🇵🇱🇮🇹🇪🇺 POLONIA RESPINGE PROPOSTA UE DI ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI A LAMPEDUSA
La Polonia ha respinto la proposta dell'Unione europea di trasferire i migranti dall'isola mediterranea di Lampedusa tra gli Stati membri, ha detto un ministro.
“Nessuno può obbligarci a farlo. Agiremo in modo tale da non accettare gli immigrati. L’UE si sta preparando a introdurre tale coercizione. Per questo motivo, stiamo organizzando un referendum affinché i polacchi possano dire la loro", ha detto mercoledì alla radio polacca Maciej Wasik, vice ministro degli Interni.
Il 15 ottobre sono previste una votazione pubblica sull’immigrazione e altre tre questioni, nonché le elezioni parlamentari in Polonia.
Il piano in 10 punti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per Lampedusa prevede, tra gli altri impegni, il sostegno al trasferimento dei migranti verso altri Stati membri dell’UE e il loro ritorno nei paesi di origine. (Fonte: TRT World)
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La Polonia ha respinto la proposta dell'Unione europea di trasferire i migranti dall'isola mediterranea di Lampedusa tra gli Stati membri, ha detto un ministro.
“Nessuno può obbligarci a farlo. Agiremo in modo tale da non accettare gli immigrati. L’UE si sta preparando a introdurre tale coercizione. Per questo motivo, stiamo organizzando un referendum affinché i polacchi possano dire la loro", ha detto mercoledì alla radio polacca Maciej Wasik, vice ministro degli Interni.
Il 15 ottobre sono previste una votazione pubblica sull’immigrazione e altre tre questioni, nonché le elezioni parlamentari in Polonia.
Il piano in 10 punti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per Lampedusa prevede, tra gli altri impegni, il sostegno al trasferimento dei migranti verso altri Stati membri dell’UE e il loro ritorno nei paesi di origine. (Fonte: TRT World)
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Poland says it will not accept EU's Lampedusa migration plan
Poland refuses to accept irregular migrants under EU's Lampedusa plan
The bloc's 10-point plan includes supporting the transfer of migrants and asylum seekers to other EU member states and returning them to their countries of origin.
🇦🇿🇦🇲 NAGORNO-KARABAKH, AGGIORNAMENTO
• Dichiarato il cessate il fuoco quando i separatisti dell'Artsakh si sono arresi.
• I separatisti armeni scioglieranno le loro forze, si disarmeranno e restituiranno l'equipaggiamento pesante.
• Le forze della repubblica armena torneranno in patria
• Domani gli armeni residenti nel Karabakh incontreranno i funzionari azeri per discutere le questioni della reintegrazione in base alla Costituzione e alle leggi della Repubblica dell'Azerbaijan.
• Le forze di pace russe coordineranno l'accordo
(Fonte: Ragip Soylu, Middle East Eye)
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• Domani gli armeni residenti nel Karabakh incontreranno i funzionari azeri per discutere le questioni della reintegrazione in base alla Costituzione e alle leggi della Repubblica dell'Azerbaijan.
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Forwarded from Giuseppe Masala Chili 🌶
🇺🇳 🇺🇦 Zelensky all'ONU ha praticamente detto che sotto la sua presidenza non ci saranno accordi di pace, ma solo la resa completa della Russia, il suo disarmo e lo smantellamento delle sue infrastrutture nucleari.
Poi per stemperare ha accusato i paesi europei che rifiutano di importare il grano ucraino di lavorare per il Cremlino.
Poi per stemperare ha accusato i paesi europei che rifiutano di importare il grano ucraino di lavorare per il Cremlino.
🇺🇸🇺🇦 IL DEPUTATO BYRON DONALDS SU ZELENSKY: "VERRÀ A CHIEDERE SOLDI, IL PROBLEMA È CHE SONO FINITI"
Così il repubblicano Byron Donalds, membro della Camera dei Rappresentanti per la Florida dal 2021, risponde alle domande di una giornalista subito dopo il discorso di Zelensky all'Assemblea generale delle Nazioni Unite:
Giornalista: “Che cosa direbbe a Zelensky? Presto chiederà soldi al Congresso per fermare la guerra in Ucraina”.
Byron Donalds: “Direi che in primo luogo non abbiamo più soldi per l’Ucraina. Li abbiamo finiti... Inoltre, abbiamo un deficit di 2 trilioni di dollari, quindi i soldi che abbiamo dato all'Ucraina, li abbiamo di fatto presi in prestito noi stessi. Questi sono i fatti.
