Forwarded from Lettera da Mosca
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Allarme aereo a Sebastopoli. Chiuso al traffico il Ponte di Crimea è fermo in porto i traghetti. Gli abitanti della città sono stati invitati a chiudere ermeticamente le finestre, a chiudere il gas e l'acqua, a spegnere l'elettricità e a rifugiarsi in stanze con muri portanti. Alle persone per strada è consigliato di recarsi nei rifugi.
MICHELANGELO SEVERGNINI INTERVISTATO SULLE NUOVE ROTTE DEI MIGRANTI
Qual è la differenza principale tra le migrazioni dalla Libia e le attuali dalla Tunisia?
Michelangelo Severgnini: «La differenza è sostanziale soprattutto nelle modalità. Chi ha cambiato le regole del gioco è l’Algeria. Se avesse continuato a sigillare le proprie frontiere, come negli ultimi anni, l’unico modo per raggiungere la Tunisia sarebbe stato passare dalla Libia. Sia chiaro che anche chi precedentemente partiva dalla Tunisia era transitato dalla Libia e si univa, magari, ai tunisini che partivano a loro volta dal proprio Paese. Negli ultimi tempi, però, è cambiato il modo di agire dell’Algeria – per cui adesso dall’Africa Sub-Sahariana si può raggiungere la Tunisia senza più passare dalla Libia. Questo fa sì che il flusso migratorio che si radunava in Niger – Paese che sta attraversando un momento storico particolare – invece di recarsi in Libia, opta per la rotta terrestre Algeria-Tunisia. Inoltre, il confine sud della Libia – a contatto con il Niger – è stato nel frattempo sigillato dall’esercito nazionale libico di Ḥaftar. Questo non perché l’Europa gli abbia dato dei fondi per chiudere la frontiera, bensì per motivi militari – ossia in quanto si pensa che ci sia una guerra alle porte. Riassumendo, l’unica via per raggiungere le coste del Mediterraneo è, al momento, il passaggio Algeria-Tunisia con la complicità del Governo algerino».
Algeria e Tunisia sarebbero impossibilitate a bloccare questi flussi migratori o vi sono motivazioni politiche per tale immobilità?
Michelangelo Severgnini: «Non si può oggettivamente chiedere alla Tunisia di bloccare le partenze. Se vogliamo parlare del Memorandum che sottoscrisse Meloni a Tunisi (2), a luglio di quest’anno, ricordiamoci che il Presidente tunisino Saied ha detto chiaramente che loro non spenderanno un euro di quei soldi per fermare i migranti, dato che hanno altre esigenze più urgenti (3 e 4). Si smaschera, quindi, la natura di quegli accordi che non erano intesi a fermare i migranti ma a tenere il Paese nordafricano legato alle economie occidentali. La Tunisia, altrimenti, si rivolgerebbe ai Brics. Questa la vera ragione del viaggio di Meloni e von Der Leyen di luglio».
continua su In The Net
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Qual è la differenza principale tra le migrazioni dalla Libia e le attuali dalla Tunisia?
Michelangelo Severgnini: «La differenza è sostanziale soprattutto nelle modalità. Chi ha cambiato le regole del gioco è l’Algeria. Se avesse continuato a sigillare le proprie frontiere, come negli ultimi anni, l’unico modo per raggiungere la Tunisia sarebbe stato passare dalla Libia. Sia chiaro che anche chi precedentemente partiva dalla Tunisia era transitato dalla Libia e si univa, magari, ai tunisini che partivano a loro volta dal proprio Paese. Negli ultimi tempi, però, è cambiato il modo di agire dell’Algeria – per cui adesso dall’Africa Sub-Sahariana si può raggiungere la Tunisia senza più passare dalla Libia. Questo fa sì che il flusso migratorio che si radunava in Niger – Paese che sta attraversando un momento storico particolare – invece di recarsi in Libia, opta per la rotta terrestre Algeria-Tunisia. Inoltre, il confine sud della Libia – a contatto con il Niger – è stato nel frattempo sigillato dall’esercito nazionale libico di Ḥaftar. Questo non perché l’Europa gli abbia dato dei fondi per chiudere la frontiera, bensì per motivi militari – ossia in quanto si pensa che ci sia una guerra alle porte. Riassumendo, l’unica via per raggiungere le coste del Mediterraneo è, al momento, il passaggio Algeria-Tunisia con la complicità del Governo algerino».
