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Resistere è un buon investimento.
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FERMARE GLI STRANAMORE
di Enrico Tomaselli
In Europa, con maggiore o minore entusiasmo, le élite sembrano travolte dal desiderio di iniziare le danze di guerra. Leader che non hanno mai impugnato un’arma, si riscoprono guerrieri e gonfiano petto e bicipiti (magari solo con Photoshop…). Ma se la guerra con la Russia poi scoppiasse davvero, come sarebbe il conflitto per gli europei, quali le concrete prospettive sul campo? Una sommaria analisi a volo d’uccello (speriamo solo ipotetica) sul conflitto NATO-Russia in Europa.

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🇷🇺 RUSSIA. ATTACCO CONTRO UNA FABBRICA DI DRONI A YELABUGA
Yelabuga si trova a circa 1.200 km dal confine ucraino. Ad oggi, si tratta dell'attacco più in profondità compiuto dall'Ucraina nel territorio russo.
Contrariamente a quanto divulgato immediatamente dopo l'incidente, non si è trattato però di un normale drone, ma di un velivolo Aeroprakt A-22 Foxbat (simile a un Cessna 150) teleguidato e caricato di esplosivo. Secondo alcune informazioni di parte russa, il velivolo è esploso e ha provocato gravi danni, ma non avrebbe centrato la fabbrica.

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TESSERA SANITARIA A PUNTI? IL MINISTRO DELLA SALUTE LA APPROVA, SI PUNTA SUI BAMBINI
Per Orazio Schillaci, ministro della Salute, è buona ogni idea che rimetta al centro la prevenzione. Ma ancor meglio sarebbe educare i bambini, fin dalle scuole elementari, ai corretti stili di vita (Fonte: MilanoToday)

Un vaccino, un panino.

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Forwarded from PBellavite
Chi le spara più grosse?

L’ex direttore dell’ex ministro smonta di sette volte le balle del suo ex capo. E comunque mancano sempre di dire quante vite si sono perse.
Forwarded from PBellavite
Come si fa a sovrastimare le “vite salvate”

Si è visto che Gianni Rezza (uno dei responsabili della campagna vaccinale del Ministero) ha “calato” il numero sparato da Speranza di 150.000 “vite salvate” alla cifra di 22.000. Già questo sarebbe argomento tale da confermare le accuse a Speranza di “falso ideologico”. Ma anche su quest’ultima cifra di 22.000 c’è molto da dubitare.
Ma come fanno a calcolare migliaia di “vite salvate”? In poche parole: A) sovrastimano l’efficacia e B) sottostimano gli eventi avversi mortali. Ci sono tre trucchetti per ogni capitolo.

A) SOVRASTIMA DELL’EFFICACIA
1) Siccome si presume che il “vaccino” entri in funzione una o due settimane dopo l’inoculo, si sono considerati “non vaccinati” anche i “vaccinati” fino a una o due settimane dopo l’inoculo: se un vaccinato moriva positivo a COVID-19 entro quel periodo, il suo caso era contato tra i non vaccinati. Questo problema è ancor più grave se si pensa che un inoculo che produce proteina spike (tossica per il sistema cardiovascolare) fatto durante un picco epidemico può facilmente sovrapporre i suoi effetti ad una COVID-19 latente o appena insorta e quindi causare effetti dannosi al vaccinato nei giorni successivi; ma tali effetti dannosi sono computati come se fossero insorti in un non vaccinato.
2) Si considerano ugualmente sani i vaccinati e i non vaccinati (cosiddetto “healthy vaccinee bias”): invece chi si vaccina in genere è più sano di chi non si vaccina; ad esempio, è certo che se una persona era moribonda o aveva COVID-19 (o era positiva al tampone) non andava a vaccinarsi ma se poi moriva nei giorni dopo l’inoculo, il caso mortale era computato tra i non vaccinati.
3) Si consideravano morti “di COVID-19” anche coloro che morivano di altre malattie ma positivi a COVID-19: in tal modo si sono amplificati gli effetti dalla pandemia ma anche in proporzione quelli della vaccinazione. Lo stesso “errore” si applicherebbe anche ai “vaccinati” (morti positivi a COVID-19 dopo una o due settimane), ma nel caso dei decessi dopo la vaccinazione il meccanismo è inverso (vedi sotto), per cui il calcolo delle “vite salvate” è comunque alterato. Questo “errore” è pesante se si pensa che i morti positivi a COVID-19 avevano un’età media di 83 anni e le “vite salvate” cui si riferiscono oggi Speranza e Rezza riguardano nella massima parte persone ultra-ottantenni.

