Un mulino ad acqua molto antico, una famiglia di mugnai da generazioni e tanta passione: questi gli ingredienti del successo di Molino Soprano. Costruito nel 1882, dopo un periodo di abbandono e un lungo restauro, nel 2008 riprende a funzionare grazie a Francesco Distefano e alla figlia Vanessa. Purtroppo a fine 2016 un incendio accidentale interrompe l’attività che presto riprende con la mobilitazione e l’aiuto di tanti. Oggi Molino Soprano è un punto di riferimento nell’area iblea per la produzione di semole e farine ottenute da grani antichi locali come Russello, Ciciredda, Paola, Inglesa, Castiglione, Gurrìa, Timilia, Farro Lungo, tutti coltivati secondo i dettami del biologico. Le farine ottenute da queste varietà di grano, oltre ad avere un sapore migliore, possiedono un indice glicemico molto basso che le rende più digeribili e ideali per gli intolleranti. Vengono impiegate per diversi usi, dal pane alla pasta e persino i dolci
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Questo è l'inno Siciliano scritto e composto dal maestro Vincenzo Spampinato. La versione in lingua Siciliana è a cura della poetessa Lina La Mattina mentre l'adattamento musicale e la voce è di Carlo Mangano.
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Forse non tutti lo sanno, ma anche la Sicilia ha un suo inno ufficiale. La musica siciliana della tradizione è ricca di canzoni famose in tutto il mondo, che vengono immediatamente associate all’isola, ma ne esiste una soltanto che può vantare il titolo di inno. Questa canzone si intitola Madreterra ed è stata composta dal maestro Vincenzo Spampinato. L’inno di Sicilia è stato il primo inno regionale italiano. È stato eseguito in pubblico per la prima volta il 14 giugno del 2003, al teatro antico di Taormina, dall’orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa
L'inno è stato composto in virtù dell'art. 35 della legge regionale n. 21 del 10 dicembre 2001 («Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2001»), che disponeva il conferimento dell'incarico di composizione dell'inno ufficiale regionale a un compositore siciliano iscritto da almeno dieci anni alla SIAE.
Madreterra è stato eseguito in pubblico per la prima volta al teatro antico di Taormina il 14 giugno 2003 dall'orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa 2000.
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L'inno è stato composto in virtù dell'art. 35 della legge regionale n. 21 del 10 dicembre 2001 («Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2001»), che disponeva il conferimento dell'incarico di composizione dell'inno ufficiale regionale a un compositore siciliano iscritto da almeno dieci anni alla SIAE.
Madreterra è stato eseguito in pubblico per la prima volta al teatro antico di Taormina il 14 giugno 2003 dall'orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa 2000.
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La Chiesa scomparsa: "La Madonna di Piedigrotta alla Cala" | www.palermoviva.it
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La Chiesa scomparsa: "La Madonna di Piedigrotta alla Cala" | www.palermoviva.it
Ubicata sulla sponda sinistra della Cala, più o meno dove oggi è l’edificio del mercato ittico, si ergeva fino al 22 marzo del 1943, giorno in cui un terrificante bombardamento alleato la rase al suolo totalmente, la chiesa dedicata a Santa Maria di Piedigrotta…
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La Pupa del Capo è un bellissimo mosaico in stile Liberty, realizzato per il Panificio Morello, negozio storico di Palermo.
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Passeggiando tra le vie del mercato storico del Capo, tra i colori ed i profumi inconfondibili, non è raro imbattersi in autentici pezzi di arte e di storia. Uno di questi è la cosiddetta Pupa del Capo, uno spendido mosaico realizzato all’inizio del ‘900 per Salvatore Morello, proprietario dello storico ed omonimo panificio. É un pannello di mosaico liberty che raffigura la dea Demetra con una corona di spighe. L’antico panificio Morello si trova nel mercato del quartiere Capo, in via Cappuccinelle. Nel 2013 il panificio ha chiuso, sopraffatto dalla crisi, e la «Pupa» e l’insegna del negozio su pannello di mosaico rischiavano di essere cancellati dal degrado e dai vandali. I due pezzi sono stati smontati dalla Sovrintendenza ai Beni culturali, restaurati da Franco Fazio e ora sono esposti a palazzo Ajutamicristo. Vi resteranno finché non sarà restaurato palazzo Serenario, che comprende l’ex panificio Morello: un edificio barocco che è stato l’abitazione di un pittore del primo Settecento, Gaspare Serenario cresciuto alla bottega di Borremans. In questo contesto, intorno al 1920, Salvatore Morello aveva creato una bottega diversa dalle altre offrendola come dono di nozze alla moglie Vincenza.
