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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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U sceccu si pò vestiri i cavaddu, ma prima o poi ragghia. Ecco un altro proverbio Siciliano che vogliamo farvi conoscere meglio. Torniamo a parlare di proverbi della tradizione Siciliana.

Attraverso queste frasi semplici ed efficaci è possibile conoscere meglio la cultura della nostra isola e i suoi aspetti più veraci.
C’è stato un tempo in cui i proverbi erano indubbiamente più utilizzati. Facevano parte della quotidianità e ad essi si faceva ricorso quando si era in cerca di consigli utili. C’è un proverbio per ogni circostanza. Dal buon cibo, alla buona tavola, passando attraverso il passaggio delle stagioni, si trova sempre quello che fa al caso proprio.

Vediamo, dunque, cosa significa "U sceccu si pò vestiri i cavaddu, ma prima o poi ragghia".

Cominciamo da una semplice traduzione: “L’asino può anche vestirsi da cavallo, ma prima o poi raglia”. Vi è già più chiaro cosa voglia dire questo proverbio Siciliano?

Si può anche fingere di essere ciò che non si è, ma la propria natura, prima o poi, verrà fuori. Questo modo di dire, dunque, è un invito a non mentire sulla propria natura e a mostrarsi sempre in modo sincero che tanto prima o poi verrai fuori per quello che si è realmente. "Cioè falsi fino al midollo osseo".

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"AN.TU.DO", ANTICHISSIMO MOTTO DEI SICILIANI

"ANimus TUus DOminus!", (il coraggio sia il tuo signore!).
Ecco come possiamo tradurre questo antico motto in lungua latina che nel passato caricò di forza gli abitanti di tutta la Sicilia per scacciare i malgoverni stranieri.
Fu usato per la prima volta nelle prime fasi del Vespro siciliano del 1282 quando, prima i palermitani e poi tutti i siciliani, colmi di rabbia, iniziarono la cacciata dei francesi.
Questa espressione fu persino ricamata sulla bandiera bandiera isolana.
Lo stesso termine venne utilizzato durante le rivolte siciliane del 1647, durante i moti del 1820, durante la rivolta del 1848 e più recentemente negli anni di successo del Movimento Indipendentista Siciliano (1940-1950).
Sul motto dedicò tanti studi lo storico Santi Correnti.

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Tutta la meraviglia dello Stretto di Messina 😍

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A SAMBUCA DI SICILIA, in provincia di Agrigento, si trova un grande TERRAZZO: Il CALVARIO o BELVEDERE.

In passato era presente un’acropoli fortificata, che nel secondo 800 fu poi completamente demolita e fu ricavato un grande terrazzo per celebrarvi la Crocifissione del Venerdì Santo. Per questo fu chiamato Calvario.
Da qui è possibile ammirare uno stupendo panorama che sconfina oltre le terre sambucesi sino alle terre sveve di Giuliana di Caltabellotta di Chiusa Sclafani, nello sfondo le montagne delle Rose e la catena interna dei Monti Sicani.
La cittadina è inclusa nel club de I borghi più belli d'Italia, l'associazione dei piccoli centri italiani che si distinguono per la grande rilevanza artistica, culturale e storica, per l'armonia del tessuto urbano, la vivibilità e i servizi ai cittadini.

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Serri- Ganzirri 😍

Ganzirri (Canziri in dialetto messinese) è una frazione di Messina, situata 13 km a nord-est dal centro città, all'interno della Circoscrizione VI.

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Ganzirri (Canziri in dialetto messinese) è una frazione di Messina, situata 13 km a nord-est dal centro città, all'interno della Circoscrizione VI.

Nel comprensorio di Ganzirri si trova il lago, detto Lago Grande o Pantano Grande (il Lago di Ganzirri) adiacente e collegato al Lago Piccolo o Pantano Piccolo (il Lago di Torre Faro) tramite il canale dei Margi. Il lago di Ganzirri è inoltre collegato direttamente con il Mare Ionio, mentre quello di Torre Faro con il Mar Tirreno. Rinomati in tutta la Sicilia sia per la tradizionale attività di molluschicultura sia come frequentata zona di villeggiatura dello Stretto, da qualche anno il lago di Ganzirri è stato inserito nell'area de la Riserva Naturale Orientata della Laguna di Capo Peloro (il cui nome deriva dalla sua posizione a ridosso dei monti Peloritani) istituita dalla regione il 21 giugno 2001 e che copre una superficie di 68,12 ettari a terra. Conseguentemente l'attività di molluschicultura è cessata.

Ganzirri con i caratteristici vicoli stretti e con le case basse, conserva la struttura tipica di un borgo marinaro. Insieme a Torre Faro, forma la punta nord orientale della Sicilia che è la zona più vicina alla Calabria. La distanza da una riva all'altro dello Stretto di Messina è di soli 3,1 km (circa 2 miglia).

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Tramonti della bella Mortelle 😍
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Mortelle (Messina)😍

Mortelle è una frazione del comune di Messina, situata sulla costa tirrenica ad Ovest di Capo Peloro. Fa parte della Circoscrizione VI del capoluogo peloritano.

La frazione è nota per le ampie spiagge sabbiose e gli stabilimenti balneari. Un tempo era molto frequentato l'Istituto Marino di Mortelle, attivo come colonia estiva dagli anni Venti, ma ormai in disuso da molti anni.

Posta lungo la Strada statale 113, fra il 1890 e il 1932 la località era servita dalla tranvia Messina-Barcellona della SATS

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