In secondo luogo, non ha scelto il momento migliore per arrivare, vista la situazione interna [tra una settimana ci sarà la prima udienza di impeachment contro Biden]
In terzo luogo, tutta la storia dell’Ucraina è un errore dell’amministrazione Biden. Se il nostro comandante in capo non dormisse nei forum mondiali, la situazione in Ucraina e nel mondo sarebbe molto migliore."
https://www.youtube.com/watch?v=d8KUdgfKJm8
L'ha toccata pianissimo.
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Così il repubblicano Byron Donalds, membro della Camera dei Rappresentanti per la Florida dal 2021, risponde alle domande di una giornalista subito dopo il discorso di Zelensky all'Assemblea generale delle Nazioni Unite:
Giornalista: “Che cosa direbbe a Zelensky? Presto chiederà soldi al Congresso per fermare la guerra in Ucraina”.
Byron Donalds: “Direi che in primo luogo non abbiamo più soldi per l’Ucraina. Li abbiamo finiti... Inoltre, abbiamo un deficit di 2 trilioni di dollari, quindi i soldi che abbiamo dato all'Ucraina, li abbiamo di fatto presi in prestito noi stessi. Questi sono i fatti.
In secondo luogo, non ha scelto il momento migliore per arrivare, vista la situazione interna [tra una settimana ci sarà la prima udienza di impeachment contro Biden]
In terzo luogo, tutta la storia dell’Ucraina è un errore dell’amministrazione Biden. Se il nostro comandante in capo non dormisse nei forum mondiali, la situazione in Ucraina e nel mondo sarebbe molto migliore."
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Byron Donald's Blunt Message To Zelensky Ahead Of His Upcoming Visit To DC
#zelensky #dc #money #ukraine
Representative Byron Donald Message to Volodymyr Zelensky
Subscribe to my Secondary channel: https://www.youtube.com/channel/UCvEPohtPdCW0pOUhbFi6WHQ
COPYRIGHT DISCLAIMER Under Section 107 of the copyright act 1976, allowance…
Representative Byron Donald Message to Volodymyr Zelensky
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L'INCOGNITA ENERGETICA
Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha accelerato processi preesistenti e innescato dinamiche completamente nuove, aprendo scenari inediti soprattutto per quanto concerne il mercato dell'energia. Ne parla Giacomo Gabellini con Demostenes Floros, economista specializzato in questioni energetiche e saggista. Insegna inoltre presso il Master di primo livello in Relazioni internazionali di impresa: Italia-Russia (modulo: Energia) dell’Università di Bologna ed è coordinatore del Corso di geopolitica per l'Università Aperta di Imola. Nel gennaio 2020 è stato nominato Senior Energy Economist presso il CER- Centro Europa Ricerche.
https://www.youtube.com/watch?v=8-c2oOusBt8
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Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha accelerato processi preesistenti e innescato dinamiche completamente nuove, aprendo scenari inediti soprattutto per quanto concerne il mercato dell'energia. Ne parla Giacomo Gabellini con Demostenes Floros, economista specializzato in questioni energetiche e saggista. Insegna inoltre presso il Master di primo livello in Relazioni internazionali di impresa: Italia-Russia (modulo: Energia) dell’Università di Bologna ed è coordinatore del Corso di geopolitica per l'Università Aperta di Imola. Nel gennaio 2020 è stato nominato Senior Energy Economist presso il CER- Centro Europa Ricerche.
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L'incognita energetica (15/09/2023) Con Demostenes Floros
Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha accelerato processi preesistenti e innescato dinamiche completamente nuove, aprendo scenari inediti soprattutto per quanto concerne il mercato dell'energia. Ne parliamo con Demostenes Floros, economista specializzato…
🇮🇹 FIRENZE. AMBIENTALISTI CHIEDONO ESTENSIONE DEL LIMITE DI 30 KM/H A TUTTE LE STRADE
Limite di velocità a 30 all’ora in tutte le strade della città, a eccezione di quelle principali e di scorrimento. Lo chiede Firenze 30, una campagna lanciata ieri da Fiab Firenze ciclabile, Fridays for future, Legambiente Firenze, associazione Gabriele Borgogni, associazione Lorenzo Guarnieri e Bycs in occasione della Settimana europea della Mobilità. Una misura, fa notare la rete di associazioni nel sito firenze30.it istituito per promuoverla, già adottata da diverse città europee, tra cui pioniera fu l’austriaca Graz, che l’ha introdotta ha partire nell’1986 e ha visto crescerne il consenso tra la cittadinanza dall’44% di allora all’80% di oggi. "Vogliamo superare il modello di mobilità fondato sull’auto privata: una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva, strade progettate per diventare luoghi vivibili e sicuri e non per smaltire più auto possibile" afferma Tiziano Carducci, presidente di Fiab. "135 morti e 29mila feriti sulle strade della nostra provincia negli ultimi dieci anni: crediamo che non sia più accettabile" spiega Stefano Guarnieri. (Fonte: La Nazione)
"Superare la mobilità fondata sull'auto privata". "Strade inclusive". Frasi fatte dietro cui si cela, però, non solo un modello di mobilità, ma soprattutto un modello sociale ben preciso: una città a misura di giovani e di immigrati che viaggeranno su monopattini, motorini elettrici e biciclette per fare consegne al 10% più ricco della popolazione. Per tutti gli altri l'uso dell'auto per andare al supermercato o portare i figli a scuola diventerà un lusso. Ma ce lo chiede il pianeta e ce lo chiede l'Europa.
