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Nel mezzo del cammin della vera vita, eravamo circondati da una malinconia oscura , che tante parole tristi e beffarde hanno espresso, nel caffè della gioventù perduta
( Guy Debord)
📸 @scattofotografigo_trapani
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
#trapani_bestphoto_
( Guy Debord)
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Mondello - Palermo
Mondello è la metà turistica per eccellenza dei palermitani,poichè si trova a pochissimi chilometri dal centro della città.
Fino alla fine dell'800 era solo una palude malsana e maleodorante,fino a quando il nel 1898 venne bonificata dal principe Francesco Lanza di Scalea e successivamente su affidata dal comune alla società italo-belga che si impegnò a sfruttare la consessione in cambio della costruzione di uno stabilimento balneare,di un albergo e di 300 ville.
Fu così che fiorirono i capolavori delle ville liberty legate al periodo di Belle Epoque,alcune costruite da valenti architetti tra cui il siciliano Ernesto Basile.
Il borgo di pescatori si trasformò così in una elegante e ricca stazione balneare il cui sviluppo è progredito fino alla fine degli anni '90.
Oggi Mondello conserva intatto il suo patrimonio di ville storiche, alcune semi abbandonate altre restaurate nel corso degli anni
🎥 @iltrippovago
✍🏻@sicilianewseinfo
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📚#sicil_iaterramia
🌍@postidavedere
Mondello è la metà turistica per eccellenza dei palermitani,poichè si trova a pochissimi chilometri dal centro della città.
Fino alla fine dell'800 era solo una palude malsana e maleodorante,fino a quando il nel 1898 venne bonificata dal principe Francesco Lanza di Scalea e successivamente su affidata dal comune alla società italo-belga che si impegnò a sfruttare la consessione in cambio della costruzione di uno stabilimento balneare,di un albergo e di 300 ville.
Fu così che fiorirono i capolavori delle ville liberty legate al periodo di Belle Epoque,alcune costruite da valenti architetti tra cui il siciliano Ernesto Basile.
Il borgo di pescatori si trasformò così in una elegante e ricca stazione balneare il cui sviluppo è progredito fino alla fine degli anni '90.
Oggi Mondello conserva intatto il suo patrimonio di ville storiche, alcune semi abbandonate altre restaurate nel corso degli anni
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Un luogo SELVAGGIO, un angolo di paradiso azzurro, dove l’acqua è trasparente, le sfumature possono variare dal verde smeraldo al blu cobalto, l’accesso è ripido, ma la scogliera è liscia.
Ci sono due accessi al mare da Scirocco e da Grecale.
Il nome della spiaggia, deve il suo nomo al fatto che un tempo, in quest’area ci sarebbe stato uno degli approdi prediletti dai pirati saraceni, i quali erano comunemente detti “TURCHI”.
Nel luglio del 1551, i SARACENI cercarono di conquistare AUGUSTA, quando l’eremita augustano PAOLO SERRA che viveva presso l’attuale Punta Serpaolo vide attraccare una nave saracena da cui scesero circa un centinaio di pirati saraceni.
Il frate si mise a suonare una campana per avvisare la popolazione locale, ma venne ucciso dai pirati. Una nuova invasione si ebbe nel maggio del 1594: si narra che non appena i saraceni arrivarono ad Augusta, apparve San Domenico dal cielo su di un cavallo.
Il Santo, brandendo una spada, si diresse minacciosamente verso i saraceni. Questi, terrorizzati, scapparono.
Un luogo ancora selvaggio, incontaminato che vale la pena visitare.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
Ci sono due accessi al mare da Scirocco e da Grecale.
Il nome della spiaggia, deve il suo nomo al fatto che un tempo, in quest’area ci sarebbe stato uno degli approdi prediletti dai pirati saraceni, i quali erano comunemente detti “TURCHI”.
