Giubbe Rosse
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LA CADUTA DEL PENSIERO CRITICO
La libertà di pensiero (e quindi d'insegnamento) è in pericolo? Il ‘politicamente scorretto’, o meglio il dissentire, rappresenta davvero un pericolo per la società? E quale ruolo stanno giocando i social media?

Per comprendere meglio cosa sta accadendo nel mondo universitario abbiamo intervistato il prof. Luca Marini -docente di diritto internazionale all’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’- che recentemente, sulle nostre pagine, è intervenuto per fornire una lettura critica del processo di internazionalizzazione degli Atenei italiani. (Fonte: Buongiorno Südtirol)

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L'HANNO PRESA BENISSIMO
Incredibile, Il capo della Chiesa cattolica è dalla parte dell'aggressore. Triste! Il Papa invita l’Ucraina ad “alzare bandiera bianca e a negoziare la fine della guerra di aggressione russa”. Così fornisce a Putin una scusa per andare avanti.
Roderich Kiesewetter, esperto di difesa della CDU e colonnello in pensione della Bundeswehr, X

Il papa si è dimenticato di parlare dei Taurus. Sta invecchiando.

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L'AFRICA ALZA LA TESTA CONTRO IL TRATTATO PANDEMICO DELL'OMS
Duro j’accuse degli scienziati del Gruppo Panafricano sulle epidemie: con il nuovo Trattato pandemico Oms e Rsi, troppi poteri a Ghebreyesus e perdita della sovranità sanitaria. Lockdown “non scientifici, basati sul censo e dannosi per l’Africa”. E troppi vaccini: “Abbiamo altre urgenze sanitarie che uccidono di più”. “Le raccomandazioni Oms - accusa il Gruppo - vanno contro i principi del consenso medico informato e dell’etica, come è già accaduto in pandemia”. E l’articolo contro la disinformazione “costituisce censura ed è una violazione del diritto alla libertà di parola: gli organismi globali e i Paesi ricchi non sono gli arbitri della conoscenza scientifica”. L’Oms inoltre, scrivono gli scienziati, non è imparziale perché “finanziato dall’industria farmaceutica di Stati Uniti e Germania e dalla Fondazione Bill e Melinda Gates”.
Maddalena Loy, La Verità/X

Il re è nudo.

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🇮🇹 UCRAINA: CROSETTO, FRANCIA NON PARLI A NOME NATO, NO INVIO TRUPPE A KIEV
"Francia e Polonia non possono parlare a nome della Nato, che fin dall'inizio è stata formalmente e volontariamente tenuta fuori dal conflitto. Portare truppe a Kiev significa fare un passo verso un'escalation a senso unico che cancellerebbe la strada della diplomazia. Non ha senso porre ora, dopo due anni di guerra, questo ragionamento".
Fonte: RAI News

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🇭🇹 HAITI NEL CAOS
Haiti è nel caos più completo. Fughe di massa dalle carceri, gang hanno preso il controllo della situazione, dando fuoco alle stazioni di polizia, attaccando gli aeroporti e incendiando il Ministero degli affari interni. Il primo ministro ha lasciato il paese. (Fonte: AP)

Per fortuna c'è la fondazione Clinton.

