La torre dei quattro pizzi apparteneva alla famiglia Florio che furono tra l’800 e gli inizi del 900 una delle famiglie più ricche d’Italia,di origini calabresi si trasferirono a Palermo e aprirono un negozio di spezie e chinino (che serviva per curare la malaria)in breve tempo crearono un impero aziendale che spaziava dalla chimica al vino, dal turismo all’industria del tonno,possedevano anche una flotta di 99 navi e divennero la prima compagnia di navigazione d’Italia.
Acquistarono ville, palazzi, tonnare,ma purtroppo con l’andare degli anni uno dei successori Ignazio Florio Jr. a causa di una cattiva gestione sperperó i beni portando al declino la famiglia.
Questo racconto(molto più dettagliato)l’ho ascoltato con molto interesse durante la visita al villino dei
dei quattro pizzi che si trova nella zona dell’Arenella a Palermo.
📸 @salvina_monti
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
Acquistarono ville, palazzi, tonnare,ma purtroppo con l’andare degli anni uno dei successori Ignazio Florio Jr. a causa di una cattiva gestione sperperó i beni portando al declino la famiglia.
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Sua Maestà Etna
Buona serata Sicilia Terra Mia❤️
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Da Peppe Nappa all’Abbatazzu: la storia delle celebri maschere del carnevale siciliano
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Da Peppe Nappa all’Abbatazzu: la storia delle celebri maschere del carnevale siciliano
Il "giovedì grasso" ha dato ufficialmente il via ai festeggiamenti carnevaleschi in Sicilia: fino all'1 marzo, le città si arricchiranno di colori e maschere. Ma a proposito di maschere, forse non tutti sanno che l'Isola ha una sua lunga tradizione di personaggi…
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🗞 Torna Festival internazionale degli aquiloni San Vito lo Capo
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👉 Dal 23 al 29 maggio la 12/a edizione della manifestazione
⚡ News e Info ⚡ #newsnazionali #AnsaSicilia
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ANSA.it
Torna Festival internazionale degli aquiloni San Vito lo Capo
Gli aquiloni tornano a volare nel cielo di San Vito Lo Capo. Dal 23 al 29 maggio si terrà la 12/a edizione del Festival internazionale degli aquiloni, che accende e colora il cielo di San Vito Lo Capo. (ANSA)
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Longi (Lonci in siciliano) è un comune italiano di 1 350 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
È denominato uno dei "quattru paisi di li funci" insieme a Mirto, Frazzanò, e Galati Mamertino.
È un comune del Parco dei Nebrodi. Ne sono originari,da parte di padre,i famosissimi registi statunitensi Anthony e Joe Russo.
Tra i loro lavori più noti Captain America: Civil War (2016) e Avengers: Endgame (2019).
📸© @messinaeprov
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È denominato uno dei "quattru paisi di li funci" insieme a Mirto, Frazzanò, e Galati Mamertino.
È un comune del Parco dei Nebrodi. Ne sono originari,da parte di padre,i famosissimi registi statunitensi Anthony e Joe Russo.
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Vista dal Castello Arabo Normanno di Mistretta.
Ci si arriva attraversando la parte più antica del paese, tra vicoletti e case in pietra ci si comincia a lasciare alle spalle il centro abitato, per poi attraverso una scalinata infinita arrivare finalmente qui. Dove la vista è mozzafiato!
🎥© @elaia_siciliaqui
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Catania, la fisica al servizio delle eccellenza agro alimentari siciliane
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Catania, la fisica al servizio delle eccellenza agro alimentari siciliane
La fisica al servizio delle eccellenze agro-alimentari siciliane, in particolare di prodotti come il pomodoro di Pachino e l’arancia rossa di Sicilia (IGPIgp), l’arancia di Ribera e il pistacchio verde di Bronte (DOPop). È stato testato un metodo che permette…
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Alia, visite guidate alle Grotte della Gurfa
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Alia, visite guidate alle Grotte della Gurfa
Più che una visita guidata è un viaggio nel tempo e nello spazio. O meglio, nella profondità. Perché è nella roccia che sono stati scavati i tre livelli delle “Grotte della Gurfa”. Ad Alia, paese sulle Madonie, in provincia di Palermo, storia e leggenda si…
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TURRIUNI, MURAZZI E CASTEDDI
IL CASTELLO DI PALAZZOLO ACREIDE
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#rovinestoriche
IL CASTELLO DI PALAZZOLO ACREIDE
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La storia di Palazzolo Acreide è per gran parte legata alla colonia siracusana di Akrai durante l'epoca ellenica, periodo di cui esiste ormai molto poco a causa del terremoto del 1693. L'insediamento però rimase corposo e in buona posizione geografica almeno sino all'epoca bizantina, il castello medievale esisteva già a quell'epoca e viene menzionato dalle fonti musulmane come fortezza difficile da prendere posta a controllo sulla valle dell'Anapo.
