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MOMENTO DEL BUON UMORE
🔴 IDF: IL 20% DELLE PERDITE DOVUTE A FUOCO AMICO
Media israeliani: Dall'inizio dell'operazione di terra, 20 vittime a Gaza a causa di fuoco amico e incidenti operativi. 13 persone sono state uccise in sparatorie tra unità diverse dell'IDF. Alcune di loro sono state colpite dal fuoco aereo, altre dal fuoco di carri armati, e altre ancora da soldati di fanteria.
Secondo quanto comunicato, quindi, 20 su 105 caduti ammessi ufficialmente sarebbero vittime di fuoco amico. Una percentuale elevatissima, anche in condizione di conflitto urbano, tanto più che il nemico non è in uniforme.
L'IDF spiega che il numero delle vittime è legato a una serie di ragioni, tra cui l'enorme quantità di forze sul campo, la durata e la natura dei combattimenti, la stanchezza, la mancanza di disciplina operativa, la mancanza di coordinamento tra le forze e altre ragioni.
Va comunque tenuto presente che il numero delle vittime riconosciute è sicuramente inferiore a quello reale. Secondo un giornalista israeliano, dal 7 ottobre potrebbero essere morti oltre 3.000 soldati, quasi 10 volte quelli ammessi. E da un inchiesta di Haaretz risulta che i feriti sono almeno il triplo della cifra ufficiale.

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🇦🇷 ARGENTINA. CON LA FINE DEI TRUST I PREZZI DEGLI ALIMENTI AUMENTANO FINO AL 100%
Lunedì le aziende alimentari e di prodotti di consumo si sono liberate di ciò che restava degli accordi stipulati con Sergio Massa e hanno iniziato a inviare i nuovi listini con gli aumenti.
In media, si stima che i produttori applicheranno aumenti tra il 20 e il 25% sugli articoli che rientravano nei prezzi equi nei supermercati per far corrispondere i valori degli scaffali a quelli che hanno quegli stessi prodotti nei magazzini cinesi o nei negozi self-service, dove i controlli ufficiali non sono mai arrivati.
La scorsa settimana, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati in media dell'8,2%, secondo i dati preliminari di EcoGo. Si tratta del valore più alto nel record della consulenza, che prevede un aumento mensile del 28% nella categoria degli alimenti consumati a casa e del 23% nell'inflazione in generale.
Massa aveva accettato un aumento del 12% dopo il ballottaggio e un altro 8% per la prima settimana di dicembre. Ma nei grossisti e nei negozi self-service, i prezzi sono aumentati tra il 35 e il 50% la scorsa settimana. Gli aumenti più forti, secondo i supermercati, saranno nell'olio, nella pasta, nella farina e nei prodotti da forno. Questi prodotti sono stati sovvenzionati dagli esportatori e dallo Stato, attraverso trust che si sono conclusi la scorsa settimana.
Quindi, da un lato, gli aiuti che i produttori hanno ricevuto saranno trasferiti ai prezzi, oltre ad essere adeguati all'inflazione, perché il loro valore è stato calpestato. I prodotti che erano soggetti a questo regime subiranno aumenti dal 100% al 180%. Gli oli senza trust, a seconda della catena, passeranno da 800 a 2.000 pesos al litro. Il pane lactal sta arrivando con aumenti dell'80%. Anche il riso aumenterà. (Fonte: Clarín)

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🇮🇳🇷🇺 INDIA PAGA GREGGIO RUSSO $84,2 A BARILE
Il prezzo medio del petrolio russo consegnato al principale acquirente, l’India, in ottobre è salito a 84,20 dollari al barile, molto al di sopra del tetto massimo di 60 dollari fissato dalle nazioni del Gruppo dei Sette nel dicembre dello scorso anno, secondo i dati preliminari del governo indiano.
L’India ha pagato a ottobre il prezzo più alti per il petrolio russo da quando è stato imposto il price cap, fornendo una spinta alle entrate di Mosca nonostante gli sforzi delle nazioni occidentali per frenare le entrate del produttore e i finanziamenti per la guerra in Ucraina. (Fonte: The Economic Times)

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AUGUSTO ANTONIO BARBERA È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE.
85 anni, ex Parlamentare del PCI, dal 1976 al 1991, poi PDS e poi DS, anche Ministro nel Governo Ciampi.
Dal 2007 iscritto al Partito Democratico ed eletto nel 2015 giudice costituzionale coi voti del PD. Dall'elezione coi voti del PD risulta "Indipendente". (Fonte: Wiki)

Non crediamo servano commenti.

