Forwarded from CORVELVA
Calma e sangue freddo, va monitorato e letto in ogni sua virgola. L'unica cosa certa è che l'educazione parentale è garantita dalla Costituzione... già, quella cosa che hanno calpestato fino a ieri.
Corvelva Staff
Corvelva Staff
🇩🇪 GERMANIA. PRODUZIONE INDUSTRIALE LUGLIO -0,8% M/M. PEGGIO DEL PREVISTO
La produzione industriale in Germania è diminuita dello 0,8% su base mensile nel luglio 2023, peggio del consenso del mercato che prevedeva un calo dello 0,5% e dopo un calo dell’1,4% rivisto al ribasso a giugno.
Si tratta del quarto calo quest'anno, gravato dalla minore produzione di beni strumentali, scesa del 2,9%, mentre quella dei beni di consumo e dei beni intermedi è scesa rispettivamente dell'1,0% e dello 0,7%. Escludendo energia e costruzioni, la produzione industriale è scesa dell'1,8%. Su base annua, la produzione industriale si è contratta del 2,1%, dopo essere scesa dell'1,5% nel mese precedente. (Fonte: Statistisches Bundesamt/Trading Economics)
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La produzione industriale in Germania è diminuita dello 0,8% su base mensile nel luglio 2023, peggio del consenso del mercato che prevedeva un calo dello 0,5% e dopo un calo dell’1,4% rivisto al ribasso a giugno.
Si tratta del quarto calo quest'anno, gravato dalla minore produzione di beni strumentali, scesa del 2,9%, mentre quella dei beni di consumo e dei beni intermedi è scesa rispettivamente dell'1,0% e dello 0,7%. Escludendo energia e costruzioni, la produzione industriale è scesa dell'1,8%. Su base annua, la produzione industriale si è contratta del 2,1%, dopo essere scesa dell'1,5% nel mese precedente. (Fonte: Statistisches Bundesamt/Trading Economics)
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🇨🇳🇸🇦 BANK OF CHINA APRE PRIMA FILIALE A RIYADH E MIRA AD ESPANSIONE DELLO YUAN
In un segnale di crescente cooperazione tra Arabia Saudita e Cina, una delle quattro maggiori banche statali del paese asiatico ha iniziato le sue operazioni a Riyadh.
La Bank of China ha aperto la sua prima filiale nella capitale saudita per espandere l'uso dello yuan nel contesto di una raffica di accordi commerciali tra i due paesi.
A giugno, il capo del team di lancio della banca, Jun Tian, ha dichiarato alla stampa che la banca mira a introdurre la valuta cinese nel mondo e spera che lo yuan venga utilizzato anche nelle transazioni finanziarie commerciali tra Cina e Arabia Saudita. come l'intera regione araba.
Il funzionario della banca ha affermato che, poiché molte aziende cinesi stanno entrando nei mercati regionali, l'utilizzo dello yuan nei loro rapporti finanziari con i partner regionali li incoraggerà ulteriormente a investire nella regione.
È interessante notare che l’Arabia Saudita e la Cina hanno siglato 35 accordi di investimento per un valore di circa 30 miliardi di dollari durante la visita del presidente cinese Xi Jinping nel Regno lo scorso dicembre. (Fonte: Arab News)
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In un segnale di crescente cooperazione tra Arabia Saudita e Cina, una delle quattro maggiori banche statali del paese asiatico ha iniziato le sue operazioni a Riyadh.
La Bank of China ha aperto la sua prima filiale nella capitale saudita per espandere l'uso dello yuan nel contesto di una raffica di accordi commerciali tra i due paesi.
A giugno, il capo del team di lancio della banca, Jun Tian, ha dichiarato alla stampa che la banca mira a introdurre la valuta cinese nel mondo e spera che lo yuan venga utilizzato anche nelle transazioni finanziarie commerciali tra Cina e Arabia Saudita. come l'intera regione araba.
Il funzionario della banca ha affermato che, poiché molte aziende cinesi stanno entrando nei mercati regionali, l'utilizzo dello yuan nei loro rapporti finanziari con i partner regionali li incoraggerà ulteriormente a investire nella regione.
