♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Sono numerose le STRADELLE STERRATE che consentono di attraversare il BOSCO DI BAULI, dove natura selvaggia e storia antica si uniscono. Il BOSCO si trova a PALAZZOLO ACREIDE, in provincia di Siracusa.

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Nel bosco, si trovano i “ddieri”, posti sul versante opposto della cava omonima. Si tratta di abitazioni e luoghi religiosi RUPESTRI abitati da piccole comunità di età bizantina, databili tra il IV e il V secolo d.C., costrette dalle ripetute ed impunite incursioni saracene, a rifugiarsi nell’entroterra.

La natura selvaggia domina questo territorio e si possono osservare diverse piante tipiche della macchia mediterranea. Si estende per circa un chilometro la cava, percorsa dal RUSCELLO Baulì che si unisce al MANGHISI. È caratterizzata dalla presenza di un bosco costituito da pioppo nero, i più antichi pioppi presenti sugli Iblei e alcuni di essi monumentali.

La valle è stata utilizzata da sempre dall’uomo per la produzione di legna e carbone. Qui alla fine degli anni 50 sono state rinvenute le abitazioni rupestri ed in particolare il Ddiere Grande e quello Piccolo, di periodo islamico, utilizzati come abitazioni civili con tanto di spazi adibiti per gli animali da pascolo.

E’ possibile individuare tracce che attraversano tutte le fasi dell’età del bronzo fino all’arrivo dei greci, per poi proseguire nell’alto medioevo ed in particolare durante la dominazione bizantina; è proprio in questo periodo che la cava e il pianoro soprastante si popolano.

L’abbandono del vicino centro urbano di Akrai (l’antica Palazzolo) favorisce una capillare antropizzazione delle contrade verso est ed in particolare, lungo la direttrice stradale Akrai-Noto Antica; qui sorge il monastero di Santa Lucia di Mendola, uno dei luoghi più importanti per la spiritualità durante tutto il medioevo.

I campi che circondano la cava riportano vaghe testimonianze di questi insediamenti, poiché il lungo sfruttamento agricolo ne ha disperso i resti, ed oggi solo pochi conci squadrati si distinguono nei muri a secco, mentre nei campi arati emergono una grande quantità di ceramica, di frammenti di metallo e persino di monete.

Più il là, verso la lecceta del vecchio bosco, silos, frantoi e sepolture affiorano dallo spesso strato di foglie, ma è quasi al centro della cava, che si aprono complesse abitazioni rupestri fra le ripide pareti a picco, dove molti secoli fa uomini alla ricerca di un sicuro rifugio le scavarono disperati.

Per gli amanti del trekking, della natura selvaggia e della storia, Bauli è sicuramente il posto ideale dove fare un’escursione.

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La PORTA REALE di NOTO: simbolo dell'ingresso nella città

Il progetto della porta reale ha inizio nel 1838 quando a Noto si venne a sapere della venuta del re FERDINANDO II di BORBONE detto il RE DELLE DUE SICILIE.

La Porta in stile NEOCLASSICO, presenta due lesene con capitelli corinzi, all’interno del fornice, due stemmi rappresentano, da un lato, la città di Noto e dall’altro lato lo stemma della famiglia Cannicarao.

Il materiale utilizzato è il tipico CALCARE dorato che veniva usato nella costruzione di chiese e palazzi e che conferisce alle costruzioni una tonalità giallognola.
Oltrepassandola ci si immette su Corso VITTORIO EMANUELE, il SALOTTO BAROCCO della città.

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Durante i tramonti, la Sicilia, e nel caso specifico Centuripe, non solo ci deliziano con colori stupefacenti, armoniosi, morbidi, ma ci offrono quell’elemento che, accostato a qualunque cosa, sprigiona bellezza: l’Etna.

Qualche giorno fa questi elementi si sono in qualche modo incrociati ed io ero lì, spettatore privilegiato e non pagante.
Mi sono sentito come i passanti che assistono ad una performance fra un artista di strada e una star, accorsa lì per caso: stanno facendo tutt’altro, i passanti, ma appena si accorgono dell’esibizione, stanno lì, a godersi uno spettacolo che non si aspettavano.
Il più bello gratis.

Avete anche voi questa sensazione quando assistente a spettacoli come questo?

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Buona sera
Sapevate che in Sicilia esiste un palazzo considerato uno dei più belli al mondo?

Ecco dove si trova.

Palazzo Biscari è il più importante palazzo di Catania. Venne realizzato dalla famiglia Paternò Castello dei principi di Biscari a partire dalla fine del Seicento e per gran parte del secolo successivo. Il palazzo venne edificato sulle mura costruite per volere dell'imperatore Carlo V nel Cinquecento e che avevano in parte resistito alla potenza del terremoto del 1693.

