Giubbe Rosse
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🇩🇪🇱🇧 LUFTHANSA SOSPENDE VOLI PER BEIRUT
BERLINO, 1 luglio . Lufthansa ha sospeso i voli notturni da e per Beirut dal 29 giugno al 31 luglio compreso a causa degli "sviluppi attuali" in Medio Oriente, ha confermato lunedì un portavoce. (Fonte: Reuters)

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🇺🇸 LA PORTAEREI USS EISENHOWER SE NE VA
Le immagini satellitari del 30 giugno mostrano la portaerei USS Eisenhower (CVN- 69) , il cacciatorpediniere USS Graveley (DDG-107) e l'incrociatore USS Philippine Sea (CG-58) che lasciano la baia di Souda, probabilmente di ritorno negli Stati Uniti.

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L'URLO ADESSO È DAVVERO NOSTRO

Finalmente, dopo anni di censura, il film "L'urlo" di Michelangelo Severgnini è visibile on line. A 24 ore dal caricamento, la versione italiana ha raggiunto quasi le 1300 visualizzazioni. A conti fatti fanno già circa 1/4 del numero di quanti l'avessero visto nelle decine di proiezioni clandestine di questi ultimi 2 anni. Senza contare le centinaia di visualizzazioni raccolte dalle versioni nelle altre lingue.

La censura è questa. Sequestrare il pensiero e la vita di chi ha troppa noia e troppo coraggio per ripetere le favole del potere. Adesso tocca a voi: vedere, condividere, scaricare, diffondere, discutere, commentare, criticare. Insomma, tutto quanto rende l'uomo libero.

Di seguito i link in 5 lingue:

👉🏻 L'URLO (ITALIANO)
👉🏻 THE SCREAM (ENGLISH)
👉🏻 LE CRI (FRANÇAIS)
👉🏻 Çığlık (Türkçe)

الصرخة (العربية) 👉🏻
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Senza cura. Ogni giorno 10 bambini gazawi perdono gli arti
DI FABIO SCUTO

C’è poco che i medici di Gaza possano fare per alleviare il dolore che, Suhaib Khuzaiq, un bambino di tre anni, sente ancora a causa di una ferita da scheggia che gli ha causato l’amputazione della gamba sopra il ginocchio destro lo scorso dicembre. Avrebbe bisogno di antidolorifici e di una protesi, magari di una sedia a rotelle. Ma all’ospedale Al-Ahli di Gaza City, dove Suhaib riceve le cure, non posso fare niente per lui, antidolorifici e protesi sono disponibili solo fuori dalla Striscia.

La guerra e il blocco imposto da Israele hanno causato una carenza di medicinali e distrutto gran parte delle capacità mediche di Gaza. Di conseguenza, le amputazioni sono diventate un modo fondamentale per gestire lesioni che in altre circostanze avrebbero potuto essere trattate diversamente, facendo sì che il loro numero sia aumentato ulteriormente.

Citando i dati dell’Unicef, il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi ha dichiarato che a Gaza “ogni giorno 10 bambini perdono in media una gamba o due”, ciò significa che “circa 3.000 bambini” hanno perso gambe o braccia dall’inizio della guerra. Gli adulti hanno un’altra terribile contabilità.

Fonti mediche affermano che le amputazioni sono spesso l’unica opzione disponibile, ma sono spesso eseguite in condizioni inadeguate. “Ci sono momenti in cui l’anestesia non è disponibile, ma per salvare la vita si ricorre all’amputazione, e questo provoca forti dolori ai feriti”, ha raccontato all’Afp il dottor Maher, chirurgo dell’ospedale Al-Ahli. “Ogni giorno si verificano attacchi che comportano l’amputazione delle gambe o delle braccia di bambini, adulti e donne”. Le evacuazioni mediche sarebbero necessarie ma sono rare da Gaza già in tempo di pace, ora con la guerra sono impossibili, senza corridoi umanitari per trasportare i feriti in Paesi terzi dove possano essere curati. Non esiste poi alcun trattamento contro il cancro a Gaza, né chemioterapia né radiazioni. Il settore sanitario è completamente crollato nella Striscia, 25.000 casi richiedono l’uscita dalla Striscia per essere curati, ma finora solo in 4.000 hanno potuto lasciare l’inferno.

