🇧🇷 BRASILE: "NECESSARIO SFORZO GLOBALE PER PREVENIRE L'ESCALATION"
Il Brasile ha esortato la comunità internazionale a unirsi per prevenire un'ulteriore escalation a seguito dell'attacco iraniano contro Israele.
"Il governo brasiliano sta monitorando da vicino, con seria preoccupazione, le notizie sull'invio di droni e missili da parte dell'Iran verso Israele, mettendo in allerta i paesi vicini come la Giordania e la Siria", ha detto il ministro degli Esteri del paese in una nota.
La dichiarazione ha aggiunto che il Brasile ha messo in guardia sul "potenziale distruttivo" delle ostilità in aree al di là della Striscia di Gaza, compresa la Cisgiordania, così come paesi come il Libano, la Siria, lo Yemen e ora l'Iran.
"Il governo brasiliano raccomanda di non intraprendere viaggi non essenziali nella regione e che i cittadini già in quei paesi seguano le linee guida fornite sui siti web e sui social media delle ambasciate brasiliane", ha affermato. (Fonte: Anadolu)
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Il Brasile ha esortato la comunità internazionale a unirsi per prevenire un'ulteriore escalation a seguito dell'attacco iraniano contro Israele.
"Il governo brasiliano sta monitorando da vicino, con seria preoccupazione, le notizie sull'invio di droni e missili da parte dell'Iran verso Israele, mettendo in allerta i paesi vicini come la Giordania e la Siria", ha detto il ministro degli Esteri del paese in una nota.
La dichiarazione ha aggiunto che il Brasile ha messo in guardia sul "potenziale distruttivo" delle ostilità in aree al di là della Striscia di Gaza, compresa la Cisgiordania, così come paesi come il Libano, la Siria, lo Yemen e ora l'Iran.
"Il governo brasiliano raccomanda di non intraprendere viaggi non essenziali nella regione e che i cittadini già in quei paesi seguano le linee guida fornite sui siti web e sui social media delle ambasciate brasiliane", ha affermato. (Fonte: Anadolu)
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Anadolu Agency
Brazil urges global efforts to prevent escalation after Iranian attack against Israel
Uruguay condemns Iran for attacks, expressed sadness for worsening Mideast conflict
NETANYAHU ORA È SOLO. È LUI IL PROBLEMA IN MEDIO ORIENTE
L'attacco iraniano di stanotte è stato calibrato e coordinato da Stati Uniti e Iran con l’Oman al centro che trasmetteva messaggi a entrambe le parti. L'Iran ho mostrato i muscoli, senza far male. Ha violato la base aerea di Nevatim, causando probabilmente solo danni lievi come riportano le fonti israeliane, ma mostrando al mondo che è in grado di mandare in saturazione quello che fino a oggi era considerato il miglior sistema di difesa antiaerea del mondo. E, soprattutto, ha evitato accuratamente obiettivi civili, un segnale molto importante a livello di immagine, che mira a distinguere l'Iran agli occhi del mondo rispetto al brutale approccio israeliano degli ultimi mesi.
Si ha, insomma, l'impressione che USA e Iran si siano parlati, o direttamente o per interposta persona, e che gli USA abbiano deciso di lasciar sfogare l'Iran purché limitasse il perimetro e l'entità della sua risposta. Terminato l'attacco, gli USA hanno mandato a Netanyahu un messaggio chiaro: “Se vuoi andare avanti a colpire l’Iran, vai da solo”.
Come ricorda il giornalista Alex Christoforou, successe la stessa cosa all’indomani dell’assassinio di Soleimani da parte di un drone statunitense. L’Iran lanciò missili balistici sulla base aerea di al-Asad in Iraq in risposta, ma avendo cura di informare in anticipo il governo iracheno dell’attacco imminente. La Svizzera trasmise i messaggi tra Stati Uniti e Iran prima dell’attacco. Risultato: escalation evitata.
Ieri come oggi, l'attacco iraniano è stato deliberatamente progettato per evitare di causare vittime e dissuadere una risposta degli Stati Uniti. La vera domanda è: cosa farà adesso Netanyahu? Il premier israeliano, che da più di cinque mesi è infognato a Gaza provocando 34.000 morti senza aver raggiunto nessun obiettivo, ora è solo. I neocon premeranno certamente per una risposta militare contro Teheran, ma Biden non può permettersi una guerra di questo tipo a sette mesi dalle elezioni.
Nessuno nel mondo vuole un’escalation, solo Netanyahu.
