Buonasera
Da sempre affascinante crocevia di popoli e tradizioni, la Sicilia custodisce tra le sue coste alcuni dei borghi tra i più suggestivi d’Italia.
Testimoni silenziosi di dominazioni bizantine, arabe e normanne, i borghi siciliani hanno visto scorrere tra le loro strade secoli di storia e portano ancora oggi le tracce di tutte le culture che hanno contribuito a plasmarne l’identità.
📸© @don_in_italy
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Da sempre affascinante crocevia di popoli e tradizioni, la Sicilia custodisce tra le sue coste alcuni dei borghi tra i più suggestivi d’Italia.
Testimoni silenziosi di dominazioni bizantine, arabe e normanne, i borghi siciliani hanno visto scorrere tra le loro strade secoli di storia e portano ancora oggi le tracce di tutte le culture che hanno contribuito a plasmarne l’identità.
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Alessandra Di Rudinì: l’amante siciliana di D’Annunzio che divenne suora
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Alessandra Di Rudinì: l’amante siciliana di D’Annunzio che divenne suora
Alessandra di Rudinì aveva 27 anni quando conobbe Gabriele D’Annunzio, allora quarantenne: tra i due nacque subito una relazione amorosa, che, però, non finì bene. Ecco la storia di una donna forte, colta e affascinante, che passò la vita alla ricerca della…
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A Cefalù sabato 26 marzo si svolgerà l'Ora della Terra - La Voce dell'Isola
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A Cefalù sabato 26 marzo si svolgerà l'Ora della Terra - La Voce dell'Isola
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LA COCCINELLA DELL’ETNA
L'Etna, vulcano delle meraviglie e del mistero.
Ogni anno in questo periodo milioni di coccinelle si svegliano dal letargo invernale tra le rocce del vulcano. Uno spettacolo molto studiato da entomologi e biologi.
Gli studiosi non riescono a capire il perché dell'ibernarsi tra i ghiacci dell'Etna e cosa contenga il loro sangue.
Ma una cosa e` assicurata, la bellezza di tante coccinelle stese al sole tra le rocce brulle, la vegetazione scarna e il panorama quasi lunare.
Sull'Etna, numerosi insetti trasportati dalle correnti ascensionali risalgono le pendici del vulcano e trovano un ambiente freddo e ostile. La coccinella invece resiste alle basse temperature e, durante le ore più calde dei giorni di sole, si alimentano dei minuscoli artropodi nutrendosi dei malcapitati insetti.
A dispetto dell'apparente inoffensività e dell'aspetto simpatico, quasi tutti i coccinellidi sono difatti attivi predatori, e per questo motivo sono impiegati nella lotta biologica.
In primavera le coccinelle discendono alle quote più basse, volano sulle piante erbacee sulle quali, le femmine fecondate, depongono le uova fra le colonie di afidi a spese dei quali sviluppano le larve. Sia le coccinelle che le loro larve predano varie specie di afidi. Un singolo esemplare nel corso della sua vita può consumare oltre 5000 prede.
La coccinella e l’Etna, una simbiosi perfetta, uno spettacolo inedito che è possibile trovare solo a migliaia di chilometri di distanza dalla Sicilia, sulle vette del monte Himalaya.
Quante meraviglia ci riserva la nostra Sicilia.
✏️Claudio d'angelo
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Ogni anno in questo periodo milioni di coccinelle si svegliano dal letargo invernale tra le rocce del vulcano. Uno spettacolo molto studiato da entomologi e biologi.
Gli studiosi non riescono a capire il perché dell'ibernarsi tra i ghiacci dell'Etna e cosa contenga il loro sangue.
Ma una cosa e` assicurata, la bellezza di tante coccinelle stese al sole tra le rocce brulle, la vegetazione scarna e il panorama quasi lunare.
Sull'Etna, numerosi insetti trasportati dalle correnti ascensionali risalgono le pendici del vulcano e trovano un ambiente freddo e ostile. La coccinella invece resiste alle basse temperature e, durante le ore più calde dei giorni di sole, si alimentano dei minuscoli artropodi nutrendosi dei malcapitati insetti.
