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Quel panorama che si affaccia sul mare: un drone svela la grotta Mazzamuto di Altavilla
🎥Riccardo Messina
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Per raggiungerla, venendo da Palermo, basta percorrere il tratto di autostrada Palermo-Catania fino all’uscita di Altavilla Milicia e poi proseguire sulla Statale 113.
Non dovremmo mai dimenticare di stupirci davanti alle meraviglie di Sicilia. Specie quando ce le ritroviamo a portata di gambe e di cuore. Grotta Mazzamuto, che vediamo nel video realizzato da Riccardo Messina, si trova all’interno della Riserva Naturale Orientata di "Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto", una tra le più importanti aree protette della Provincia di Palermo, istituita nel 2000.
Per raggiungerla, venendo da Palermo, basta percorrere il tratto di autostrada A19 (Pa-Ct) fino all’uscita di Altavilla Milicia e poi proseguire sulla Settentrionale Sicula 113: appena imboccata la Statale in direzione Messina, si trovano súbito diverse indicazioni che vi conducono agli ingressi della Riserva (la si raggiunge anche da una stradella sulla S.S.113, al chilometro 234,5).
«La grotta Mazzamuto si apre nei calcari Mesozoici e la sua forma denota la natura sia carsica sia marina legata all’azione erosiva del moto ondoso - ci spiega Claudio Scaletta, geólogo e guida Aigae -. Al suo interno sono stati rinvenuti resti paleontologici di quella fauna quaternaria costituita da elefanti nani, ippopotami, cervi, iene. Oltre alla presenza umana rappresentata da strumenti litici e datata al Paleolitico.»
La riserva, dentro cui si trova la grotta Mazzamuto, ricade nei territori dei comuni di Altavilla Milicia, Trabia, Ventimiglia di Sicilia, Caccamo, Baucina, Casteldaccia. Un luogo certamente da andare a vedere in una bella giornata di sole.
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Non dovremmo mai dimenticare di stupirci davanti alle meraviglie di Sicilia. Specie quando ce le ritroviamo a portata di gambe e di cuore. Grotta Mazzamuto, che vediamo nel video realizzato da Riccardo Messina, si trova all’interno della Riserva Naturale Orientata di "Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto", una tra le più importanti aree protette della Provincia di Palermo, istituita nel 2000.
Per raggiungerla, venendo da Palermo, basta percorrere il tratto di autostrada A19 (Pa-Ct) fino all’uscita di Altavilla Milicia e poi proseguire sulla Settentrionale Sicula 113: appena imboccata la Statale in direzione Messina, si trovano súbito diverse indicazioni che vi conducono agli ingressi della Riserva (la si raggiunge anche da una stradella sulla S.S.113, al chilometro 234,5).
«La grotta Mazzamuto si apre nei calcari Mesozoici e la sua forma denota la natura sia carsica sia marina legata all’azione erosiva del moto ondoso - ci spiega Claudio Scaletta, geólogo e guida Aigae -. Al suo interno sono stati rinvenuti resti paleontologici di quella fauna quaternaria costituita da elefanti nani, ippopotami, cervi, iene. Oltre alla presenza umana rappresentata da strumenti litici e datata al Paleolitico.»
La riserva, dentro cui si trova la grotta Mazzamuto, ricade nei territori dei comuni di Altavilla Milicia, Trabia, Ventimiglia di Sicilia, Caccamo, Baucina, Casteldaccia. Un luogo certamente da andare a vedere in una bella giornata di sole.
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Tra le meraviglie più nascoste di Mondello: è il villino che "ti porta" nella Belle Époque
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Tra le meraviglie più nascoste di Mondello: è il villino che "ti porta" nella Belle Époque
Giunti all'inizio della piccola via, il rosso, il verde, il blu e il giallo dei tre prospetti catturano l'attenzione dei passanti in uno dei più suggestivi paesaggi "belle époque" Architetto, artista e attivista Villino Lentini a Mondello Realizzato nel 1910…
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𝐂𝐨𝐬'𝐞̀ 𝐥𝐚 "𝐋𝐮𝐩𝐚"?
E' un fenomeno molto pericoloso per la navigazione nello Stretto di Messina è quello che i vecchi pescatori di Ganzirri e Torre Faro chiamano simpaticamente “Lupa”.