È interessante notare che l’Arabia Saudita e la Cina hanno siglato 35 accordi di investimento per un valore di circa 30 miliardi di dollari durante la visita del presidente cinese Xi Jinping nel Regno lo scorso dicembre. (Fonte: Arab News)
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Arab News
Bank of China opens first branch in Saudi capital
RIYADH: In a sign of growing cooperation between Saudi Arabia and China, one of the Asian country’s four biggest state-owned banks began its operations in Riyadh. Bank of China opened its first branch in the Saudi capital to expand the use of the yuan amid…
🇹🇷🇨🇳 TURCHIA IMPORTA VOLUMI RECORD DI ACCIAIO DALLA CINA
Malgrado il crollo della lira turca, l'import turco di acciaio dalla Cina è balzato del +84% nei primi 7 mesi dell'anno. Non solo. A luglio la produzione siderurgica turca ha registrato il primo aumento degli ultimi 14 mesi: +7,7% su base annuale. (Fonte: Gianclaudio Torlizzi)
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Malgrado il crollo della lira turca, l'import turco di acciaio dalla Cina è balzato del +84% nei primi 7 mesi dell'anno. Non solo. A luglio la produzione siderurgica turca ha registrato il primo aumento degli ultimi 14 mesi: +7,7% su base annuale. (Fonte: Gianclaudio Torlizzi)
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Sarebbe bellissimo se si avverasse. Peccato non ci azzecchino mai.
No, purtroppo quello che si estinguerà sarà la classe media insieme al suo potere di acquisto e al suo risparmio, la civiltà del lavoro, che verrà sostituito dall'intelligenza artificiale e dai robot, la sovranità degli stati nazionali, che saranno subordinati a entità sovranazionali, l'autodeterminazione degli individui, la libertà di espressione di tutti coloro che non deterranno i mezzi di produzione.
Ci piacerebbe tanto credere a Mercalli. Sfortunatamente anche la sua previsione verrà smentita, come tutte le predizioni apocalittiche sulla fine del mondo dal 1970 ad oggi.
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No, purtroppo quello che si estinguerà sarà la classe media insieme al suo potere di acquisto e al suo risparmio, la civiltà del lavoro, che verrà sostituito dall'intelligenza artificiale e dai robot, la sovranità degli stati nazionali, che saranno subordinati a entità sovranazionali, l'autodeterminazione degli individui, la libertà di espressione di tutti coloro che non deterranno i mezzi di produzione.
Ci piacerebbe tanto credere a Mercalli. Sfortunatamente anche la sua previsione verrà smentita, come tutte le predizioni apocalittiche sulla fine del mondo dal 1970 ad oggi.
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🇩🇪 GERMANIA. I PERMESSI BLOCCANO L'ESPANSIONE DELL'EOLICO
L'espansione dell'energia eolica in Germania si trova ad affrontare un ostacolo inaspettato: i costruttori hanno bisogno di permessi per trasportare le pesanti turbine lungo le strade del paese e devono spesso aspettare mesi per ottenerli.
Con un arretrato di oltre 15.000 richieste di approvazione, le aziende affermano che i loro progetti sono fortemente ritardati, con costi di stoccaggio prolungati per segmenti di torri in acciaio, generatori e pale che ammontano a milioni. "Se non cambia nulla, entro la fine dell'anno potrebbe costarci 115 milioni di euro in più", ha detto a Reuters Felix Rehwald, portavoce del produttore di turbine eoliche Enercon.
Per trasportare carichi pesanti su ponti e autostrade sono necessari i permessi di trasporto. A volte le strutture e la segnaletica stradale devono essere smantellate e per alcuni carichi è necessaria la scorta della polizia, mentre per altri è possibile inviare solo di notte. "Attualmente è una delle sfide più urgenti per noi e per i nostri concorrenti", ha aggiunto Rehwald.
I ritardi nell’ottenimento dei permessi costano all’azienda migliaia di euro al giorno, ha detto Rehwald, aggiungendo che i colli di bottiglia potrebbero solo ridursi man mano che la costruzione dell’impianto eolico aumenterà verso la metà del prossimo anno.
La Germania punta a ottenere l’80% della propria elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030, di cui 115 gigawatt dovrebbero provenire dall’eolico onshore, ma la mancanza di permessi di trasporto mette a rischio questo obiettivo.
Nordex, leader mondiale nella produzione di turbine eoliche, ha detto a Reuters che i parcheggi per i suoi camion sono troppo scarsi e che il costo dei permessi è aumentato fino a dieci volte, con un portavoce che parla di "enormi ritardi e costi significativi".
Il costo delle domande è balzato da 100 euro a più di 1.000 euro per permesso nel 2021, ha affermato Nordex. Ma i permessi erano così rigidi nella loro portata che le aziende spesso presentavano più richieste per coprire diverse eventualità.
"Non posso richiedere un permesso di trasporto e domani dire: 'Guiderò il camion verde invece di quello rosso', perché serve un nuovo permesso", Kai Westphal, responsabile regionale dei trasporti presso il produttore di turbine eoliche Vestas, ha detto alla Reuters.