Data la sua bellezza, palazzo Biscari è considerato uno dei palazzi più belli d'Italia e del mondo intero.

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Dinnammare. "Messina"

La rotta dei Peloritani (bottle-neck) Dinnammare "Messina"

E’ una delle esperienze più belle al mondo quella che vi stiamo per raccontare e che avviene quassù, a monte Antennamare (o Dinnammare) a 1124 metri di altitudine.
Qua è un santuario le cui origine sono avvolte nella leggenda.

Esso è circondato da un’ampia piazza, da dove è possibile ammirare da un lato, il mar Ionio, con il magnifico panorama della città di Messina e il fantastico scenario dello stretto; dall’altro lato è possibile ammirare il mar Tirreno, con la città di milazzo e sul fondo le Isole Eolie. Una cosa pazzesca !
Ma soprattutto questo è un bottle-neck, ovvero uno dei luoghi di sosta più importanti al mondo del fenomeno migratorio.

Un vero e proprio collo di bottiglia in mezzo al mare, nel quale gli uccelli si riposano durante il loro sensazionale viaggio.

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Come questo meraviglioso falco pellegrino nella foto.

Grazie alla straordinaria opera di un’ambientalista siciliana, Anna Giordano (premiata da Koffi Annan per la sua ostinata lotta per la protezione dei volatili), che diverse volte ha rischiato la vita per il suo impegno, in Sicilia non esistono più bracconieri, nessuno spara più agli uccelli durante la loro migrazione ! Il 2005 fu l’anno in cui i fucilieri hanno smesso di fare i “porci”.
E’ una storia da far accapponare la pelle !

Questo punto della Sicilia è il più importante al mondo per il transito dei volatili che dall’Africa vanno verso il nord Europa, in primavera, a cercare un po’ di refrigerio (è la cosiddetta migrazione primaverile; avviene anche quella autunnale, verso Settembre, ma non è della stessa portata).

E’ uno degli eventi più affascinanti e curiosamente meno conosciuti della Sicilia.

Ma lo è per i naturalisti di tutto il mondo.
Basta armarsi di binocolo e potete fare parte della truppa della d.ssa Giordano che annualmente censisce, in questo spaccato meraviglioso di natura, migliaia di “viaggiatori” col becco.

Il 2012 è stato il 29° anno di questo campus migratorio istituito dall’ambientalista siciliana.

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Lo Stretto di Messina si è rivelato la rotta migratoria più importante al mondo in primavera, per ben tre specie, due delle quali a rischio a livello globale (Albanella pallida in foto e Grillaio).

Oltre che dal Falco pecchiaiolo che arriva ad essere presente con qualcosa come 9 mila presenze in un giorno (come il 5 Maggio del 2006 ed il 6 Maggio del 2011) !

Godete dei voli acrobatici del falco della regina, del nibbio bruno e delle poiane, mentre i grillai sfrecciano veloci insieme ai gheppi.

Nel 2012 un’aquila anatraia minore è stata vista migrare con venti forti di maestrale, mentre un’aquila reale del terzo anno, oltre a farsi ammirare in tutto il suo splendore, si e’ anche posata su una collina di fronte ai volontari del campo.

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La migrazione ha un fascino speciale, magnetico e questo è uno dei pochi siti al mondo dove essa viene monitorata da tempo estremamente lungo, il che consente di conoscere gli andamenti delle popolazioni in migrazione.

Si ringraziano tutti i volontari provenienti da Malta, Finlandia, Svizzera, Irlanda, Svezia, Inghilterra, Spagna

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Quasi misteriosa la chiesa del Calvario a Centuripe, ruba l’attenzione per la sua particolare posizione, emergendo su un piccolo monte, sospeso rispetto alle abitazioni circostanti.
Il simbolo inequivocabile di Centuripe.

Le origini della chiesetta risalgono al 1927 per interessamento di Padre Vincenzo Sfilio.

Fu costruita dal capomastro Giovanni Battista Senfet con l'aiuto materiale di tutto il popolo centuripino, che saliva il materiale da costruzione a mano sul viottolo impervio.

All'interno della chiesetta si trova un quadro dell'Addolorata e il SS. Crocifisso. Ogni anno il tre di maggio la chiesetta viene aperta ai fedeli in occasione della festa dell'Esaltazione della Santa Croce, in passato celebrata in modo più solenne.

A Centuripe esiste un detto " Cu voli campari a' stu munnu filici, pensa ca' u tri di maggiu è a Santa Cruci".

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