♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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L'estate di San Martino

La leggenda narra che Martino, figlio di un ufficiale dell'esercito romano, a causa di un'ordinanza dell'epoca divenne anch'egli soldato romano e trovandosi, in una grigia giornata d’autunno, alle porte della città di Amiens con i suoi soldati incontrò un mendicante seminudo.

D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.

Miracolosamente il freddo si affievolì e comparve il sole: fu quella la prima estate di San Martino.

Le feste e la gastronomia in Sicilia
Questa data, simbolicamente associata alla maturazione del vino nuovo, è quindi un'occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda stappando il vino novello e molte cantine aprono le loro porte per le degustazioni.

Un altro proverbio, s'ammazza lu porcu e si sazza lu vinu, ci ricorda che in questa ricorrenza molte famiglie siciliane macellavano il maiale per farne prosciutti, salami e salsicce.

Questa tradizione è ancora viva in alcuni centri agricoli.

Le feste di San Martino in Sicilia sono l'occasione giusta per gustare le classiche caldarroste e il buon vino novello, ma anche il pane casereccio e i dolci tipici di questa ricorrenza, come i biscotti di San Martino.

Nel palermitano si mangia u viscottu di San Martino abbagnatu, biscotti rotondi aromatizzati con semi d’anice, che vengono gustati bagnati nel vino moscato. Ma i dolci tipici di San Martino sono tanti e diffusi in tutta la Sicilia: il tricotto (croccante e friabile perfetto per l’inzuppo), il rasco (pasta morbida, inzuppata di liquore, ripiena di crema di ricotta) e la versione del biscotto decorato (pasta morbida, scavato e riempito di conserva, glassato e merlettato con zucchero e decorato con un cioccolatino e frangette d’argento).

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Borgo di Castelvecchio È un piccolo centro fondato  in epoca bizantina dai monaci provenienti dalla Siria e dall’Egitto, con il nome di Palachorìon che significa vecchio (palaion) casale (korion). Il paese, che conserva alcuni tratti urbanistici islamici, offre diversi punti panoramici di straordinaria suggestione.

Nel cuore dell’abitato sorge la settecentesca chiesa Madre dedicata a Sant’Onofrio, all’interno della quale è possibile ammirare un artistico soffitto a cassettoni, una Epifania del Camarda (1626) e un pregevole altare marmoreo. Nella canonica è allestito un piccolo museo che custodisce fra l’altro una bella pala d’altare del 1497 con San Nicolò in cattedra.

Interessanti sono anche le chiese di San Nicolò, dell’Annunziata e di San Teodoro con l’annesso convento degli Agostiniani Scalzi.

Il borgo si caratterizza anche per la presenza di numerose sorgive e fontane storiche come l’Acqua Ruggia  del XII secolo.

A breve distanza dal paese si trova uno dei più importanti monumenti siciliani di epoca bizantina: la chiesa basiliana dei SS Pietro e Paolo d’Agrò.

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A Siracusa, all'interno del bellissimo Parco Archeologico della Neapolis, potrete ammirare i resti del più grande altare sacrificale greco finora rinvenuto!🤩

È il cd. Altare di Ierone, costruito in onore di Zeus, nel III secolo a.C., per volere del tiranno siracusano Ierone II.

Restano visibili solo i ruderi del basamento lungo, pensate, ben 198 metri!🤓

Storici antichi narrano di sacrifici con 450 tori fatti qui, in quest'area sacra, in onore di Zeus...🗡🐂😮

Lo sapevate? L'avete già visto? Salvate il post e seguitemi, se non siete ancora stati nella mia Siracusa!🏛


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Il 15 Novembre 1920 nasce a Comiso Gesualdo Bufalino.
È stato uno scrittore, poeta e aforista.

Per gran parte della vita insegnante, si è rivelato tardivamente, nel 1981, all'età di 61 anni, con il romanzo “Diceria dell'untore”, grazie all'incoraggiamento di Leonardo Sciascia ed Elvira Sellerio; l'opera gli valse nello stesso anno il prestigioso Premio Campiello.

Con il romanzo “Le menzogne della notte “vinse nel 1988 il Premio Strega.
Si rese famoso per il suo stile ricercato, ricco e in alcuni casi "anticheggiante", nonché per la sua abilità linguistica e la vasta cultura. Amico di Leonardo Sciascia, trascorse la maggior parte della sua vita a Comiso, mantenendo un'esistenza ritirata e discreta.

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