Per il trasporto di una turbina eolica sono necessarie in media circa 150 autorizzazioni, per le gru da 100 a 120 e per i componenti di turbine 60, secondo uno studio pubblicato l'anno scorso dall'associazione di ingegneria VDMA. (Fonte: Reuters)
Sarebbe anche divertente se non fosse tragico.
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L'espansione dell'energia eolica in Germania si trova ad affrontare un ostacolo inaspettato: i costruttori hanno bisogno di permessi per trasportare le pesanti turbine lungo le strade del paese e devono spesso aspettare mesi per ottenerli.
Con un arretrato di oltre 15.000 richieste di approvazione, le aziende affermano che i loro progetti sono fortemente ritardati, con costi di stoccaggio prolungati per segmenti di torri in acciaio, generatori e pale che ammontano a milioni. "Se non cambia nulla, entro la fine dell'anno potrebbe costarci 115 milioni di euro in più", ha detto a Reuters Felix Rehwald, portavoce del produttore di turbine eoliche Enercon.
Per trasportare carichi pesanti su ponti e autostrade sono necessari i permessi di trasporto. A volte le strutture e la segnaletica stradale devono essere smantellate e per alcuni carichi è necessaria la scorta della polizia, mentre per altri è possibile inviare solo di notte. "Attualmente è una delle sfide più urgenti per noi e per i nostri concorrenti", ha aggiunto Rehwald.
I ritardi nell’ottenimento dei permessi costano all’azienda migliaia di euro al giorno, ha detto Rehwald, aggiungendo che i colli di bottiglia potrebbero solo ridursi man mano che la costruzione dell’impianto eolico aumenterà verso la metà del prossimo anno.
La Germania punta a ottenere l’80% della propria elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030, di cui 115 gigawatt dovrebbero provenire dall’eolico onshore, ma la mancanza di permessi di trasporto mette a rischio questo obiettivo.
Nordex, leader mondiale nella produzione di turbine eoliche, ha detto a Reuters che i parcheggi per i suoi camion sono troppo scarsi e che il costo dei permessi è aumentato fino a dieci volte, con un portavoce che parla di "enormi ritardi e costi significativi".
Il costo delle domande è balzato da 100 euro a più di 1.000 euro per permesso nel 2021, ha affermato Nordex. Ma i permessi erano così rigidi nella loro portata che le aziende spesso presentavano più richieste per coprire diverse eventualità.
"Non posso richiedere un permesso di trasporto e domani dire: 'Guiderò il camion verde invece di quello rosso', perché serve un nuovo permesso", Kai Westphal, responsabile regionale dei trasporti presso il produttore di turbine eoliche Vestas, ha detto alla Reuters.
Per il trasporto di una turbina eolica sono necessarie in media circa 150 autorizzazioni, per le gru da 100 a 120 e per i componenti di turbine 60, secondo uno studio pubblicato l'anno scorso dall'associazione di ingegneria VDMA. (Fonte: Reuters)
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Reuters
Germany's wind power expansion stalls on the roads
Germany's wind power expansion is facing an unexpected roadblock: builders need permits to transport the heavy turbines down the country's roads, and they are waiting months to get them.
VENETO: HAI UNA AUTO INQUINANTE? SE CI DICI DOVE VAI COL GPS PUOI FARE QUALCHE CHILOMETRO, ALTRIMENTI NON POTRAI USARE L'AUTO. PROVVEDIMENTO VOTATO DA TUTTI, PROPOSTO DA LEGA E PD.
Auto inquinanti, arriva la scatola nera: chi la installa può circolare entro un tetto di chilometri
A prevederlo è la legge, di cui sono stati relatrice la leghista Silvia Rizzotto e correlatore il dem Andrea Zanoni, che è stata approvata ieri all’unanimità dal Consiglio regionale. (Fonte: IlGazzettino)
Si vola
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Auto inquinanti, arriva la scatola nera: chi la installa può circolare entro un tetto di chilometri
A prevederlo è la legge, di cui sono stati relatrice la leghista Silvia Rizzotto e correlatore il dem Andrea Zanoni, che è stata approvata ieri all’unanimità dal Consiglio regionale. (Fonte: IlGazzettino)
Si vola
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Il Gazzettino
Auto inquinanti, arriva la scatola nera: chi la installa può circolare entro un tetto di chilometri
VENEZIA - Via libera in Veneto alla “scatola nera” per i veicoli inquinanti: potranno circolare malgrado le limitazioni del traffico, purché rispettino un tetto di percorrenza...
