♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Oltre 19 pezzi dell’armeria risalenti tra il XV ed il XVIII secolo esposti nelle teche al piano terra, provenienti da varie parti del mondo come Francia, Germania, Etiopia ma anche Catania.

Come già sappiamo, il museo nacque anche grazie alle donazioni dei collezionisti e queste principalmente fanno parte della collezione dei Padri Benedettini, i quali esponevano con grande orgoglio.

Abbiamo molteplici tipi di armi da fuoco ed attrezzature che servivano per il funzionamento di una batteria di cannoni, porta polvere decorati di con figure religiose, ma il pezzo forte (per la sua unicità) è l’ascia che troviamo come primo elemento espositivo posto nella teca.

Adesso la domanda sorge spontanea: “Perché è un pezzo così raro?” Guardiamolo insieme e scopriamo i significati nascosti!

Il particolare che salta all’occhio è proprio la lavorazione della lama, essa infatti rappresenta una chimera che, come sappiamo, è una creatura mitologica composta da un leone che rappresenta la forza, il calore e quindi l’estate, il serpente che indica la terra, l’oscurità, l’inverno e la vecchiaia e la capra che rappresenta il passaggio, la transizione, quindi l’autunno e la primavera.

Aguzzando la vista sulla lama, si notano anche delle maschere caricaturali e tralci che sin dal Medioevo, sono riconducibili alla sfera religiosa. Infatti la tralce rappresenta l’essere umano peccatore che, solo al momento della morte, diventerà frutto nella vite che è Cristo ed il frutto che diventerà sarà la rappresentazione di ciò che è stato in vita.

Un altro particolare che non passa inosservato è la decorazione che si trova sull’estremità del manico. Una testa che mostra la lingua e che indossa un cappellino ripiegato in avanti che, insieme alla rotella di panno rosso, costituivano il distintivo degli israeliti, espulsi dalla Sicilia tra il 1492 - 1493.

È molto importante conoscere la simbologia per poter osservare e prendere coscienza di ciò che abbiamo di fronte e su questo, i medievali, la sanno molto lunga!

La rarità di questo oggetto usato per la caccia, non si ferma alla simbologia ma anche alla produzione, infatti ad oggi di asce simili se ne conoscono solamente sei esemplari ed una di queste è rappresentata in un dipinto esposto al a

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🌌Buonasera oggi vi portiamo in via Umberto, in un palazzo particolare.

🏯Palazzo Mazzone è sito a Catania, ad angolo tra la via Umberto e via Grotte Bianche.

📐È stato progettato dall’architetto catanese Tommaso Malerba intorno al 1904 secondo un linguaggio eclettico, cioè una mescolanza di elementi ripresi da diversi movimenti storici e contemporanei e uno stile neo-moresco.

📌Quest’ultimo è caratterizzato da linee severe ed essenziali e archi intrecciati che formano cupole in stucco o gesso modellato. 

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Messina Piazza Cairoli

L'albero riccamente addobbato, con accanto a 50 metri di ruota panoramica,
fa un effetto mini bonsai.

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CAMILLERI e lo strano caso delle ceneri di PIRANDELLO - 27-06-2017

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Ha riaperto la Casa-museo di Luigi Pirandello ad Agrigento. Dopo lunghi lavori è stata riqualificata e grazie ad un nuovo allestimento multimediale del percorso espositivo, offre ai visitatori anche materiali audiovisivi d’archivio e musica composta appositamente.

La casa è una costruzione rurale della prima metà del XVIII secolo. Sorge in una contrada chiamata, anche quando Pirandello vi nacque, Caos, ma deriva da Cavusu, ed era così denominata perché era divisa come le due parti di un pantalone (in dialetto agrigentino cavusu).

“Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Kaos”.

Così ha scritto Pirandello ricordando quella località natia.

Post del 8/12/2021👇🏻
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La Leggenda del Castello di Brolo in Provincia di Messina.

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Il castello di Brolo, la cui costruzione risale al X secolo d.C., è situato su un incantevole promontorio a picco sul mare e domina il borgo sottostante con la sua magnifica torre.

🎣 I vecchi pescatori del posto, narrano una leggenda, probabilmente legata alla famiglia Lancia: la leggenda di Maria la Bella, Figlia di Francesco I.

Pare che la bellissima principessa fosse solita affacciarsi al balcone per aspettare il suo amato, che con la sua piccola barca arrivava fin sotto alle mura del castello, per poi scalare l’altissima torre per raggiungerla in segreto.

Un giorno, però, il principe suo fratello si accorse dei loro incontri fugaci e, ingelositosi, decise di uccidere l’uomo che insidiava la bella Maria.

Dopo un ultimo incontro d’amore, in una notte buia e senza stelle, il giovane venne ferito dal fratello che lo stava aspettando sullo scoglio antistante il castello, che da allora venne chiamato “lo scoglio del pianto”.

Da allora la bellissima principessa attese il suo spasimante invano e si narra che la sua anima aleggi ancora vicino allo scoglio, sempre pronta a consigliare i pescatori quando è meglio ritirarsi, dicendo loro:

"Isati li riti! Viniti! Turnati!".
Quando il mare è in bonaccia, invece, augura loro buona pesca con un “Juta e vinuta! Bona piscata!"

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La Cattedrale di Piazza Armerina

La Cattedrale è una bellissima chiesa a Piazza Armerina sita nell’omonima Piazza, costruita tra il 1604 e il 1719.

Nel 1598, l’aristocratico Marco Trigona offrì tutti i suoi beni alla Chiesa Madre, con l’accordo di costruire una nuova Matrice dall’aspetto più sontuoso.
A dirigere i lavori fu l’architetto Orazio Torriani.

Il patrimonio artistico-culturale contenuto all’interno comprende: il battistero; il Crocifisso su tavola, dipinto su tutti e due lati (nel retro Cristo risorto) e risalente al 1485 dal convenzionalmente detto “Maestro della croce di Piazza Armerina”; l’altare principale comprendente le opere di Giuseppe Capra, come l’icona bizantina di Maria Santissima delle Vittorie.

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🎄Aria natalizia in Via Etnea, Catania.
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📸Roberto Viglianisi