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RICOMINCIAMO
E lasciami schermare
E lasciami foderare
Io senza FFP3 non so stare
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🇪🇸🇿🇦🇮🇱 SPAGNA SI UNISCE AL SUD AFRICA NELLA CAUSA DI GENOCIDIO CONTRO ISRAELE
La Corte Internazionale di Giustizia ha annunciato che la Spagna si è ufficialmente unita al caso del Sud Africa contro Israele per il genocidio a Gaza.

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FALSI, FRODI E SINDROMI DA FALSA MEMORIA DALLE SALE DI MONTEZUMA ALLE RIVE DEL MAR D’AZOV

Leggete questa voce di . Wikipedia sulla guerra russo-ucraina odierna, dove sono elencati i comandanti e i leader di “entrambe” le parti. Dimenticate Putin, Shoigu, Gerasimov e gli altri capitani della squadra russa. Qualcuno può seriamente sostenere che Zelensky, Poroshenko e gli altri barboni elencati come capitani della parte ucraina siano i comandanti della loro stessa nave? Chi, sano di mente, vorrebbe combattere per l’Ucraina con quell’idiota travestito al timone? Io, per esempio, non lo farei.

Non si tratta di liquidare Zelensky a priori per la nullità strizza-coglioni che è, ma di chiedersi perché la NATO abbia lasciato il destino di milioni di ucraini nelle mani di un barbone così inaffidabile. Sebbene Zelensky, come il doppelgänger di Charlie Chaplin, Adolf Hitler, prima di lui, sia fin troppo facile da deridere, Zelensky è anche un dittatore spietato, non solo in termini di legge ma anche per le sue azioni. Se non si batte i tacchi e non si fa il saluto nazista, si finisce nel tritacarne o si fa la fine di Gonzalo Lira.

Leggi L’articolo completo su Come Don Chisciotte.

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DIO, GLI EBREI E NOI – Un contratto di civiltà ingannevole
Di Laurent Guyénot per Unz Review – scelto e tradotto da Old Hunter
I rabbini dicono spesso che l’antisemitismo è la gelosia di coloro che non sono stati scelti da Dio – una sorta di complesso di Caino. Il consigliere politico ebreo francese Jacques Attali propone una variante più sottile: l’antisemitismo è il risentimento verso coloro di cui siamo debitori [1]. Cosa devono i cristiani agli ebrei? Dio, ovviamente! Senza gli ebrei non conosceremmo Dio ed è per questo abbiamo del risentimento verso di loro. Non sono d’accordo. Se i Goyim sono ingrati, forse è perché, nei più profondi recessi della loro anima, sanno di essere stati ingannati. Hanno accettato dagli ebrei un Dio fasullo, una falsificazione grottesca e malevola. Ancora peggio, gli ebrei li hanno convinti molto tempo fa a gettare via la cosa vera che avevano da sempre. Noi, cristiani, abbiamo firmato un contratto di civiltà che per duemila anni ci ha proibito di accedere all’idea di Dio attraverso la sola ragione, come ci avevano insegnato i greci e i romani, e che invece ci impone di aderire alla “rivelazione” degli ebrei secondo cui Dio è il dio di Israele. Gli ebrei ci hanno privato in questo modo della libertà più essenziale, ottenendo da noi il riconoscimento della loro originaria superiorità metafisica, un potere simbolico ineguagliabile e inarrestabile.

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ULTIMA GENERAZIONE A RISCHIO CHIUSURA: "CI TAGLIANO I FONDI"
Il Climate Emergency Fund sarebbe in procinto di investire le donazioni in progetti Usa (Fonte: Adnkronos)

Quando l'ecoansia si inizia a sentire davvero.

