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MONFALCONE: LAVORATORI BENGALESI, ISLAM E FINCANTIERI
Ieri a Monfalcone c’è stata una grande manifestazione di protesta per il mancato rispetto dei diritti dei musulmani. E pensare che persino nel Corano (Sura di Maryam 19, 16-34) è annunciata la nascita di Gesù… eppure a Monfalcone, 30mila abitanti, da un mese la sindaca leghista Annamaria Cisint ha fatto chiudere i due centri di preghiera islamici con ordinanza del Comune. E’ un vecchio conto in sospeso con i musulmani bengalesi, preceduto dalle polemiche sul divieto di balneazione vestite alle donne musulmane, dalle polemiche sul digiuno del Ramadan che metterebbe in crisi mense scolastiche e asili nido (!!!), dalla campagna per liberare le donne dal velo… tutto convergente negli allarmi di radicalizzazione e nelle denunce di caporalato presso i cantieri navali di Fincantieri.
Bisogna sapere che a Monfalcone in 7 anni c’è stato un incremento di 2 mila persone e la quota degli immigrati supera il 30%. Sono circa 9.500, di cui 7.000 residenti bengalesi (con relative famiglie), di cui circa 2000 lavorano nei cantieri navali. Questo genera una serie di problematiche che coinvolgono tutti gli ambiti, da quello sanitario a quello del welfare, dalle scuole alle residenze, alla sicurezza e soprattutto al lavoro. Nessuno di questi immigrati fa parte del popolo dei migranti arrivati dal mare con i barconi o via terra attraverso la rotta balcanica. Sono scelti con i flussi migratori, quelli decisi dall’alto di Confindustria.
E allora parliamo di Fincantieri, multinazionale di proprietà pubblica (Cassa Depositi e Prestiti) leadership nel mercato mondiale. Fincantieri - il cui imperativo è quello di tagliare i costi - possiede e controlla stabilimenti per la produzione di navi sia civili sia militari in diversi paesi (marina degli Stati uniti, Romania, Norvegia, Brasile, Vietnam e Italia con Monfalcone, Marghera, Sestri Ponente e Ancona). Una giungla degli appalti è la fotografia della forza lavoro navalmeccanica perché l’80% del valore di una nave prodotta in Italia è realizzato da ditte esterne, più di 400 negli stabilimenti di Monfalcone e Marghera, con lavori concessi al ribasso e molte ditte “spremute” .
Il lavoro è taglieggiato nei diritti e nel salario ed è, quasi per regola, lavoro migrante che si regge sulla divisione etnica, su gerarchie che segmentano e frammentano. I lavoratori sono migranti interni dal Mezzogiorno, rumeni, croati, ma i bengalesi sono la maggioranza. Quelli che vengono dal Bangladesh ricoprono le mansioni classificate sotto le tre D (dirty, dangerous, demeaning jobs). Dopo vent’anni di presenza, gli immigrati bengalesi continuano a fare lavori pesanti (coibentazione, molatura, verniciatura) in spazi ristretti. Sono preferiti perché piccoli di statura ed esili.
Le donne dei bengalesi non lavorano nei cantieri navali, si occupano dei figli e fanno le badanti o piccole attività artigianali. Ma la sindaca inflessibile vuole liberarle dal velo e denuncia l’invasione della piazza centrale, dopo le 18 di sera, da parte di questo colorato mondo islamico… Insomma c’è davvero da capire cosa vuole la sindaca: chiudere Fincantieri? fuori i bengalesi da Monfalcone? Rimanere umani e rispettare i diritti delle minoranze: altre alternative, direi, non sono date. E sì, magari riorganizzare Fincantieri prima che arrivino i cinesi a fare man bassa… https://imgur.com/a/BUKXjHZ
Forwarded from Giubbe Rosse News - Test channel (GiubbeRosseNewsWPtoTelegram)
‌“IN ARGENTINA I CONTRATTI POTRANNO ESSERE REGOLATI IN BITCOIN. E ANCHE IN SPECIE” – MINISTRO DEGLI ESTERI
Diana Mondino, Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale dell’Argentina, ha dichiarato che un decreto che legalizza l’uso di alcune valute nei contratti e per i pagamenti si potrebbe applicare al Bitcoin. In un post del 21 Dicembre su X (ex Twitter), la Mondino ha affermato che un decreto apparentemente finalizzato alla riforma economica e alla deregolamentazione permetterebbe, a determinate condizioni, l’uso del BTC e di altre criptovalute nel Paese: “Ratifichiamo e confermiamo che in Argentina i contratti possono essere regolati in Bitcoin. E anche in qualsiasi altra criptovaluta”.