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🇺🇦 GIÀ PRONTA LA CORSA ALLA RICOSTRUZIONE DELL'UCRAINA. UNA TORTA DA 1 TRILIONE DI DOLLARI
La situazione in prima linea non offre ancora un'idea definita di quando o come potrebbe finire la guerra tra la Russia e il suo vicino. Le battute d’arresto dell'esercito ucraino sulla linea del fronte hanno oscurato l’umore a Kiev negli ultimi tempi. Ma un crescente gruppo di aziende sta gradualmente aumentando la propria presenza sul terreno con la prospettiva della più grande opportunità di investimento almeno dalla Seconda Guerra Mondiale.
Governi, dirigenti e investitori si stanno posizionando in previsione di una ricostruzione che, secondo le stime della Banca Europea per gli Investimenti, potrebbe ammontare a più di mille miliardi di dollari di capitale pubblico e privato. Al netto dell’inflazione, si tratta di più di cinque volte il grande del Piano Marshall finanziato dagli Stati Uniti, che ha alimentato la rinascita industriale in Europa dopo la sconfitta della Germania.
Uno sguardo all’attività di ricostruzione in tutta l’Ucraina – anche con i combattimenti nel suo terzo anno – dà un’idea di come potrebbe essere uno sforzo su larga scala. Le aziende turche stanno ripristinando ponti e strade, fornendo allo stesso tempo generatori di energia e ospedali mobili, sperando di avere un vantaggio quando inizierà la competizione per i contratti più costosi. Finora, però, ben poco riguarda il lungo termine e la riparazione delle cicatrici della battaglia. La società turca Onur Group ha costruito il nuovo ponte di Irpin il 7 marzo.
Guardando più lontano, le aziende tedesche e austriache stanno pianificando iniziative nel campo delle infrastrutture e della difesa, JPMorgan Chase & Co. è in attesa di gruppi di lavoro per la “pianificazione pre-progetto”, mentre la Danimarca ha finora donato 120 milioni di euro (130 milioni di dollari) per ricostruire il polo di costruzione navale di Mykolaiv.
“Ognuno costruisce i propri circoli”, ha detto Komurcu, rappresentante di Aksa nella capitale ucraina da novembre. “Voglio essere al centro di tutto questo, tra le persone che erano qui in anticipo – e conoscere tutti”. (Fonte: Bloomberg)

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🇷🇺 🇹🇷 🇺🇦 I turchi hanno confermato la distruzione di un altro sistema SAM Patriot ucraino. È noto che almeno sette batterie sono state inviate in Ucraina e tutte sono state distrutte. Probabilmente ci sono altre batterie che non sono state rese note.
Il costo delle sole munizioni Patriot e dei proiettili perduti ha superato i 17 miliardi di dollari.

Negli ultimi quindici giorni, 6 S-300 SAM, 3 Patriot, 2 Buk, 2 NASAMS e 1 Gepard sono stati rilevati dagli UAV russi e distrutti mentre tentavano di avvicinarsi alla linea del fronte in diverse regioni.

Sono stati distrutti anche almeno sette sistemi radar.

https://t.me/infantmilitario/121423
9 MARZO 2020, ESATTAMENTE QUATTRO ANNI FA
Noi non dimentichiamo. (via @ilpresidenteh)

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🇷🇺 IL RUBLO SEMPRE PIÙ RILEVANTE NEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI
La quota del rublo negli accordi economici con i paesi africani è più che raddoppiata negli ultimi due anni. Se nel 2022 il volume era del 21,9%, nel 2023 è stato del 48,1%. Anche il volume degli accordi in rubli con i paesi americani è aumentato in modo significativo, dal 22,7 al 35,1%.

Fonte: Lettera da Mosca / Rossiya Bank

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VERDE (O)SCURO: A SAN CESARIO SI PARLA DI CLIMA
15 Marzo ore 18:30, Società di Mutuo Soccorso fra Lavoratori, via Dante, 23 - San Cesario di Lecce

Incontro con il Prof. Luca Marini dell’università la Sapienza di Roma per riflettere sui meccanismi che determinano l’interesse dei grandi gruppi sull’ambiente.
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Clima, inquinamento, cibo, energia sono argomenti di attualità pieni di interrogativi che gettano ansia anche tra i cittadini più distratti. Per capirne di più l'associazione “Ausapieti aps”, assieme a "Spazi Popolari aps", propone, presso la sede della Società di Mutuo Soccorso fra Lavoratori di San Cesario di Lecce, il 15 marzo alle ore 18:30, una riflessione pubblica dal titolo "Verde (o)scuro - interesse per il clima o interessi sul clima?". Di questo tema, importante per tutti i cittadini di ogni età e ceto, si parlerà con Luca Marini, professore di diritto internazionale all'università La Sapienza di Roma, tra i più noti studiosi di bioetica e biodiritto internazionale e curatore del libro "Ecotruffa- le mani sul clima".
Il libro offre una interessante panoramica sulle dinamiche che sottintendono gli attuali interessi delle grandi organizzazioni finanziarie e economiche sul clima e ci aiuta a capire, in modo chiaro, molti "pezzi del discorso" che spesso vengono tralasciati dal superficiale dibattito sui mass media.
L'incontro condotto da Ilaria Mancino, dell’associazione Ausapieti, è finalizzato a offrire ai cittadini, i pezzi mancanti di un puzzle apparentemente complesso che ci rivela perché i padroni del mondo sono diventati, improvvisamente, ecologisti.