🇳🇴 NORVEGIA, QUALCOSA NON VA: TUTTI GUIDANO UN'ELETTRICA MA CONSUMO DI CARBURANTE NON CALA
All'unanimità la Norvegia è considerata il paradiso delle auto elettriche. Le vendite delle vetture green vanno a gonfie vele, raggiungendo quote dell'80 per cento, eppure c'è qualcosa che è di difficile spiegazione da quelle parti: il consumo di carburante non accenna a diminuire. (Fonte: Everyeye)
Ahhh la scienza. Per chi vuole capire il perché di questo paradosso (di Jevons) è magistralmente spiegato nel blog di Ugo Bardi. Ovviamente, questa spiegazione regge benissimo finché non c'è un cambio tecnologico radicale, dal quale però siamo estremamente distanti.
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All'unanimità la Norvegia è considerata il paradiso delle auto elettriche. Le vendite delle vetture green vanno a gonfie vele, raggiungendo quote dell'80 per cento, eppure c'è qualcosa che è di difficile spiegazione da quelle parti: il consumo di carburante non accenna a diminuire. (Fonte: Everyeye)
Ahhh la scienza. Per chi vuole capire il perché di questo paradosso (di Jevons) è magistralmente spiegato nel blog di Ugo Bardi. Ovviamente, questa spiegazione regge benissimo finché non c'è un cambio tecnologico radicale, dal quale però siamo estremamente distanti.
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Everyeye Auto
In Norvegia tutti guidano un'elettrica ma il consumo di carburante non cala: che succede? - Aggiornata
Nonostante la Norvegia venga considerata il paradiso delle auto elettriche, il consumo di carburante non accenna a diminuire.
🇪🇺 UE: POTREBBERO ESSERE IN ARRIVO NUOVE NORME FISCALI SULLE SPESE MILITARI SUPPLEMENTARI
L'Unione europea è vicina a concordare disposizioni su nuove norme fiscali che consentano spese militari supplementari a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, secondo quanto dichiarato a Reuters da fonti interne. Dopo lo scoppio del conflitto, all'inizio del 2022, molti paesi europei confinanti con la Russia avevano chiesto che le spese militari fossero escluse dal calcolo del disavanzo dell'UE. "Questo non è ancora avvenuto, ma c'è un accordo sul fatto che, mentre la spesa per la difesa dovrà essere ancora parte dei calcoli del disavanzo, la Commissione potrebbe classificare tali esborsi come "fattori rilevanti", il che consentirebbe di non avviare alcuna procedura disciplinare anche qualora venisse superato il limite del 3%". Questo è quanto ha affermato un diplomatico dell'UE che sta seguendo i colloqui.
L'opposizione a un'esenzione completa dai calcoli dell'UE derivava dalla preoccupazione che la categoria "spesa militare" potesse essere intesa in maniera talmente estensiva da arrivare a coprire anche spese ordinarie. Definendo invece la spesa militare solo in termini di "fattore rilevante" al fine di evitare azioni disciplinari, le nuove regole lascerebbero al giudizio della Commissione l'ammissibilità o meno di ogni voce di spesa. (Fonte: Reuters)
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L'Unione europea è vicina a concordare disposizioni su nuove norme fiscali che consentano spese militari supplementari a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, secondo quanto dichiarato a Reuters da fonti interne. Dopo lo scoppio del conflitto, all'inizio del 2022, molti paesi europei confinanti con la Russia avevano chiesto che le spese militari fossero escluse dal calcolo del disavanzo dell'UE. "Questo non è ancora avvenuto, ma c'è un accordo sul fatto che, mentre la spesa per la difesa dovrà essere ancora parte dei calcoli del disavanzo, la Commissione potrebbe classificare tali esborsi come "fattori rilevanti", il che consentirebbe di non avviare alcuna procedura disciplinare anche qualora venisse superato il limite del 3%". Questo è quanto ha affermato un diplomatico dell'UE che sta seguendo i colloqui.
L'opposizione a un'esenzione completa dai calcoli dell'UE derivava dalla preoccupazione che la categoria "spesa militare" potesse essere intesa in maniera talmente estensiva da arrivare a coprire anche spese ordinarie. Definendo invece la spesa militare solo in termini di "fattore rilevante" al fine di evitare azioni disciplinari, le nuove regole lascerebbero al giudizio della Commissione l'ammissibilità o meno di ogni voce di spesa. (Fonte: Reuters)
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Reuters
Exclusive: New rules would give Europe more scope for military spending post-Ukraine invasion
The European Union is close to agreeing provisions in revamped fiscal rules to enable extra military spending in the wake of Russia's invasion of Ukraine, officials close to the talks said.