B) SOTTOSTIMA DI EFFETTI AVVERSI
1) Si è dedicata poco nulla attenzione alla vaccinovigilanza e quindi nel calcolo delle “vite salvate” non si considerano quelle “perse” per causa della campagna vaccinale. Al di là dei proclami e dichiarazioni ufficiali, la vigilanza sugli effetti avversi entrò in panne già da marzo del 2021. Particolarmente grave è stata la scarsità di segnalazioni da parte dei medici e personale sanitario, che per legge sarebbero tenuti a segnalare SEMPRE gli eventi avversi di cui sono venuti a conoscenza.
2) Si segnalavano solo gli eventi avversi mortali che si “sospettasse” dovuti al vaccino, ma il “sospetto” non veniva proprio, perché i già pochi segnalatori non credevano che gli inoculi potessero provocare morti improvvise e da accidenti cardiovascolari. Questa “ignoranza” è dovuta in parte al disinteresse a documentarsi, in parte alla censura totale delle informazioni a livello di AIFA, stampa mainstream e organizzazioni mediche.
3) Nonostante i difetti della vaccinovigilanza, circa un migliaio di decessi sono arrivati ad essere segnalati (comunque molto inferiori alla realtà); tuttavia, questi sono stati “derubricati” come dovuti ad “altre cause” perché qualsiasi malattia avesse la persona morta dopo l’inoculo, la morte secondo i “consulenti” di AIFA era dovuta a quella malattia e non al materiale iniettato.
Venerdi 5 aprile alle ore 21 al Circolo Ricreativo Piero Boncinelli via di Ripoli 209/e a Firenze si parlerà di teorie politiche nel mondo multipolare con particolare riferimento ai conflitti in corso. Ospite della serata organizzata da Firenze Consapevole sarà Lorenzo Maria Pacini, filosofo, giornalista, scrittore. Ingresso a offerta libera e consapevole.

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FACEBOOK HA CONCESSO A NETFLIX DI LEGGERE I MESSAGGI PRIVATI DEGLI UTENTI PER $100 MILIONI PER AIUTARLI A PERSONALIZZARE I CONTENUTI
META, la capogruppo di Facebook, avrebbe permesso a Netflix di sbirciare i messaggi privati dei suoi utenti "per quasi un decennio" per aiutare il gigante dello streaming a personalizzare meglio i contenuti per i propri utenti, si legge in una causa antitrust contro Meta.
I documenti del tribunale resi pubblici il 23 marzo, depositati lo scorso aprile nell'ambito di un'importante causa antitrust contro Meta, sembrano aver messo in luce l'intricata relazione tra due dei più grandi attori della Silicon Valley.
La class action, intentata da due cittadini statunitensi, Maximilian Klein e Sarah Grabert, ha affermato che Netflix e Facebook "godevano di un rapporto speciale", con la piattaforma di social media che dava al sito di streaming "accesso su misura" ai dati degli utenti.
I due attori della Silicon Valley hanno anche concordato "partnership e integrazioni personalizzate che hanno contribuito a potenziare il targeting pubblicitario e i modelli di ranking di Facebook" almeno dal 2011, grazie al rapporto personale tra il co-fondatore di Netflix Reed Hastings e il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.
Gli avvocati hanno affermato che "entro un mese" dall'ingresso di Hastings nel consiglio di amministrazione di Facebook, le due società hanno firmato un accordo "Inbox API" (Application Programming Interface) che "ha consentito a Netflix l'accesso programmatico alle caselle di posta dei messaggi privati degli utenti di Facebook". (Fonte: Daily Mail)

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🇺🇦 UCRAINA - L'esercito ucraino ha distrutto il ponte vicino a Ivanivske utilizzando un drone di terra Ratel-S. Il ponte è stato distrutto per ostacolare l'avanzata delle truppe russe verso Chasov Yar. (Fonte: The National Independent)

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🇮🇱 ISRAELE. NETANYAHU AMMETTE CHE GLI OPERATORI DI WCK SONO STATI COLPITI "INVOLONTARIAMENTE"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso oggi che le sue forze armate hanno ucciso "involontariamente" sette operatori umanitari in un attacco aereo a Gaza.
"Sfortunatamente, nell'ultimo giorno c'è stato un tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito involontariamente persone innocenti nella Striscia di Gaza", ha detto mentre lasciava l'ospedale di Gerusalemme dopo un'operazione all'ernia.
"Succede in guerra, indagheremo fino alla fine... Siamo in contatto con i governi e faremo di tutto perché questa cosa non accada più". (Fonte: Barron's)