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TEL AVIV SI PREPARA ALLA TERZA FASE DELLA GUERRA: FINE ALLE OPERAZIONI DI TERRA A GAZA, PROSECUZIONE DEGLI ATTACCHI AEREI
La terza fase prevede la fine delle operazioni di terra, la smobilitazione delle riserve e il mantenimento degli attacchi aerei, secondo la Israeli Public Broadcasting Corporation. Il comunicato ammette che l’IDF “sta affrontando grandi difficoltà ad avanzare nell’area meridionale della Striscia di Gaza”.

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‌ELON MUSK E GLI USA METTONO LE RISERVE DI LITIO DELL’ARGENTINA NEL MIRINO
Il presidente argentino Javier Milei ha rivelato di aver parlato al telefono con Elon Musk, il quale gli ha riferito del forte interesse suo e del governo degli Stati Uniti per le enormi e in larga parte intatte riserve di litio del paese. Con Milei che si prepara a svendere importanti asset nazionali per ridurre il debito pubblico, gli avvoltoi iniziano a svolazzare sulla carcassa.

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Forwarded from Marco Cosentino (Marco)
AUGURI! 🌺🌺🌺
🔴 LA DISFATTA
Che l'Ucraina avrebbe perso la guerra con la Russia, nonostante il completo appoggio della NATO, era in fondo chiaro sin dal primo momento, a chiunque non avesse la mente ottenebrata dalla propaganda occidentale; dopo quasi due anni, è comunque diventato evidente a tutti - tranne una sparuta pattuglia di decerebrati.
Invece - e nessuno ci avrebbe scommesso - sono bastati poco più di due mesi affinché il conflitto in Palestina evidenziasse la disfatta di Israele e degli USA.
Quest'altra guerra, riaccesasi inaspettatamente - la classica variabile imprevista, che rimescola le carte - era apparentemente destinata a concludersi con l'ennesima, travolgente vittoria dell'esercito israeliano. In realtà, per chi sa osservare le cose, non c'è voluto molto per capire che la partita non sarebbe stata né facile né veloce, per Tel Aviv. In ogni caso, superati di poco i settanta giorni di guerra, si evidenzia addirittura la disfatta. Duplice, perché riguarda non solo Israele, ma gli stessi Stati Uniti.
Anche se il linguaggio pubblico in Israele - a cui non viene detta tutta la verità dai suoi leader, politici e militari - gronda ancora di suprematismo e di determinazione per conseguire la vittoria piena, la realtà (che già era cominciata a filtrare) alla fine erompe. Sia Washington che Tel Aviv hanno di fronte un nemico che non sono in grado di fronteggiare, né sul campo di battaglia né sull'arena internazionale. Le minacce, la deterrenza, si infrangono contro la fermezza delle varie forze della Resistenza. La cui lungimiranza strategica si sta evidenziando sempre più.
Due mesi di massacro aereo non sono serviti a conseguire un solo risultato militare. Le formazioni combattenti palestinesi sono più agguerrite ed efficaci che mai. La rete logistica ed infrastrutturale su cui si basano è pressoché integra. I prigionieri sono saldamente in mano alla resistenza.
E adesso l'IDF si appresta semplicemente a cedere, ad abbandonare il campo di battaglia, da sconfitta. Viene annunciato l'avvio di una 'terza fase', in cui le operazioni di terra cesseranno e si proseguirà soltanto con quelle aeree, mentre si provvederà a creare una 'zona cuscinetto' tra il territorio della Striscia e quello occupato da Israele. Continueranno a bombardare i civili, perché è l'unica cosa che riescano a fare, e che serve - ribadisco: a null'altro - a mascherare l'incapacità di vincere il nemico in combattimento. La stessa creazione di una zona di interposizione è il conclamato passaggio da una fase offensiva ad una difensiva. Israele ripiega, e la Resistenza può proclamare al mondo la sua vittoria. Tutto ciò che resta a Tel Aviv è un marchio d'infamia che non si cancellerà facilmente.
E nello stesso momento, l'alleato di ferro dello stato ebraico, "la più grande potenza del mondo", che lancia una crociata contro la Resistenza yemenita, si ritrova da sola prima ancora che si spenga l'eco delle sue parole: la grande coalizione internazionale si riduce a due sole navi che si aggiungeranno a quelle americane, mentre persino i più fedeli tra gli alleati sgattaiolano via. Colmo dell'umiliazione, Washington è costretta a chiedere segretamente a Teheran di intercedere, per placare gli Houti; e ovviamente il grande nemico iraniano si prende pure la soddisfazione di rispondere picche.
Non c'è che dire, questo 2024 si presenta sotto i migliori auspici...