Algeria e Tunisia sarebbero impossibilitate a bloccare questi flussi migratori o vi sono motivazioni politiche per tale immobilità?
Michelangelo Severgnini: «Non si può oggettivamente chiedere alla Tunisia di bloccare le partenze. Se vogliamo parlare del Memorandum che sottoscrisse Meloni a Tunisi (2), a luglio di quest’anno, ricordiamoci che il Presidente tunisino Saied ha detto chiaramente che loro non spenderanno un euro di quei soldi per fermare i migranti, dato che hanno altre esigenze più urgenti (3 e 4). Si smaschera, quindi, la natura di quegli accordi che non erano intesi a fermare i migranti ma a tenere il Paese nordafricano legato alle economie occidentali. La Tunisia, altrimenti, si rivolgerebbe ai Brics. Questa la vera ragione del viaggio di Meloni e von Der Leyen di luglio».
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IN THE NET
Cosa sta succedendo in Tunisia?
Le nuove migrazioni analizzate da Michelangelo Severgnini
di Simona Maria FrigerioIn queste settimane i media ci bombardano di immagini di imbarcazioni che arrivano a Lampedusa - senza nemmeno bisogno dell’assistenza delle navi delle OnG. Migliaia di giovani…
di Simona Maria FrigerioIn queste settimane i media ci bombardano di immagini di imbarcazioni che arrivano a Lampedusa - senza nemmeno bisogno dell’assistenza delle navi delle OnG. Migliaia di giovani…
IMMUNOLOGO LE FOCHE PICCHIATO NEL SUO STUDIO DA UN PAZIENTE
Massacrato di botte nel suo studio medico da un pregiudicato convinto di avere una grave malattia infettiva alla colonna vertebrale. Dal pomeriggio di giovedì scorso l’immunologo Francesco Le Foche, 65 anni, è ricoverato in prognosi riservata al policlinico Umberto I con trauma cranico facciale, fratture al volto, in particolare delle ossa nasali e dell’orbita oculare sinistra, in seguito ai colpi ricevuti da un pregiudicato di 35 anni che era entrato nel suo studio medico in via Po, quartiere Salario, per un consulto.
All’improvviso, secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo ha dato in escandescenze e ha aggredito il medico, famoso anche per aver partecipato ad alcune trasmissioni tv durante il periodo del Covid, colpendolo ripetutamente al volto all’interno del suo ufficio. La segretaria e alcuni pazienti che erano in sala d’attesa hanno subito chiamato il 112, sul posto sono accorse numerose volanti della polizia: gli agenti hanno bloccato l'uomo, Renato M., che è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
L’immunologo, arrivato nella serata di giovedì al Policlinico Umberto I, oggi ha fatto sapere ad alcuni conoscenti con cui ha avuto modo di scambiare qualche messaggio che si «sente meglio». Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita. Dopo i primi accertamenti è stato ricoverato nel reparto Maxillofacciale. Le percosse gli hanno causato la frattura del naso e del pavimento dell’orbita oculare. Quest’ultima è la cosa che preoccupa di più. E per ridurle Le Foche sarà sottoposto, sabato, a un intervento chirurgico nel reparto del professor Valentino Valentini. (Fonte: Corriere)
Come prevedibile, sui social è già partita la campagna di attribuzione delle responsabilità di questo folle gesto alla "galassia no-vax". L'aggressione, si legge da più parti, sarebbe il frutto di un non meglio precisato clima di odio da parte di esaltati ignoranti fomentati da certa stampa.
Non avevamo dubbi in proposito, ma preferiamo non commentare e auguriamo pronta guarigione all'immunologo.
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Massacrato di botte nel suo studio medico da un pregiudicato convinto di avere una grave malattia infettiva alla colonna vertebrale. Dal pomeriggio di giovedì scorso l’immunologo Francesco Le Foche, 65 anni, è ricoverato in prognosi riservata al policlinico Umberto I con trauma cranico facciale, fratture al volto, in particolare delle ossa nasali e dell’orbita oculare sinistra, in seguito ai colpi ricevuti da un pregiudicato di 35 anni che era entrato nel suo studio medico in via Po, quartiere Salario, per un consulto.
