Palermo
Barcarello di Sferracavallo.
Inserita in un caratteristico borgo di pescatori ricco di ristoranti di pesce, la spiaggia di Barcarello a Sferracavallo si trova all' interno di una delle più belle e vecchie borgate marinare della Sicilia occidentale, meta di molti villeggianti e turisti e facilmente raggiungibile dalla città.
Lungo la spiaggia si concentrano numerosi stabilimenti balneari, alternati a spazi liberi di balneazione.
Nel litorale nord del golfo si trova la Baia del Corallo che presenta scogli e scivoli mentre sul lato sud si trova Barcarello, tipico esempio di reef corallino, costituito dall' accumulo di organismi che hanno dato vita a quest' ammasso roccioso.
Inoltre, è proprio da Barcarello che si articola la strada che conduce dal versante orientale al Monte Gallo sino alla vista del faro.
📸 Laura M.
✍🏻@sicilianewseinfo
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Barcarello di Sferracavallo.
Inserita in un caratteristico borgo di pescatori ricco di ristoranti di pesce, la spiaggia di Barcarello a Sferracavallo si trova all' interno di una delle più belle e vecchie borgate marinare della Sicilia occidentale, meta di molti villeggianti e turisti e facilmente raggiungibile dalla città.
Lungo la spiaggia si concentrano numerosi stabilimenti balneari, alternati a spazi liberi di balneazione.
Nel litorale nord del golfo si trova la Baia del Corallo che presenta scogli e scivoli mentre sul lato sud si trova Barcarello, tipico esempio di reef corallino, costituito dall' accumulo di organismi che hanno dato vita a quest' ammasso roccioso.
Inoltre, è proprio da Barcarello che si articola la strada che conduce dal versante orientale al Monte Gallo sino alla vista del faro.
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Per la Dea più bella, la Sicilia più bella: Piscina di Venere, una magia sul mare
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Per la Dea più bella, la Sicilia più bella: Piscina di Venere, una magia sul mare
14 Giu 2021 Messina A Capo Milazzo c’è un angolo di Paradiso. Piscina di Venere, splendida piscina naturale della Sicilia. Chiamata anche Lago di Venere, si trova nel promontorio di Capo Milazzo. Ecco come raggiungerla e cosa la rende speciale. Alcuni angoli…
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Cinema: troupe italo-americana gira una serie sulla Sicilia - Sicilia
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Cinema: troupe italo-americana gira una serie sulla Sicilia - Sicilia
(ANSA) - ENNA, 16 GIU - Una troupe italo-americana, con a capo il regista e produttore Mike Allen e il marsalese Francesco Torre, attore, regista e produttore, da 24 giorni batte in lungo e largo la Sicilia per realizzare "Mike Loves Sicily", un travel show…
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🚣🏻 Lago di Ganzirri "Messina"
Il lago di Ganzirri è una formazione idrologica che appartiene, assieme al Lago di Faro alla duna costiera di Capo Peloro, nell'area urbana di Messina. È anche detto Pantano Grande.
Il nome Ganzirri secondo alcuni deriverebbe dall'arabo gadir, che significa "palude, pantano", o dall'arabo khanzir, che significa "suino", forse in riferimento a una cinghialaia lì esistente in antichità.
🎥 @mazzonepaolo
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Il lago di Ganzirri è una formazione idrologica che appartiene, assieme al Lago di Faro alla duna costiera di Capo Peloro, nell'area urbana di Messina. È anche detto Pantano Grande.
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Si estende, allungandosi in direzione NE-SO, per una superficie di circa 338.000 m², ha una lunghezza di circa 1,7 km ed una larghezza di circa 250 m, la sua massima profondità è di circa 7 m. Ha una temperatura media che varia fra gli 11° a gennaio e i 31° in agosto. È alimentato da falde freatiche e da alcuni torrenti che vi sfociano, per cui il livello di salinità varia molto fra estate e inverno. Due canali, costruiti dagli inglesi attorno al 1830, permettono l'ingresso di acqua dal mare, il canale Carmine a nord, ed il canale Catuso a sud che è coperto, questi vengono tenuti aperti o chiusi in base all'esigenza di ossigenare le acque che tendono ad andare incontro al fenomeno dell'eutrofizzazione. Un terzo canale collega il lago di Ganzirri con il lago di Faro. L'attuale lago di Ganzirri è nato dalla fusione di un bacino più piccolo con lo stesso nome e di un bacino posto a NE e denominato Madonna di Trapani, nel punto di fusione il fondale è bassissimo e praticamente impedisce lo scambio di grandi masse d'acqua fra i due bacini, creando due microambienti diversi. Nel lago negli ultimi anni si sono avuti spesso fenomeni di grandi morìe di pesce a causa dell'anidride solforosa sviluppata dal batterio Desulfovibrio desulfuricans, che emerge quando si smuovono le acque aprendo e chiudendo i canali.