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🇦🇷 ARGENTINA. CON LA FINE DEGLI ACCORDI I PREZZI DEGLI ALIMENTI AUMENTANO FINO AL 100%
Lunedì le aziende alimentari e di prodotti di consumo si sono liberate degli ultimi stock di prodotto a prezzo calmierato che rimaneva dagli accordi stipulati con Sergio Massa. Nel contempo hanno iniziato a inviare i nuovi listini con gli aumenti di prezzo.
In media, si stima che i produttori applicheranno aumenti tra il 20 e il 25% sugli articoli che rientravano nei prezzi calmierati nei supermercati per far corrispondere i valori degli scaffali a quelli che hanno quegli stessi prodotti nei magazzini cinesi o nei negozi di alimentari, dove i controlli ufficiali non sono mai arrivati.
La scorsa settimana, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati in media dell'8,2%, secondo i dati preliminari di EcoGo. Si tratta del valore più alto nel record della consulenza, che prevede un aumento mensile del 28% nella categoria degli alimenti e del 23% nell'inflazione in generale.
Massa aveva stipulato un accordo coi produttori per permettere un aumento del 12% dopo il ballottaggio e un altro 8% per la prima settimana di dicembre. Ma i grossisti e i negozi di alimentari hanno già aumentato i prezzi dal 35 al 50% la scorsa settimana. Gli aumenti più forti, secondo i supermercati, saranno nell'olio, nella pasta, nella farina e nei prodotti da forno. Questi prodotti erano sovvenzionati dagli esportatori e dallo Stato, attraverso accordi che sono scaduti la scorsa settimana.
I prodotti che erano soggetti a questo regime subiranno aumenti dal 100% al 180%. Gli oli in particolare, scaduto il sussidio, passeranno da 800 a 2.000 pesos al litro. Il pane in cassetta è già aumentato dell'80%.
Si rischia anche una reazione spropositata all’aumento dell’inflazione, con i produttori che approfitteranno sicuramente della situazione per adeguare i prezzi a loro favore. La situazione dovrebbe calmarsi quando l’ondata di consumi preventivi che si è scatenata in questi giorni inevitabilmente si placherà.

Fonte: Clarín

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IL MINISTRO, LA CONCIA, LA SUORA: IL CIRCO DELLA SCUOLA TRADITA.

Sulle recenti iniziative del ministro Valditara circa l'educazione alle relazioni, sulla vicenda relativa ai garanti ma soprattutto sulla natura del progetto, confezionato in seguito all'ondata emotiva scatenata dal barbaro assassinio della giovane Giulia, segnaliamo l'ottimo articolo di Elisabetta Frezza su Renovatio 21.

"Quante volte si è sentito ripetere, a pappagallo" - scrive l'autrice - "che sì, è vero che l’esecutivo «di destra» riproduce, enfatizzandolo, il programma del piddì (guerra, armi, sanità, economia, eccetera eccetera), però alt: almeno sul gender è una garanzia, con la Schlein avremmo già gli ellegibbitì a fare invasione di aula. Un ritornello in bocca a quelli che, fermi alla distinzione destra-sinistra e anti mancini per riflesso pavloviano, dovevano difendere una indifendibile posizione filogovernativa. Ma le cose sono andate un po’ diversamente. Cavalcando un fatto di cronaca nera strumentalizzato all’inverosimile per fini politico-mediatici, il ministro «competente», che già aveva dimostrato in varie circostanze la propria stoffa, è riuscito nell’impresa di andare oltre ogni più rosea aspettativa della sinistra arcobaleno: con mano lestissima ha introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione al pensiero di Gino Cecchettin insieme all’educazione alle relazioni – per dire «basta alla cultura machista e maschilista che ancora inquina il nostro Paese» (cioè il gender al quadrato con testimonial di eccezione) – mettendola sotto la accorta regia di una signora che di maschi se ne intende perché ha sposato un’altra donna e che comunque è coadiuvata da una suora e da un’altra signora a caso. Il tutto, per la modica cifra di quindici milioni di euro".

