Musica: torna Festivalle,tra i templi e il mare di Agrigento - Sicilia
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Musica: torna Festivalle,tra i templi e il mare di Agrigento - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 10 GIU - Dal tramonto all'alba, tra ulivi e mandorli secolari, ritorna FestiValle, il festival internazionale di musica e arti digitali diretto da Fausto Savatteri che dal 5 all'8 agosto farà risuonare le sue note jazz nel magico scenario…
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SICILIA La Meraviglia dei Sapori - SICILY The Wonderful Tastes
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Il Siciliano di una volta conservava anche nell’età matura, un temperamento spontaneo, vicino alla natura, senza sotterfugi, con trasporti di generosità e gelosie, gioie e dolori, allegrie e tristezze, rancori e perdoni, amori ed odi, come solo i ragazzi possono fare.
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Per il suo carattere focoso, amava con tutta l’anima ma odi implacabili si tramandavano da padre in figlio per diverse generazioni, con conseguenze anche delittuose. Le scene cavalleresche, rappresentate nell’ “Opra di li pupi” sono l’espressione del suo carattere e delle sue virtù.
In una civiltà arcaica contadina e maschilista, il fuoco passionale lo rendeva geloso della sua donna e dell’onore. Per questo motivo il termine d’offesa più grave per un Siciliano è la parola “curnutu”.
I delitti d’onore erano molto comuni; anche la legge si rendeva partecipe di questa realtà storica e concedeva un’attenuante al colpevole di un tale delitto. Infatti, per lavare l’onta dell’onore offeso, non bastava una condanna giudiziaria, l’onore si poteva lavare solo col sangue; vendicare l’onore offeso era un dovere che la natura, la società e Dio stesso prescrivevano.
Cesare Abba, nelle sue “Noterelle sulla Sicilia del 1860” scrive:- “...siamo in paesi dove la donna è cara più della vita, più della libertà.” La donna, di solito casalinga, dipendeva completamente dal padre o dal marito; i figli maschi, fino a quando partivano per il servizio militare o si sposavano, dipendevano dalla volontà del padre.
“Li picciotti” non avevano nessun diritto a parlare o a protestare nei riguardi delle persone adulte; addirittura il fratello più piccolo doveva ubbidire a quello più grande e gli doveva dare anche del “vossia”. Un proverbio in merito diceva:- “Li picciotti hannu a parlari sulu quannu piscia la addina”, cioè mai.
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In una civiltà arcaica contadina e maschilista, il fuoco passionale lo rendeva geloso della sua donna e dell’onore. Per questo motivo il termine d’offesa più grave per un Siciliano è la parola “curnutu”.
I delitti d’onore erano molto comuni; anche la legge si rendeva partecipe di questa realtà storica e concedeva un’attenuante al colpevole di un tale delitto. Infatti, per lavare l’onta dell’onore offeso, non bastava una condanna giudiziaria, l’onore si poteva lavare solo col sangue; vendicare l’onore offeso era un dovere che la natura, la società e Dio stesso prescrivevano.
Cesare Abba, nelle sue “Noterelle sulla Sicilia del 1860” scrive:- “...siamo in paesi dove la donna è cara più della vita, più della libertà.” La donna, di solito casalinga, dipendeva completamente dal padre o dal marito; i figli maschi, fino a quando partivano per il servizio militare o si sposavano, dipendevano dalla volontà del padre.
“Li picciotti” non avevano nessun diritto a parlare o a protestare nei riguardi delle persone adulte; addirittura il fratello più piccolo doveva ubbidire a quello più grande e gli doveva dare anche del “vossia”. Un proverbio in merito diceva:- “Li picciotti hannu a parlari sulu quannu piscia la addina”, cioè mai.
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Caraibi? No, grazie: in Sicilia abbiamo la Spiaggia di Fontane Bianche
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Caraibi? No, grazie: in Sicilia abbiamo la Spiaggia di Fontane Bianche
09 Giu 2021 Siracusa I Caraibi di Sicilia. Spiaggia di Fontane Bianche a Siracusa, un angolo di paradiso. Sabbia fine e mare turchese che non invidia nulla ai lidi tropicali. Siamo a due passi da Noto, in un’area ricca di luoghi da visitare. Si parla spesso…
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Il Teatro Greco o Teatro Antico è sicuramente il monumento più rappresentativo e importante presente a Taormina.
L'edificazione del teatro inizia probabilmente ad opera dei Greci intorno al III sec. a.C., all'epoca di Gerone II. Per consentire la costruzione fu necessario asportare manualmente dalla montagna oltre 100000 m cubici di roccia. L'impianto fu poi ristrutturato ed ampliato dai Romani, che inserirono colonne, statue e le ingegnose coperture.
Il Teatro antico di Taormina, che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l'epoca romana per far posto ai giochi gladiatorii e alle battaglie navali. Questo comportò l'ampliamento dell'orchestra, che in epoca greca era destinata ai suonatori, in modo da essere adattata alla nuova funzione di arena.
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L'edificazione del teatro inizia probabilmente ad opera dei Greci intorno al III sec. a.C., all'epoca di Gerone II. Per consentire la costruzione fu necessario asportare manualmente dalla montagna oltre 100000 m cubici di roccia. L'impianto fu poi ristrutturato ed ampliato dai Romani, che inserirono colonne, statue e le ingegnose coperture.
Il Teatro antico di Taormina, che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l'epoca romana per far posto ai giochi gladiatorii e alle battaglie navali. Questo comportò l'ampliamento dell'orchestra, che in epoca greca era destinata ai suonatori, in modo da essere adattata alla nuova funzione di arena.
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Piazza Duomo e la Cattedrale di Messina sono il cuore della città dello stretto.