Insomma, lo ZTL va avanti imperterrito nel suo programma, convinto com'è di essere il prodotto raffinato e selezionato di 3.000 anni di umanità (del resto, "La storia è finita", si sa...).
Se provassero a informarsi anche un po' oltre quell'immondizia autoreferenziale da cui attingono la loro visione del mondo, magari scoprirebbero che a Londra stamani stanno già tirando il freno. E Bruxelles presto o tardi seguirà. Ma loro che ne sanno? Fintanto che la vacca fa il latte, è lecito pensare che il latte durerà per sempre, no?
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Limite di velocità a 30 all’ora in tutte le strade della città, a eccezione di quelle principali e di scorrimento. Lo chiede Firenze 30, una campagna lanciata ieri da Fiab Firenze ciclabile, Fridays for future, Legambiente Firenze, associazione Gabriele Borgogni, associazione Lorenzo Guarnieri e Bycs in occasione della Settimana europea della Mobilità. Una misura, fa notare la rete di associazioni nel sito firenze30.it istituito per promuoverla, già adottata da diverse città europee, tra cui pioniera fu l’austriaca Graz, che l’ha introdotta ha partire nell’1986 e ha visto crescerne il consenso tra la cittadinanza dall’44% di allora all’80% di oggi. "Vogliamo superare il modello di mobilità fondato sull’auto privata: una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva, strade progettate per diventare luoghi vivibili e sicuri e non per smaltire più auto possibile" afferma Tiziano Carducci, presidente di Fiab. "135 morti e 29mila feriti sulle strade della nostra provincia negli ultimi dieci anni: crediamo che non sia più accettabile" spiega Stefano Guarnieri. (Fonte: La Nazione)
"Superare la mobilità fondata sull'auto privata". "Strade inclusive". Frasi fatte dietro cui si cela, però, non solo un modello di mobilità, ma soprattutto un modello sociale ben preciso: una città a misura di giovani e di immigrati che viaggeranno su monopattini, motorini elettrici e biciclette per fare consegne al 10% più ricco della popolazione. Per tutti gli altri l'uso dell'auto per andare al supermercato o portare i figli a scuola diventerà un lusso. Ma ce lo chiede il pianeta e ce lo chiede l'Europa.
Insomma, lo ZTL va avanti imperterrito nel suo programma, convinto com'è di essere il prodotto raffinato e selezionato di 3.000 anni di umanità (del resto, "La storia è finita", si sa...).
Se provassero a informarsi anche un po' oltre quell'immondizia autoreferenziale da cui attingono la loro visione del mondo, magari scoprirebbero che a Londra stamani stanno già tirando il freno. E Bruxelles presto o tardi seguirà. Ma loro che ne sanno? Fintanto che la vacca fa il latte, è lecito pensare che il latte durerà per sempre, no?
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La Nazione
"Ora il limite di 30 all’ora in ogni strada di Firenze"
Le associazioni ciclabili lanciano la campagna ’Firenze Trenta’
🇵🇱🇺🇦 ALTA TENSIONE TRA POLONIA E UCRAINA
Sempre alta la tensione tra Polonia e Ucraina a causa dell’embargo polacco contro il grano ucraino.
Il presidente polacco Duda, all’Assemblea generale dell’Onu, non fa sconti all’Ucraina sul grano, anzi: “Dobbiamo agire per proteggerci dai danni che ci vengono causati, perché se un uomo che sta annegando ci ferisce e ci affonda, non riceverà aiuto. Pertanto, dobbiamo prenderci cura dei nostri interessi, e lo faremo in modo efficace e deciso".
Dopo le parole del presidente Duda all’ONU, sono arrivate le dichiarazioni del vice ministro degli Esteri Shinkovsky all’agenzia PAP: “Noi vogliamo continuare a sostenere l’Ucraina, ma potremo farlo solo se avremo il consenso dei polacchi”. A buon intenditor… (Fonte: Lettera da Mosca)
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Sempre alta la tensione tra Polonia e Ucraina a causa dell’embargo polacco contro il grano ucraino.