Nel luglio del 1551, i SARACENI cercarono di conquistare AUGUSTA, quando l’eremita augustano PAOLO SERRA che viveva presso l’attuale Punta Serpaolo vide attraccare una nave saracena da cui scesero circa un centinaio di pirati saraceni.
Il frate si mise a suonare una campana per avvisare la popolazione locale, ma venne ucciso dai pirati. Una nuova invasione si ebbe nel maggio del 1594: si narra che non appena i saraceni arrivarono ad Augusta, apparve San Domenico dal cielo su di un cavallo.
Il Santo, brandendo una spada, si diresse minacciosamente verso i saraceni. Questi, terrorizzati, scapparono.
Un luogo ancora selvaggio, incontaminato che vale la pena visitare.
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In Sicilia, esiste una spiaggia “SEGRETA”. Si trova ad AUGUSTA, in provincia di Siracusa: la spiaggia di SBARCATORE DEI TURCHI.
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🪴All'Orto Botanico di Palermo
Esiste una pianta a cui piace giocare con gli umani...
🌿Si chiama MIMOSA POLYCARPA, è originaria del Sud America, si trova nella serra Carolina, insieme ad altre profumatissime piante tropicali.
🌿Spesso soprannominata la "pianta addormentata", la Mimosa pudica vanta fiori rosa a forma di palla e foglie verdi che collassano verso l'interno quando provocate da stimoli esterni, come il tatto o il calore.
🌿Questi meccanismi di risposta possono essere trovati nei loro pulvini "la sezione "gonfia" alla base di un picciolo".
🌿Il nome della mimosa pudica deriva dalla parola latina "pudica", che significa "timido, schivo o rimpicciolito".
🎥@sicilyplantcommunity
🎥@insiciliaconme
✍🏻@sicilianewseinfo
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📚#sicil_iaterramia
🕍#palermo#sicily
🪴#ortobotanicopalermo
Esiste una pianta a cui piace giocare con gli umani...
🌿Si chiama MIMOSA POLYCARPA, è originaria del Sud America, si trova nella serra Carolina, insieme ad altre profumatissime piante tropicali.
🌿Spesso soprannominata la "pianta addormentata", la Mimosa pudica vanta fiori rosa a forma di palla e foglie verdi che collassano verso l'interno quando provocate da stimoli esterni, come il tatto o il calore.
🌿Questi meccanismi di risposta possono essere trovati nei loro pulvini "la sezione "gonfia" alla base di un picciolo".
🌿Il nome della mimosa pudica deriva dalla parola latina "pudica", che significa "timido, schivo o rimpicciolito".
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San Saba (popolarmente chiamato anche Santo Saba, Santu Sabba in dialetto messinese) è un antico borgo marinaro di circa 300 abitanti ed è parte della Circoscrizione VI di Messina.
Geograficamente è situato nella periferia nord della città peloritana, lungo la riviera tirrenica che si snoda tra Punta Faro e Capo Milazzo.
🎥@marco_dodisi_
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
#Messina
#Sansaba
Geograficamente è situato nella periferia nord della città peloritana, lungo la riviera tirrenica che si snoda tra Punta Faro e Capo Milazzo.
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#Messina
#Sansaba
San Saba si affaccia sul basso Tirreno, uno dei mari più pescosi del Mar Mediterraneo, caratterizzato da temperature più miti di quelle del Mar Ionio. La costa è caratterizzata da numerose spiagge di sabbia e ghiaia.
A Capo Rasocolmo, nell'estrema punta orientale del villaggio, si ergono le Montagne di Sabbia, adagiate sulla roccia e a picco sul mare. Si tratta di piccoli promontori rocciosi ricoperti dalla sabbia sospinta in alto dai venti invernali fin sotto il faro, sono facilmente scalabili e dalla loro sommità si ha uno splendido panorama dell'intera costa. Purtroppo, non ci sono più le famose dune di sabbia che esistevano negli anni '30 - '40 e '50. Il litorale, poi, ha ridotto la sua ampiezza di oltre l'80 per cento, a causa dell'insensata opera di cementificazione e di riduzione in ampiezza, degli alvei dei torrenti limitrofi.
