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In volo su Forte Gonzaga - Messina -
Il Castel Gonzaga, sorge sulla cima del Colle del Tirone (o Monte Piselli) e venne fatto costruire intorno al 1540, dal condottiero Ferrante Gonzaga Viceré di Sicilia nell'ambito della realizzazione di un imponente sistema difensivo esteso all'intera città. Il progetto venne ordinato dall'Imperatore Carlo V d’Asburgo; il quale disapprovava lo scarso sistema difensivo della città.
La progettazione della fortezza è attribuita invece all'architetto militare Antonio Ferramolino che portò nell'isola le nuove forme delle fortificazioni moderne e dell'architettura bastionata. La fortezza fu coinvolta in episodi bellici ed attacchi durante i secoli successivi, ma è rimasta sostanzialmente integra, resistendo anche ai vari sismi che hanno interessato Messina. Rimasto in uso all'esercito fino a pochi decenni fa, oggi è di proprietà comunale.
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🎥V.zo Nicita Mauro
Il Castel Gonzaga, sorge sulla cima del Colle del Tirone (o Monte Piselli) e venne fatto costruire intorno al 1540, dal condottiero Ferrante Gonzaga Viceré di Sicilia nell'ambito della realizzazione di un imponente sistema difensivo esteso all'intera città. Il progetto venne ordinato dall'Imperatore Carlo V d’Asburgo; il quale disapprovava lo scarso sistema difensivo della città.
La progettazione della fortezza è attribuita invece all'architetto militare Antonio Ferramolino che portò nell'isola le nuove forme delle fortificazioni moderne e dell'architettura bastionata. La fortezza fu coinvolta in episodi bellici ed attacchi durante i secoli successivi, ma è rimasta sostanzialmente integra, resistendo anche ai vari sismi che hanno interessato Messina. Rimasto in uso all'esercito fino a pochi decenni fa, oggi è di proprietà comunale.
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Panorama dal Forte Gonzaga
Messina.
Ogni mattina un teatro. E pensare che è pure gratis!🟡🔴
#messina #messinabedda #strettodimessina
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Natura, storia, archeologia e (ovviamente) cibo: mille e una ragione per andare a Ustica
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Natura, storia, archeologia e (ovviamente) cibo: mille e una ragione per andare a Ustica
Nell'isola della maga Circe non ci si annoia mai. In questo bel promemoria, fatto con l'aiuto di chi conosce davvero l'Isola, vi "ricordiamo" le ragioni per andarci e per tornarci Scorcio del mare di Ustica A quasi 70 km da Palermo, nel Tirreno, sorge l'isola…
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Stava per essere venduto all'estero l'Atlante secentesco rubato 80 anni fa ad Agrigento
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Stava per essere venduto all'estero l'Atlante secentesco rubato 80 anni fa ad Agrigento
E’ stato restituito stamattina dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento l’antico Atlante "Theatrum Orbis Terrarum" di Abraham Ortelius. Il volume è stato consegnato a Don Angelo Chillura, direttore della…
Se ci metti piede ne resti stregato: l'isola di Mozia e il mistero del "Giovinetto in tunica"
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Se ci metti piede ne resti stregato: l'isola di Mozia e il mistero del "Giovinetto in tunica"
Tappa obbligata per chi viaggia in Sicilia, l'isolotto davanti a Marsala ha una storia affascinante e anche tanti misteri come quello della sua famosa statua La statua del "Giovinetto" di Mozia Un rifugio incantevole e incastonato nella storia, che da sempre…
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FINIU LU TEMPU
Finiu lu tempu da littra d’amuri,
e lu cori ch’era misu stampatu,
persi la frasi scritta lu valuri,
du cellulari ci veni dittatu
e di rumanticu e senza sapuri,
penzu a lu fogghiu ca vineva datu,
a ‘na bedda in cerca d’avvinturi,
finiu ogni cosa e scrivu scunsulatu.
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🖌G.R.
#Poesia #dialetti
Finiu lu tempu da littra d’amuri,
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persi la frasi scritta lu valuri,
du cellulari ci veni dittatu
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penzu a lu fogghiu ca vineva datu,
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Musica: torna Festivalle,tra i templi e il mare di Agrigento - Sicilia
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Musica: torna Festivalle,tra i templi e il mare di Agrigento - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 10 GIU - Dal tramonto all'alba, tra ulivi e mandorli secolari, ritorna FestiValle, il festival internazionale di musica e arti digitali diretto da Fausto Savatteri che dal 5 all'8 agosto farà risuonare le sue note jazz nel magico scenario…
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SICILIA La Meraviglia dei Sapori - SICILY The Wonderful Tastes
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Il Siciliano di una volta conservava anche nell’età matura, un temperamento spontaneo, vicino alla natura, senza sotterfugi, con trasporti di generosità e gelosie, gioie e dolori, allegrie e tristezze, rancori e perdoni, amori ed odi, come solo i ragazzi possono fare.