All’improvviso, secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo ha dato in escandescenze e ha aggredito il medico, famoso anche per aver partecipato ad alcune trasmissioni tv durante il periodo del Covid, colpendolo ripetutamente al volto all’interno del suo ufficio. La segretaria e alcuni pazienti che erano in sala d’attesa hanno subito chiamato il 112, sul posto sono accorse numerose volanti della polizia: gli agenti hanno bloccato l'uomo, Renato M., che è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
L’immunologo, arrivato nella serata di giovedì al Policlinico Umberto I, oggi ha fatto sapere ad alcuni conoscenti con cui ha avuto modo di scambiare qualche messaggio che si «sente meglio». Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita. Dopo i primi accertamenti è stato ricoverato nel reparto Maxillofacciale. Le percosse gli hanno causato la frattura del naso e del pavimento dell’orbita oculare. Quest’ultima è la cosa che preoccupa di più. E per ridurle Le Foche sarà sottoposto, sabato, a un intervento chirurgico nel reparto del professor Valentino Valentini. (Fonte: Corriere)
Come prevedibile, sui social è già partita la campagna di attribuzione delle responsabilità di questo folle gesto alla "galassia no-vax". L'aggressione, si legge da più parti, sarebbe il frutto di un non meglio precisato clima di odio da parte di esaltati ignoranti fomentati da certa stampa.
Non avevamo dubbi in proposito, ma preferiamo non commentare e auguriamo pronta guarigione all'immunologo.
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Corriere della Sera
Roma, l'immunologo Francesco Le Foche massacrato nel suo studio in via Po da un paziente: è grave
Ricoverato in prognosi riservata all'Umberto I ma per i medici non è in pericolo di vita. Il paziente, di 36 anni, è stato arrestato per tentato omicidio
🇸🇪🇺🇦 SVEZIA OFFRE CACCIA ALL'UCRAINA, MA SOLO DOPO L'ADESIONE ALLA NATO
Il ministero della Difesa svedese ha detto oggi che potrebbe trasferire alcuni dei suoi caccia Saab JAS 39 Gripen Gripen all'Ucraina, ma solo dopo che la Svezia sarà stata ammessa nella NATO.
L’offerta, inclusa in un pacchetto di armi da 200 milioni di dollari, munizioni calibro 155 e altro supporto alla difesa per l’Ucraina, è stata l’ultima mossa di uno sforzo diplomatico in corso per persuadere la Turchia a rinunciare alla sua obiezione all’adesione della Svezia all’alleanza militare.
"Il sostegno sotto forma di Gripen JAS-39 sarà condizionato alla prima adesione della Svezia alla NATO", ha affermato il Ministero della Difesa svedese in una nota. (Fonte: New York Times)
Do ut des. A forza di negoziare con Erdogan, gli svedesi si sono fatti furbi.
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Il ministero della Difesa svedese ha detto oggi che potrebbe trasferire alcuni dei suoi caccia Saab JAS 39 Gripen Gripen all'Ucraina, ma solo dopo che la Svezia sarà stata ammessa nella NATO.
L’offerta, inclusa in un pacchetto di armi da 200 milioni di dollari, munizioni calibro 155 e altro supporto alla difesa per l’Ucraina, è stata l’ultima mossa di uno sforzo diplomatico in corso per persuadere la Turchia a rinunciare alla sua obiezione all’adesione della Svezia all’alleanza militare.
"Il sostegno sotto forma di Gripen JAS-39 sarà condizionato alla prima adesione della Svezia alla NATO", ha affermato il Ministero della Difesa svedese in una nota. (Fonte: New York Times)
Do ut des. A forza di negoziare con Erdogan, gli svedesi si sono fatti furbi.
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NY Times
Stockholm Offers Fighter Jets for Ukraine if Sweden is Allowed to Join NATO
The offer appeared to be the latest move in an ongoing diplomatic effort to persuade Turkey to drop its objection to Sweden joining the military alliance.