Il presidente polacco Duda, all’Assemblea generale dell’Onu, non fa sconti all’Ucraina sul grano, anzi: “Dobbiamo agire per proteggerci dai danni che ci vengono causati, perché se un uomo che sta annegando ci ferisce e ci affonda, non riceverà aiuto. Pertanto, dobbiamo prenderci cura dei nostri interessi, e lo faremo in modo efficace e deciso".
Dopo le parole del presidente Duda all’ONU, sono arrivate le dichiarazioni del vice ministro degli Esteri Shinkovsky all’agenzia PAP: “Noi vogliamo continuare a sostenere l’Ucraina, ma potremo farlo solo se avremo il consenso dei polacchi”. A buon intenditor… (Fonte: Lettera da Mosca)
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🇷🇺 Esportazioni russe in Africa: la maggior parte dei pagamenti a giugno è avvenuto in valute di "paesi amici" (yuan e rupie in prevalenza) poi in rubli, la cui quota è altalenante. Solo l'8,5% in valute di paesi "ostili". (Fonte: La Mia Russia)
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🇷🇺🇦🇪 RUSSIA INVIA CARICHI DI MISCELA CPC AGLI EMIRATI APRENDO UN NUOVO CANALE DI ESPORTAZIONE
I produttori di petrolio russi hanno fornito i loro primi carichi di miscela CPC (1) agli Emirati Arabi Uniti in agosto e settembre, secondo quanto dichiarato a Reuters da alcuni trader, aprendo così un nuovo canale di esportazione per Mosca, che cerca di trovare nuovi clienti e di aggirare le sanzioni occidentali.
Mosca ha trovato nuovi mercati per il suo petrolio nonostante le sanzioni imposte dai Paesi del G7 dall'inizio della guerra in Ucraina, che Mosca definisce un'operazione militare speciale.
Ad agosto e settembre, due aziende russe - il colosso petrolifero Lukoil e il produttore indipendente CenGeo - hanno venduto il loro petrolio agli Emirati Arabi Uniti. Entrambe hanno fornito greggio CPC Blend. La nave cisterna Pola ha caricato un carico fornito da CenGeo e commercializzato da Paramount Energy Trading, con sede a Dubai, da Yuzhnaya Ozereyevka il 14-15 agosto, hanno detto i trader. Questo è stato scaricato presso il terminal della raffineria Ruwais di ADNOC il 14 settembre, secondo i dati LSEG.
All'inizio di agosto, il braccio commerciale di Lukoil, Litasco, ha fornito 123.000 tonnellate di olio di miscela CPC alla nave cisterna Delta Hellas, anch'essa diretta al terminal di Ruwais, secondo i dati LSEG.
ADNOC ha rifiutato di commentare l'acquisto. CenGeo, Paramount Energy e Lukoil non hanno risposto alle richieste di commento di Reuters.
Gli Emirati Arabi Uniti, che sono a loro volta un grande produttore e forniscono il petrolio di Murban ai mercati internazionali, a volte importano diverse qualità per le loro raffinerie per ottimizzare le differenze di prezzo, hanno detto i commercianti.
Gli Emirati Arabi Uniti non hanno imposto sanzioni contro la Russia e non prendono parte alle iniziative occidentali sulla guerra in Ucraina.
Il petrolio CPC Blend consegnato ai porti degli Emirati Arabi Uniti a settembre sarà più economico del petrolio Murban degli Emirati Arabi Uniti, hanno detto i trader.
L'Office of Foreign Assets Control (OFAC) degli Stati Uniti ha dichiarato in precedenza che il petrolio della miscela CPC non è soggetto a limitazioni di sanzioni se è di origine kazaka e ha suggerito agli acquirenti della miscela di richiedere i certificati di origine. L'avvertimento degli Stati Uniti sulla miscela CPC si applica solo agli acquirenti che osservano le sanzioni (Fonte: Reuters)
1. "CPC" è l'acronimo di Caspian Pipeline Consortium. La miscela CPC è composta da petrolio proveniente dai pozzi nel Mar Caspio in Kazakistan ed è spesso mescolata a greggio russo nell'oleodotto CPC prima di essere caricata nei porti russi sul Mar Nero.
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I produttori di petrolio russi hanno fornito i loro primi carichi di miscela CPC (1) agli Emirati Arabi Uniti in agosto e settembre, secondo quanto dichiarato a Reuters da alcuni trader, aprendo così un nuovo canale di esportazione per Mosca, che cerca di trovare nuovi clienti e di aggirare le sanzioni occidentali.
