Marsala: città del vino, del sale, del mare e dei meravigliosi tramonti
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Aver sfrondato gli alberi ha restituito alla piena vista la chiesa di S. Giuliano: un'architettura che di certo conquista gli occhi per le numerose cupole rosse che coronano le dodici cappelle, ciascuna poggiata su torrette quadrate e snellite da finestre trifore.

Un edificio questo, documentato a Messina già nel 1332 in epoca argonese; una seconda chiesa in stile rinascimentale sorse su progetto di Andrea Calamech nel 1573 ma venne completamente distrutta in seguito al terremoto del 1783; una terza chiesa, sempre intitolata a S. Giuliano, venne successivamente edificata qualche centinaio di metri più a nord del precedente sito.

E questa che vediamo ancor oggi? È la quarta chiesa, ricostruita dopo il 1908 in Via Garibaldi per volontà dell'arcivescovo Angelo Paino, su progetto di Carmelo Umberto Angiolini e consacrata al culto nel 1928.

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Il fascino architettonico di Taormina risiede nella commistione di elementi che raccontano lo scorrere del tempo lungo le complicate vicende storiche della Sicilia, le dominazioni subite e l'eclettica cultura di questa terra.

Così palazzocorvaja: fu costruito dagli arabi, che miravano a fortificare la città, tra il 902 e il 1079 nella zona dove un tempo vi era l'antica agorà e successivamente il foro romano; la torre realizzata allora è ancora oggi il nucleo centrale del palazzo.

Nei secoli successivi fu più volte ampliato e restaurato, assumendo la conformazione attuale.

La facciata è in pietra di Taormina ed in pietra lavica nera, presenta finestre bifore ad arco acuto sostenute da una sottile colonnina; più in alto, altre finestre ad arco pigiato; sulla sommità spicca la merlatura a coda di rondine.

Sulla facciata diverse incisioni si riferiscono alle 4 virtù morali che devono essere possedute dal signore: Fede, Giustizia, Fortezza e Temperanza.

Dal 1411 ospitò le riunioni del Parlamento Siciliano e venne infine abitato, fino alla Seconda Guerra Mondiale, dalla potente famiglia Corvaja, di cui porta tutt'ora il nome.

Oggi è sede del Museo Siciliano di Arte e Tradizioni Popolari.

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Un borgo medievale che conserva interessantissime tracce della propria storia, quasi un museo a cielo aperto: i Greci, i Mamertini, i Romani, le invasioni barbariche, l'impero d'Oriente, l'Islam, i Normanni, Federico II di Svezia ed infine gli Spagnoli.

In cima ad una scoscesa collina, Rometta era la sentinella delle antiche strade medievali; nel passato fu punto nevralgico per la difesa della zona ed oggi vanta un panorama che abbraccia il promontorio di Milazzo e l'arcipelago delle Eolie.

Questa è Porta Milazzo, rimasta unica via di accesso al borgo.

Sapevate che dall'alto delle sue mura e delle sue torri, si controllava un buon tratto della strada che da Messina conduceva a Palermo? Chi possedeva il controllo militare di questa potente città-roccaforte deteneva la chiave per prendere Messina: era infatti proprio Rometta l'ultima fortezza che poteva rallentare la marcia verso la città dello Stretto.

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📍Grammichele

📌Comune della provincia di Catania, sorge a 520 s. l. m.. Grammichele fu fondata dal principe Carlo Maria Carafa Branciforte, dopo che il terremoto distrusse il vecchio abitato di Occhiolà, posto a circa 3 Km a nord dall'odierno centro. La zona su cui sorgeva il borgo medievale, del quale sono ancora visibili le imponenti rovine del castello e di gran parte del tessuto urbano, denominata Terravecchia, rappresenta una delle aree archeologiche più interessanti della Sicilia orientale. I Ritrovamenti di ceramiche e monete effettuati in località Terravecchia confermano l'esistenza di un centro greco-siculo, identificato con Echetla, città o fortezza della Sicilia sui confini del territorio siracusano.

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