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La chiesa di Regalbuto (Catania)
📸 scatto di @fra_ti
La Chiesa a Regalbuto dedicata a Santa Maria della Croce fu eretta sul finire del XV secolo ma venne ultimata soltanto nel 1744, mentre le decorazioni interne furono completate nel 1805.
La basilica è divisa in tre navate separate da pilastri cruciformi ed è dotata di tre absidi, un transetto sopraelevato e di una cripta. Domina l’armonia e l’equilibrio classicheggiante, ravvivato dai finissimi stucchi settecenteschi di varie tonalità di azzurri, oro e bianco.
La sua facciata si erge sulla sommità di una scalinata realizzata nei primi anni del ‘900, con effetti scenografici tipicamente barocchi.
Il suo motivo dominante è quello del forte contrasto plastico e pittorico creato dalle lesene e dalle colonne disposte su due ordini. La chiesa, dichiarata monumento nazionale, fu gravemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
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La Chiesa a Regalbuto dedicata a Santa Maria della Croce fu eretta sul finire del XV secolo ma venne ultimata soltanto nel 1744, mentre le decorazioni interne furono completate nel 1805.
La basilica è divisa in tre navate separate da pilastri cruciformi ed è dotata di tre absidi, un transetto sopraelevato e di una cripta. Domina l’armonia e l’equilibrio classicheggiante, ravvivato dai finissimi stucchi settecenteschi di varie tonalità di azzurri, oro e bianco.
La sua facciata si erge sulla sommità di una scalinata realizzata nei primi anni del ‘900, con effetti scenografici tipicamente barocchi.
Il suo motivo dominante è quello del forte contrasto plastico e pittorico creato dalle lesene e dalle colonne disposte su due ordini. La chiesa, dichiarata monumento nazionale, fu gravemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
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Il 14 aprile 1857 nasceva a Palermo Luigi Natoli, uno dei più grandi e forse meno conosciuti scrittori siciliani.
Autore del capolavoro "I Beati Paoli" ma anche di tante altre opere veramente interessanti e scritte in modo sublime che raccontano la nostra Sicilia.
Ecco l'elenco delle sue opere, che consiglio vivamente di leggere, e le relative trame nelle foto:
- I Beati Paoli
- Coriolano della Floresta (seguito dei Beati Paoli)
- I Vespri Siciliani
- I cavalieri della stella
- I cavalieri della stella, ovvero La caduta di Messina
- Gli ultimi saraceni
- I morti tornano...
- La dama tragica
- Alla Guerra!
- Fra' Diego La Matina
- Calvello il Bastardo
- Cagliostro e le sue avventure
- La vecchia dell'aceto
- Viva l'imperatore
- Latini e catalani: Mastro Bertuchello e il - Tesoro dei Ventimiglia
- L'abate Meli
- Chi l'uccise?
- La Principessa Ladra
- Braccio di Ferro Avventure di un carbonaro (con illustrazioni di Edgardo Natoli)
- Fioravante e Rizzeri
- Ferrazzano
- Il Capitan Terrore
- Il Paggio della regina Bianca
- Squarcialupo
- I mille e un duelli del bel Torralba
- Gli Schiavi
- Rosso l'avventuriero
- Il tesoro dei Ventimiglia
- Maestro Bertuchello
- Storie e leggende di Sicilia
- Gli studi danteschi in Sicilia, saggio storico-bibliografico (1894)
- La civiltà siciliana del secolo XVI (1895)
- Studi su la letteratura siciliana del secolo XVI (1896)
- Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo, Ed. Ciuni, 1935
- La Rivoluzione Siciliana del 1860 - Ed. fuori commercio - Soc. Ed. Marraffa Abate Pa 1910
- La Sicilia e Garibaldi (1910)
- Musa siciliana, Milano, R. Caddeo & C., 1922, LIX, pp. 303
- Rivendicazioni
- Un poemetto siciliano del XVI secolo
- Prosa e prosatori siciliani del secolo XVI, ricerche (1904)
- Guida di Palermo e i suoi dintorni (1891)
- Il teatro del popolino. Scritti sull'Opera dei pupi.
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Autore del capolavoro "I Beati Paoli" ma anche di tante altre opere veramente interessanti e scritte in modo sublime che raccontano la nostra Sicilia.
Ecco l'elenco delle sue opere, che consiglio vivamente di leggere, e le relative trame nelle foto:
- I Beati Paoli
- Coriolano della Floresta (seguito dei Beati Paoli)
- I Vespri Siciliani
- I cavalieri della stella
- I cavalieri della stella, ovvero La caduta di Messina
- Gli ultimi saraceni
- I morti tornano...