Appuntamento 15 Marzo oer 18:30 presso la sede della Società di Mutuo Soccorso fra Lavoratori via Dante, 23 - San Cesario di Lecce - Info 347 135 2524 - 349 2116942

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ELEZIONI ABRUZZO, ALLE ORE 12.00 AFFLUENZA +2,5% RISPETTO ALLE SCORSE REGIONALI. (Fonte: TPI)

Secondo molti sondaggisti, l'affluenza in aumento potrebbe favorire il ritorno al Governo regionale da parte del PD, anche grazie all'effetto Sardegna e potrebbe essere la seconda bruciante sconfitta per Meloni. Il candidato di centrodestra vinse nel 2019 con un distacco di 20 punti percentuali, ma PD e M5S erano divisi.

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🇻🇦🇺🇦 DMITRO KULEBA, LA RISPOSTA UFFICIALE AL PAPA: "NESSUNA BANDIERA BIANCA".

L'Ucraina respinge l'appello del Papa ad alzare la bandiera bianca:

"La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e prevaliamo. Non alzeremo mai altre bandiere".

(Lo ha riferito Dmitro Kuleba).
🇪🇪 L'ESTONIA VUOLE RISCRIVERE LA STORIA
Il ministero degli esteri dell’Estonia ricorda su X l'ottantesimo anniversario del bombardamento sovietico di Tallinn. Naturalmente, l’occasione è ghiotta per tracciare un parallelismo con quanto avviene oggi in Ucraina:
Oggi, 80 anni fa, Tallinn fu devastata dai bombardamenti di marzo, che durante la notte distrussero un quarto della città. Fino a 300 aerei russi ci bombardarono. I loro obiettivi primari erano quartieri residenziali e monumenti culturali. Il copione russo è lo stesso oggi in Ucraina.
https://twitter.com/MFAestonia/status/1766352612733923695

Non sorprende che l’Estonia, da sempre beneficiario netto dell’UE, cerchi visibilità e soldi cavalcando l’onda russofobica tanto in voga di questi tempi sui mainstream e a Bruxelles. Le affermazioni del ministero degli esteri, tuttavia, meritano alcune precisazioni storiche.

In primo luogo, il bombardamento avvenne non perché i sovietici si svegliarono di luna storta un mattino, ma in quanto era in corso una guerra e Tallinn era occupata dalle truppe naziste. Peraltro, nell'estate del 1941 la città era stata bombardata dalla Luftwaffe. Ma, chissà, magari se lo sono scordati.

Il raid sovietico fu certamente pesante per i civili. Dipingerlo come un'azione dovuta all'intrinseca malvagità russa è, però, segno di malafede. A quell’epoca tutti compivano bombardamenti aerei contro i civili, a cominciare dai tedeschi (17.000 morti in un solo giorno a Belgrado), per continuare con gli angloamericani (un milione di civili uccisi in Giappone, seicentomila in Germania e migliaia in Italia e Francia). Giusto o sbagliato che fosse, questa era la guerra e allora funzionava così.

In ultimo, ci sarebbe da ricordare la questioncina del collaborazionismo coi nazisti: se, da un lato, comprendiamo l'ostilità verso l'occupazione sovietica, dall'altro essa non può giustificare l'appoggio dato alle politiche di sterminio hitleriano. Come puntualizza il World Jewish Congress, l'uccisione dei mille ebrei residenti nel Paese nel 1941 "was largely done through collaborative efforts on the part of the Estonian police". Per non parlare degli estoni implicati nella gestione della rete nazista di campi di concentramento. Ricordiamo anche le migliaia di estoni che si arruolarono nelle SS, formando la Ventesima Divisione Waffengrenadiers.

Insomma, come al solito, la storia è un po' più complicata di come la raccontino i propagandisti.

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