le norme antisismiche, in modo da limitare i danni causati nel passato dai frequenti terremoti.
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Fu fondata dai greci che le diedero il nome di “Zancle”, che vuol dire “Falce”, legato proprio alla forma del suo porto. In seguito la conquistarono i Romani, poi i Bizantini e quindi gli Arabi.
Infine arrivarono i Normanni. Il massimo splendore fu raggiunto da Messina quando, sotto il dominio di Svevi, Angioini ed Aragonesi divenne la capitale del Regno di Sicilia e soprattutto una delle citta del Mediterraneo piu fiorenti, grazie soprattutto al suo porto ed alla sua vocazione commerciale.
La citta di oggi si sviluppa lungo tutta la costa ed e quasi totalmente moderna, soprattutto a causa dei violenti terremoti che l’hanno colpita piu volte e dei bombardamenti che la citta ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale.Gli edifici attuali si affacciano su vie molto larghe e sono relativamente bassi, proprio perche ricostruiti secondo le norme antisismiche, in modo da limitare i danni causati nel passato dai frequenti terremoti.
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📍 Modica, duomo di S. Giorgio
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La Chiesa di San Giorgio, posta tra la parte alta e bassa della città, in posizione panoramica con la facciata rivolta ad ovest, è l'architettura più imponente della città e di tutta la Sicilia sud-orientale.
L'unicità dell'opera, oltre alla sua intrinseca bellezza, è data dalla sua collocazione urbana, al centro di una città costruita su mensole irregolari collegate da scale e salite tortuose con ampi spazi che, anche nel '700, doveva essere destinato a giardini e orti.
L'attuale fisionomia della chiesa è il risultato di diversi secoli di trasformazioni, integrazioni e rifiniture con gli interventi più sostanziali che si collocano tra il XVII e il XIX secolo.
La prima fonte che parla dell'esistenza della chiesa è una bolla papale del 1150 di papa Eugenio III con la quale la chiesa fu posta sotto la protezione del Monastero di Mileto in Calabria.
Secondo la tradizione, la chiesa fu fondata dal conte Ruggero e, a ricordo di questo evento, all'interno, sopra il portale principale, è esposta l'armatura del conte Ruggero d'Altavilla, condottiero normanno e leggendario fondatore di San Giorgio.
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L'unicità dell'opera, oltre alla sua intrinseca bellezza, è data dalla sua collocazione urbana, al centro di una città costruita su mensole irregolari collegate da scale e salite tortuose con ampi spazi che, anche nel '700, doveva essere destinato a giardini e orti.
L'attuale fisionomia della chiesa è il risultato di diversi secoli di trasformazioni, integrazioni e rifiniture con gli interventi più sostanziali che si collocano tra il XVII e il XIX secolo.
La prima fonte che parla dell'esistenza della chiesa è una bolla papale del 1150 di papa Eugenio III con la quale la chiesa fu posta sotto la protezione del Monastero di Mileto in Calabria.
Secondo la tradizione, la chiesa fu fondata dal conte Ruggero e, a ricordo di questo evento, all'interno, sopra il portale principale, è esposta l'armatura del conte Ruggero d'Altavilla, condottiero normanno e leggendario fondatore di San Giorgio.