- La dama tragica
- Alla Guerra!
- Fra' Diego La Matina
- Calvello il Bastardo
- Cagliostro e le sue avventure
- La vecchia dell'aceto
- Viva l'imperatore
- Latini e catalani: Mastro Bertuchello e il - Tesoro dei Ventimiglia
- L'abate Meli
- Chi l'uccise?
- La Principessa Ladra
- Braccio di Ferro Avventure di un carbonaro (con illustrazioni di Edgardo Natoli)
- Fioravante e Rizzeri
- Ferrazzano
- Il Capitan Terrore
- Il Paggio della regina Bianca
- Squarcialupo
- I mille e un duelli del bel Torralba
- Gli Schiavi
- Rosso l'avventuriero
- Il tesoro dei Ventimiglia
- Maestro Bertuchello
- Storie e leggende di Sicilia
- Gli studi danteschi in Sicilia, saggio storico-bibliografico (1894)
- La civiltà siciliana del secolo XVI (1895)
- Studi su la letteratura siciliana del secolo XVI (1896)
- Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo, Ed. Ciuni, 1935
- La Rivoluzione Siciliana del 1860 - Ed. fuori commercio - Soc. Ed. Marraffa Abate Pa 1910
- La Sicilia e Garibaldi (1910)
- Musa siciliana, Milano, R. Caddeo & C., 1922, LIX, pp. 303
- Rivendicazioni
- Un poemetto siciliano del XVI secolo
- Prosa e prosatori siciliani del secolo XVI, ricerche (1904)
- Guida di Palermo e i suoi dintorni (1891)
- Il teatro del popolino. Scritti sull'Opera dei pupi.
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Giornata mondiale dell'arte: viaggio nella Sicilia "isola delle meraviglie" @sicilianewseinfo
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Giornata mondiale dell'arte: viaggio nella Sicilia "isola delle meraviglie"
SICILIA – Il 15 aprile si celebra la Giornata mondiale dell’Arte (World Art Day), dedicata alla creatività e alla promozione culturale. Quale miglior posto della Sicilia per celebrare il valore, l’offerta e la ricchezza immateriale dell’arte? Da tempi immemori…
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Le Vie della Zagara non sono solo itinerari turistici, ma veri e proprio omaggi che celebrano la natura generosa, la storia e il patrimonio culturale e artistico dell’isola del Sole. È attraverso questi percorsi, che si snodano nei territori delle eccellenze agrumicole, che si possono scoprire i gusti e i sapori delle IGP arancia rossa di Sicilia, del limone interdonato di Messina, , del limone di Siracusa e del limone dell’Etna. E ancora la DOP arancia di Ribera e infine il presidio Slow Food del mandarino di Ciaculli. A tutto questo si aggiunge anche la Via del biologico, che promuove il metodo di coltura che accomuna tutti gli agrumi col “bollino di qualità”.
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@siciliaterramia il canale interamente dedicato alla Sicilia e a tutti gli amanti di quest'isola meravigliosa tutta da scoprire.
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Il Progetto
Il progetto, in realtà, è stato presentano nel 2015 a Expo Milano. Tuttavia, nessun momento è migliore di questo per riportare alla luce una Sicilia irresistibile, fatta di natura, agricoltura e storie autentiche e per rilanciare, quindi, la proposta turistica. Le Vie della Zagara coinvolgono imprese, piccoli produttori, fattorie didattiche e strutture ricettive che si impegnano ogni giorno per rendere ancora più meravigliosa una terra che è già stata protagonista di tutta la generosità di Madre Natura.
Il progetto si fonda su tre principi: la ri-territorializzazione dell’economia reale, la ricomposizione dell’identità culturale e la ricontestualizzazione della società in contrapposizione a quella globale: l’uomo, le relazioni e la natura, sono al centro di tutto.
I sette itinerari delle Vie della Zagara in Sicilia, corrispondono alle produzioni agrumicole di qualità identificati dalle IGP – DOP e creano un itinerario tracciato su tutta l’isola.
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Il progetto si fonda su tre principi: la ri-territorializzazione dell’economia reale, la ricomposizione dell’identità culturale e la ricontestualizzazione della società in contrapposizione a quella globale: l’uomo, le relazioni e la natura, sono al centro di tutto.
I sette itinerari delle Vie della Zagara in Sicilia, corrispondono alle produzioni agrumicole di qualità identificati dalle IGP – DOP e creano un itinerario tracciato su tutta l’isola.
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