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L'attacco iraniano di stanotte è stato calibrato e coordinato da Stati Uniti e Iran con l’Oman al centro che trasmetteva messaggi a entrambe le parti. L'Iran ho mostrato i muscoli, senza far male. Ha violato la base aerea di Nevatim, causando probabilmente solo danni lievi come riportano le fonti israeliane, ma mostrando al mondo che è in grado di mandare in saturazione quello che fino a oggi era considerato il miglior sistema di difesa antiaerea del mondo. E, soprattutto, ha evitato accuratamente obiettivi civili, un segnale molto importante a livello di immagine, che mira a distinguere l'Iran agli occhi del mondo rispetto al brutale approccio israeliano degli ultimi mesi.
Si ha, insomma, l'impressione che USA e Iran si siano parlati, o direttamente o per interposta persona, e che gli USA abbiano deciso di lasciar sfogare l'Iran purché limitasse il perimetro e l'entità della sua risposta. Terminato l'attacco, gli USA hanno mandato a Netanyahu un messaggio chiaro: “Se vuoi andare avanti a colpire l’Iran, vai da solo”.
Come ricorda il giornalista Alex Christoforou, successe la stessa cosa all’indomani dell’assassinio di Soleimani da parte di un drone statunitense. L’Iran lanciò missili balistici sulla base aerea di al-Asad in Iraq in risposta, ma avendo cura di informare in anticipo il governo iracheno dell’attacco imminente. La Svizzera trasmise i messaggi tra Stati Uniti e Iran prima dell’attacco. Risultato: escalation evitata.
Ieri come oggi, l'attacco iraniano è stato deliberatamente progettato per evitare di causare vittime e dissuadere una risposta degli Stati Uniti. La vera domanda è: cosa farà adesso Netanyahu? Il premier israeliano, che da più di cinque mesi è infognato a Gaza provocando 34.000 morti senza aver raggiunto nessun obiettivo, ora è solo. I neocon premeranno certamente per una risposta militare contro Teheran, ma Biden non può permettersi una guerra di questo tipo a sette mesi dalle elezioni.
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🇮🇱 ISRAELE HA SPESO $ 1,35 MILIARDI IN UNA SOLA NOTTE PER LA SUA DIFESA
Intercettare i missili e i droni iraniani è costato a Israele 1,35 miliardi di dollari in una sola notte, secondo il quotidiano Yedioth Ahronoth. (via Anadolu)
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🇮🇷 DICHIARAZIONI DALL'IRAN
"L'operazione True Promise contro Israele è stata completata e l'Iran non ha intenzione di continuarla".
Lo ha affermato il capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, il maggiore generale Mohammad Bagheri.
Il comandante in capo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), il maggiore generale Hossein Salami, ha affermato che l'attacco di ieri sera ha segnato un nuovo capitolo nel confronto tra Iran e Israele. D'ora in poi, ogni qualvolta Israele deciderà di condurre un attacco contro gli iraniani, dovrà affrontare questa risposta esatta da parte dell’IRGC.
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"L'operazione True Promise contro Israele è stata completata e l'Iran non ha intenzione di continuarla".
Lo ha affermato il capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, il maggiore generale Mohammad Bagheri.
Il comandante in capo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), il maggiore generale Hossein Salami, ha affermato che l'attacco di ieri sera ha segnato un nuovo capitolo nel confronto tra Iran e Israele. D'ora in poi, ogni qualvolta Israele deciderà di condurre un attacco contro gli iraniani, dovrà affrontare questa risposta esatta da parte dell’IRGC.
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🇮🇱🇮🇷 GUERRA DI PROPAGANDA TRA ISRAELE E IRAN SULL'ATTACCO ALLA BASE MILITARE DI NEVATIM
Israele conferma che alcuni missili iraniani sono andati a segno, ma i danni alla base sarebbero "lievi". Per l'Iran, invece, la base sarebbe stata gravemente danneggiata. Difficile al momento dire chi ha ragione. Solo le immagini satellitari potranno fare chiarezza.
La base dell'Aeronautica militare israeliana di Nevatim, “Air Force Base 28”, si trova nel deserto del Negev. È una delle più grandi in Israele e dispone di tre piste di diversa lunghezza. Nella base del Negev stazionano jet da combattimento stealth (F-35), aerei da trasporto, aerei cisterna e velivoli per la ricognizione/sorveglianza elettronica, oltre al Wing of Zion, l'equivalente israeliano dell'Air Force One. Quest'ultimo ieri sera è stato visto decollare dalla base di Nevatim e rimanere in volo per una quarantina di minuti su Flightradar24, prima che spegnesse il transponder. Altri caccia sono stati visti decollare dalla base, presumibilmente per evitare di essere colpiti. (via Lukyluke31)
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Israele conferma che alcuni missili iraniani sono andati a segno, ma i danni alla base sarebbero "lievi". Per l'Iran, invece, la base sarebbe stata gravemente danneggiata. Difficile al momento dire chi ha ragione. Solo le immagini satellitari potranno fare chiarezza.