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Le figlie "smonacate" del principe Grimaldi: le due ribelli che fecero scandalo in Sicilia
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Le figlie "smonacate" del principe Grimaldi: le due ribelli che fecero scandalo in Sicilia
Concetta e Francesca, si ribellarono alla decisione del padre. Volle fare prendere i voti a 6 delle sue 7 figlie. Alla fine il principe dovette cedere. La loro storia Donna Concetta e Donna Francesca Grimaldi A Modica, sul Corso Umberto l, salotto della città…
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Ora "abbuffatevi" di cultura: tutte le mostre da vedere a gennaio a Palermo e in Sicilia
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Ora "abbuffatevi" di cultura: tutte le mostre da vedere a gennaio a Palermo e in Sicilia
Un buon proposito da mettere subito in pratica potrebbe essere quello di dedicare più tempo alla cultura, alla scoperta della propria città e della propria terra Finite (o quasi) le vacanze natalizie, con l'inizio del nuovo anno è tempo di buoni propositi…
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Viaggi, Sicilia tra le mete più ambite dagli italiani per il 2023: meglio di Bahamas e Seychelles
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Viaggi, Sicilia tra le mete più ambite dagli italiani per il 2023: meglio di Bahamas e Seychelles
11 Gen 2023 Turismo La Sicilia mantiene saldamente la sua posizione di rilievo tra le mete più ambite per i viaggi, anche nel nuovo anno. Il portale Vamonos Vacanze ha analizzato i trend degli italiani per il 2023 e la nostra Isola ha superato alcuni celebri…
🗞🌋Si scrive "ammuddicati", si legge "deliziosi"! La ricetta siciliana per fare i carciofi in modo semplice e buonissimo
At @paesietnei By ⚡️ 🇳 🇦 🇳 🇩 🇴 ⚡️
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Si scrive "ammuddicati", si legge "deliziosi"! La ricetta siciliana per fare i carciofi in modo semplice e buonissimo
11 Gen 2023 Ricette Carciofi ammuddicati, la ricetta siciliana. Come fare i carciofi alla siciliana, un piatto saporito e facilissimo da preparare, perfetto come secondo, antipasto o contorno ricco. Ingredienti, procedimento e trucchetti per farli in casa.…
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A due passi dal magma 🌋
In collaborazione con @go_italy_
🌋Guida vulcanologica @vincigrec
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L’Etna è sempre imprevedibile e sempre pronto a soprendere e a smentire le previsioni, ma per il momento pare che abbia dato il benvenuto al nuovo anno 2023 con una eruzione nuova e di tutto rispetto. Un’eruzione che di fatto è iniziata nel 2022, ma che contro ogni previsione si sta trascinando a lungo e ci ha accompagnati fino al nuovo anno. Di cosa si tratta? E cosa dovremo aspettarci nell’immediato futuro?
L’eruzione nata da una frattura
Il 27 novembre 2022, quasi per caso, gli abitanti dei paesi pedemontani del vulcano hanno notato – sul versante orientale – una luce rossa anomala poco sotto la base del Cratere di Sud Est. Dato il relativo periodo di quiete del vulcano, in pochi si sono preoccupati. Era una mini frattura, certamente, ma se ne erano verificate di simili nel giugno dello stesso anno. Uno spettacolo innocuo e molto turistico, che non aveva creato alcuna preoccupazione.
I vulcanologi dello INGV di Catania hanno comunque subito monitorato l’evento, mentre il grafico del tremore vulcanico andava a singhiozzo, senza mai sforare verso l’allerta rossa.
La “fratturina” ha continuato a emettere colate in apparenza poco alimentate per alcune settimane. Sembrava dovesse esaurirsi tutto in pochi giorni. Invece no.
Una colata lavica di tutto rispetto
Nel corso del mese di dicembre, la colata nata dalla “fratturina” è andata avanti. Tra pioggia, neve e nebbia, si è scavata un percorso lungo il fianco della Valle del Bove. E si è allungata parecchio, iniziando una discesa formata da più bracci.
Intorno alla settimana di Natale 2022, la colata era scesa già da quota 2800 a quota 2150 metri.
L’Etna però non mostrava altri segnali preoccupanti. I tremori sismici erano bassi, nella norma in caso di frattura laterale. Non c’erano deformazioni del suolo e gli altri parametri si mantenevano sempre su livelli di quiete relativa. Certamente però la colata rimaneva ben alimentata, anche con ingrottamenti e deviazioni. Così, si è giunti al Capodanno del 2023, con il fianco del vulcano illuminato – oltre che dai fuochi della festa – anche da diversi bracci di lava Questa sembra quindi essere anche la prima eruzione del 2023. Durerà a lungo? La domanda rimane sospesa in attesa delle “decisioni” del vulcano.
La colata lavica sopra le vigne di Milo
L’eruzione del 2023 è turistica?
Un’eruzione effusiva che scende con tanta calma e senza particolari pericoli, è dunque adatta alla curiosità dei turisti invernali dell’Etna?
I vulcanologi frenano l’entusiasmo. La colata di lava scende lungo pendii deserti, lontana dai centri abitati, ma si trova in zone molto impervie.
Tra l’altro è circondata da cumuli di neve e pozze di ghiaccio che ogni notte gelano sempre più. L’inverno alle porte rende la possibilità di nevicate sempre possibili e la lava quando incontra la neve diventa pericolosa. Tra l’altro proprio la zona difficile da raggiungere renderebbe pericoloso anche il lavoro dei soccorritori, in caso di turisti dispersi.
Si raccomanda quindi prudenza e saggezza.
Evitate di avvicinarvi alla colata e limitatevi ad ammirare l’eruzione dai tanti punti di osservazione che sorgono intorno a Valle del Bove.