La cattedrale di Messina fu consacrata nel 1197 alla presenza dell'imperatore Enrico VI di Svevia e della regina Costanza d'Altavilla. Nel tempo, a causa di sismi, subì varie distruzioni tra cui il devastante terremoto del 1908. Nella storia molti furono gli artisti che presero parte all'abbellimento del Duomo tra cui si ricorda Giovanni Angelo Montorsoli che, allievo di Michelangelo, progettò l'Apostolato (ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale). All'interno, inoltre, è possibile ammirare alcuni mosaici in stile bizantino del XIV sec. in parte rimasti intatti dopo l'evento tellurico del secolo scorso.
Sull'altare maggiore è il sontuoso baldacchino in bronzo che custodisce il quadro della Madonna della Lettera, patrona di Messina.
Vi ricordo che nella Cattedrale è presente uno degli l'organi più grande d'Italia.
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Sull'altare maggiore è il sontuoso baldacchino in bronzo che custodisce il quadro della Madonna della Lettera, patrona di Messina.
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Unico, inimitabile, siciliano: il Cirneco dell'Etna diventa ufficialmente Patrimonio Immateriale
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Unico, inimitabile, siciliano: il Cirneco dell'Etna diventa ufficialmente Patrimonio Immateriale
11 Giu 2021 Fauna La razza autoctona siciliana entra nel Reis. Cirneco dell’Etna nel Registro delle Eredità Immateriali. Presente da millenni in Sicilia, esprime il patrimonio zootecnico dell’isola e il legame con il territorio. Le sue origini si collegano…
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LAMPEDUSA (Ag) Cala Tabaccara.
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La Tabaccara è posta sul versante sud dell'isola di Lampedusa. A fianco di essa si trova la suggestiva Spiaggia dei Conigli, assieme formano una grande baia con acqua cristallina, da una trasparenza unica al mondo. Infatti, grazie alla particolare trasparenza delle sue acquee, la Tabaccara, è definita da molti una piscina naturale, riempita con acqua salata. La sensazione che si prova vedendola dall'alto è unica, così come quella di tuffarsi.
La Tabaccara è conosciuta, sopratutto nei paesi orientali, come la la baia delle "Fly Boats", le barche volanti, infatti vedendo la baia dalla scogliera, dall'alto, sembra quasi che l'acqua non ci fosse e che le barche ancorate sotto stessero volando.
Molto controversa è la storia sul nome. Si pensa che il nome "Tabaccara" derivi dal commercio e scambio di tabacco e sigari che avveniva molti anni addietro all'interno della grotta che si affaccia sull'azzuro mare che circonda la cala.
Come Raggiungerla ?
La Tabaccara la si può raggiungere in barca, oppure percorrendo lo stesso sentiero che porta alla Spiaggia dei Conigli. Da terra non è accessibile per fare il bagno, ma vedere questa splendida baia dall'alto regala emozioni uniche.
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Molto controversa è la storia sul nome. Si pensa che il nome "Tabaccara" derivi dal commercio e scambio di tabacco e sigari che avveniva molti anni addietro all'interno della grotta che si affaccia sull'azzuro mare che circonda la cala.
Come Raggiungerla ?
La Tabaccara la si può raggiungere in barca, oppure percorrendo lo stesso sentiero che porta alla Spiaggia dei Conigli. Da terra non è accessibile per fare il bagno, ma vedere questa splendida baia dall'alto regala emozioni uniche.
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A Sampieri e dintorni le tracce della presenza umana si perdono nella notte dei tempi. Nella località denominata "Costa ri carro", adiacenti alla spiaggia minore, sono ancora visibili nella roccia calcarea le vestigia di scavi, a scopo estrattivo.
In parte oggi sommersi, questi scavi sono indizio plausibile di un insediamento del periodo neolitico ed appaiono improvvisamente e misteriosamente interrotti, forse a causa di una catastrofe naturale.
Testimonianze preistoriche sono evidenti anche nella cosiddetta "Cava rô Ràbbusu", una valle poco profonda situata nell'entroterra della Fornace Penna, originata da una frattura tettonica del Miocene e divenuta, successivamente, letto di un corso d'acqua a carattere torrentizio che prende il nome di Torrente Petraro.
Nella zona dove attualmente è situata Sampieri, secondo taluni, sorgeva una colonia greca chiamata A polline, nome derivante da Apollo, poiché nel VI secolo a.C. nella località denominata "Ô Puzziddu" ovvero "Ô Puzzu râ zâ Vanna", pare esistesse un tempio, ormai perduto, in onore di Apollo Archegete , che i fondatori delle colonie greche erano soliti edificare a scopo propiziatorio, come riferisce lo storico Tucidide.
I geografi arabi menzionano Sampieri col nome di Marsa Siklah , un porto dove le navi che provenivano dal Nord Africa e dal vicino oriente potevano attraccare fino al secolo XIII, prima che venisse insabbiato.
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In parte oggi sommersi, questi scavi sono indizio plausibile di un insediamento del periodo neolitico ed appaiono improvvisamente e misteriosamente interrotti, forse a causa di una catastrofe naturale.
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Nella zona dove attualmente è situata Sampieri, secondo taluni, sorgeva una colonia greca chiamata A polline, nome derivante da Apollo, poiché nel VI secolo a.C. nella località denominata "Ô Puzziddu" ovvero "Ô Puzzu râ zâ Vanna", pare esistesse un tempio, ormai perduto, in onore di Apollo Archegete , che i fondatori delle colonie greche erano soliti edificare a scopo propiziatorio, come riferisce lo storico Tucidide.
I geografi arabi menzionano Sampieri col nome di Marsa Siklah , un porto dove le navi che provenivano dal Nord Africa e dal vicino oriente potevano attraccare fino al secolo XIII, prima che venisse insabbiato.
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