Mosca ha trovato nuovi mercati per il suo petrolio nonostante le sanzioni imposte dai Paesi del G7 dall'inizio della guerra in Ucraina, che Mosca definisce un'operazione militare speciale.
Ad agosto e settembre, due aziende russe - il colosso petrolifero Lukoil e il produttore indipendente CenGeo - hanno venduto il loro petrolio agli Emirati Arabi Uniti. Entrambe hanno fornito greggio CPC Blend. La nave cisterna Pola ha caricato un carico fornito da CenGeo e commercializzato da Paramount Energy Trading, con sede a Dubai, da Yuzhnaya Ozereyevka il 14-15 agosto, hanno detto i trader. Questo è stato scaricato presso il terminal della raffineria Ruwais di ADNOC il 14 settembre, secondo i dati LSEG.
All'inizio di agosto, il braccio commerciale di Lukoil, Litasco, ha fornito 123.000 tonnellate di olio di miscela CPC alla nave cisterna Delta Hellas, anch'essa diretta al terminal di Ruwais, secondo i dati LSEG.
ADNOC ha rifiutato di commentare l'acquisto. CenGeo, Paramount Energy e Lukoil non hanno risposto alle richieste di commento di Reuters.
Gli Emirati Arabi Uniti, che sono a loro volta un grande produttore e forniscono il petrolio di Murban ai mercati internazionali, a volte importano diverse qualità per le loro raffinerie per ottimizzare le differenze di prezzo, hanno detto i commercianti.
Gli Emirati Arabi Uniti non hanno imposto sanzioni contro la Russia e non prendono parte alle iniziative occidentali sulla guerra in Ucraina.
Il petrolio CPC Blend consegnato ai porti degli Emirati Arabi Uniti a settembre sarà più economico del petrolio Murban degli Emirati Arabi Uniti, hanno detto i trader.
L'Office of Foreign Assets Control (OFAC) degli Stati Uniti ha dichiarato in precedenza che il petrolio della miscela CPC non è soggetto a limitazioni di sanzioni se è di origine kazaka e ha suggerito agli acquirenti della miscela di richiedere i certificati di origine. L'avvertimento degli Stati Uniti sulla miscela CPC si applica solo agli acquirenti che osservano le sanzioni (Fonte: Reuters)
1. "CPC" è l'acronimo di Caspian Pipeline Consortium. La miscela CPC è composta da petrolio proveniente dai pozzi nel Mar Caspio in Kazakistan ed è spesso mescolata a greggio russo nell'oleodotto CPC prima di essere caricata nei porti russi sul Mar Nero.
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Reuters
Exclusive: Russian oil producers send CPC Blend to UAE, open new export route
Russian oil producers supplied their first cargoes of CPC Blend crude to the United Arab Emirates (UAE) in August and September, four traders told Reuters, opening up a new export route as Moscow looks to find new customers and skirt Western sanctions.
Forwarded from Giorgio Bianchi Photojournalist
Rappresenta soprattutto una forma di concorrenza sleale nei confronti di chi esercita da anni il mestiere più antico del mondo sulla carta stampata e in TV.
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UN ALTRO 'MAIDAN' IN GEORGIA?
di Enrico Tomaselli
Secondo informazioni rilasciate dai servizi di sicurezza georgiani, sarebbe in atto un progetto per replicare a Tblisi quanto accaduto nel 2014 a Kiev.
La Georgia è stata individuata da tempo come principale candidata per aprire un 'secondo fronte' (in realtà il terzo, essendo la Siria il primo) alle frontiere della Russia, ed in questa prospettiva è oggetto di costanti pressioni da parte di Kiev e di un'altrettanto costante seduzione da parte degli USA e dell'UE.
In base alle notizie raccolte dai servizi georgiani, ci sarebbe un articolato piano di cover action con l'obiettivo di scatenare proteste di piazza in occasione della decisione dell'UE sulla ammissibilità o meno del paese all'Unione, prevista per il prossimo dicembre.
Protagonisti principali - o magari solo più evidenti... - ne sarebbero il vice dell'ex Ministro degli Interni della Georgia Vano Merabishvili, Giorgi Lortkipanidze, ora vice capo del Servizio di Intelligence Militare dell'Ucraina, ed alcuni suoi collaboratori, tra cui un ex membro della guardia del Presidente, Mikhail Baturin, ed il comandante della Legione georgiana che opera in Ucraina, Mamuka Mamulashvili.
La connessione con Kiev è quindi evidente; ma, sempre secondo quanto riferito dai servizi, il piano sarebbe sostenuto finanziariamente (ma non solo) anche da altri - non meglio specificati - "paesi stranieri". Quali, non è difficile da immaginare.