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🇪🇺🇺🇦 L'UE REINTRODUCE I DAZI SU UOVA E ZUCCHERO IMPORTATI DALL'UCRAINA
Superate le soglie limite, da domani scatta freno di emergenza (Fonte: Ansa)

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🇺🇸 Kamala Harris è il candidato più probabile per sostituire Biden se si ritira dalla corsa elettorale

Lo riporta il Wall Street Journal , sottolineando che, sebbene il rating di Harris sia basso quanto quello dell'attuale presidente, lei "rimane popolare tra gli elettori e le donne neri".

💵 Inoltre, Harris ha un vantaggio rispetto ad altri potenziali candidati democratici, scrive la pubblicazione. In qualità di candidata alla vicepresidenza con Biden, potrà utilizzare i fondi raccolti per finanziare la propria campagna.

❗️ In precedenza, la campagna di Biden affermava che sostituirlo alle elezioni avrebbe portato al caos e alla vittoria di Trump.
L’AMMUTINAMENTO DELL’EUROPA: LE CONSEGUENZE SONO SOLO ALL’INIZIO

La fazione di Biden a Bruxelles è totalmente investita nel progetto statunitense di escalation della guerra in Ucraina contro la Russia. Nelle elezioni del Parlamento europeo di questo mese, gli elettori della maggior parte dei 27 Paesi dell’Unione europea si sono schierati a favore di partiti che disprezzano l’establishment guidato da remoto dell’UE. In Francia, un partito un tempo tabù, il Raggruppamento Nazionale, ha superato il partito del presidente Macron in un rapporto di più di 2 a 1; in Germania, il partito di Scholtz, l’SPD (un partito tedesco veterano), è scivolato al 13% dei consensi, contemporaneamente al crollo degli altri componenti della coalizione di governo. I Verdi sono scesi al 12% e l’FDP si è attestato al limite del 5% del voto popolare (il 5% è il livello di accesso al parlamento tedesco).

Leggi l’articolo completo su Come Don Chisciotte.

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Forwarded from Target
🔴 TORNA LA NO-FLY-ZONE
Proposta già nell'immediatezza del 24 febbraio 2022, torna ad affacciarsi l'ipotesi della no-fly-zone sull'Ucraina occidentale. Nella nuova versione, insistentemente perorata dagli ucraini, dovrebbe consistere nello schieramento di batterie anti-missile anti-aeree lungo i confini occidentali dell'Ucraina, ma dislocate nei vicini paesi NATO, al fine di provvedere al contrasto degli attacchi missilistici russi. In questa chiave, si tratterebbe in effetti di qualcosa di diverso da una no-fly-zone strictu sensu, che dovrebbe essere costituita da un'area interdetta al volo, sulla quale quindi gli aerei ostili verrebbero abbattuti. In ogni caso, è evidente che saremmo di fronte ad un ulteriore passaggio della strategia del calcio al barattolo, in cui l'escalation del conflitto avviene un passetto alla volta.
Ovviamente, anche se collocate in territorio NATO, le batterie interverrebbero direttamente nel conflitto. E seppure si dovessero limitare ad intercettare i missili - e non i velivoli delle forze aerospaziali russe - è chiaro che saremmo di fronte ad un coinvolgimento attivo della NATO nella guerra.
L'idea, come al solito, è quella di stiracchiare al massimo le opportunità della finestra di Overton; in questo caso, si sosterrebbe che si tratta di una attività difensiva e non offensiva, e quindi in quanto tale lecita, e che terrebbe l'Alleanza Atlantica formalmente fuori dal conflitto. Naturalmente questo è il liet motiv sin dall'inizio della guerra; come sappiamo bene, la NATO è pienamente e direttamente coinvolta nel conflitto sin dal primo momento, e lo è su innumerevoli livelli, ben al di là di quelli apparenti ed ammessi ufficialmente. La domanda è, come sempre dal 2022 (anzi, dal 2014 almeno), quanto a lungo possa essere protratto questo minuetto, senza che Mosca lo consideri inaccettabile e reagisca.
Come già analizzato in altra sede, sotto questo profilo la strategia della NATO è, appunto, quella di fare un passo, vedere la reazione russa, e poi regolarsi di conseguenza. Sinora, questo modus operandi non ha sostanzialmente incontrato grandi difficoltà, e un passo alla volta l'Alleanza Atlantica si è effettivamente spinta molto in là. Forse l'unico vero stop post dalla Russia sino ad oggi è quello sui voli degli aerei di osservazione ed intelligence sul mar Nero. Ma l'effetto è limitato, perché i voli proseguono, solo che i velivoli NATO si tengono assai più prossimi allo spazio aereo dei paesi alleati, ma senza che questo ne diminuisca sensibilmente l'efficacia. È chiaro che l'instaurazione di una zona d'interdizione anti-missile sull'Ucraina occidentale sarebbe un passo avanti assai più significativo, e porrebbe Mosca di fronte ad una scelta non facile: a quel punto, infatti, o dovrebbe passare ad un contrasto passivo (electronic warfare, saturazione dell'area obiettivo, uso massivo di missili ipersonici non intercettabili, uso massivo di bombe FAB non intercettabili...), ma accettando di fatto un intervento diretto della NATO nel conflitto (e comunque limitando molto l'efficacia del proprio dominio dell'aria), o dovrebbe rispondere attaccando le batterie nemiche, anche se collocate in paesi formalmente estranei alla guerra.
Il vantaggio di questo approccio, per la NATO, è che ovviamente può sempre rinunciare a fare quel determinato passetto, oppure fare subito un passo indietro se si rivelasse eccessivo, senza che questo comporti problemi sostanziali. Lo svantaggio per la Russia è che, dovendo assumere un atteggiamento prudente, che cerca di evitare l'allargamento del conflitto, tendenzialmente finisce col subire molti più passi avanti del nemico di quanto sarebbe opportuno; e alla fine tanti piccoli passetti fanno una serie di passi lunghi.