A sud del paese e nelle contrade limitrofe, grazie alla vicinanza dei monti Peloritani, esistono vari spazi verdi, campagne e zone boschive.
Un giorno, un abitante trovò in mare una cassetta, la raccolse, la portò a riva e l'aprì. Vide che conteneva la statuetta di un santo che aveva scritto sotto: "San Saba". Della statuetta si persero le tracce e si racconta che forse venne spedita a Roma per poter essere ricostruita in versione più grande.
A questo ritrovamento, secondo le testimonianze raccolte, sembra risalga la decisione da parte degli abitanti, di chiamare il villaggio con questo nome, eleggendo il Santo a patrono.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
#Messina
#Sansaba
A Capo Rasocolmo, nell'estrema punta orientale del villaggio, si ergono le Montagne di Sabbia, adagiate sulla roccia e a picco sul mare. Si tratta di piccoli promontori rocciosi ricoperti dalla sabbia sospinta in alto dai venti invernali fin sotto il faro, sono facilmente scalabili e dalla loro sommità si ha uno splendido panorama dell'intera costa. Purtroppo, non ci sono più le famose dune di sabbia che esistevano negli anni '30 - '40 e '50. Il litorale, poi, ha ridotto la sua ampiezza di oltre l'80 per cento, a causa dell'insensata opera di cementificazione e di riduzione in ampiezza, degli alvei dei torrenti limitrofi.
A sud del paese e nelle contrade limitrofe, grazie alla vicinanza dei monti Peloritani, esistono vari spazi verdi, campagne e zone boschive.
Un giorno, un abitante trovò in mare una cassetta, la raccolse, la portò a riva e l'aprì. Vide che conteneva la statuetta di un santo che aveva scritto sotto: "San Saba". Della statuetta si persero le tracce e si racconta che forse venne spedita a Roma per poter essere ricostruita in versione più grande.
A questo ritrovamento, secondo le testimonianze raccolte, sembra risalga la decisione da parte degli abitanti, di chiamare il villaggio con questo nome, eleggendo il Santo a patrono.
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27 photos with the drone to make you fall in love with Sicily 😍❤️
27 foto con il drone per farti innamorare della Sicilia 😍❤️
1. Capo Sant’Alessio (ME)
2. Teatro Greco di Taormina
3. Forza d’Agro (ME)
4. Castello Maniace (SR)
5. Ortigia (SR)
6. Capo Milazzo
7. Spiaggia Mongerbino (PA)
8. Capo Zafferano (PA)
9. Sant’Elia (PA)
10. Palermo
11. Teatro Massimo (PA)
12. Viale Regione Siciliana (PA)
13. Castello alla Zisa (PA)
14. Quattro Canti (PA)
15. Teatro Massimo (PA)
16. Piramide 21º Parallelo (ME)
17. Torre Faro (ME)
18. Mortelle (ME)
19. Cefalù (PA)
20. Etna (CT)
21. Quattro Canti (PA)
22. Caccamo (PA)
23. Bagheria (PA)
24. Mondello (PA)
25. Mondello (PA)
26. Etna (CT)
27. Cala (PA)
🎥 @markus.spatola
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1. Capo Sant’Alessio (ME)
2. Teatro Greco di Taormina
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5. Ortigia (SR)
6. Capo Milazzo
7. Spiaggia Mongerbino (PA)
8. Capo Zafferano (PA)
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10. Palermo
11. Teatro Massimo (PA)
12. Viale Regione Siciliana (PA)
13. Castello alla Zisa (PA)
14. Quattro Canti (PA)
15. Teatro Massimo (PA)
16. Piramide 21º Parallelo (ME)
17. Torre Faro (ME)
18. Mortelle (ME)
19. Cefalù (PA)
20. Etna (CT)
21. Quattro Canti (PA)
22. Caccamo (PA)
23. Bagheria (PA)
24. Mondello (PA)
25. Mondello (PA)
26. Etna (CT)
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Una vecchia barca
sulla spiaggia
porta con se
l'amato mare
sembra carezzarla
con dolcezza
ad ogni nuova onda.