BRICS, PUTIN: "NON MONETA UNICA, MA SISTEMA DI TRANSAZIONI UNICO"
"Nell'ambito dei BRICS è necessario creare non una moneta unica, ma un sistema di logistica finanziaria e accordi reciproci nelle valute nazionali."
Putin suggerisce dunque che i paesi membri dei BRICS dovrebbero lavorare per stabilire un meccanismo di pagamento unico e passare alle transazioni nelle valute nazionali. Dunque, non una moneta unica, ma un sistema di logistica finanziaria unico.
Questa settimana la Russia ha dichiarato che inizierà ad acquistare valuta estera e oro, spinta da un aumento delle entrate energetiche che hanno superato gli obiettivi di bilancio. (Fonte: Gold Telegraph)
I nostri due cent. La moneta unica dei BRICS è ancora lontana. Oltretutto, comporta una serie di difficoltà non indifferenti. Il meccanismo proposto da Putin è certamente più realistico, ma lascia scoperto il problema delle tesaurizzazioni per quei paesi che hanno un saldo estero fortemente in attivo, come la Russia. Se vuoi eliminare il dollaro, devi sostituirlo con qualcos'altro. Interessante a questo proposito che anche l'India abbia iniziato a comprare oro nelle ultime settimane.
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"Nell'ambito dei BRICS è necessario creare non una moneta unica, ma un sistema di logistica finanziaria e accordi reciproci nelle valute nazionali."
Putin suggerisce dunque che i paesi membri dei BRICS dovrebbero lavorare per stabilire un meccanismo di pagamento unico e passare alle transazioni nelle valute nazionali. Dunque, non una moneta unica, ma un sistema di logistica finanziaria unico.
Questa settimana la Russia ha dichiarato che inizierà ad acquistare valuta estera e oro, spinta da un aumento delle entrate energetiche che hanno superato gli obiettivi di bilancio. (Fonte: Gold Telegraph)
I nostri due cent. La moneta unica dei BRICS è ancora lontana. Oltretutto, comporta una serie di difficoltà non indifferenti. Il meccanismo proposto da Putin è certamente più realistico, ma lascia scoperto il problema delle tesaurizzazioni per quei paesi che hanno un saldo estero fortemente in attivo, come la Russia. Se vuoi eliminare il dollaro, devi sostituirlo con qualcos'altro. Interessante a questo proposito che anche l'India abbia iniziato a comprare oro nelle ultime settimane.
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🇺🇸🇳🇪 CNN: USA SI PREPARANO A CLASSIFICARE UFFICIALMENTE QUANTO AVVENUTO IN NIGER COME COLPO DI STATO
Il Dipartimento di Stato americano si sta preparando a designare ufficialmente la presa del potere militare in Niger come un colpo di stato già la prossima settimana, hanno detto tre funzionari statunitensi alla CNN, una decisione che potrebbe avere implicazioni drammatiche sulla capacità degli Stati Uniti di lavorare con un paese che è partner cruciale nella lotta antiterrorismo nella regione.
Il Dipartimento annuncerà che gli Stati Uniti sospenderanno alcune forme di assistenza al Niger a seguito della designazione del colpo di stato, hanno detto un funzionario e un'altra persona a conoscenza della discussione.
L'ambasciata americana può continuare a operare e l'esercito americano sarà in grado di mantenere legalmente le forze in Niger se verrà designato un colpo di stato, hanno detto funzionari statunitensi. Ma il Pentagono sta ancora valutando l’impatto che il cambiamento avrà sulle circa 1.000 forze statunitensi di stanza nel paese, hanno detto i funzionari.
Funzionari statunitensi hanno affermato che è improbabile che le forze statunitensi si ritirino completamente, e che alcune probabilmente rimarranno con un ruolo più limitato di raccolta di informazioni. "Mentre proseguiamo i nostri impegni diplomatici per preservare il governo civile in Niger, continuiamo a valutare ulteriori passi successivi, ma non abbiamo nulla da anticipare in questo momento", ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato. (Fonte: CNN)
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Il Dipartimento di Stato americano si sta preparando a designare ufficialmente la presa del potere militare in Niger come un colpo di stato già la prossima settimana, hanno detto tre funzionari statunitensi alla CNN, una decisione che potrebbe avere implicazioni drammatiche sulla capacità degli Stati Uniti di lavorare con un paese che è partner cruciale nella lotta antiterrorismo nella regione.
