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🇧🇷 LULA INCONTRA (SEPARATAMENTE) DELEGAZIONE RUSSA E UCRAINA
Il presidente eletto brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha incontrato separatamente il presidente del Consiglio della Federazione russa, Valentina Matvienko, e il vice primo ministro ucraino Yulia Svyrydenko prima del suo insediamento e ha chiesto la fine della guerra tra i due paesi. (Fonte: DCM)

Con la scusa di partecipare alla cerimonia di insediamento, che si svolgerà oggi a Brasilia, Russia e Ucraina hanno approfittato per tastare il terreno sulle intenzioni del nuovo presidente.
Il Brasile ha oggi un ruolo fondamentale e delicato nel nuovo assetto multipolare del mondo, specialmente alla luce dell'espansione dei BRICS. Difficile che Lula abbandoni la via della neutralità, percorsa peraltro anche dal suo predecessore.

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GARATTINI: "Sarebbe bene aiutare la Cina, ma la Cina è un paese che dice quello che vuole e non è detto che quello che dice corrisponde alla realtà". (via Adriana Spappa)

Due anni fa venivi censurato se solo chiamavi il Covid "il virus cinese". Non parliamo poi, se ti azzardavi a speculare che il virus potesse essere uscito da un laboratorio. Politici e influencer facevano a gara a farsi riprendere con il telefonino degustando allegramente involtini primavera e inzeppavano la blogosfera con l'hashtag #abbraciauncinese. Oggi si mette pure in dubbio la legittimità di aiutare la Cina, "perché è un paese che mente".

Curioso come le vestali de LaScienza cambino idea repentinamente in base alla linea politica di Washington.

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🇪🇺 "Sono lieta di dare il benvenuto alla Croazia come ventesimo membro dell'area dell'euro! I miei complimenti alla banca centrale croata e al governatore Boris Vujčić per tutto il duro lavoro svolto per preparare l'adozione dell'euro. È un buon inizio per il 2023".

Spiegagli anche che non sei lì per chiudere gli spread (La Durezza del vivere).

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Ripetere lo stesso messaggio. Incessantemente. Finché il destinatario, consciamente o inconsciamente, non lo riceve.

Con il Covid hanno fatto così. E non solo con il Covid.

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🇮🇹🇺🇦 LA GUERRA IN UCRAINA È COSTATA FINORA ALL'ITALIA 76 MILIARDI (STIMA PER DIFETTO)
La guerra in Ucraina ad oggi è costata alle casse italiane 76 miliardi di euro solo per contenere l'impatto dei rincari energetici su famiglie e imprese. E parliamo di spesa, di risorse stanziate attingendo da extragettito e deficit in gran parte o raschiando il barile tra le pieghe del bilancio o risparmi di altre poste di spesa pubblica. Non parliamo di costi in termini di perdita della produttività delle imprese, di erosione dell'economia reale e del potere d'acquisto delle famiglie, che farebbero lievitare ben di più il bilancio.
I soli decreti aiuti, quattro in tutto, varati a partire da maggio dal governo Draghi prima e poi dal governo Meloni hanno stanziato risorse complessive per 76 miliardi di euro. Nel dettaglio la rassegna dei decreti Aiuti parte in primavera con la prima edizione del provvedimento da 14 miliardi a maggio; segue il dl Aiuti Bis di agosto da 17 miliardi; il Ter a settembre da 14, 9 miliardi, ultimo decreto del governo Draghi. A novembre il governo Meloni esordisce con il decreto Aiuti Quater da 9,1 miliardi e a stretto giro di posta vara una manovra per tre quarti impegnata nelle misure per mitigare il caro-energia, 21 miliardi in tutto, su un totale di 35 miliardi. Già prima dei nuovi decreti Aiuti c'erano state delle misure per aiutare le famiglie contro caro-carburante e bollette ma erano legate alla crisi del Covid. (Fonte: Adnkronos)

