La storia di Palazzolo Acreide è per gran parte legata alla colonia siracusana di Akrai durante l'epoca ellenica, periodo di cui esiste ormai molto poco a causa del terremoto del 1693. L'insediamento però rimase corposo e in buona posizione geografica almeno sino all'epoca bizantina, il castello medievale esisteva già a quell'epoca e viene menzionato dalle fonti musulmane come fortezza difficile da prendere posta a controllo sulla valle dell'Anapo.
La sua cinta muraria seguiva il contorno della rupe calcarea e per questo aveva forma irregolare, ma alcuni torrioni difensivi spiccavano dalle merlature e un baluardo aggiuntivo proteggeva uno degli accessi, rendendolo un sito sicuro.
All'interno v'era un corpo rettangolare che troneggiava su un piccolo cortile adibito a baglio, parti queste rinnovate più volte nel corso dei secoli. Nel corso del Trecento venne anche ristretta l'accessibilità alla fortezza ed impiantata una torre militare più a valle, presumibilmente per via della guerra contro gli angioini.
Per la valenza strategica ed agricola dell'intero circondario, che i musulmani chiamarono Balanzul, durante quasi tutta l'epoca musulmana Akrai visse di buone rendite. Fu sotto la dominazione normanna che le sorti di Akrai precipitarono dapprima a causa delle persecuzioni a danno dei musulmani siciliani e in seguito a causa del caos dei marescialli germanici.
Soltanto con Federico II il feudo riacquistò il suo pregio e a cavallo tra il suo regno e quello del figlio Manfredi l'entroterra ragusano e siracusano furono ripopolati. Palazzolo Acreide divenne in quei decenni un centro importante ella Val di Noto, abitato da una folta comunità di ebrei dediti all'erudizione e da una piccola comunità di greci dediti al commercio.
Passata di mano in mano a militi aragonesi e piccoli baroni siciliani, all'inizio del Seicento i Ruffo ottennero dopo anni di controversie l'investitura a principi di Palazzolo Acreide e presero possesso del castello.
Avrebbero mantenuto il titolo sino al 1812, avendo però poca considerazione delle loro terre siciliane rispetto a quelle calabre.
Il castello venne distrutto dal terremoto del 1693, che nel paese causò ingenti danni e rovina, rimanendo fuori dal processo di ricostruzione urbana che avrebbe inaugurato l'epoca del Barocco siciliano, stile di cui il paese è ancora pregno.
Di recente è stato reso fruibile anche se le attività svoltesi sono poche e limitate al periodo estivo e a quello natalizio. Sovente vi si svolgono anche eventi di rievocazione storica.
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La sua cinta muraria seguiva il contorno della rupe calcarea e per questo aveva forma irregolare, ma alcuni torrioni difensivi spiccavano dalle merlature e un baluardo aggiuntivo proteggeva uno degli accessi, rendendolo un sito sicuro.
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Per la valenza strategica ed agricola dell'intero circondario, che i musulmani chiamarono Balanzul, durante quasi tutta l'epoca musulmana Akrai visse di buone rendite. Fu sotto la dominazione normanna che le sorti di Akrai precipitarono dapprima a causa delle persecuzioni a danno dei musulmani siciliani e in seguito a causa del caos dei marescialli germanici.
Soltanto con Federico II il feudo riacquistò il suo pregio e a cavallo tra il suo regno e quello del figlio Manfredi l'entroterra ragusano e siracusano furono ripopolati. Palazzolo Acreide divenne in quei decenni un centro importante ella Val di Noto, abitato da una folta comunità di ebrei dediti all'erudizione e da una piccola comunità di greci dediti al commercio.
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📍Isola di Capo Passero, Portopalo, Siracusa.
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🗞 Le birre artigianali siciliane sbarcano al Sol&Agrifood 2022 di Verona
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Le birre artigianali siciliane sbarcano al Sol&Agrifood 2022 di Verona
Anche le birre artigianali siciliane saranno presenti alla prossima edizione di Sol&Agrifood 2022 di Verona, il salone internazionale dedicato all’olio di oliva e al settore food. E’ la manifestazione che rappresenta una vetrina dell’eccellenza del Made in…
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Il complesso del Castello di Sant'Alessio si inquadra in posizione isolata, abbracciando i due promontori che caratterizzano l'orografia del capo Sant'Alessio, a sua volta ricadente in corrispondenza del 'passo' della strada, antichissima, che da Taormina conduce a Messina.
I diversi manufatti, non coevi, che lo compongono interessano nell'insieme un lotto di grande estensione e di pianta irregolare e superficie rocciosa.
La torre del passo e la torre di guardia si ergono sui due rilievi di cui si è detto, mentre un camminamento murato li collega tramite la valletta intermedia. Sono inoltre presenti alcuni manifatti minori nonchè la cinta muraria.
Il tutto si sviluppa pertanto adattandosi all'orografia peculiare del sito, presentandosi, dal punto di vista della difesa militare, pressocchè inattaccabile in quanto avvicinabile soltanto da un fronte.
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A Partinico c'è un'isola felice, un pezzo del suo territorio si è riscattato nel tempo diventando meta turistica e luogo d'incontro.
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I vecchi edifici dei frati gesuiti del borgo parrini partinico ex proprieta della famiglia del duca Henry D'Aumale, che in epoca recente ospitavano i contadini che coltivavano la sua terra, sono tornati a splendere grazie ai colori ispirati all'architetto catalano Antoni Gaudi.
Tutto questo e il frutto del lavoro dell’associazione "I Campanili al Borgo Parrini" presieduta da Giuseppe Gaglio, che ha ristrutturato e trasformato quelle case in un centro culturale, in un caffe letterario oltre ad essere ormai un'attrazione turistica, il tutto in simbiosi con le attivita commerciali della zona, le quali da tempo stanno lavorando affinche l'antico borgo spicchi nel territorio.
Qui sono motivo d'attrazione anche il murales ispirato dalla pittrice Frida Kahlo,dipinto da Giuseppe Vaccaro,il quale da poco tempo ne ha realizzati altre due sopra di esso ed ha anche abbellito gran parte degli interni degli edifici circostanti.
Da qualche tempo affiorano le prime attività commerciali legate al turismo, che si affiancano alle già preesistenti pizzerie ed al panificio già metà negli anni.
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Da Pachino al confine con l’Ucraina per salvare la compagna: la storia d’amore di Davide e Natalia - Siracusa News
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Da Pachino al confine con l’Ucraina per salvare la compagna: la storia d’amore di Davide e Natalia - Siracusa News
Davide non ci ha pensato un attimo: dopo i primi bombardamenti russi su Kiev – e la notizia che la casa della sua compagna era stata distrutta – ha affittato un pulmino ed è andato a prenderla. L’appuntamento è stato al confine tra la Polonia e l’Ucraina.…
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🏖 Lipari e il suo castello dalle molteplici testimonianze 🏰
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