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Il latte di mandorla, antica bevanda Siciliana.

Nato nel Medioevo e quasi sicuramente durante la fase normanna del Regno di Sicilia, il latte di mandorla ha dissetato tanti siciliani e non deliziando chiunque per il suo sapore deciso e zuccherino e l'odore intenso.

Bevanda dissetante, viene servita, specialmente nelle giornate più calde d'estate e molti la preferiscono in versione ghiacciata come granita.
Le mandorle (preferibilmente quelle non secche) vengono triturate e ridotte in una pasta, quest'ultima viene poi posizionata in un panno che funge da filtro in acqua zuccherata.
Dopo una paziente attesa la bevanda prenderà forma.
Più la conservazione è duratura, più l'aroma è garantito.

Molte industrie Siciliane con metodi ancora artigianali producono il latte di mandorle amato dagli isolani in bottiglia o in brick.

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Il traliccio siciliano, detto Pilone di Torre Faro, fu progettato e costruito tra il 1948 ed il 1955 dalla Società Generale Elettrica della Sicilia (SGES).

L’elettrodotto meritò il premio Aniai 1957 per la migliore realizzazione dell’ingegneria elettrotecnica italiana.

L’inaugurazione avvenne il 15 maggio 1956, in occasione del decennale della nascita della Regione, a più di 3000 metri di distanza dal suo gemello calabro, situato sulla sommità della collina di Santa Trada. Oggi pur non avendo più alcuna funzione pratica si fanno notare nello stretto e hanno lo status di monumenti storici tutelati.

Nel 2005 il pilone sulla costa siciliana venne aperto al pubblico per un breve periodo. I visitatori potevano così salire da una scala di ben 2 240 gradini per raggiungere la piattaforma più alta del pilone messinese.

Oggi il Pilone di Messina resta una fonte di attrazione turistica ed è particolarmente suggestivo di notte quando la struttura d'acciaio riflette le luci collocate alla base

Il latte di mandorla, antica bevanda Siciliana.

Nato nel Medioevo e quasi sicuramente durante la fase normanna del Regno di Sicilia, il latte di mandorla ha dissetato tanti siciliani e non deliziando chiunque per il suo sapore deciso e zuccherino e l'odore intenso.

Bevanda dissetante, viene servita, specialmente nelle giornate più calde d'estate e molti la preferiscono in versione ghiacciata come granita.
Le mandorle (preferibilmente quelle non secche) vengono triturate e ridotte in una pasta, quest'ultima viene poi posizionata in un panno che funge da filtro in acqua zuccherata.
Dopo una paziente attesa la bevanda prenderà forma.
Più la conservazione è duratura, più l'aroma è garantito.

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Il santuario della Madonna di Montalto si trova a Messina, fu edificato in epoca aragonese nel 1286. Secondo la tradizione é stato il volo di una colomba a individuare il luogo e definire i contorni del tempio.

Nel 1988 Papa Giovanni Paolo II nel corso della sua visita alla città rimase impressionato dalla bellezza del panorama sullo stretto visibile dal santuario.

In seguito venne realizzata una statua a grandezza naturale del pontefice e posizionata nel punto esatto dal quale ammirò lo stretto nel lontano 1988. (La statua é sopra la scritta Maria)

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Grotta di Serracozzo
Formatasi durante l'eruzione del 1971 divenne esplorabile solamente dopo un anno per via delle altissime temperature che persistevano all'interno di essa.

Si sviluppa per circa 350 metri ed è divisa in due tronconi separati di cui solo uno è visitabile.

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Abbazia Santa Maria del Bosco Contessa Entellina (PA)

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ABBAZIA SANTA MARIA DEL BOSCO Contessa Entellina (PA)

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La grande Chiesa abbaziale inizia a costruirsi tra il 1583 e il 1588, quando vengono gettate le fondamenta di circa 4 metri per lato, per sorreggere la volta reale di circa 10 metri, che ancora oggi si contempla all'interno della cripta. Nel 1593 l'abate Protasio da Corleone inizia la costruzione del monastero, che viene completato nel 1646.

Al progetto e alla sua esecuzione parteciperanno i migliori architetti del panorama italiano dell'epoca come Antonio Muttone, seguito dall'esimio intagliatore siciliano fra Paolo Busacca della Ficarra, del quale è la firma nella parte alta della serliana del lato meridionale del primo chiostro.

L'abbazia si compone di due chiostri: il primo rinascimentale quadrato e pavimentato con 36 colonne, la cui dimensione predominante è l'orizzontalità, alleggerito da serliane e nicchie; il secondo invece è rettangolare e non pavimentato con 32 colonne, anticipatore delle linee barocche, la cui dimensione predominante è la verticalità.

Il 21 marzo 1601 viene inaugurato il noviziato con 12 stanze, a cui si accedeva dal primo chiostro, attraverso un portale del 1535 riccamente ornato e dei battenti lignei finemente incisi con otto figure di santi, oggi conservato a Palermo presso la Chiesa della Magione.

Tra il 1623 e il 1627 viene eretto il campanile a cura dell'abate Vittorio da Napoli. Varie date, a partire dal 1670, sono incise sulle pietre della cantonata esterna ad oriente, dal basamento fino alla sommità della Chiesa. Nel 1757 fu completata la Chiesa che, per tradizione, venne realizzata "sui cartoni del famoso architetto napoletano Luigi Vanvitelli", tesi che però non è stata mai confortata dai documenti.

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L'abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro è un antico complesso monastico sito nel comune di Contessa Entellina, da cui dista 3 km circa, cittadina della città metropolitana di Palermo. Si trova immersa nella Riserva naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco.

Alla fine del XIII secolo dodici frati eremiti costituirono il primo romitorio presso il bosco di Calatamauro. Il 21 giugno 1308 il romitorio ottiene l'autorizzazione ecclesiastica del Vescovo di Agrigento, Bertoldo de Labro, che il 20 luglio successivo, visita l'eremo e concede un'indulgenza di 40 giorni agli eremiti e a coloro che visiteranno la Chiesa.

Il 22 luglio 1309 avviene la
consacrazione della Chiesa, decorata col titolo di Basilica, con la presenza delle reliquie di San Gerlando e di San Gregorio. Gli eremiti abbracciano la Regola di San Benedetto.

Il 10 novembre 1310 Fra Fazio, sacerdote e superiore degli altri eremiti, giura fedeltà e professa i voti religiosi nelle mani del Vescovo di Agrigento, in quei giorni a Giuliana (PA) per una sacra visita.

Il 25 giugno 1370 Papa Urbano V eleva Santa Maria del Bosco a Priorato. Il 10 dicembre 1371 Papa Gregorio XI stabilisce con breve pontificio che alcuni monaci di Santa Maria del Bosco si trasferiscano nel monastero di Monreale per far rifiorire la vita monastica, dopo il flagello della peste.

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