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🇷🇸 TENSIONI A BELGRADO. SCONFITTA NELLE URNE, L'OPPOSIZIONE CHIEDE NUOVE ELEZIONI
Dopo la sconfitta elettorale di domenica scorsa, la coalizione filo-occidentale "Serbia contro la violenza" ha mobilitaTo migliaia di persone per una grande protesta nelle strade di Belgrado.
La richiesta principale è l’annullamento dei recenti risultati elettorali e l’indizione di nuove elezioni. Tuttavia, il presidente Vucic ha affermato oggi che le prossime elezioni sono previste per il 2027.
I manifestanti stanno ora tentando di fare breccia nell'edificio del Consiglio comunale (Parlamento di Belgrado). Le forze di sicurezza, barricate all'interno, stanno rispondendo con i gas lacrimogeni.
In serata è previsto un discorso alla nazione di Alexander Vucic.

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🇵🇸 GAZA. 80 MORTI NEL CAMPO DI AL-MAGHAZI
Un triplo attacco aereo con tonnellate di esplosivo da parte di aerei israeliani su un'area residenziale nel campo di Al-Maghazi ha lasciato 80 morti e decine di feriti.

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‌STUDIO: I VACCINI CONTRO IL COVID-19 POSSONO POTENZIALMENTE PEGGIORARE IL CANCRO
I vaccini COVID-19 possono innescare cambiamenti genetici nei pazienti oncologici che possono contribuire all’esacerbazione della malattia o a una recidiva dopo la vaccinazione COVID-19, secondo un recente studio sottoposto a peer-review. La revisione di più studi porta gli autori a concludere che alcuni vaccini COVID-19 possono creare un ambiente che predispone alcuni pazienti oncologici, compresi i sopravvissuti, a “progressione, recidiva e/o metastasi del cancro”. La conclusione si basa su due fattori. Il primo è l’ipotesi del cancro, che suggerisce che il cancro sia la conseguenza di diverse mutazioni genetiche. Il secondo sono le “crescenti prove e segnalazioni sulla sicurezza” nel Vaccine Adverse Effects Report System (VAERS), che suggeriscono che alcuni pazienti oncologici che hanno assunto vaccini COVID-19 hanno visto peggiorare le loro condizioni.

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‌BIDEN RICHIAMA ALL’ORDINE LA STAMPA
Il presidente Biden ha criticato la copertura dell’economia statunitense da parte dei media: “Le cose vanno bene, iniziate a parlarne nel modo giusto”. Il “mondo libero”, come la neoaristocrazia occidentale è solita riferirsi a se stessa, non pretende dai suoi sudditi solo la decima per finanziare le sue guerre e i suoi progetti di asservimento delle masse: considera imprescindibile anche l’allineamento ideologico.

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CUCÙ AL POSTO DI GESÙ NELLA RECITA DI NATALE: GENITORI IN RIVOLTA. LA PRESIDE SI DIFENDE: “È STATO UN DISGUIDO”
Gesù trasformato nella parola cucù, per rispettare la diversità religiosa dei bambini. La decisione – come riporta il Gazzettino – è stata presa dalle maestre della scuola elementare De Amicis di Agna, in provincia di Padova per non creare malumori nelle famiglie dei bambini di altre fedi. (Fonte: IlFatto)

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🇷🇺 Il Ministro della difesa Russa Sergey Shoigy: "I soldati della leggendaria 150a divisione Idricskaya-Berlin hanno dato un contributo significativo alla liberazione di Maryinka"
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‌DER SPIEGEL COSTRETTO A RITIRARE UN ARTICOLO SULLA GUERRA A GAZA
Il settimanale tedesco Der Spiegel ha rimosso un articolo originariamente pubblicato il 22 dicembre scorso in cui si affermava che gli attacchi di Tel Aviv all’enclave di Gaza hanno causato molti più danni degli attacchi alleati contro le città tedesche durante la seconda guerra mondiale. Criticato in rete, l’articolo “Israele sta conducendo una delle campagne militari più distruttive della storia, dicono gli esperti”, è ora scomparso dal sito di Der Spiegel. All’indirizzo della pagina si legge ora una nota della redazione in cui si spiega che le informazioni verranno verificate e l’articolo potrà essere ripubblicato, ma in forma modificata.

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🇷🇺 Il Ministro della difesa Russa Sergey Shoigy: "I soldati della leggendaria 150a divisione Idricskaya-Berlin hanno dato un contributo significativo alla liberazione di Maryinka"
Shoigu e Putin hanno dichiarato la presa di Marinka (il termine usato da Mosca è liberazione), la città distrutta vicino al capoluogo Donetsk.
La dichiarazione avviene mentre le forze russe sono già entrate nel territorio del villaggio di Georgivka. (Fonte: Angelo Gambella).

Tra l'altro Shoigu e Putin hanno sottolinato il contributo nella liberazione della città dato della leggendaria 150esima Divisione di Fanteria Meccanizzata Idrovskaya-Berlin, passata alla Storia per aver issato la sua bandiera sul Reichstag di Berlino, Bandiera diventata da allora "Bandiera della Vittoria".

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