Si possono fare trekking fino a Serra delle Concazze con guide esperte del posto, oppure salire fino a Monte Fontane. Ma l’eruzione del 2023 si può ammirare facilmente anche dalla propria auto, senza scarpinare troppo. Basta salire a Milo, o lungo la Mareneve, o sistemarsi sulla strada che porta da Fornazzo di Milo a Sant’Alfio
.
Previsioni per il futuro?
Previsioni per il futuro se ne possono fare ben poche. Al momento l’eruzione è solo spettacolare, per nulla pericolosa.
Ma se la lava continuasse a scendere ancora? La lentezza con cui avanza, comunque consentirebbe di mettere al sicuro la popolazione con largo anticipo e senza panico. Attualmente però questo pericolo non si vede.
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L’eruzione nata da una frattura
Il 27 novembre 2022, quasi per caso, gli abitanti dei paesi pedemontani del vulcano hanno notato – sul versante orientale – una luce rossa anomala poco sotto la base del Cratere di Sud Est. Dato il relativo periodo di quiete del vulcano, in pochi si sono preoccupati. Era una mini frattura, certamente, ma se ne erano verificate di simili nel giugno dello stesso anno. Uno spettacolo innocuo e molto turistico, che non aveva creato alcuna preoccupazione.
I vulcanologi dello INGV di Catania hanno comunque subito monitorato l’evento, mentre il grafico del tremore vulcanico andava a singhiozzo, senza mai sforare verso l’allerta rossa.
La “fratturina” ha continuato a emettere colate in apparenza poco alimentate per alcune settimane. Sembrava dovesse esaurirsi tutto in pochi giorni. Invece no.
Una colata lavica di tutto rispetto
Nel corso del mese di dicembre, la colata nata dalla “fratturina” è andata avanti. Tra pioggia, neve e nebbia, si è scavata un percorso lungo il fianco della Valle del Bove. E si è allungata parecchio, iniziando una discesa formata da più bracci.
Intorno alla settimana di Natale 2022, la colata era scesa già da quota 2800 a quota 2150 metri.
L’Etna però non mostrava altri segnali preoccupanti. I tremori sismici erano bassi, nella norma in caso di frattura laterale. Non c’erano deformazioni del suolo e gli altri parametri si mantenevano sempre su livelli di quiete relativa. Certamente però la colata rimaneva ben alimentata, anche con ingrottamenti e deviazioni. Così, si è giunti al Capodanno del 2023, con il fianco del vulcano illuminato – oltre che dai fuochi della festa – anche da diversi bracci di lava Questa sembra quindi essere anche la prima eruzione del 2023. Durerà a lungo? La domanda rimane sospesa in attesa delle “decisioni” del vulcano.
La colata lavica sopra le vigne di Milo
L’eruzione del 2023 è turistica?
Un’eruzione effusiva che scende con tanta calma e senza particolari pericoli, è dunque adatta alla curiosità dei turisti invernali dell’Etna?
I vulcanologi frenano l’entusiasmo. La colata di lava scende lungo pendii deserti, lontana dai centri abitati, ma si trova in zone molto impervie.
Tra l’altro è circondata da cumuli di neve e pozze di ghiaccio che ogni notte gelano sempre più. L’inverno alle porte rende la possibilità di nevicate sempre possibili e la lava quando incontra la neve diventa pericolosa. Tra l’altro proprio la zona difficile da raggiungere renderebbe pericoloso anche il lavoro dei soccorritori, in caso di turisti dispersi.
Si raccomanda quindi prudenza e saggezza.
Evitate di avvicinarvi alla colata e limitatevi ad ammirare l’eruzione dai tanti punti di osservazione che sorgono intorno a Valle del Bove.
Si possono fare trekking fino a Serra delle Concazze con guide esperte del posto, oppure salire fino a Monte Fontane. Ma l’eruzione del 2023 si può ammirare facilmente anche dalla propria auto, senza scarpinare troppo. Basta salire a Milo, o lungo la Mareneve, o sistemarsi sulla strada che porta da Fornazzo di Milo a Sant’Alfio
.
Previsioni per il futuro?
Previsioni per il futuro se ne possono fare ben poche. Al momento l’eruzione è solo spettacolare, per nulla pericolosa.
Ma se la lava continuasse a scendere ancora? La lentezza con cui avanza, comunque consentirebbe di mettere al sicuro la popolazione con largo anticipo e senza panico. Attualmente però questo pericolo non si vede.
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Go-Etna - Escursioni Etna
Tour Etna Eco-Sostenibile - Escursione Etna 100% Green
ECO GREEN Tour Etna. Escursione Etna sostenibile di mezza o intera giornata con visita di grotte a scorrimento lavico, guide esperte su mezzi fuoristrada.
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