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#aneddoti-e-usanze-siciliane
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Per il suo carattere focoso, amava con tutta l’anima ma odi implacabili si tramandavano da padre in figlio per diverse generazioni, con conseguenze anche delittuose. Le scene cavalleresche, rappresentate nell’ “Opra di li pupi” sono l’espressione del suo carattere e delle sue virtù.
In una civiltà arcaica contadina e maschilista, il fuoco passionale lo rendeva geloso della sua donna e dell’onore. Per questo motivo il termine d’offesa più grave per un Siciliano è la parola “curnutu”.
I delitti d’onore erano molto comuni; anche la legge si rendeva partecipe di questa realtà storica e concedeva un’attenuante al colpevole di un tale delitto. Infatti, per lavare l’onta dell’onore offeso, non bastava una condanna giudiziaria, l’onore si poteva lavare solo col sangue; vendicare l’onore offeso era un dovere che la natura, la società e Dio stesso prescrivevano.
Cesare Abba, nelle sue “Noterelle sulla Sicilia del 1860” scrive:- “...siamo in paesi dove la donna è cara più della vita, più della libertà.” La donna, di solito casalinga, dipendeva completamente dal padre o dal marito; i figli maschi, fino a quando partivano per il servizio militare o si sposavano, dipendevano dalla volontà del padre.
“Li picciotti” non avevano nessun diritto a parlare o a protestare nei riguardi delle persone adulte; addirittura il fratello più piccolo doveva ubbidire a quello più grande e gli doveva dare anche del “vossia”. Un proverbio in merito diceva:- “Li picciotti hannu a parlari sulu quannu piscia la addina”, cioè mai.
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In una civiltà arcaica contadina e maschilista, il fuoco passionale lo rendeva geloso della sua donna e dell’onore. Per questo motivo il termine d’offesa più grave per un Siciliano è la parola “curnutu”.
I delitti d’onore erano molto comuni; anche la legge si rendeva partecipe di questa realtà storica e concedeva un’attenuante al colpevole di un tale delitto. Infatti, per lavare l’onta dell’onore offeso, non bastava una condanna giudiziaria, l’onore si poteva lavare solo col sangue; vendicare l’onore offeso era un dovere che la natura, la società e Dio stesso prescrivevano.
Cesare Abba, nelle sue “Noterelle sulla Sicilia del 1860” scrive:- “...siamo in paesi dove la donna è cara più della vita, più della libertà.” La donna, di solito casalinga, dipendeva completamente dal padre o dal marito; i figli maschi, fino a quando partivano per il servizio militare o si sposavano, dipendevano dalla volontà del padre.
“Li picciotti” non avevano nessun diritto a parlare o a protestare nei riguardi delle persone adulte; addirittura il fratello più piccolo doveva ubbidire a quello più grande e gli doveva dare anche del “vossia”. Un proverbio in merito diceva:- “Li picciotti hannu a parlari sulu quannu piscia la addina”, cioè mai.
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Caraibi? No, grazie: in Sicilia abbiamo la Spiaggia di Fontane Bianche
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Caraibi? No, grazie: in Sicilia abbiamo la Spiaggia di Fontane Bianche
09 Giu 2021 Siracusa I Caraibi di Sicilia. Spiaggia di Fontane Bianche a Siracusa, un angolo di paradiso. Sabbia fine e mare turchese che non invidia nulla ai lidi tropicali. Siamo a due passi da Noto, in un’area ricca di luoghi da visitare. Si parla spesso…
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Il Teatro Greco o Teatro Antico è sicuramente il monumento più rappresentativo e importante presente a Taormina.
L'edificazione del teatro inizia probabilmente ad opera dei Greci intorno al III sec. a.C., all'epoca di Gerone II. Per consentire la costruzione fu necessario asportare manualmente dalla montagna oltre 100000 m cubici di roccia. L'impianto fu poi ristrutturato ed ampliato dai Romani, che inserirono colonne, statue e le ingegnose coperture.
Il Teatro antico di Taormina, che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l'epoca romana per far posto ai giochi gladiatorii e alle battaglie navali. Questo comportò l'ampliamento dell'orchestra, che in epoca greca era destinata ai suonatori, in modo da essere adattata alla nuova funzione di arena.
📸 @pioandreaperi
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L'edificazione del teatro inizia probabilmente ad opera dei Greci intorno al III sec. a.C., all'epoca di Gerone II. Per consentire la costruzione fu necessario asportare manualmente dalla montagna oltre 100000 m cubici di roccia. L'impianto fu poi ristrutturato ed ampliato dai Romani, che inserirono colonne, statue e le ingegnose coperture.
Il Teatro antico di Taormina, che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l'epoca romana per far posto ai giochi gladiatorii e alle battaglie navali. Questo comportò l'ampliamento dell'orchestra, che in epoca greca era destinata ai suonatori, in modo da essere adattata alla nuova funzione di arena.
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