LA SCUOLA CHE NON C'È #02: IL MITO DEL DIGITALE
Dagli anni Ottanta ad oggi l'imporsi degli strumenti informatici, e poi della rete e dei social media, ha prodotto una progressiva digitalizzazione della didattica, in nome del computer come amplificatore cognitivo, del virtuale come spazio di costruzione della conoscenza e delle relazioni, dell'interattività in quanto via per un apprendimento pluridirezionale e orizzontale. Su tutto, il mito del progresso tecnologico come salvezza dai limiti, veri e presunti, della scuola pre-digitale.
A distanza di decenni, però, possiamo fare un obiettivo bilancio dei risultati di questo processo? A quale prezzo, con quali benefici o a costo di quali criticità la rivoluzione digitale si è imposta nella scuola?
Proprio mentre la prospettiva che ci vien posta davanti è la Scuola 4.0, cominciamo a discutere di questi temi con Stefano Longagnani, informatico, docente e formatore: dalla sua lunga esperienza e dalle sue attente ricerche partiremo per esplorare un campo decisamente meno lineare di quello raccontato dai fautori delle magnifiche sorti e progressive del mondo digitale.
Alla conduzione, come sempre, Elisabetta Frezza, responsabile Scuola di ContiamoCI!, e Gavino Piga, docente di lingue classiche e redattore di Giubbe Rosse.
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Dagli anni Ottanta ad oggi l'imporsi degli strumenti informatici, e poi della rete e dei social media, ha prodotto una progressiva digitalizzazione della didattica, in nome del computer come amplificatore cognitivo, del virtuale come spazio di costruzione della conoscenza e delle relazioni, dell'interattività in quanto via per un apprendimento pluridirezionale e orizzontale. Su tutto, il mito del progresso tecnologico come salvezza dai limiti, veri e presunti, della scuola pre-digitale.
A distanza di decenni, però, possiamo fare un obiettivo bilancio dei risultati di questo processo? A quale prezzo, con quali benefici o a costo di quali criticità la rivoluzione digitale si è imposta nella scuola?
Proprio mentre la prospettiva che ci vien posta davanti è la Scuola 4.0, cominciamo a discutere di questi temi con Stefano Longagnani, informatico, docente e formatore: dalla sua lunga esperienza e dalle sue attente ricerche partiremo per esplorare un campo decisamente meno lineare di quello raccontato dai fautori delle magnifiche sorti e progressive del mondo digitale.
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LA SCUOLA CHE NON C'È | #02 - IL MITO DEL DIGITALE
Dagli anni Ottanta ad oggi l'imporsi degli strumenti informatici, e poi della rete e dei social media, ha prodotto una progressiva digitalizzazione della didattica, in nome del computer come amplificatore cognitivo, del virtuale come spazio di costruzione…
🇺🇸 MCCARTHY PROMETTE DI PORTARE AVANTI IL PROGRAMMA "AMERICA FIRST"
Eletto presidente della Camera degli Stati Uniti dopo ben 15 sessioni di voto dopo un'aspra battaglia durata una settimana all'interno del suo stesso partito, Kevin McCarthy ha parlato promettendo di portare avanti un programma incentrato sull'"America first": affrontare la crisi dell'immigrazione al confine con il Messico, tagliare i finanziamenti all'IRS e correggere "l'indottrinamento woke nelle scuole".
Per farsi eleggere speaker, McCarthy ha dovuto fare grosse concessioni all'ala trumpiana del partito. (Fonte: CNBC)
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Eletto presidente della Camera degli Stati Uniti dopo ben 15 sessioni di voto dopo un'aspra battaglia durata una settimana all'interno del suo stesso partito, Kevin McCarthy ha parlato promettendo di portare avanti un programma incentrato sull'"America first": affrontare la crisi dell'immigrazione al confine con il Messico, tagliare i finanziamenti all'IRS e correggere "l'indottrinamento woke nelle scuole".