Il Dipartimento annuncerà che gli Stati Uniti sospenderanno alcune forme di assistenza al Niger a seguito della designazione del colpo di stato, hanno detto un funzionario e un'altra persona a conoscenza della discussione.
L'ambasciata americana può continuare a operare e l'esercito americano sarà in grado di mantenere legalmente le forze in Niger se verrà designato un colpo di stato, hanno detto funzionari statunitensi. Ma il Pentagono sta ancora valutando l’impatto che il cambiamento avrà sulle circa 1.000 forze statunitensi di stanza nel paese, hanno detto i funzionari.
Funzionari statunitensi hanno affermato che è improbabile che le forze statunitensi si ritirino completamente, e che alcune probabilmente rimarranno con un ruolo più limitato di raccolta di informazioni. "Mentre proseguiamo i nostri impegni diplomatici per preservare il governo civile in Niger, continuiamo a valutare ulteriori passi successivi, ma non abbiamo nulla da anticipare in questo momento", ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato. (Fonte: CNN)
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CNN
First on CNN: US preparing to officially designate military takeover in Niger as a coup d’etat after months of delay, officials…
The US State Department is preparing to officially designate the military takeover in Niger as a coup d’etat as soon as next week, three US officials told CNN, a decision which could have dramatic implications on the ability of the US to work with a crucial…
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🇵🇱 POLONIA - Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki spiega perché si è rifiutato di firmare il documento finale sul patto migratorio dell'UE al vertice del Consiglio europeo di Granada:
"Il 70% delle rapine a Parigi sono compiute da migranti clandestini. In Svezia c'è bisogno dell'esercito per combattere le bande". (via Visegrad 24)
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"Il 70% delle rapine a Parigi sono compiute da migranti clandestini. In Svezia c'è bisogno dell'esercito per combattere le bande". (via Visegrad 24)
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🇮🇱 ISRAELE IN STATO DI GUERRA
Hamas ha annunciato di aver lanciato più di 5.000 razzi per dare inizio all'"Operazione Al Aqsa Storm". Combattenti palestinesi a Gaza hanno lanciato dozzine di razzi verso Israele, facendo scattare le sirene dei raid aerei fino a Tel Aviv. Secondo i palestinesi, l'attacco sarebbe una risposta alle azioni dei coloni israeliani in Cisgiordania.
A sua volta, Israele ha dichiarato lo stato di guerra e l'esercito afferma di aver iniziato a colpire obiettivi a Gaza.
Si segnalano diverse vittime in Israele, sia tra i soldati che tra i civili. (Fonte TRT World)
Seguiranno aggiornamenti.
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Hamas ha annunciato di aver lanciato più di 5.000 razzi per dare inizio all'"Operazione Al Aqsa Storm". Combattenti palestinesi a Gaza hanno lanciato dozzine di razzi verso Israele, facendo scattare le sirene dei raid aerei fino a Tel Aviv. Secondo i palestinesi, l'attacco sarebbe una risposta alle azioni dei coloni israeliani in Cisgiordania.
A sua volta, Israele ha dichiarato lo stato di guerra e l'esercito afferma di aver iniziato a colpire obiettivi a Gaza.
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🇮🇱 ISRAELE IN STATO DI GUERRA/3
Diversi militanti palestinesi sarebbero penetrati in territorio israeliano catturando soldati dell'IDF e veicoli. Notizie, al momento, estremamente confuse, impossibile verificare al 100%.
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Diversi militanti palestinesi sarebbero penetrati in territorio israeliano catturando soldati dell'IDF e veicoli. Notizie, al momento, estremamente confuse, impossibile verificare al 100%.
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🇮🇱🇵🇸 ISRAELE/PALESTINA - RIEPILOGO
Decine di razzi e missili a lunga gittata sono stati lanciati da Gaza senza sosta verso gli insediamenti israeliani. Si segnalano diversi obiettivi colpiti in territorio israeliano, tra cui certamente un impianto di stoccaggio di carburante.