Questa sorta di cordone nebbioso si forma a pochi metri dal livello del mare, disposto nel bel mezzo dello Stretto, anche se qualche volta si spinge persino ad avvolgere la città e il porto.
Normalmente questa sorta di serpentone si estende per una lunghezza non inferiore a 10 Km e si forma preferibilmente nei mesi d’Aprile e Maggio e può persistere anche per due o tre giorni senza cambiare sostanzialmente di posizione, fino al suo completo dissolvimento.
La visibilità all’interno è nell’ordine di poche decine di metri, ma in alcuni casi può scendere fino a qualche metro, e di fatto, è l’unico fenomeno che riesce a fermare i collegamenti tra le due sponde, operati dai pur bravissimi comandanti delle navi traghetto, che si devono arrendere davanti a questo muro invalicabile.
A provocare la Lupa è uno strato d’inversione termica a qualche decina di metri dalla superficie marina, che si forma quando lungo lo Stretto scorre un debole flusso caldo d’estrazione africana, impedendo all’aria umida di sollevarsi per convenzione.
Così imprigionata, l’aria a contatto con la superficie marina, notevolmente più fredda anche per la riemersione delle freddissime correnti profonde che risalgono dai fondali ionici con una temperatura tra i 15 e i 16 gradi, trova le condizioni alla condensazione del vapore in essa contenuto, e quindi alla formazione di questa particolare nebbia d’avvezione.
Tratto dal sito web di "Atmosphera
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#atmospherasullostretto
#strettodimessina
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E' un fenomeno molto pericoloso per la navigazione nello Stretto di Messina è quello che i vecchi pescatori di Ganzirri e Torre Faro chiamano simpaticamente “Lupa”.
Questa sorta di cordone nebbioso si forma a pochi metri dal livello del mare, disposto nel bel mezzo dello Stretto, anche se qualche volta si spinge persino ad avvolgere la città e il porto.
Normalmente questa sorta di serpentone si estende per una lunghezza non inferiore a 10 Km e si forma preferibilmente nei mesi d’Aprile e Maggio e può persistere anche per due o tre giorni senza cambiare sostanzialmente di posizione, fino al suo completo dissolvimento.
La visibilità all’interno è nell’ordine di poche decine di metri, ma in alcuni casi può scendere fino a qualche metro, e di fatto, è l’unico fenomeno che riesce a fermare i collegamenti tra le due sponde, operati dai pur bravissimi comandanti delle navi traghetto, che si devono arrendere davanti a questo muro invalicabile.
A provocare la Lupa è uno strato d’inversione termica a qualche decina di metri dalla superficie marina, che si forma quando lungo lo Stretto scorre un debole flusso caldo d’estrazione africana, impedendo all’aria umida di sollevarsi per convenzione.
Così imprigionata, l’aria a contatto con la superficie marina, notevolmente più fredda anche per la riemersione delle freddissime correnti profonde che risalgono dai fondali ionici con una temperatura tra i 15 e i 16 gradi, trova le condizioni alla condensazione del vapore in essa contenuto, e quindi alla formazione di questa particolare nebbia d’avvezione.
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I greci costruivano i loro edifici più importanti come se la Natura potesse entrarne a far parte.
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Voli mozzafiato sull'unica Zipline di Sicilia (e non solo): sulle Madonie non ci si annoia mai
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Voli mozzafiato sull'unica Zipline di Sicilia (e non solo): sulle Madonie non ci si annoia mai
Riapre la Zipline Sicilia e San Mauro Castelverde diventa il punto di riferimento regionale di turismo esperienziale. Un luogo che custodisce uno degli scenari più suggestivi La Zipline A pochi passi da Palermo c'è un luogo che custodisce uno degli scenari…
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La Spirale Archimedea
La spirale Archimedea ideata dal professore Salvo Raeli e realizzata dagli studenti della Scuola Superiore di Architettura di Siracusa si è guadagnata commenti e consensi. Al punto che c’è chi adesso propone di renderla “permanente”, rompendo così la monotonia dell’asfalto di largo Aretusa.
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#ortigia #siracusa #sicily
La spirale Archimedea ideata dal professore Salvo Raeli e realizzata dagli studenti della Scuola Superiore di Architettura di Siracusa si è guadagnata commenti e consensi. Al punto che c’è chi adesso propone di renderla “permanente”, rompendo così la monotonia dell’asfalto di largo Aretusa.
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