Il piano prevede di infiltrare in Georgia un nucleo di combattenti della Legione e di utilizzare anche gruppi di giovani georgiani appositamente addestrati. Questi ultimi - che sembra stiano apprendendo le tecniche della guerriglia urbana in un apposito campo al confine ukro-polacco - fanno riferimento all'organizzazione "Kanvas", che ha preso parte attiva ai tentativi di 'rivoluzione colorata' che si sono verificati in Serbia in passato,sul classico modello sorosiano.
Va ricordato che, proprio durante il golpe di piazza Maidan, la mossa decisiva che innescò la rivolta fu la sparatoria dei cecchini sulla folla (e sulla polizia) presente in piazza; la cui nazionalità, come poi si è scoperto, era appunto georgiana...
La Georgia, pur non essendo filo-russa, è comunque molto attenta a non farsi coinvolgere nel conflitto con Mosca (memore del conflitto del 2008 per l'Ossezia del sud). Invitata a far parte sia della NATO che dell'UE, sembra attualmente interessata più che altro alla sola opzione europea, ma con moderazione. Di recente, nei confronti della Presidente Salome Zourabichvili, accusata di aver avuto colloqui non autorizzati dal governo con alcuni leader europei, è stata avanzata da 80 deputati la richiesta di impeachment.
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di Enrico Tomaselli
Secondo informazioni rilasciate dai servizi di sicurezza georgiani, sarebbe in atto un progetto per replicare a Tblisi quanto accaduto nel 2014 a Kiev.
La Georgia è stata individuata da tempo come principale candidata per aprire un 'secondo fronte' (in realtà il terzo, essendo la Siria il primo) alle frontiere della Russia, ed in questa prospettiva è oggetto di costanti pressioni da parte di Kiev e di un'altrettanto costante seduzione da parte degli USA e dell'UE.
In base alle notizie raccolte dai servizi georgiani, ci sarebbe un articolato piano di cover action con l'obiettivo di scatenare proteste di piazza in occasione della decisione dell'UE sulla ammissibilità o meno del paese all'Unione, prevista per il prossimo dicembre.
Protagonisti principali - o magari solo più evidenti... - ne sarebbero il vice dell'ex Ministro degli Interni della Georgia Vano Merabishvili, Giorgi Lortkipanidze, ora vice capo del Servizio di Intelligence Militare dell'Ucraina, ed alcuni suoi collaboratori, tra cui un ex membro della guardia del Presidente, Mikhail Baturin, ed il comandante della Legione georgiana che opera in Ucraina, Mamuka Mamulashvili.
La connessione con Kiev è quindi evidente; ma, sempre secondo quanto riferito dai servizi, il piano sarebbe sostenuto finanziariamente (ma non solo) anche da altri - non meglio specificati - "paesi stranieri". Quali, non è difficile da immaginare.
Il piano prevede di infiltrare in Georgia un nucleo di combattenti della Legione e di utilizzare anche gruppi di giovani georgiani appositamente addestrati. Questi ultimi - che sembra stiano apprendendo le tecniche della guerriglia urbana in un apposito campo al confine ukro-polacco - fanno riferimento all'organizzazione "Kanvas", che ha preso parte attiva ai tentativi di 'rivoluzione colorata' che si sono verificati in Serbia in passato,sul classico modello sorosiano.
Va ricordato che, proprio durante il golpe di piazza Maidan, la mossa decisiva che innescò la rivolta fu la sparatoria dei cecchini sulla folla (e sulla polizia) presente in piazza; la cui nazionalità, come poi si è scoperto, era appunto georgiana...
La Georgia, pur non essendo filo-russa, è comunque molto attenta a non farsi coinvolgere nel conflitto con Mosca (memore del conflitto del 2008 per l'Ossezia del sud). Invitata a far parte sia della NATO che dell'UE, sembra attualmente interessata più che altro alla sola opzione europea, ma con moderazione. Di recente, nei confronti della Presidente Salome Zourabichvili, accusata di aver avuto colloqui non autorizzati dal governo con alcuni leader europei, è stata avanzata da 80 deputati la richiesta di impeachment.