Le sirene hanno suonato in diverse regioni, tra cui Tel Aviv. Il sistema di difesa Iron Dome non è riuscito a intercettare i razzi.
Convogli armati e combattenti palestinesi provenienti da Gaza si infiltrano negli insediamenti israeliani via terra e via cielo e ingaggiano scontri diretti con le forze di occupazione.
Hamas ha annunciato di aver catturato diversi soldati dell'IDF e coloni israeliani, ma il numero è al momento imprecisato e non verificabile.
L’attacco di Hamas è stato quasi certamente programmato in occasione del 50° anniversario della guerra dello Yom Kippur. (via LukyLuke31)
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Decine di razzi e missili a lunga gittata sono stati lanciati da Gaza senza sosta verso gli insediamenti israeliani. Si segnalano diversi obiettivi colpiti in territorio israeliano, tra cui certamente un impianto di stoccaggio di carburante.
Le sirene hanno suonato in diverse regioni, tra cui Tel Aviv. Il sistema di difesa Iron Dome non è riuscito a intercettare i razzi.
Convogli armati e combattenti palestinesi provenienti da Gaza si infiltrano negli insediamenti israeliani via terra e via cielo e ingaggiano scontri diretti con le forze di occupazione.
Hamas ha annunciato di aver catturato diversi soldati dell'IDF e coloni israeliani, ma il numero è al momento imprecisato e non verificabile.
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🇵🇸🇮🇱 I media palestinesi riferiscono di combattenti palestinesi che combattono a Ofakim. Se confermato, ciò indicherebbe una penetrazione in territorio israeliano più profonda di quanto si pensasse inizialmente.
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🇵🇸🇮🇱 Arrivano conferme da fonte israeliana di infiltrazioni palestinesi. La polizia riferisce che "terroristi della Striscia di Gaza tengono ostaggi nelle case di Ofakim; militanti armati si sono infiltrati a Netivot".
Da parte palestinese, continuano le segnalazioni di soldati dell'IDF presi in ostaggio a Gaza.
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🇵🇸🇮🇱 Segnalati 5 israeliani uccisi e circa 20 feriti a causa degli attacchi missilistici. Le vittime dell'incursione sul terreno non sono note, ma in base alle prove fotografiche sembrano essere numerose.
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🇵🇸🇮🇱 INFILTRAZIONI PALESTINESI IN ISRAELE
Sembra che anche civili provenienti da Gaza siano entrati in territorio israeliano in seguito all’infiltrazione su larga scala nel sud di Israele da parte di gruppi armati palestinesi.
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🇸🇾 IL NYT E LA STRAGE IN SIRIA
Un attacco di droni contro una caserma ad Homs, nella Siria centrale, durante una cerimonia di chiusura dell’addestramento di ufficiali dell’esercito governativo siriano ha provocato 110 morti. L’attacco è stato lanciato dalla provincia di Idlib controllata da Al Qaeda.
Il New York Times sostiene che Idlib “è sotto il controllo di gruppi armati non sostenuti dagli Stati Uniti”.
Vero, tranne per il fatto che gli Stati Uniti hanno fornito le armi e il sostegno che hanno aiutato Al Qaeda a catturare Idlib, e che un ex alto funzionario statunitense definisce il leader di Al Qaeda una “risorsa” degli Stati Uniti. (Aaron Maté)
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Un attacco di droni contro una caserma ad Homs, nella Siria centrale, durante una cerimonia di chiusura dell’addestramento di ufficiali dell’esercito governativo siriano ha provocato 110 morti. L’attacco è stato lanciato dalla provincia di Idlib controllata da Al Qaeda.
Il New York Times sostiene che Idlib “è sotto il controllo di gruppi armati non sostenuti dagli Stati Uniti”.
Vero, tranne per il fatto che gli Stati Uniti hanno fornito le armi e il sostegno che hanno aiutato Al Qaeda a catturare Idlib, e che un ex alto funzionario statunitense definisce il leader di Al Qaeda una “risorsa” degli Stati Uniti. (Aaron Maté)
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