Per farsi eleggere speaker, McCarthy ha dovuto fare grosse concessioni all'ala trumpiana del partito. (Fonte: CNBC)
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CNBC
U.S. House Speaker Kevin McCarthy pledges to tackle immigration, 'woke' education policies and IRS funding
Newly elected House Speaker Kevin McCarthy said he wants to "be the check and provide some balance" to President Joe Biden's policies.
CONDOLEEZA RICE: "IL TEMPO NON GIOCA A FAVORE DELL'UCRAINA"
[...] anche se la risposta dell'Ucraina all'invasione è stata eroica e le sue forze armate si sono comportate brillantemente, l'economia del paese è nel caos, milioni di persone sono fuggite, le sue infrastrutture sono state distrutte e gran parte della sua ricchezza mineraria, industriale capacità e considerevoli terreni agricoli sono sotto il controllo russo. La capacità militare e l'economia dell'Ucraina ora dipendono quasi interamente dai rifornimenti dell'Occidente, in primo luogo dagli Stati Uniti. In assenza di un'altra importante svolta e di un successo ucraino contro le forze russe, le pressioni occidentali sull'Ucraina per negoziare un cessate il fuoco aumenteranno con il passare dei mesi di stallo militare. Nelle circostanze attuali, qualsiasi cessate il fuoco negoziato lascerebbe le forze russe in una posizione forte per riprendere la loro invasione non appena saranno pronte. Questo è inaccettabile.
L'unico modo per evitare un tale scenario è che gli Stati Uniti e i loro alleati forniscano urgentemente all'Ucraina un decisivo aumento delle forniture e delle capacità militari, sufficienti a scoraggiare una rinnovata offensiva russa e a consentire all'Ucraina di respingere le forze russe a est e Sud. Il Congresso ha fornito abbastanza soldi per pagare tale rinforzo; ciò che è necessario ora sono le decisioni degli Stati Uniti e dei loro alleati di fornire agli ucraini l'equipaggiamento militare aggiuntivo di cui hanno bisogno, soprattutto armi mobili. L'accordo degli Stati Uniti giovedì per fornire veicoli da combattimento Bradley è encomiabile, se addirittura tardivo. Poiché ci sono serie sfide logistiche associate all'invio di carri armati pesanti American Abrams, la Germania e altri alleati dovrebbero soddisfare questa esigenza. I membri della NATO dovrebbero anche fornire agli ucraini missili a lungo raggio, droni avanzati, scorte significative di munizioni (compresi i proiettili di artiglieria), maggiori capacità di ricognizione e sorveglianza e altre attrezzature. Queste capacità sono necessarie in settimane, non mesi. (Fonte: Washington Post)
Messaggio chiarissimo, nel tipico stile dei neocon, i quali sono indubbiamente bastardi dentro, ma almeno hanno il pregio di dire la verità in modo brutale e sfacciato, senza il wishful thinking e la retorica buonista del liberalprogressisti. Le cose per l'Ucraina si mettono male, quindi serve che l'Occidente trasformi di fatto l'Ucraina in un paese alleato della NATO. O tutto o nulla, dunque. Lo stesso messaggio che infondo ha passato giorni fa Jens Stoltenberg, anche se con toni assai più mielosi.
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[...] anche se la risposta dell'Ucraina all'invasione è stata eroica e le sue forze armate si sono comportate brillantemente, l'economia del paese è nel caos, milioni di persone sono fuggite, le sue infrastrutture sono state distrutte e gran parte della sua ricchezza mineraria, industriale capacità e considerevoli terreni agricoli sono sotto il controllo russo. La capacità militare e l'economia dell'Ucraina ora dipendono quasi interamente dai rifornimenti dell'Occidente, in primo luogo dagli Stati Uniti. In assenza di un'altra importante svolta e di un successo ucraino contro le forze russe, le pressioni occidentali sull'Ucraina per negoziare un cessate il fuoco aumenteranno con il passare dei mesi di stallo militare. Nelle circostanze attuali, qualsiasi cessate il fuoco negoziato lascerebbe le forze russe in una posizione forte per riprendere la loro invasione non appena saranno pronte. Questo è inaccettabile.