La base dell'Aeronautica militare israeliana di Nevatim, “Air Force Base 28”, si trova nel deserto del Negev. È una delle più grandi in Israele e dispone di tre piste di diversa lunghezza. Nella base del Negev stazionano jet da combattimento stealth (F-35), aerei da trasporto, aerei cisterna e velivoli per la ricognizione/sorveglianza elettronica, oltre al Wing of Zion, l'equivalente israeliano dell'Air Force One. Quest'ultimo ieri sera è stato visto decollare dalla base di Nevatim e rimanere in volo per una quarantina di minuti su Flightradar24, prima che spegnesse il transponder. Altri caccia sono stati visti decollare dalla base, presumibilmente per evitare di essere colpiti. (via Lukyluke31)
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🇩🇪 INGRESSO IN GERMANIA VIETATO PER VAROUFAKIS
Per l’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis, oggi alla guida del movimento Diem25 da lui fondato, è scattato il divieto assoluto di entrare in Germania. Non solo. Varoufakis non potrà nemmeno partecipare a videoconferenze sulla politica che hanno luogo nel paese. La motivazione? In un suo discorso, pubblicato venerdì scorso, Varoufakis chiedeva la pace tra israeliani e palestinesi. Parole che avrebbe dovuto pronunciare nel corso del congresso palestinese, a Berlino, una conferenza di tre giorni cui il politico greco era invitato. Evento che, però, è stato interrotto dalle forze dell’ordine tedesche. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)
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Per l’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis, oggi alla guida del movimento Diem25 da lui fondato, è scattato il divieto assoluto di entrare in Germania. Non solo. Varoufakis non potrà nemmeno partecipare a videoconferenze sulla politica che hanno luogo nel paese. La motivazione? In un suo discorso, pubblicato venerdì scorso, Varoufakis chiedeva la pace tra israeliani e palestinesi. Parole che avrebbe dovuto pronunciare nel corso del congresso palestinese, a Berlino, una conferenza di tre giorni cui il politico greco era invitato. Evento che, però, è stato interrotto dalle forze dell’ordine tedesche. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)
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Il Fatto Quotidiano
Germania, ingresso vietato all’ex ministro greco Varoufakis per le sue parole sulla Palestina. “Berlino mi impedisce di fare politica”
Per l'ex ministro greco delle Finanze divieto di entrare in Germania. Ecco perché
SALUTE - "AUMENTANO I TUMORI TRA I GIOVANI. PESA L'INVECCHIAMENTO PRECOCE"
Nuovo studio presentato al Congresso dell'Associazione americana per la ricerca sul cancro (Fonte: Ansa)
Colpa dell'invecchiamento precoce
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Nuovo studio presentato al Congresso dell'Associazione americana per la ricerca sul cancro (Fonte: Ansa)
Colpa dell'invecchiamento precoce
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ANSA.it
SALUTE - Di Maio: "Aumentano i tumori tra i giovani. Pesa l'invecchiamento precoce"
Nuovo studio presentato al Congresso dell'Associazione americana per la ricerca sul cancro (ANSA)
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🇺🇸 USA, KIRBY: "NON C'È BISOGNO DI UN'ESCALATION"
Biden "non crede" che l'attacco all'Iran "abbia bisogno" di degenerare in una guerra più ampia, afferma il portavoce della Casa Bianca John Kirby a Meet the Press, NBC News.
Parole chiarissime.
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Biden "non crede" che l'attacco all'Iran "abbia bisogno" di degenerare in una guerra più ampia, afferma il portavoce della Casa Bianca John Kirby a Meet the Press, NBC News.
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LA PROMESSA DI TEHERAN
di Enrico Tomaselli
Una prima, sommaria riflessione sugli avvenimenti della scorsa notte, con la ritorsione iraniana all’attacco israeliano contro l’ambasciata di Damasco, che si è rivelata accuratamente calibrata per evitare che si infiammasse l’intero Medio Oriente, ma che al tempo stesso segna un importante passo strategico nell’ambito del grande conflitto che oppone l’egemonia occidentale al resto del mondo.
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di Enrico Tomaselli
Una prima, sommaria riflessione sugli avvenimenti della scorsa notte, con la ritorsione iraniana all’attacco israeliano contro l’ambasciata di Damasco, che si è rivelata accuratamente calibrata per evitare che si infiammasse l’intero Medio Oriente, ma che al tempo stesso segna un importante passo strategico nell’ambito del grande conflitto che oppone l’egemonia occidentale al resto del mondo.
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Giubbe Rosse News
LA PROMESSA DI TEHERAN - Giubbe Rosse News
Una prima, sommaria riflessione sugli avvenimenti della scorsa notte, con la ritorsione iraniana all'attacco israeliano contro l'ambasciata di Damasco, che si è rivelata accuratamente calibrata per evitare che si infiammasse l'intero Medio Oriente, ma che…