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LA RAGIONEVOLEZZA DELLA FEDE
"Come si evince anche dal famoso discorso di Ratisbona, per Benedetto XVI è sempre stato importante mostrare la ragionevolezza della fede e l'aiuto reciproco tra ragione e fede: la ragione aiuta la fede a non cadere nel fondamentalismo, la fede aiuta la ragione a non cadere nel totalitarismo". (dall'intervista di Martina Pastorelli allo storico della Chiesa e del Papato prof. Don Roberto Regoli)

Vi invitiamo a riflettere su queste parole. Non importa se siete credenti o atei, se avete una buona o una cattiva opinione di Ratzinger, se amate o detestate la Chiesa. Resta comunque una riflessione fondamentale per capire il pensiero moderno, che merita la vostra attenzione. La fede in Dio è stata sostituita dalla fede acritica nella scienza e nella tecnica portando allo scientismo, quell'ingenua convinzione secondo cui la civiltà cammina naturalmente e in modo lineare verso il progresso e verso il Bene e la scienza è scevra da qualsiasi interesse economico, da qualsiasi condizionamento politico o ideologico, da qualsiasi bias personale. Oggi milioni di persone affermano, senza contezza dell'ossimoro, di "credere nella scienza". Di fatto, hanno sostituito Dio con l'OMS o con il televirologo di turno.

La scienza o è dialettica o non è scienza. Non può esistere vera scienza senza il dubbio. E più ancora: una scienza che rifiuti aprioristicamente il confronto al proprio interno e allontani da sé il dubbio etichettandolo a priori come "pseudoscienza" o "disinformazione", presto o tardi cessa di essere a servizio dell'umanità e fatalmente si trasforma in qualcosa contro l'umanità. Diventa una scienza di pochi e per pochi.

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🇿🇼 ZIMBABWE VIETA TUTTE LE ESPORTAZIONI DI LITIO
Lo Zimbabwe ha vietato tutte le esportazioni di litio dopo che il governo ha dichiarato che stava perdendo 1,7 miliardi di euro esportandolo come minerale grezzo anziché trasformarlo in batterie all'interno del paese.
Il litio è prezioso come componente delle batterie elettroniche, principalmente per automobili, telefoni cellulari e computer, tanto che è chiamato "oro bianco". Il prezzo è salito del 1.100% solo negli ultimi due anni.
Lo Zimbabwe ha la più grande quantità di questo minerale in Africa e ne ha abbastanza per soddisfare un quinto del fabbisogno mondiale, afferma il governo.
Sebbene sia sulla buona strada per diventare uno dei maggiori esportatori di litio al mondo, il governo afferma che dovrebbe avviare la propria industria delle batterie piuttosto che consentire alle società straniere di dominare la produzione di batterie.
Se avrà successo, questa politica segnerà un cambiamento epocale per l'economia dello Zimbabwe. Come molti altri stati africani ricchi di minerali, lo Zimbabwe ha permesso per decenni che i suoi minerali grezzi fossero estratti dalle multinazionali senza sviluppare industrie locali che potessero lavorarli e creare molti posti di lavoro.
Il Ministero delle miniere e dello sviluppo minerario dello Zimbabwe ha affermato che reprimerà anche i minatori artigianali che estraggono il litio e contrabbandano il minerale attraverso i confini. (Fonte: Africa News)

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🇷🇺🇺🇦 Secondo il ministero della Difesa russo, il 31 dicembre è stato sferrato un attacco alle strutture del complesso militare-industriale dell'Ucraina coinvolto nella produzione di droni. I siti di stoccaggio e i siti di lancio degli UAV d'attacco ucraini sono stati colpiti. L'obiettivo era contrastare i piani di Kiev di effettuare attacchi terroristici contro la Federazione Russa.

Lo rende noto AFP citando fonti russe.