L'unico modo per evitare un tale scenario è che gli Stati Uniti e i loro alleati forniscano urgentemente all'Ucraina un decisivo aumento delle forniture e delle capacità militari, sufficienti a scoraggiare una rinnovata offensiva russa e a consentire all'Ucraina di respingere le forze russe a est e Sud. Il Congresso ha fornito abbastanza soldi per pagare tale rinforzo; ciò che è necessario ora sono le decisioni degli Stati Uniti e dei loro alleati di fornire agli ucraini l'equipaggiamento militare aggiuntivo di cui hanno bisogno, soprattutto armi mobili. L'accordo degli Stati Uniti giovedì per fornire veicoli da combattimento Bradley è encomiabile, se addirittura tardivo. Poiché ci sono serie sfide logistiche associate all'invio di carri armati pesanti American Abrams, la Germania e altri alleati dovrebbero soddisfare questa esigenza. I membri della NATO dovrebbero anche fornire agli ucraini missili a lungo raggio, droni avanzati, scorte significative di munizioni (compresi i proiettili di artiglieria), maggiori capacità di ricognizione e sorveglianza e altre attrezzature. Queste capacità sono necessarie in settimane, non mesi. (Fonte: Washington Post)
Messaggio chiarissimo, nel tipico stile dei neocon, i quali sono indubbiamente bastardi dentro, ma almeno hanno il pregio di dire la verità in modo brutale e sfacciato, senza il wishful thinking e la retorica buonista del liberalprogressisti. Le cose per l'Ucraina si mettono male, quindi serve che l'Occidente trasformi di fatto l'Ucraina in un paese alleato della NATO. O tutto o nulla, dunque. Lo stesso messaggio che infondo ha passato giorni fa Jens Stoltenberg, anche se con toni assai più mielosi.
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Per contattare la redazione: redazione.gr@proton.me
Resistere è un buon investimento.
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🇰🇿🇷🇺 Il Kazakistan non è riuscito a trovare rotte alternative per l'esportazione di petrolio aggirando la Russia. La ricerca di un'alternativa all'oleodotto CPC (Caspian Pipeline Consortium) richiederà molti anni e investimenti multimiliardari. (Fonte: RIA, via La Mia Russia)
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РИА Новости
СМИ: Казахстан не смог наладить поставки нефти в обход России
Казахстан не смог найти выгодные альтернативные пути поставок нефти в обход России, пишут "Известия". РИА Новости, 06.01.2023
LE MANI DI BLACKROCK SULL'UCRAINA
Il 28 dicembre scorso l'ufficio del Presidente dell'Ucraina ha rilasciato la seguente dichiarazione ufficiale:
***********
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy ha tenuto un incontro in videoconferenza con Larry Fink, CEO di uno dei principali gestori di investimenti al mondo, BlackRock. BlackRock gestisce asset dei clienti per circa 8 trilioni di dollari.
In ottemperanza agli accordi preliminari raggiunti all'inizio di quest'anno tra il Capo dello Stato e Larry Fink, il team di BlackRock ha lavorato per diversi mesi a un progetto per consigliare il governo ucraino su come strutturare i fondi per la ricostruzione del Paese. Volodymyr Zelenskyy e Larry Fink hanno concordato di concentrarsi a breve termine sul coordinamento degli sforzi di tutti i potenziali investitori e partecipanti alla ricostruzione del nostro Paese, incanalando gli investimenti nei settori più rilevanti e di impatto dell'economia ucraina.
Durante la conversazione, è stato sottolineato che alcuni leader di BlackRock hanno in programma di visitare l'Ucraina durante il nuovo anno.