🟥🟥🟥 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐦𝐢 𝐬𝐮 𝐓𝐞𝐥𝐞𝐠𝐫𝐚𝐦!
🇺🇸 USA. DEPUTATO DEL TEXAS È IL PRIMO DEMOCRATICO A CHIEDERE A BIDEN DI RITIRARSI
Il deputato del Texas Lloyd Doggett ha chiesto a Joe Biden di farsi da parte, divenendo così il primo democratico a esortare pubblicamente il presidente a ritirarsi.
"Dovrebbe prendere la dolorosa e difficile decisione di ritirarsi", ha detto Doggett, spiegando che la sua decisione di uscire allo scoperto "non è stata presa a cuor leggero e non intacca il rispetto nutrito nei confronti di Biden. Detto questo, l'impegno di Biden è nei confronti del paese e per questo chiedo" che si ritiri. (Fonte: ANSA).

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LA POLITICA MONETARIA E CREDITIZIA DEL FASCISMO

Dagli "Annali di Economia" del 1934 a firma Bottai e Guarneri.
Nella prima fase del ventennio, la politica economica del regime seguì in tutto e per tutto le logiche liberiste, per iniziativa soprattutto del ministro delle Finanze e del tesoro Alberto De Stefani, che diede vita a una politica di diminuzione del disavanzo del bilancio dello Stato. La sua politica entrò in crisi nel 1925 in occasione del deprezzamento massiccio della lira, a causa del quale si dimise nel giugno 1925, sostituito da Giuseppe Volpi. Il 18 luglio 1926 a Pesaro Mussolini pronunciò il discorso in cui lanciò l’obiettivo di quota 90, ossia il raggiungimento di un cambio con la sterlina pari a 90 lire. Iniziò così la politica di restringimento del credito che provocò la rivalutazione della lira, ma al contempo una deflazione “selvaggia” che comportò una contrazione dei salari, dell’occupazione industriale e una sostanziale stagnazione della domanda e dei consumi; impose cioè costi economici e sociali rilevanti che si ripercuoteranno nella fase successiva caratterizzata dalla crisi internazionale del 1929. Fu la necessità di un sostegno forte della domanda, oltre alla precaria situazione dei settori bancari e industriali, che provocò fin dai primi anni trenta un accentuarsi dell’intervento dello Stato in economia.

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