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"IO CREDO NELLA SCIENZA" /1
Repertorio di castronerie dallo ZTL

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🇩🇪 LINDNER: "IL PREZZO DELL'ENERGIA RESTERÀ ALTO, IL GNL COSTERÀ PIÙ DEL GAS RUSSO VIA GASDOTTO"
Il ministro delle finanze Christian Lindner (FDP) prevede un calo dei tassi di inflazione per quest'anno e il prossimo. Tuttavia, aggiunge, i prezzi dell'energia non scenderanno, ma rimarranno costantemente elevati. "Sarà una nuova normalità. Il gas liquido che passa attraverso ri rigassificatori è più costoso del gas che arriva dai gasdotti russi solo per ragioni logistiche", ha detto Lindner alla "Bild am Sonntag". "Il livello dei prezzi rimane più alto, ma senza picchi rovinosi". (Fonte: Die Welt)

Ma non mi dire. Il GNL è più caro del gas che arriva via gasdotto? No, ma davvero?
Il 2023 si apre dunque con un'altra supercazzola debunkata. Trionfalismo e suono di fanfare per il nuovo rigassificatore inaugurato pochi giorni fa a Wilhelmshaven e per i prossimi che la Germania renderà operativi a breve. L'unica cosa che si sono dimenticati di menzionare è che il gas d'ora in poi costerà molto di più. E un'industria costretta ad approvvigionarsi con energia ad alto costo sarà fatalmente un'industria che faticherà a essere competitiva. Niente, non ci arrivano proprio.

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Forwarded from La Mia Russia
Zelensky ha rifiutato di votare contro la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sull'occupazione dei territori palestinesi perché Israele non ha fornito difesa aerea a Kiev
Zelensky ha ignorato la richiesta del primo ministro israeliano Netanyahu di votare contro la risoluzione sull'occupazione dei territori palestinesi, scrive Axios, citando funzionari ucraini.
La risoluzione è stata presentata dalla Palestina, è stata approvata il 30 dicembre. Zelensky ha optato per un vero e proprio ricatto: voleva sapere quali preferenze avrebbe ricevuto Kiev se avesse votato contro. A sua volta, il primo ministro israeliano non ha promesso nulla, ma ha espresso la sua disponibilità a negoziare in futuro. https://t.me/readovkanews/50012
🇧🇷🇻🇪 MADURO ALL'ULTIMO MOMENTO DECIDE DI NON PARTECIPARE ALLA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO DI LULA
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro non parteciperà alla cerimonia di insediamento del presidente Luiz Inácio Lula da Silva che si svolgerà questa domenica a Brasilia. Il Venezuela ha inviato all'evento il presidente dell'Assemblea nazionale Jorge Rodriguez, che è il fratello del vicepresidente venezuelano Delcy Rodriguez.
In uno dei suoi ultimi atti da presidente del Brasile, Jair Bolsonaro (PL) ha revocato l'ordinanza che vietava l'ingresso di Maduro e ausiliari nel Paese. Da venerdì, i funzionari governativi di alto rango a Caracas sono stati nuovamente autorizzati a entrare in Brasile.
Nonostante ciò, il presidente del Venezuela ha scelto di non partecipare alla cerimonia e di inviare al suo posto un rappresentante del Paese. L'entourage di Maduro è nel Paese da sabato. (Fonte: Money Times)

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Da mezzanotte sono finiti i contributi governativi sul carburante.
🇨🇳🇪🇺 IL MERCATO CINESE ALLA CONQUISTA DELL'EUROPA
Sapevate che i veicoli elettrici cinesi detengono già una quota di mercato del 18,7% in Europa?
E, anche se questa quota di mercato è seconda solo alla Germania, i cinesi hanno appena iniziato. In realtà, siamo alla vigilia di una massiccia espansione delle case automobilistiche cinesi in Europa.
Ad esempio, NIO ha recentemente annunciato che inizierà a fornire un servizio "full service" in molti mercati europei come la Germania, i Paesi Bassi, la Danimarca e la Svezia. Un altro colosso cinese delle auto elettriche, Xiaopeng, ha lanciato la sua strategia oltreoceano nel 2020 e ha già uffici in 5 paesi europei. Il suo CEO Gu Hongdi ha previsto che presto il 50% delle sue auto sarà venduto all'estero.
E il più famoso di tutti, BYD, ha annunciato nel settembre 2022 che lancerà tre nuovi modelli energetici, Han, Tang e Yuan PLUS solo per il mercato europeo e inizierà la consegna in più paesi in Europa.
Sarà interessante vedere cosa succede. I paesi europei saranno d'accordo o attueranno un po' di buon vecchio protezionismo?
Non è così semplice, perché il mercato cinese è enorme per le case automobilistiche europee (in particolare, quelle tedesche). Quindi, ogni azione può innescare una reazione.
[Arnaud Bertrand]