Il Presidente ha ringraziato Larry Fink per il lavoro del team di professionisti che BlackRock ha assegnato per consigliare sulla strutturazione dei progetti di ricostruzione.
***********
Notare la parte in neretto.
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Il 28 dicembre scorso l'ufficio del Presidente dell'Ucraina ha rilasciato la seguente dichiarazione ufficiale:
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Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy ha tenuto un incontro in videoconferenza con Larry Fink, CEO di uno dei principali gestori di investimenti al mondo, BlackRock. BlackRock gestisce asset dei clienti per circa 8 trilioni di dollari.
In ottemperanza agli accordi preliminari raggiunti all'inizio di quest'anno tra il Capo dello Stato e Larry Fink, il team di BlackRock ha lavorato per diversi mesi a un progetto per consigliare il governo ucraino su come strutturare i fondi per la ricostruzione del Paese. Volodymyr Zelenskyy e Larry Fink hanno concordato di concentrarsi a breve termine sul coordinamento degli sforzi di tutti i potenziali investitori e partecipanti alla ricostruzione del nostro Paese, incanalando gli investimenti nei settori più rilevanti e di impatto dell'economia ucraina.
Durante la conversazione, è stato sottolineato che alcuni leader di BlackRock hanno in programma di visitare l'Ucraina durante il nuovo anno.
Il Presidente ha ringraziato Larry Fink per il lavoro del team di professionisti che BlackRock ha assegnato per consigliare sulla strutturazione dei progetti di ricostruzione.
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Notare la parte in neretto.
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LE MANI DI BLACKROCK SULL'UCRAINA /2
Uno degli accordi preliminari tra BlackRock e l'Ucraina [a cui si fa riferimento nel comunicato della Presidenza dell’Ucraina, ndt] è un memorandum d'intesa firmato il 10 novembre 2022 dal Ministero dell'Economia ucraino e dall'Advisory sui mercati finanziari di BlackRock a Washington, D.C. L'accordo stabilisce che BlackRock FMA fornirà consulenza al governo ucraino, in particolare al Ministero dell'Economia, in base a una tabella di marcia degli investimenti per ricostruire l'economia ucraina.
Un precedente incontro tra Zelensky e Fink a settembre, apparentemente organizzato da Andrew Forrest di Fortescue Metals Group, ha gettato le basi per la crescente collaborazione del governo ucraino con BlackRock. Secondo quanto riferito, il presidente dell'Ucraina e il CEO di BlackRock hanno discusso su come attrarre investimenti pubblici e privati in Ucraina.
Un articolo apparso quest'estate sul Wall Street Journal affermava che BlackRock era una delle numerose grandi società di investimento responsabili della distorsione del mercato immobiliare. Il rapporto descrive in dettaglio come BlackRock e aziende simili stiano utilizzando il loro enorme capitale per acquistare case unifamiliari, facendo salire i prezzi. Gli aumenti di prezzo menzionati hanno due effetti economici immediati. In primo luogo, i costi abitativi più elevati vanno a vantaggio delle proprietà che BlackRock già possiede, in particolare nelle aree in cui l'azienda ha investito molto. Il secondo effetto è che i prezzi artificialmente alti spiazzano le famiglie lavoratrici, lasciando i ricchi o le società di investimento con enormi quantità di capitale come unici attori del mercato. A Houston, ad esempio, il miliardario Fink sarebbe responsabile di un quarto dei recenti acquisti di case. Compra semplicemente interi quartieri e li usa come proprietà in affitto. BlackRock sta contribuendo a creare una classe di affittuari permanenti, anche se da tempo è stato riconosciuto che la proprietà della casa è uno degli elementi chiave per creare ricchezza e sostenere la classe media americana.