A dispetto dell'apparente inoffensività e dell'aspetto simpatico, quasi tutti i coccinellidi sono difatti attivi predatori, e per questo motivo sono impiegati nella lotta biologica.
In primavera le coccinelle discendono alle quote più basse, volano sulle piante erbacee sulle quali, le femmine fecondate, depongono le uova fra le colonie di afidi a spese dei quali sviluppano le larve. Sia le coccinelle che le loro larve predano varie specie di afidi. Un singolo esemplare nel corso della sua vita può consumare oltre 5000 prede.
La coccinella e l’Etna, una simbiosi perfetta, uno spettacolo inedito che è possibile trovare solo a migliaia di chilometri di distanza dalla Sicilia, sulle vette del monte Himalaya.
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La storia della città di Caltanissetta affonda le proprie radici in epoca preistorica ascrivendosi al IV millennio a.C. Infatti, in base alla presenza di reperti risalenti all’età del bronzo e di sepolcri a camera scavati nella roccia, si suppone che la città fosse abitata già in eta’ antichissima.
Tuttavia il centro si sviluppa in modo organico solo durante la colonizzazione greca dell’isola, tant’è che Caltanissetta viene considerata come la continuazione dell’antico sito di Nissa, una piccola città presidiata da Siracusa, posta sul Monte denominato Gibil-Gabib.
📸🖌 @pioandreaperi
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Tuttavia il centro si sviluppa in modo organico solo durante la colonizzazione greca dell’isola, tant’è che Caltanissetta viene considerata come la continuazione dell’antico sito di Nissa, una piccola città presidiata da Siracusa, posta sul Monte denominato Gibil-Gabib.
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L’abside centrale, le pareti del presbiterio e la volta del coro sono rivestite da mosaici realizzati da maestranze bizantine tra il regno di Ruggero II (tra il 1145 e il 1154) e il regno di Guglielmo I (tra il 1154 e il 1166).
Bellissima processione di figure ieratiche che seguono un preciso ordine gerarchico: nel catino dell’abside centrale, la figura del Cristo Pantocratore benedicente; nella fascia sottostante, la Vergine e quattro Arcangeli; nelle due zone inferiori, ai lati della finestra, i Dodici Apostoli.
Sulle due pareti del bema (la zona della chiesa riservata al clero e ai ministri) figure di Santi e Profeti, allineati su quattro fasce sovrapposte; nella volta a crociera, chiudono gli Angeli e i Serafini. Tutte le figure sono accompagnate dal nome del personaggio in greco o in latino. Al termine della decorazione absidale, si trova il nome di Ruggero II e la data 1148.
Sul fianco settentrionale della Cattedrale si apre il chiostro del XII secolo. A pianta quadrata, è circondato per due lati da un portico con arcate ogivali su capitelli figurati e istoriati (i colonnati delle altre due corsie sono andati distrutti tra il XIX e il XX secolo), opera di maestranze scultoree romaniche della metà circa del XII secolo, sorretti da colonne binate.
Post del canale⬇️
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Bellissima processione di figure ieratiche che seguono un preciso ordine gerarchico: nel catino dell’abside centrale, la figura del Cristo Pantocratore benedicente; nella fascia sottostante, la Vergine e quattro Arcangeli; nelle due zone inferiori, ai lati della finestra, i Dodici Apostoli.
Sulle due pareti del bema (la zona della chiesa riservata al clero e ai ministri) figure di Santi e Profeti, allineati su quattro fasce sovrapposte; nella volta a crociera, chiudono gli Angeli e i Serafini. Tutte le figure sono accompagnate dal nome del personaggio in greco o in latino. Al termine della decorazione absidale, si trova il nome di Ruggero II e la data 1148.
Sul fianco settentrionale della Cattedrale si apre il chiostro del XII secolo. A pianta quadrata, è circondato per due lati da un portico con arcate ogivali su capitelli figurati e istoriati (i colonnati delle altre due corsie sono andati distrutti tra il XIX e il XX secolo), opera di maestranze scultoree romaniche della metà circa del XII secolo, sorretti da colonne binate.
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CATTEDRALE DI CEFALU'