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🇺🇸🇮🇱 BLINKEN CHIEDE UN'INDAGINE A ISRAELE SULL'ATTACCO AL CONVOGLIO WCK
Il Segretario di Stato Anthony Blinken ha affermato che i sette operatori umanitari della World Central Kitchen uccisi da un attacco aereo israeliano a Gaza "sono eroi": "Corrono nel fuoco, non lontano da esso. Mostrano il meglio di ciò che l'umanità ha da offrire quando il gioco si fa davvero duro. Devono essere protetti. [...] Non dovremmo avere una situazione in cui persone che cercano semplicemente di aiutare... corrono grandi rischi."
Blinken ha esortato Israele a condurre un'indagine "rapida, approfondita e imparziale" sull'attacco. (Fonte: CBS)

Non solo Blinken evita di accusare Israele. Chiedendo a Israele un'indagine accurata, è come se, di fatto, stesse dicendo che per gli Stati Uniti la verità sull'accaduto sarà la versione ufficiale che il governo israeliano fornirà al mondo.
Difficile, davvero difficile commentare.

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🇺🇦 UCRAINA - Zelensky ha firmato una legge che riduce l'età di leva da 27 a 25 anni.
La Rada ha votato la legge il 30 maggio 2023.

Fonte: Verkhovna Rada

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🔴 QUALE SARÀ LA RISPOSTA IRANIANA AL RISIKO DI TEL AVIV?
Oggi Khamanei ha ribadito che l'attacco israeliano all'ambasciata di Damasco avrà una risposta, ma stavolta ha detto che a darla saranno "i mujaheddin", quindi significa che nel vertice del Consiglio supremo di sicurezza ieri a Teheran è stato deciso che saranno direttamente gli uomini dell'IRGC a portare a termine l'operazione, e non sarà affidata ad altri (formazioni dell'Asse della Resistenza).
In tal caso, è ragionevole supporre che l'obiettivo - o gli obiettivi - non saranno in Israele, proprio per evitare ciò che Netanyahu ed i suoi vogliono, ovvero innescare un conflitto diretto tra Tel Aviv e Teheran. Il che ovviamente non esclude che sia Hezbollah che la Resistenza Islamica in Iraq ed Ansarullah non decidano di aggiungere qualcosa di proprio - anzi, Hezbollah l'ha già annunciato.
Quale possa/no essere il/i target, è difficile dirlo. La risposta più ovvia sarebbe qualcosa di simmetrico, ovvero colpire una ambasciata israeliana; ma questo, appunto, metterebbe sulle stesso piano l'azione sionista e la risposta iraniana. Considerato che l'Iran sembra intenzionato a rivendicarla, invocando la legittimità dell’attacco come misura proporzionata di autodifesa nel rispetto del diritto internazionale, è improbabile che scelgano un obiettivo di tal genere. Oltretutto, la scelta del paese in cui colpire, ed i tempi necessari per mettere a punto l'operazione, sono ulteriori fattori che portano a scartare questa ipotesi.
C'è pertanto da ritenere che l'obiettivo sarà militare - o dei servizi segreti. Per essere una risposta adeguata, o dovrà colpire alti ufficiali, o fare molte vittime. Se riceveranno l'ok da Damasco (e da Mosca...), la cosa più logica sarebbe colpire a partire dal territorio siriano, dove l'IRGC è largamente presente; meno probabile dall'Iraq. Un attacco diretto dall'Iran ancora meno, se non altro perché aumenterebbe la possibilità di intercettazione dei missili (anche se Teheran dispone di missili ipersonici, proprio come la Russia).
C'è infine la questione del quando. Stanotte sarebbe una ricorrenza importante per gli sciiti, anche dal punto di vista simbolico, ma difficilmente colpiranno così velocemente. Sia perché il processo di selezione del target, e la predisposizione dell'attacco, richiedono un certo tempo, sia perché ovviamente le forze armate israeliane sono in stato di preallarme.
Al tempo stesso, per rafforzare l'efficacia della risposta, questa deve arrivare in tempi relativamente rapidi - oppure essere estremamente pesante. Nel caso dell'assassinio del Generale Qassem Soleimani, arrivò dopo pochi giorni (22 missili contro basi USA in Iraq, oltre 80 morti). In questo caso, trattandosi di Israele, che non ha basi fuori dal paese, è un po' più complesso. Probabilmente, la replica iraniana arriverà entro un paio di settimane al massimo.
Tutto però dipende da cosa è stato deciso nel vertice di ieri a Teheran. E da quanto siano disposti ad alzare il livello.
Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad una situazione tipica di chi mette in atto una grave provocazione, contando sul fatto che se la risposta non sarà adeguata l'avversario apparirà debole, e se invece sarà forte offrirà il destro per una escalation (esattamente come è nelle intenzioni del provocatore). Trovare il giusto equilibrio è assai difficile; soprattutto quando si è consapevoli che chi provoca vuole la guerra ad ogni costo.
Non resta che sperare nella saggezza persiana.

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