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🇦🇿🇦🇲 NAGORNO-KARABAKH. VITTIME TRA GLI OSSERVATORI RUSSI
Ci sono soldati russi morti nel Karabakh. Un veicolo militare degli osservatori in Artsakh (Nagorno-Karabakh) è stato colpito nel corso dei combattimenti. (Fonte: Angelo Gambella)
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Ci sono soldati russi morti nel Karabakh. Un veicolo militare degli osservatori in Artsakh (Nagorno-Karabakh) è stato colpito nel corso dei combattimenti. (Fonte: Angelo Gambella)
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UN PASSO DOPO L'ALTRO, IL CONFRONTO DIRETTO SI AVVICINA
Come è ormai evidente agli osservatori più attenti, parallelamente alla guerra in corso in Ucraina, se ne sta svolgendo un'altra negli Stati Uniti; una guerra che vede contrapposti il fronte di quanti vorrebbero sganciarsi dal disastro ucraino e quanti vorrebbero invece non mollare la presa, e che ha la sua linea di contatto nei media statunitensi. Sui quali, ormai da tempo, e diversamente da quanto accede qui da noi, cominciano anche a trapelare informazioni più attendibili sul conflitto in corso.
Interessante in tal senso un articolo apparso su Foreign Affairs, relativamente alle ultime forniture di armi che gli USA si apprestano ad inviare a Kiev. Fondamentalmente, i temi trattati sono due: i carri armati Abrams M1A1, di cui Washington sta per fornirne un battaglione (31 carri), ed i missili a lunga gittata ATACMS, su cui invece non c'è ancora certezza.
Per quanto riguarda gli Abrams, stiamo parlando di carri nella prima versione prodotta per le forze armate americane, ed entrata in servizio nel 1980 - oltre quarant'anni fa. Peraltro, i carri che saranno inviati (entro l'anno) a Kiev verranno privati di alcuni dispositivi tecnologici più recenti. Si tratta, in buona sostanza, di un carro armato che per le sue caratteristiche (peso, velocità, corazzatura) è poco adatto al terreno di combattimento ucraino, e sicuramente inferiore al britannico Challenger 2 - che alla sua apparizione sul fronte di Rabotino ha già registrato due unità distrutte. Oltretutto, la quantità di carri che saranno trasferiti in Ucraina è praticamente irrilevante, se solo si considera che la Russia schiererà 1500 nuovi carri entro il 2023, tra cui centinaia di nuovi T-90M Breakthrough già consegnati all'esercito russo. A riprova che, come ha detto Mykola Bielieskov, ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Studi Strategici di Kiev, citato nell'articolo, "siamo (stati) aiutati solo per non perdere".
Per quanto riguarda invece gli ATACMS, secondo quanto riportato dall'autore, alla fornitura manca solo la decisione finale di Biden. La spiegazione ufficiale di questa esitazione sarebbe la volontà del Presidente USA di evitare di innescare una escalation con la Russia (proprio in questi giorni, il ministro degli esteri Lavrov ha esplicitamente accusato gli USA di essere in guerra de facto con Mosca). Considerato però che già Francia e Gran Bretagna hanno fornito missili equivalenti - Storm Shadow e SCALP - e di certo con il placet americano, questa ipotesi appare francamente debole. Assai più probabile che la decisione sia legata a considerazioni di politica interna. Da un lato, infatti, sono in aumento i parlamentari contrari a mantenere il costoso sostegno all'Ucraina (il costo medio di uno di questi sistemi missilistici è di un milione di dollari...), e dall'altro è possibile che Biden preferisca tenersi una carta da giocare in una fase più avanzata della prossima campagna per le presidenziali.
In ogni caso, finché c'è un ucraino in vita c'è speranza...
(Fonte: Foreign Affairs)
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Come è ormai evidente agli osservatori più attenti, parallelamente alla guerra in corso in Ucraina, se ne sta svolgendo un'altra negli Stati Uniti; una guerra che vede contrapposti il fronte di quanti vorrebbero sganciarsi dal disastro ucraino e quanti vorrebbero invece non mollare la presa, e che ha la sua linea di contatto nei media statunitensi. Sui quali, ormai da tempo, e diversamente da quanto accede qui da noi, cominciano anche a trapelare informazioni più attendibili sul conflitto in corso.
Interessante in tal senso un articolo apparso su Foreign Affairs, relativamente alle ultime forniture di armi che gli USA si apprestano ad inviare a Kiev. Fondamentalmente, i temi trattati sono due: i carri armati Abrams M1A1, di cui Washington sta per fornirne un battaglione (31 carri), ed i missili a lunga gittata ATACMS, su cui invece non c'è ancora certezza.
Per quanto riguarda gli Abrams, stiamo parlando di carri nella prima versione prodotta per le forze armate americane, ed entrata in servizio nel 1980 - oltre quarant'anni fa. Peraltro, i carri che saranno inviati (entro l'anno) a Kiev verranno privati di alcuni dispositivi tecnologici più recenti. Si tratta, in buona sostanza, di un carro armato che per le sue caratteristiche (peso, velocità, corazzatura) è poco adatto al terreno di combattimento ucraino, e sicuramente inferiore al britannico Challenger 2 - che alla sua apparizione sul fronte di Rabotino ha già registrato due unità distrutte. Oltretutto, la quantità di carri che saranno trasferiti in Ucraina è praticamente irrilevante, se solo si considera che la Russia schiererà 1500 nuovi carri entro il 2023, tra cui centinaia di nuovi T-90M Breakthrough già consegnati all'esercito russo. A riprova che, come ha detto Mykola Bielieskov, ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Studi Strategici di Kiev, citato nell'articolo, "siamo (stati) aiutati solo per non perdere".