Assieme al lago di Faro è stato dichiarato bene d'interesse etno-antropologico particolarmente importante, in quanto sede storica di attività produttive tradizionali legate alla mitilicultura e tellinicultura.
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Assieme al lago di Faro è stato dichiarato bene d'interesse etno-antropologico particolarmente importante, in quanto sede storica di attività produttive tradizionali legate alla mitilicultura e tellinicultura.
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La chiesa di Santa Maria della Valle, detta la Badiazza, è situata a circa mezz’ora di cammino da Scala, paese a nord-est di Messina, ed è l’unica parte sopravvissuta di un monastero femminile sulla cui storia e, soprattutto, appartenenza all’Ordine di Cîteaux.
Alcuni testi danno la comunità monastica come “benedettina”, fondata tra la fine dell’XI e la prima metà del XII secolo, forse dai Normanni, altri invece come “cistercense”, nata tra il 1133 e il 1168 o ai primi del ‘200. Probabilmente le monache seguirono inizialmente la Regola di san Benedetto, ma poi decisero di aderire alla riforma cistercense, assumendo il rango di abbazia solo nel XIII secolo, quando il Capitolo Generale di Cîteaux decise di includere ufficialmente nella sua giurisdizione conventi femminili, anche se molti di essi rimasero soggetti all’autorità della diocesi.
Durante la prima metà del XIII secolo la primitiva chiesa fu ampliata insieme al monastero che cambiò nome in Santa Maria della Scala.
Un incendio nel 1282 danneggiò il complesso abbaziale che fu però restaurato e decorato agli inizi del XIV secolo. Gli studiosi riportano date differenti riguardo all’abbandono del complesso monastico da parte delle religiose: la fine del XIII, la metà del XIV o l’inizio del XVI secolo. L’abbazia cadde ben presto in rovina ed oggi rimane solo la chiesa.
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Alcuni testi danno la comunità monastica come “benedettina”, fondata tra la fine dell’XI e la prima metà del XII secolo, forse dai Normanni, altri invece come “cistercense”, nata tra il 1133 e il 1168 o ai primi del ‘200. Probabilmente le monache seguirono inizialmente la Regola di san Benedetto, ma poi decisero di aderire alla riforma cistercense, assumendo il rango di abbazia solo nel XIII secolo, quando il Capitolo Generale di Cîteaux decise di includere ufficialmente nella sua giurisdizione conventi femminili, anche se molti di essi rimasero soggetti all’autorità della diocesi.
Durante la prima metà del XIII secolo la primitiva chiesa fu ampliata insieme al monastero che cambiò nome in Santa Maria della Scala.
Un incendio nel 1282 danneggiò il complesso abbaziale che fu però restaurato e decorato agli inizi del XIV secolo. Gli studiosi riportano date differenti riguardo all’abbandono del complesso monastico da parte delle religiose: la fine del XIII, la metà del XIV o l’inizio del XVI secolo. L’abbazia cadde ben presto in rovina ed oggi rimane solo la chiesa.
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Il monastero della Badiazza era già cistercense, presenta una pianta a tre navate, coperte da volte a crociera acute costolonate, impostate su pilastri cruciformi, con un ampio transetto poco aggettante, di forma quadrata, sormontato da una cupola centrale. L’abside della chiesa è semicircolare ed è affiancata da due cappelle della stessa forma, che sono poste sul prolungamento delle navate laterali.
In Santa Maria della Valle è ben riconoscibile l’influenza di caratteri architettonici locali: il santuario, ben distinto dallo spazio delle navate, richiama, quelli analoghi delle cattedrali di Palermo e Monreale, e lo schema planimetrico della qubba islamica che era divenuta modello per le chiese cristiane di età normanna. Anche nella copertura a cupola, appoggiata su quattro grandi archi ogivali, è di chiara derivazione normanna, mentre le crociere costolonate a sezione rettangolare, impostati su peducci annegati nelle pareti sono caratteri riconducibili all’età sveva.