SEYMOUR HERSH: “PERCHÉ PUTIN HA UCCISO PRIGODZHIN”
Prigodzhin è stato eliminato per evitare un’escalation con la NATO, sostiene Hersh citando un anonimo funzionario dell’intelligence. Che parla anche del fallimento della controffensiva ucraina, del nuovo ministro della difesa ucraino e degli equivoci in cui è caduta la Casa Bianca. Traduzione: Giubbe Rosse
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Prigodzhin è stato eliminato per evitare un’escalation con la NATO, sostiene Hersh citando un anonimo funzionario dell’intelligence. Che parla anche del fallimento della controffensiva ucraina, del nuovo ministro della difesa ucraino e degli equivoci in cui è caduta la Casa Bianca. Traduzione: Giubbe Rosse
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Giubbe Rosse News
SEYMOUR HERSH: "PERCHÉ PUTIN HA UCCISO PRIGODZHIN" - Giubbe Rosse News
Prigodzhin è stato eliminato per evitare un'escalation con la NATO, sostiene Hersh citando un anonimo funzionario dell'intelligence. Che parla anche del fallimento della controffensiva ucraina, del nuovo ministro della difesa ucraino e degli equivoci in cui…
🇨🇳 HAI I CAPELLI BLU O DICI PAROLACCE? CARCERE DI 15 GIORNI. È LA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE IN DISCUSSIONE IN CINA.
La legge vieterebbe una serie di comportamenti, compresi l'abbigliamento o il linguaggio, ritenuti "dannosi per lo spirito del popolo cinese e che feriscono i sentimenti del popolo cinese". (Fonte: Fox)
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La legge vieterebbe una serie di comportamenti, compresi l'abbigliamento o il linguaggio, ritenuti "dannosi per lo spirito del popolo cinese e che feriscono i sentimenti del popolo cinese". (Fonte: Fox)
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🇺🇸 USA. DEPOSITI BANCARI SCENDONO PER IL QUINTO TRIMESTRE SUCCESSIVO: -0.5% NEL Q2 2023
Il ritiro dei depositi bancari da quando la Federal Reserve ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse nel marzo 2022 ha raggiunto l’incredibile cifra di 862 miliardi di dollari.
Vale la pena notare che durante i pacchetti di stimoli pandemici, gli americani hanno registrato risparmi da record.
Per mettere questo in prospettiva, durante la crisi finanziaria del 2008, furono ritirati dalle banche circa 70 miliardi di dollari. Ciò significa che l’importo dei depositi che hanno lasciato le banche nell’ultimo anno e mezzo è circa 12 volte maggiore di quello verificatosi durante la crisi del 2008.
Inoltre, la recente crisi bancaria regionale ha provocato il secondo e il terzo collasso bancario più grande nella storia degli Stati Uniti.
Questi sviluppi evidenziano l’impatto significativo dell’aumento dei tassi di interesse sul panorama finanziario.
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Il ritiro dei depositi bancari da quando la Federal Reserve ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse nel marzo 2022 ha raggiunto l’incredibile cifra di 862 miliardi di dollari.
Vale la pena notare che durante i pacchetti di stimoli pandemici, gli americani hanno registrato risparmi da record.
Per mettere questo in prospettiva, durante la crisi finanziaria del 2008, furono ritirati dalle banche circa 70 miliardi di dollari. Ciò significa che l’importo dei depositi che hanno lasciato le banche nell’ultimo anno e mezzo è circa 12 volte maggiore di quello verificatosi durante la crisi del 2008.
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🇷🇺 COME VA L'ECONOMIA RUSSIA?
di Francesco Lenzi
Sparita ormai dai radar (perché il risultato non è stato quello cercato, ossia di farla collassare in breve tempo), la crescita continua a un ritmo superiore alle attese, forse troppo.
La spesa bellica è circa raddoppiata rispetto al periodo pre-invasione dell'Ucraina e non ci sono segnali che possa contrarsi. Deficit di bilancio (che dovrebbe arrivare al 2,5% del PIL) e credito alle famiglie (che cresce in doppia cifra) sono i principali veicoli di espansione economica.
Il FMI stima che l'economia russa cresca del 1,5% quest'anno. La banca centrale tra l'1,5% e il 2,5%, recuperando a fine 2023 il livello di attività economica precedente l'invasione (noi pensavamo ci volessero 10 anni), ma la crescita è troppa.
Il potenziale russo cresce poco, data la struttura economica essenzialmente legata all'export di materie prime. L'import cresce quasi del 20% mentre il calo dei prezzi internazionali ha collassato l'export (-35%). Il risultato è un surplus estero ridotto fuori dai mercati internazionali. Con minori entrate valutarie da esportazioni, ma maggiori uscite con l'import, il rublo è precipitato. Così anche l'inflazione importata, che ha amplificato le spinte inflattive interne.
A fine anno sarà ampiamente sopra il target del 4% Così il compito della banca centrale è forse ancor più complicato di quello di inizio 2022. Allora politica e banca centrale andavano di pari passo per resistere allo shock dalle sanzioni. Adesso la politica vuole continuare a pompare l'economia, la banca centrale deve raffreddarla.