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FMI: UN TERZO DEL MONDO E METÀ DELL'UE SARÀ IN RECESSIONE NEL 2023
Un terzo dell'economia globale sarà colpito dalla recessione quest'anno, ha affermato la direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva, avvertendo che il mondo dovrà affrontare un anno "più difficile" nel 2023 rispetto ai 12 mesi precedenti.
Gli Stati Uniti, l'UE e la Cina stanno tutti rallentando contemporaneamente.
"Prevediamo che un terzo dell'economia mondiale sarà in recessione", ha detto la Georgieva alla rete televisiva statunitense CBS in un'intervista andata in onda domenica, aggiungendo che "metà dell'Unione europea sarà in recessione" quest'anno. (Fonte: Financial Times)

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Media is too big
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🇮🇹 ATTIVISTI DI "ULTIMA GENERAZIONE" IMBRATTANO PALAZZO MADAMA
Intorno alle 8 di stamani, la facciata del Senato è stata imbrattata con vernice rossa dagli attivisti climatici di Ultima Generazione. I vandali sono stati fermati dai Carabinieri.

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IBUPROFENE E MUCOLITICI, FARMACISTI SENZA PIÙ SCORTE: «SITUAZIONE MAI VISTA, SONO INTROVABILI»
«Principalmente mancano antinfiammatori a base di ibuprofene, quelli stagionali come sciroppi mucolitici, sedativi della tosse, altri mucolitici come l'acetilcisteina, nurofen sciroppo e tutti gli equivalenti per bambini - spiega Daria Galaverni della Farmacia Fanoli in piazza Duomo - Ma la lista è infinita, questi sono solamente i principali e i più richiesti, ne servirebbero tanti altri».
Il problema principale è la mancanza di materie prime, non solo per la produzione del farmaco stesso, come anche alluminio, carta e plastiche per la produzione delle confezioni e dei blister. Una situazione mai sperimentata prima ed estremamente complessa generatasi da molteplici cause, in primis la guerra e la pandemia Covid che ha portato uno dei principali produttori mondiali, la Cina, a blindarsi nei suoi confini, diminuendo sempre di più i medicinali esportati. E le tempistiche per risolvere il problema sono ancora poco chiare, nonostante si parli di una ripresa nel prossimo mese. «Il problema riguarda tutti, siamo tutti collegati alla stessa filiera e ci approvvigioniamo da diversi magazzini, tanti dei quali sono comuni a molte farmacie e così in tanti si trovano ad aver esaurito le scorte - precisa Livio Patelli, titolare della farmacia Patelli al Quartiere Latino - Parlo anche di farmaci molto comuni, se si pensa alle diverse forme in cui si presenta l'ibuprofene. Una situazione critica che affrontiamo facendo rete, scambiando farmaci o mandando il cliente in altre farmacie. Ma non è un problema solo nostro, ho saputo che in Germania si trovano in una situazione simile». (Fonte: IlGazzettino)

A causa della guerra, della brexit e del sovranismo cinese ora siamo senza farmaci.
Ringraziamo le inoculazione covid che altrimenti saremmo inguaiati davvero. Fortunatamente, ci sono tutte le dosi che volete. Poi pazienza se il resto dei medicinali manca.

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