Da notare è la somiglianza della Badiazza con la chiesa cistercense di Santo Spirito del Vespro a Palermo, edificata tra il 1173 e il 1178, anch’essa influenzata dalla tradizione artistica arabo-normanna.
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In Santa Maria della Valle è ben riconoscibile l’influenza di caratteri architettonici locali: il santuario, ben distinto dallo spazio delle navate, richiama, quelli analoghi delle cattedrali di Palermo e Monreale, e lo schema planimetrico della qubba islamica che era divenuta modello per le chiese cristiane di età normanna. Anche nella copertura a cupola, appoggiata su quattro grandi archi ogivali, è di chiara derivazione normanna, mentre le crociere costolonate a sezione rettangolare, impostati su peducci annegati nelle pareti sono caratteri riconducibili all’età sveva.
Da notare è la somiglianza della Badiazza con la chiesa cistercense di Santo Spirito del Vespro a Palermo, edificata tra il 1173 e il 1178, anch’essa influenzata dalla tradizione artistica arabo-normanna.
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Gaggi
Gaggi (Kàggi in siciliano) è un comune italiano di 3 135 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia. Il nome ufficiale del comune era, fino al 1939, Kaggi.
È situato a circa 160 chilometri ad est di Palermo e circa 45 chilometri a sud-ovest di Messina e a 8 chilometri lungo il braccio di strada provinciale, Giardini-Francavilla.
Se ne parla per la prima volta in un diploma del Conte Ruggero del 1017. Faceva parte dei villaggi di taormina. Fu uno dei tre sobborghi strappati a Taormina tra il 1583 e il 1653, per l'esattezza fu acquistato nel 1639, nel contesto della dominazione borbonica.
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Gaggi (Kàggi in siciliano) è un comune italiano di 3 135 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia. Il nome ufficiale del comune era, fino al 1939, Kaggi.
È situato a circa 160 chilometri ad est di Palermo e circa 45 chilometri a sud-ovest di Messina e a 8 chilometri lungo il braccio di strada provinciale, Giardini-Francavilla.
Se ne parla per la prima volta in un diploma del Conte Ruggero del 1017. Faceva parte dei villaggi di taormina. Fu uno dei tre sobborghi strappati a Taormina tra il 1583 e il 1653, per l'esattezza fu acquistato nel 1639, nel contesto della dominazione borbonica.
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Festa della Musica a Selinunte per tornare a vivere - Sicilia
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Festa della Musica a Selinunte per tornare a vivere - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 17 GIU - Domenica 20 giugno, al tramonto, all'ombra del Tempio di Era, il suono di un grande Gong darà inizio alla 27ᵃ edizione della Festa della Musica, un evento internazionale che quest'anno si svolge in Sicilia, nel Parco archeologico…
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Golfo di Mondello
Mondello è un quartiere e località turistica di Palermo facente parte della VII Circoscrizione, sviluppato attorno ad un'ampia baia racchiusa tra Monte Pellegrino e Monte Gallo. Distaccato dalla città dal Parco della Favorita, è raggiungibile dal centro urbano per mezzo dei tanti viali reali alberati o tramite il lungomare dell'Addaura.
La frazione è rinomata per la spiaggia, che rappresenta uno dei lidi maggiormente noti ed ambiti in Sicilia, nonché per essere una delle capitali dell'Art Nouveau in Italia e nel Mediterraneo, grazie alle numerose ville private e strutture ricettive in stile Liberty costruite nel corso del Novecento sotto l'operato della scuola di Ernesto Basile.
📸 @hermes_pupella_photography
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Mondello è un quartiere e località turistica di Palermo facente parte della VII Circoscrizione, sviluppato attorno ad un'ampia baia racchiusa tra Monte Pellegrino e Monte Gallo. Distaccato dalla città dal Parco della Favorita, è raggiungibile dal centro urbano per mezzo dei tanti viali reali alberati o tramite il lungomare dell'Addaura.
La frazione è rinomata per la spiaggia, che rappresenta uno dei lidi maggiormente noti ed ambiti in Sicilia, nonché per essere una delle capitali dell'Art Nouveau in Italia e nel Mediterraneo, grazie alle numerose ville private e strutture ricettive in stile Liberty costruite nel corso del Novecento sotto l'operato della scuola di Ernesto Basile.
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