Entro la fine dell'anno solare, gli Stati Uniti avranno fornito 13 miliardi di dollari di sostegno diretto al bilancio del governo ucraino per evitare deficit e bancarotta totale e il presidente Joe Biden si è impegnato a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario. Quindi, BlackRock viene pagato dai contribuenti statunitensi, attraverso il governo ucraino, per sviluppare un piano che assicurerà il successo dei loro futuri investimenti in Ucraina, realizzati con i soldi ricavati dall'inaccessibilità degli alloggi americani. In un accordo come questo, perché mai la nostra élite finanziaria e politica dovrebbe volere la pace? (Bradley Davin, apolut.net)
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Uno degli accordi preliminari tra BlackRock e l'Ucraina [a cui si fa riferimento nel comunicato della Presidenza dell’Ucraina, ndt] è un memorandum d'intesa firmato il 10 novembre 2022 dal Ministero dell'Economia ucraino e dall'Advisory sui mercati finanziari di BlackRock a Washington, D.C. L'accordo stabilisce che BlackRock FMA fornirà consulenza al governo ucraino, in particolare al Ministero dell'Economia, in base a una tabella di marcia degli investimenti per ricostruire l'economia ucraina.
Un precedente incontro tra Zelensky e Fink a settembre, apparentemente organizzato da Andrew Forrest di Fortescue Metals Group, ha gettato le basi per la crescente collaborazione del governo ucraino con BlackRock. Secondo quanto riferito, il presidente dell'Ucraina e il CEO di BlackRock hanno discusso su come attrarre investimenti pubblici e privati in Ucraina.
Un articolo apparso quest'estate sul Wall Street Journal affermava che BlackRock era una delle numerose grandi società di investimento responsabili della distorsione del mercato immobiliare. Il rapporto descrive in dettaglio come BlackRock e aziende simili stiano utilizzando il loro enorme capitale per acquistare case unifamiliari, facendo salire i prezzi. Gli aumenti di prezzo menzionati hanno due effetti economici immediati. In primo luogo, i costi abitativi più elevati vanno a vantaggio delle proprietà che BlackRock già possiede, in particolare nelle aree in cui l'azienda ha investito molto. Il secondo effetto è che i prezzi artificialmente alti spiazzano le famiglie lavoratrici, lasciando i ricchi o le società di investimento con enormi quantità di capitale come unici attori del mercato. A Houston, ad esempio, il miliardario Fink sarebbe responsabile di un quarto dei recenti acquisti di case. Compra semplicemente interi quartieri e li usa come proprietà in affitto. BlackRock sta contribuendo a creare una classe di affittuari permanenti, anche se da tempo è stato riconosciuto che la proprietà della casa è uno degli elementi chiave per creare ricchezza e sostenere la classe media americana.
Entro la fine dell'anno solare, gli Stati Uniti avranno fornito 13 miliardi di dollari di sostegno diretto al bilancio del governo ucraino per evitare deficit e bancarotta totale e il presidente Joe Biden si è impegnato a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario. Quindi, BlackRock viene pagato dai contribuenti statunitensi, attraverso il governo ucraino, per sviluppare un piano che assicurerà il successo dei loro futuri investimenti in Ucraina, realizzati con i soldi ricavati dall'inaccessibilità degli alloggi americani. In un accordo come questo, perché mai la nostra élite finanziaria e politica dovrebbe volere la pace? (Bradley Davin, apolut.net)
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apolut.net
BlackRock plant den Kauf der Ukraine | Von Bradley Devlin - apolut.net
Ein Kommentar von Bradley Devlin. BlackRock wird einen Fahrplan für den Wiederaufbau der Ukraine erstellen. Die Ukraine hat einen neuen westlichen Ge
🇮🇹 ESODATI 110%, IL SUPERBONUS È DIVENTATO UNA TRAPPOLA, DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE PIENE DI DEBITI
Sembrava un sogno, è diventato un incubo. Che sta portando migliaia di persone sull’orlo del fallimento. E tante, troppe, verso pensieri estremi. “Non vedo alternative, se non trovo una soluzione mi ammazzo”, racconta una delle tante persone che in questi giorni si sono rivolte alla nostra redazione. Loro sono gli esodati del 110%, ovvero il superbonus che ha attirato la stragrande maggioranza degli italiani. Colpevoli di aver creduto in una bella favola che si è scontrata con una triste realtà.