📸 #marcododisi
✒ #giovannabilleri
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
#messina #sicilia
sulla spiaggia
porta con se
i segni del tempo
lacerata dalle onde.
Compagna fedele
di coraggiosi pescatori,
traboccante di sole
venti di tempesta.
Dietro di sel'amato mare
sembra carezzarla
con dolcezza
ad ogni nuova onda.
📸 #marcododisi
✒ #giovannabilleri
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#messina #sicilia
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Il Monte Zoccolaro é un rilievo di origine vulcanica posto sul versante orientale dell'Etna, all'interno dell'omonimo Parco, nel comune di Zafferana Etnea, in provincia di Catania.
🎥 @desireephotographer
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
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📚#sicil_iaterramia
Esso raggiunge un'altitudine massima di 1739 m e forma, insieme ad altri rilievi, definiti complessivamente con il nome di Schiena dell'Asino, il tratto terminale della parete sudorientale della Valle del Bove.
La sua origine sarebbe coeva alla formazione della Valle del Bove, a seguito del collasso dei centri eruttivi.
Un percorso naturalistico di circa due chilometri, praticabile esclusivamente a piedi, consente di praticare un'escursione altimetrica di circa 330 metri, da quota 1472 m s.l.m. a quota 1739 m s.l.m. Per raggiungere il luogo di partenza é necessario percorrere la strada provinciale Zafferana - Rifugio Sapienza, e deviare al km 6 in direzione di monte Pomiciaro.
Lasciata l'automobile in un largo piazzale con vista sulla Val Calanna, dopo un breve tratto di strada sterrata, si seguono le indicazioni del Parco dell'Etna.
Il sentiero é piuttosto ripido e non bisogna mai allontanarsi dal percorso perchè a breve distanza si trova uno scosceso dirupo.
Lungo il sentiero é possibile osservare diverse forme di vegetazione, dai pioppi ai faggi, alle ginestre, e giunti al primo punto panoramico si puó ammirare la Val Calanna interamente coperta dalle lave dell'eruzione del 1991-'93.
Percorrendo l'ultimo tratto del sentiero si arriva alla meta, segnalata da una croce; da questo punto si gode di un panorama a trecentosessanta gradi, dall'Etna e la Valle del Bove a nord, alla baia di Giardini Naxos, Taormina e la Calabria a est, alla costa jonica a sud.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
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La sua origine sarebbe coeva alla formazione della Valle del Bove, a seguito del collasso dei centri eruttivi.
Un percorso naturalistico di circa due chilometri, praticabile esclusivamente a piedi, consente di praticare un'escursione altimetrica di circa 330 metri, da quota 1472 m s.l.m. a quota 1739 m s.l.m. Per raggiungere il luogo di partenza é necessario percorrere la strada provinciale Zafferana - Rifugio Sapienza, e deviare al km 6 in direzione di monte Pomiciaro.
Lasciata l'automobile in un largo piazzale con vista sulla Val Calanna, dopo un breve tratto di strada sterrata, si seguono le indicazioni del Parco dell'Etna.
Il sentiero é piuttosto ripido e non bisogna mai allontanarsi dal percorso perchè a breve distanza si trova uno scosceso dirupo.
Lungo il sentiero é possibile osservare diverse forme di vegetazione, dai pioppi ai faggi, alle ginestre, e giunti al primo punto panoramico si puó ammirare la Val Calanna interamente coperta dalle lave dell'eruzione del 1991-'93.
Percorrendo l'ultimo tratto del sentiero si arriva alla meta, segnalata da una croce; da questo punto si gode di un panorama a trecentosessanta gradi, dall'Etna e la Valle del Bove a nord, alla baia di Giardini Naxos, Taormina e la Calabria a est, alla costa jonica a sud.
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