Per quanto riguarda invece gli ATACMS, secondo quanto riportato dall'autore, alla fornitura manca solo la decisione finale di Biden. La spiegazione ufficiale di questa esitazione sarebbe la volontà del Presidente USA di evitare di innescare una escalation con la Russia (proprio in questi giorni, il ministro degli esteri Lavrov ha esplicitamente accusato gli USA di essere in guerra de facto con Mosca). Considerato però che già Francia e Gran Bretagna hanno fornito missili equivalenti - Storm Shadow e SCALP - e di certo con il placet americano, questa ipotesi appare francamente debole. Assai più probabile che la decisione sia legata a considerazioni di politica interna. Da un lato, infatti, sono in aumento i parlamentari contrari a mantenere il costoso sostegno all'Ucraina (il costo medio di uno di questi sistemi missilistici è di un milione di dollari...), e dall'altro è possibile che Biden preferisca tenersi una carta da giocare in una fase più avanzata della prossima campagna per le presidenziali.
In ogni caso, finché c'è un ucraino in vita c'è speranza...
(Fonte: Foreign Affairs)
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Foreign Policy
Ukraine Is Getting Its Abrams—but Not What It Really Wants
U.S. military support for Kyiv continues, but political resistance means no long-range fire.
Forwarded from Raffaella Regoli canale ufficiale
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⚠️ANTEPRIMA #FUORIDALCORO QUESTA SERA ALLE 22.30 LA MIA INCHIESTA SULLA NUOVA CAMPAGNA VACCINALE. CON LA TELECAMERA NASCOSTA SONO ENTRATA NELLE FARMACIE. E LE CONFESSIONI SONO INCREDIBILI.
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Forwarded from Marco Cosentino
L'OSTE E IL VINO 🌺🌺🌺
Per una volta il noto detto è smentito: uno studio Pfizer pubblicato su JAMA mostra che nei bambini le tre dosi di vaccino covid non hanno alcuna efficacia nel prevenire diagnosi e ricoveri covid. Fortunatamente ci pensa il sistema dell'informazione e della propaganda a stamburare che fio a due dosi si ha riduzione del rischio. Peccato che il ciclo primario completo in questa fascia di età come autorizzato e raccomandato da FDA e CDC di dosi ne preveda tre.
Per una volta il noto detto è smentito: uno studio Pfizer pubblicato su JAMA mostra che nei bambini le tre dosi di vaccino covid non hanno alcuna efficacia nel prevenire diagnosi e ricoveri covid. Fortunatamente ci pensa il sistema dell'informazione e della propaganda a stamburare che fio a due dosi si ha riduzione del rischio. Peccato che il ciclo primario completo in questa fascia di età come autorizzato e raccomandato da FDA e CDC di dosi ne preveda tre.
www.silentlunch.net
New Pfizer Study the Media is Not Covering: 3-Doses of Covid Vax for Kids Under 5 Had No Significant Benefit
Unfavorable results from a new Pfizer study have been ignored by the media, and cleverly spun as a positive by study authors.
Giubbe Rosse
🇸🇩🇺🇦 CNN: SERVIZI SPECIALI UCRAINI PROBABILMENTE AUTORI DI ATTACCHI IN SUDAN CONTRO FORZE APPOGGIATE DALLA WAGNER I servizi speciali ucraini sarebbero probabilmente gli autori serie di attacchi di droni e un’operazione di terra diretta contro una milizia…
🇺🇦 Il portavoce dell'intelligence della Difesa ucraina Yusov ha commentato la notizia della Cnn secondo cui ci sarebbero le forze speciali di Kiev dietro una serie di attacchi contro il gruppo paramilitare Rapid Support Forces che combatte in Sudan per il controllo del Paese: "Non possiamo confermare né smentire". (via Geopolitica.info)
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🇵🇱🇺🇦 Il premier polacco Morawiecki dopo le parole di Zelensky all’ONU: “Le nostre relazioni sono più difficili ora. Manterremo l’embargo sul grano”.
Infine, ha aggiunto che la Polonia non invierà più armi all'Ucraina perché ora pensa ad armare il suo Paese. (via Valeria S.)
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