Tutto è iniziato nel migliore dei modi, per aiutare l’economia a ripartire visto il periodo di crisi economica. Nel 2020, a maggio, il Governo lancia il Superbonus 110%, con possibilità di sconto in fattura dell’importo da pagare per la riqualificazione energetica della propria abitazione. Parliamo di pannelli solari, cappotto termico, ma anche finestre, termosifoni, caldaie: in pratica, una ristrutturazione completa della casa, in ottica green. Ovviamente bisognava avere determinate caratteristiche per poter ottenere la facilitazione. Le persone che avevano le caratteristiche per accedere al bonus – bastava una piccola anomalia per vedersi rifiutare la pratica – hanno iniziato la procedura, mentre le imprese edili si sono fiondate: finalmente, dopo un lungo periodo di crisi, si tornava a lavorare alla grande.
Le ditte edili acquisivano il cliente con il meccanismo dello sconto in fattura. Si poteva poi decidere se cedere il credito alla banca, alla posta o alle assicurazioni oppure se utilizzare il credito d’imposta o parte dello stesso, da usare in compensazione. Hanno quindi iniziato a farsi pagare dai clienti attraverso la cessione dei crediti di imposta. All’inizio tutto è andato bene: gli istituti di credito acquistavano i crediti, guadagnando il 10%. Le ditte lavoravano tantissimo, assumendo nuovo personale. I clienti vedevano avanzare i loro lavori e tutti erano contenti. Fino a un anno fa. Ma con l’introduzione delle nuove norme, a partire dall’inizio del 2022, tendenti a limitare le frodi, il meccanismo ha prima iniziato a rallentare, poi a bloccarsi del tutto nel giro di pochi mesi. Nella primavera del 2022 era infatti tutto fermo.
Le imprese edili si sono trovate da due fuochi: da una parte i committenti, ovvero i cittadini che si erano rivolti a loro per effettuare i lavori, insieme ai professionisti che li incalzavano per rispettare le scadenze per evitare la revoca dei contributi. Dall’altra, invece, la mancanza di liquidità, perché i crediti d’imposta presi in precedenza non li voleva comprare più nessuno e rimanevano fermi nel cassetto fiscale, praticamente senza valore, se non nominale. Ma senza poterli usare per pagare gli stipendi o il materiale per poter andare avanti con i lavori. A oggi, il valore dei crediti fiscali “in stallo” nei cassetti fiscali delle imprese ammonta a circa 5 miliardi di euro. E sono circa 50 mila le aziende in gravissima difficoltà economica per colpa del bonus. Ma gli imprenditori non sono le uniche vittime. (Fonte: Il Corriere della città)
Leggete le testimonianze a fine articolo. Storie che anche chi vi scrive ha purtroppo ascoltato molte volte.
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Sembrava un sogno, è diventato un incubo. Che sta portando migliaia di persone sull’orlo del fallimento. E tante, troppe, verso pensieri estremi. “Non vedo alternative, se non trovo una soluzione mi ammazzo”, racconta una delle tante persone che in questi giorni si sono rivolte alla nostra redazione. Loro sono gli esodati del 110%, ovvero il superbonus che ha attirato la stragrande maggioranza degli italiani. Colpevoli di aver creduto in una bella favola che si è scontrata con una triste realtà.