Chi prevarrà?
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di Francesco Lenzi
Sparita ormai dai radar (perché il risultato non è stato quello cercato, ossia di farla collassare in breve tempo), la crescita continua a un ritmo superiore alle attese, forse troppo.
La spesa bellica è circa raddoppiata rispetto al periodo pre-invasione dell'Ucraina e non ci sono segnali che possa contrarsi. Deficit di bilancio (che dovrebbe arrivare al 2,5% del PIL) e credito alle famiglie (che cresce in doppia cifra) sono i principali veicoli di espansione economica.
Il FMI stima che l'economia russa cresca del 1,5% quest'anno. La banca centrale tra l'1,5% e il 2,5%, recuperando a fine 2023 il livello di attività economica precedente l'invasione (noi pensavamo ci volessero 10 anni), ma la crescita è troppa.
Il potenziale russo cresce poco, data la struttura economica essenzialmente legata all'export di materie prime. L'import cresce quasi del 20% mentre il calo dei prezzi internazionali ha collassato l'export (-35%). Il risultato è un surplus estero ridotto fuori dai mercati internazionali. Con minori entrate valutarie da esportazioni, ma maggiori uscite con l'import, il rublo è precipitato. Così anche l'inflazione importata, che ha amplificato le spinte inflattive interne.
A fine anno sarà ampiamente sopra il target del 4% Così il compito della banca centrale è forse ancor più complicato di quello di inizio 2022. Allora politica e banca centrale andavano di pari passo per resistere allo shock dalle sanzioni. Adesso la politica vuole continuare a pompare l'economia, la banca centrale deve raffreddarla.
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Francesco Lenzi on X
Come va l'economia russa?
Sparita ormai dai radar (perché il risultato non è stato quello cercato di farla collassare in breve tempo), la crescita continua a un ritmo superiore alle attese, forse troppo.
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Sparita ormai dai radar (perché il risultato non è stato quello cercato di farla collassare in breve tempo), la crescita continua a un ritmo superiore alle attese, forse troppo.
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PIANO CINEMA PER LA SCUOLA: È ORA DI TRACCIARE NUOVE STRADE
di Massimo Selis
Mostra del Cinema di Venezia. Presentata la quarta edizione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola. Oltre 22 milioni di euro stanziati per indottrinare i giovani non solo con le ideologie dominanti, ma anche per ingabbiarli sempre di più nell’unico immaginario sociale ed estetico consentito. Vale la pena leggere le loro parole, perché è ora che ciascuno si assuma la responsabilità di costruire non solo una scuola nuova ma anche un’arte e un cinema nuovi fuori dai binari istituzionali.
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di Massimo Selis
Mostra del Cinema di Venezia. Presentata la quarta edizione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola. Oltre 22 milioni di euro stanziati per indottrinare i giovani non solo con le ideologie dominanti, ma anche per ingabbiarli sempre di più nell’unico immaginario sociale ed estetico consentito. Vale la pena leggere le loro parole, perché è ora che ciascuno si assuma la responsabilità di costruire non solo una scuola nuova ma anche un’arte e un cinema nuovi fuori dai binari istituzionali.
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Giubbe Rosse News
PIANO CINEMA PER LA SCUOLA: È ORA DI TRACCIARE NUOVE STRADE - Giubbe Rosse News
Mostra del Cinema di Venezia. Presentata la quarta edizione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola. Oltre 22 milioni di euro stanziati per indottrinare i giovani non solo con le ideologie dominanti ma anche per ingabbiarli sempre di più nell’unico…
Forwarded from La Mia Russia (Elena)
Elon Musk si è rifiutato di concedere all'Ucraina l'accesso alla rete Starlink vicino alla Crimea, riporta the New York Times. "Secondo persone che hanno familiarità con la situazione, Musk ha limitato l'accesso a Starlink diverse volte durante il conflitto. A un certo punto, ha respinto una richiesta dell'esercito ucraino di accendere il terminal vicino alla Crimea". Ciò ha influenzato la strategia sul campo di battaglia. Secondo i media, Musk ha delle "linee rosse" che non permette di superare. Queste includono il potenziale attacco dell'esercito ucraino alla Crimea con l'aiuto della sua tecnologia. Musk ha anche tagliato l'accesso dell'esercito ucraino a una parte dei terminal Starlink a causa del mancato pagamento dell'affitto mensile di 2.500 dollari per ogni terminal. https://ria.ru/20230729/mask-1887126240.html
РИА Новости
СМИ: Маск помешал стратегии ВСУ, отказав в доступе к Starlink около Крыма
Американский миллиардер Илон Маск отказался предоставить Украине доступ к сети Starlink около Крыма, пишет газета New York Times. РИА Новости, 30.07.2023
🇺🇸🇳🇪 USA RIPOSIZIONA TRUPPE IN NIGER E RITIRA PERSONALE NON ESSENZIALE
Il Pentagono sta riposizionando alcune truppe ed equipaggiamenti all'interno del Niger e ritirerà un piccolo numero di personale non essenziale "per estrema cautela", hanno detto giovedì a Reuters funzionari statunitensi. Si tratta del primo grande movimento militare americano in Niger dopo il colpo di stato di luglio.