La sua cinta muraria seguiva il contorno della rupe calcarea e per questo aveva forma irregolare, ma alcuni torrioni difensivi spiccavano dalle merlature e un baluardo aggiuntivo proteggeva uno degli accessi, rendendolo un sito sicuro.
All'interno v'era un corpo rettangolare che troneggiava su un piccolo cortile adibito a baglio, parti queste rinnovate più volte nel corso dei secoli. Nel corso del Trecento venne anche ristretta l'accessibilità alla fortezza ed impiantata una torre militare più a valle, presumibilmente per via della guerra contro gli angioini.
Per la valenza strategica ed agricola dell'intero circondario, che i musulmani chiamarono Balanzul, durante quasi tutta l'epoca musulmana Akrai visse di buone rendite. Fu sotto la dominazione normanna che le sorti di Akrai precipitarono dapprima a causa delle persecuzioni a danno dei musulmani siciliani e in seguito a causa del caos dei marescialli germanici.
Soltanto con Federico II il feudo riacquistò il suo pregio e a cavallo tra il suo regno e quello del figlio Manfredi l'entroterra ragusano e siracusano furono ripopolati. Palazzolo Acreide divenne in quei decenni un centro importante ella Val di Noto, abitato da una folta comunità di ebrei dediti all'erudizione e da una piccola comunità di greci dediti al commercio.
Passata di mano in mano a militi aragonesi e piccoli baroni siciliani, all'inizio del Seicento i Ruffo ottennero dopo anni di controversie l'investitura a principi di Palazzolo Acreide e presero possesso del castello.
Avrebbero mantenuto il titolo sino al 1812, avendo però poca considerazione delle loro terre siciliane rispetto a quelle calabre.
Il castello venne distrutto dal terremoto del 1693, che nel paese causò ingenti danni e rovina, rimanendo fuori dal processo di ricostruzione urbana che avrebbe inaugurato l'epoca del Barocco siciliano, stile di cui il paese è ancora pregno.
Di recente è stato reso fruibile anche se le attività svoltesi sono poche e limitate al periodo estivo e a quello natalizio. Sovente vi si svolgono anche eventi di rievocazione storica.
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#rovinestoriche
La sua cinta muraria seguiva il contorno della rupe calcarea e per questo aveva forma irregolare, ma alcuni torrioni difensivi spiccavano dalle merlature e un baluardo aggiuntivo proteggeva uno degli accessi, rendendolo un sito sicuro.
All'interno v'era un corpo rettangolare che troneggiava su un piccolo cortile adibito a baglio, parti queste rinnovate più volte nel corso dei secoli. Nel corso del Trecento venne anche ristretta l'accessibilità alla fortezza ed impiantata una torre militare più a valle, presumibilmente per via della guerra contro gli angioini.
Per la valenza strategica ed agricola dell'intero circondario, che i musulmani chiamarono Balanzul, durante quasi tutta l'epoca musulmana Akrai visse di buone rendite. Fu sotto la dominazione normanna che le sorti di Akrai precipitarono dapprima a causa delle persecuzioni a danno dei musulmani siciliani e in seguito a causa del caos dei marescialli germanici.
Soltanto con Federico II il feudo riacquistò il suo pregio e a cavallo tra il suo regno e quello del figlio Manfredi l'entroterra ragusano e siracusano furono ripopolati. Palazzolo Acreide divenne in quei decenni un centro importante ella Val di Noto, abitato da una folta comunità di ebrei dediti all'erudizione e da una piccola comunità di greci dediti al commercio.
Passata di mano in mano a militi aragonesi e piccoli baroni siciliani, all'inizio del Seicento i Ruffo ottennero dopo anni di controversie l'investitura a principi di Palazzolo Acreide e presero possesso del castello.
Avrebbero mantenuto il titolo sino al 1812, avendo però poca considerazione delle loro terre siciliane rispetto a quelle calabre.
Il castello venne distrutto dal terremoto del 1693, che nel paese causò ingenti danni e rovina, rimanendo fuori dal processo di ricostruzione urbana che avrebbe inaugurato l'epoca del Barocco siciliano, stile di cui il paese è ancora pregno.
Di recente è stato reso fruibile anche se le attività svoltesi sono poche e limitate al periodo estivo e a quello natalizio. Sovente vi si svolgono anche eventi di rievocazione storica.
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