Tutto è iniziato nel migliore dei modi, per aiutare l’economia a ripartire visto il periodo di crisi economica. Nel 2020, a maggio, il Governo lancia il Superbonus 110%, con possibilità di sconto in fattura dell’importo da pagare per la riqualificazione energetica della propria abitazione. Parliamo di pannelli solari, cappotto termico, ma anche finestre, termosifoni, caldaie: in pratica, una ristrutturazione completa della casa, in ottica green. Ovviamente bisognava avere determinate caratteristiche per poter ottenere la facilitazione. Le persone che avevano le caratteristiche per accedere al bonus – bastava una piccola anomalia per vedersi rifiutare la pratica – hanno iniziato la procedura, mentre le imprese edili si sono fiondate: finalmente, dopo un lungo periodo di crisi, si tornava a lavorare alla grande.
Le ditte edili acquisivano il cliente con il meccanismo dello sconto in fattura. Si poteva poi decidere se cedere il credito alla banca, alla posta o alle assicurazioni oppure se utilizzare il credito d’imposta o parte dello stesso, da usare in compensazione. Hanno quindi iniziato a farsi pagare dai clienti attraverso la cessione dei crediti di imposta. All’inizio tutto è andato bene: gli istituti di credito acquistavano i crediti, guadagnando il 10%. Le ditte lavoravano tantissimo, assumendo nuovo personale. I clienti vedevano avanzare i loro lavori e tutti erano contenti. Fino a un anno fa. Ma con l’introduzione delle nuove norme, a partire dall’inizio del 2022, tendenti a limitare le frodi, il meccanismo ha prima iniziato a rallentare, poi a bloccarsi del tutto nel giro di pochi mesi. Nella primavera del 2022 era infatti tutto fermo.
Le imprese edili si sono trovate da due fuochi: da una parte i committenti, ovvero i cittadini che si erano rivolti a loro per effettuare i lavori, insieme ai professionisti che li incalzavano per rispettare le scadenze per evitare la revoca dei contributi. Dall’altra, invece, la mancanza di liquidità, perché i crediti d’imposta presi in precedenza non li voleva comprare più nessuno e rimanevano fermi nel cassetto fiscale, praticamente senza valore, se non nominale. Ma senza poterli usare per pagare gli stipendi o il materiale per poter andare avanti con i lavori. A oggi, il valore dei crediti fiscali “in stallo” nei cassetti fiscali delle imprese ammonta a circa 5 miliardi di euro. E sono circa 50 mila le aziende in gravissima difficoltà economica per colpa del bonus. Ma gli imprenditori non sono le uniche vittime. (Fonte: Il Corriere della città)
Leggete le testimonianze a fine articolo. Storie che anche chi vi scrive ha purtroppo ascoltato molte volte.
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Il Corriere della Città
Esodati 110%, il superbonus è diventato una trappola, decine di migliaia di persone piene di debiti: le testimonianze
Sembrava un sogno, è diventato un incubo. Che sta portando migliaia di persone sull’orlo del fallimento. E tante, troppe, verso pensieri estremi. “Non vedo alternative, se non trovo una soluzione mi ammazzo”, racconta una delle tante persone che in questi…
🇷🇸 VUCIC: "La KFOR ha dato risposta negativa alla nostra richiesta di ritorno dell'esercito e della polizia serbi in Kosovo".
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🇦🇺🇷🇸 WELCOME BACK: NOVAK DJOKOVIC TORNA IN AUSTRALIA DOPO L'ESPULSIONE PER I VACCINI E VINCE AD ADELAIDE. TRA POCHI GIORNI INIZIERÀ L'OPEN E NOVAK POTREBBE TORNARE NUMERO UNO AL MONDO, E UOMO DEI RECORD, NONOSTANTE LA FINE DELLA CARRIERA PRONOSTICATA DA BURIONI.
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GIOVANI, DIRITTI E PANDEMIA: INTERVENTO DI ELISABETTA FREZZA
La "sperimentazione" pandemica a tutto tondo non ha risparmiato nessuno, nemmeno i più piccini: la scuola è stata (e forse è ancora) un laboratorio sociale. La dott.ssa Elisabetta Frezza lo ha spiegato in modo eccellente al Convegno "Giovani, diritti e pandemia: figli di un Dio minore?" organizzato a Vicenza il 26 novembre scorso dalla Confederazione Legale per i Diritti dell'Uomo.