I funzionari, che hanno parlato a condizione di anonimato, hanno rifiutato di dire quanti membri del personale sarebbero partiti e quanti si sarebbero riposizionati in Niger dalla base aerea 101 a Niamey, la capitale del Niger, alla base aerea 201 ad Agadez.
Prima di questo movimento, nel paese dell’Africa occidentale c’erano 1.100 soldati. "Questo consolidamento rappresenta una prudente pianificazione militare per salvaguardare le risorse statunitensi continuando ad affrontare la minaccia dell'estremismo violento nella regione", ha affermato uno dei funzionari.
"Ciò non cambia la nostra posizione complessiva delle forze in Niger e continuiamo a considerare tutte le opzioni mentre valutiamo una via da seguire", ha aggiunto il funzionario. Negli ultimi dieci anni, le truppe statunitensi hanno addestrato le forze del Niger nell’antiterrorismo e condotto missioni con droni contro lo Stato Islamico e un affiliato di al Qaeda nella regione.
Non è chiaro se i movimenti di truppe interne in Niger possano far parte di eventuali preparativi nel caso in cui gli Stati Uniti decidano di ritirare completamente le forze. "Il movimento dei beni statunitensi è stato coordinato e approvato dalle autorità competenti", ha affermato il funzionario. (Fonte: Reuters)
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Il Pentagono sta riposizionando alcune truppe ed equipaggiamenti all'interno del Niger e ritirerà un piccolo numero di personale non essenziale "per estrema cautela", hanno detto giovedì a Reuters funzionari statunitensi. Si tratta del primo grande movimento militare americano in Niger dopo il colpo di stato di luglio.
I funzionari, che hanno parlato a condizione di anonimato, hanno rifiutato di dire quanti membri del personale sarebbero partiti e quanti si sarebbero riposizionati in Niger dalla base aerea 101 a Niamey, la capitale del Niger, alla base aerea 201 ad Agadez.
Prima di questo movimento, nel paese dell’Africa occidentale c’erano 1.100 soldati. "Questo consolidamento rappresenta una prudente pianificazione militare per salvaguardare le risorse statunitensi continuando ad affrontare la minaccia dell'estremismo violento nella regione", ha affermato uno dei funzionari.
"Ciò non cambia la nostra posizione complessiva delle forze in Niger e continuiamo a considerare tutte le opzioni mentre valutiamo una via da seguire", ha aggiunto il funzionario. Negli ultimi dieci anni, le truppe statunitensi hanno addestrato le forze del Niger nell’antiterrorismo e condotto missioni con droni contro lo Stato Islamico e un affiliato di al Qaeda nella regione.
Non è chiaro se i movimenti di truppe interne in Niger possano far parte di eventuali preparativi nel caso in cui gli Stati Uniti decidano di ritirare completamente le forze. "Il movimento dei beni statunitensi è stato coordinato e approvato dalle autorità competenti", ha affermato il funzionario. (Fonte: Reuters)
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Devdiscourse
EXCLUSIVE-US military repositions some troops in Niger, pulls non-essential personnel
The Pentagon is repositioning some troops and equipment within Niger and will withdraw a small number of non-essential personnel "out of an abundance of caution," U.S. officials told Reuters on Thursday, the first major American military movement in Niger…
🇺🇸🇺🇦 ESPERTI DI DIFESA AMERICANI: "WASHINGTON STA CONDANNANDO ALLA MORTE MIGLIAIA DI UCRAINI"
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha recentemente espresso una critica insolitamente schietta verso gli analisti occidentali. Coloro che hanno sostenuto che l’offensiva estiva dell’Ucraina è stata “troppo lenta”, ha esclamato il ministro degli Esteri, dovrebbero “tacere”.
Sebbene l’agitazione di Kuleba sia del tutto comprensibile, l’amministrazione statunitense ha l’obbligo di vedere senza emozioni la guerra per quello che è realmente, non come vorremmo che fosse, e prendere decisioni basate sugli interessi degli Stati Uniti, che non sempre coincidono con gli interessi dell’Ucraina.