Fonte: @confederazionelegale
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La "sperimentazione" pandemica a tutto tondo non ha risparmiato nessuno, nemmeno i più piccini: la scuola è stata (e forse è ancora) un laboratorio sociale. La dott.ssa Elisabetta Frezza lo ha spiegato in modo eccellente al Convegno "Giovani, diritti e pandemia: figli di un Dio minore?" organizzato a Vicenza il 26 novembre scorso dalla Confederazione Legale per i Diritti dell'Uomo.
Fonte: @confederazionelegale
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"GIOVANI, DIRITTI E PANDEMIA. FILI DI UN DIO MINORE?" INTERVENTO DI ELISABETTA FREZZA - Video Dailymotion
La "sperimentazione" pandemica a tutto tondo non ha risparmiato nessuno, nemmeno i più piccini: la scuola è stata (e forse lo è ancora) un laboratorio sociale. La dott.ssa Elisabetta Frezza lo ha spiegato in modo eccellente al Convegno "Giovani, diritti e…
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Arezzo: Scontri tra tifosi di Roma e Napoli sulla A1 all’area di servizio di Badia al Pino. Tifosi con felpe nere e cappuccio, armati di bastoni lanciano razzi da una parte all'altra dell'autostrada.
(Fonte: Tgr Rai Toscana)
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(Fonte: Tgr Rai Toscana)
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🇷🇺🇺🇦 LA RUSSIA ALZA IL LIVELLO DELLO SCONTRO E UCCIDE 600 MILITARI UCRAINI CON UN UNICO ATTACCO, IN RISPOSTA ALL'ATTACCO UCRAINO CHE NE AVEVA UCCISI 400 MENTRE FESTEGGIAVANO IL CAPODANNO (Fonte: Skynews)
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🇧🇷 BRASILIA. BOLSONARISTAS OCCUPANO L'STF
Un migliaio di simpatizzanti dell'ex presidente Jair Bolsonaro ha occupato l'edificio che ospita il Supremo Tribunal Federal.
Invasi anche il Planalto, il palazzo presidenziale, e il Congresso. Il presidente Lula si trova al momento a San Paolo. Bolsonaro si trova al momento negli Stati Uniti.
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Un migliaio di simpatizzanti dell'ex presidente Jair Bolsonaro ha occupato l'edificio che ospita il Supremo Tribunal Federal.
Invasi anche il Planalto, il palazzo presidenziale, e il Congresso. Il presidente Lula si trova al momento a San Paolo. Bolsonaro si trova al momento negli Stati Uniti.
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🇧🇷 BRASILE. BOLSONARISTAS OCCUPANO IL PALAZZO PRESIDENZIALE E IL CONGRESSO.
I Bolsonaristi occupano anche il palazzo del Presidente (nelle immagini nell'ufficio di Lula) e il Congresso.
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I Bolsonaristi occupano anche il palazzo del Presidente (nelle immagini nell'ufficio di Lula) e il Congresso.
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🇧🇷 BRASILIA. ALTRE IMMAGINI DELL'ASSALTO ODIERNO
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Forwarded from Giuseppe Masala Chili 🌶
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RIO DE JANEIRO: LA POLIZIA SI RIFIUTEREBBE DI DISPERDERE I MANIFESTANTI
🇧🇷💥⚡️ — Rapporti interni dimostrerebbero che la Polizia e la Guardia Municipale di Rio de Janeiro si sarebbero rifiutate si disperdere i bolsonaristi protestanti.
🇧🇷💥⚡️ — Rapporti interni dimostrerebbero che la Polizia e la Guardia Municipale di Rio de Janeiro si sarebbero rifiutate si disperdere i bolsonaristi protestanti.