La dura verità è che un’analisi ponderata dell’offensiva estiva ucraina durata tre mesi e una valutazione della guerra nel suo complesso portano alla conclusione non semplicemente che l’offensiva sta andando “troppo lentamente”, ma che sembra improbabile che abbia successo. Probabilmente, non avrà importanza quanto tempo verrà concesso a Kiev, quante armi le saranno fornite e quante munizioni fornirà l’Occidente: sfrattare completamente la Russia dal territorio sequestrato illegalmente sembra essere un’aspirazione militarmente irraggiungibile.
È assolutamente comprensibile il motivo per cui gli ucraini desiderano espellere militarmente l’invasore da est. Nessuna condanna quindi nei confronti di Kuleba, anche quando accusa gli analisti di “sputare in faccia” alle sue truppe.
Washington dovrebbe, invece, guardare oltre le dichiarazioni emotive ed esaminare le realtà di combattimento attualmente in gioco, basando le sue politiche sulla garanzia degli interessi di sicurezza nazionale e del benessere economico dell’America. La nostra attuale politica di dare all’Ucraina ciò che vuole “per tutto il tempo necessario” non fa né l’uno né l’altro. Senza un cambiamento nella politica, l’approccio di Washington è pronto a condannare decine di migliaia di ucraini in più a morti inutili e a ridurre in polvere altro territorio ucraino. (Fonte: 19FortyFive)
Lo stralcio che avete appena letto viene da una fonte al di sopra di ogni sospetto: la rivista militare americana 19FortyFive. L'autore dell'articolo, Daniel L. Davis, è un ex tenente colonnello dell'esercito degli Stati Uniti. Da tempo andiamo ripetendo che il dramma dell'epoca che viviamo è che la guerra ci viene spiegata in TV non da generali o esperti di difesa, ma da improbabili giornalisti e influencer prestati alla geopolitica che raccontano sistematicamente una narrativa parallela.
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Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha recentemente espresso una critica insolitamente schietta verso gli analisti occidentali. Coloro che hanno sostenuto che l’offensiva estiva dell’Ucraina è stata “troppo lenta”, ha esclamato il ministro degli Esteri, dovrebbero “tacere”.
Sebbene l’agitazione di Kuleba sia del tutto comprensibile, l’amministrazione statunitense ha l’obbligo di vedere senza emozioni la guerra per quello che è realmente, non come vorremmo che fosse, e prendere decisioni basate sugli interessi degli Stati Uniti, che non sempre coincidono con gli interessi dell’Ucraina.
La dura verità è che un’analisi ponderata dell’offensiva estiva ucraina durata tre mesi e una valutazione della guerra nel suo complesso portano alla conclusione non semplicemente che l’offensiva sta andando “troppo lentamente”, ma che sembra improbabile che abbia successo. Probabilmente, non avrà importanza quanto tempo verrà concesso a Kiev, quante armi le saranno fornite e quante munizioni fornirà l’Occidente: sfrattare completamente la Russia dal territorio sequestrato illegalmente sembra essere un’aspirazione militarmente irraggiungibile.
È assolutamente comprensibile il motivo per cui gli ucraini desiderano espellere militarmente l’invasore da est. Nessuna condanna quindi nei confronti di Kuleba, anche quando accusa gli analisti di “sputare in faccia” alle sue truppe.
Washington dovrebbe, invece, guardare oltre le dichiarazioni emotive ed esaminare le realtà di combattimento attualmente in gioco, basando le sue politiche sulla garanzia degli interessi di sicurezza nazionale e del benessere economico dell’America. La nostra attuale politica di dare all’Ucraina ciò che vuole “per tutto il tempo necessario” non fa né l’uno né l’altro. Senza un cambiamento nella politica, l’approccio di Washington è pronto a condannare decine di migliaia di ucraini in più a morti inutili e a ridurre in polvere altro territorio ucraino. (Fonte: 19FortyFive)
Lo stralcio che avete appena letto viene da una fonte al di sopra di ogni sospetto: la rivista militare americana 19FortyFive. L'autore dell'articolo, Daniel L. Davis, è un ex tenente colonnello dell'esercito degli Stati Uniti. Da tempo andiamo ripetendo che il dramma dell'epoca che viviamo è che la guerra ci viene spiegata in TV non da generali o esperti di difesa, ma da improbabili giornalisti e influencer prestati alla geopolitica che raccontano sistematicamente una narrativa parallela.
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19FortyFive
With All Due Respect to Ukraine’s Foreign Minister, We Will Not ‘Shut Up’
Ukraine Foreign Minister Dmytro Kuleba recently delivered an unusually blunt criticism of Western analysts. Those who have argued Ukraine’s summer offensive has been “too slow,” the foreign minister exclaimed, should “shut up.” While Kuleba’s agitation is…