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🔴🔴🔴 QUELLO CHE KIEV NON HA
Nel corso della guerra, la Russia ha sicuramente commesso innumerevoli errori - sia politici che militari. Ma ha anche saputo imparare, ed ha messo in moto un processo (anche questo politico-militare) che la porterà, entro un decennio, ad essere probabilmente la maggior potenza militare del pianeta, sorpassando gli USA. Del resto, come scrive Pino Arlacchi, "gli imperi declinanti tendono a fare delle guerre inutili, prive di un lucido calcolo dei costi e dei benefici. Avventure che si risolvono in disastri che accelerano anziché rallentare la fase terminale della loro supremazia".
Dal punto di vista strategico, è opinione comune che l'attuale superiorità degli USA sia da attribuire all'aviazione. Ma questa è una valutazione che risente di considerazioni ferme all'epoca della Guerra Fredda, quando avevano 4.468 caccia e 331 bombardieri. Oggi l'aviazione americana conta 1.932 caccia moderni e 140 bombardieri, mentre le forze aerospaziali russe contano più di 4.000 velivoli, oltre il 70% moderni.
In ogni caso, la convinzione nella propria superiorità bellica non solo ha spinto ad infinite avventure, ma ha condizionato pesantemente anche la condotta strategica e tattica nelle guerre affrontate.
Da questo punto di vista, la guerra in Ucraina è non solo paradigmatica, ma anche estremamente rilevante, poiché (anche se si tratta di una proxy war) è un conflitto simmetrico, col maggior antagonista militare della NATO. Ed è in questo conflitto che si è appalesata tutta la debolezza dell'apparato dottrinale dell'Alleanza Atlantica - oltre a quella dei suoi sistemi d'arma.
Sopravvalutando sia i propri mezzi che il proprio approccio tattico, la NATO ha spinto gli ucraini a tentare un'offensiva che si è infranta contro le difese russe, mentre la Russia l'ha utilizzata non solo per distruggere a man bassa i gioielli della tecnologia occidentale, ma soprattutto per macinare il manpower ucraino. Kiev ha avuto a sua disposizione mesi, per sviluppare le sue manovre offensive, ma l'esito è stato disastroso. Quel poco terreno recuperato qui e là, è costato decine di migliaia di uomini e centinaia di mezzi. Ed ora, con l'inverno, è la Russia a muovere all'attacco. E non solo ha già recuperato gran parte dei territori persi durante l'offensiva ucraina, ma si appresta a conquistarne di nuovi.
Più di ogni altra cosa, però, a contare davvero è l'esaurimento dell'esercito ucraino. Zelensky, in una delle sue sparate propagandistiche, ha di recente affermato che le AFU contano su 600.000 combattenti, ma questa cifra più che esagerata appare frutto di fantasia. La realtà è che oggi, mentre è certo che gli USA diminuiranno il loro supporto, e gli europei sono preoccupati che l'onere ricada tutto su di loro, ciò che manca davvero a Kiev non sono né i carri occidentali, né i sistemi di difesa aerea, né tantomeno i cacciabombardieri. Il problema con cui si sta confrontando l'esercito ucraino è che non sa come tamponare l'offensiva russa, che si dispiega quasi lungo l'intero fronte, e per evitare di cedere nei punti di maggiore difficoltà è costretto a spostare brigate indebolendo altri settori. Quel che manca sono assai più i soldati che le armi, e quelli non li avranno né dalla NATO né dagli USA.
Secondo il New York Times, USA e Ucraina svilupperanno una nuova strategia, e il Generale Aguto si recherà a Kiev per elaborarla. Però sembra non esserci consenso tra Washington e Kiev, sul contenuto di questa strategia. Zelensky ed i suoi la vorrebbero offensiva (senza averne le possibilità), nella speranza di tenere aperti i cordoni della borsa occidentale. Mentre la NATO vorrebbe un ripiegamento difensivo, capace di costringere la Russia ad "avviare negoziati significativi alla fine del 2024 o nel 2025". Ancora l'idea di logorare la Russia, quindi, rifiutandosi di riconoscere che la guerra ha logorato soprattutto la NATO - ed ha annientato l'Ucraina. Insomma, la pretesa di ottenere risultati diversi ripetendo sempre la stessa azione.

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Forwarded from Marco Cosentino (Marco)
TROVA LE DIFFERENZE 🌺🌺🌺
Due studi a confronto, uno sugli effetti del covid e l'altro dei vaccini covid sulla salute della funzione riproduttiva maschile. I risultati dei due studi sono analoghi: una temporanea alterazione che rientra nel giro di alcuni mesi. Conclusioni nel caso del covid: "gli effetti sui parametri spermatici e sulla fertilità sottolineano l'importanza di investigare gli effetti a lungo termine". Conclusioni nel caso dei vaccini covid: "il declino della conta spermatica è temporaneo e i nostri risultati confermano la sicurezza dei vaccini e supportano le campagne vaccinali".
Tumori, ondata di casi nel post-pandemia, 395mila stimati nel 2023.
In tre anni, l'incremento è stato infatti di 18.400 diagnosi: erano 376.600 nel 2020 e nel 2023 sono stimate 395.000 nuove diagnosi (208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne). Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2023, è il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito dal colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700). (Fonte: Ansa)

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C’ERA UNA VOLTA IL FRANÇAFRIQUE
di Lukyluke31
C’era una volta la Francia, che possedeva un impero che copriva un quarto del secondo continente più grande del pianeta. Poi arrivò sul posto un agente russo, il defunto Yevgeny Prigozhin, che contribuì a smantellare la versione moderna dell’Africa imperiale francese.

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🇮🇹 MANOVRA, PONTE SULLO STRETTO: 11,6 MILIARDI ENTRO IL 2032, SI COMINCIA CON 607 MILIONI NEL 2024
Il governo conferma lo stanziamento di 11,6 miliardi di euro per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ma tramite un emendamento alla legge di bilancio rimodula i fondi per finanziare l’opera. La proposta di modifica prevede una riduzione degli oneri a carico dello Stato di 2,3 miliardi (su un totale di circa 11,6 miliardi al 2032). Le risorse risparmiate dallo Stato vengono recuperate dal Fondo di sviluppo e coesione: 718 milioni arrivano dalla quota del fondo destinata alle amministrazioni centrali e 1,6 miliardi dalla quota destinata alle Regioni Calabria e Sicilia. (Fonte: Lacnews24)

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🇺🇸🇺🇦 USA, JOHNSON: "DA CASA BIANCA FINORA RISPOSTE INSUFFICIENTI SULL'UCRAINA"
Il portavoce della Camera degli Stati Uniti, Mike Johnson, ha affermato di aver ribadito a Zelensky che il popolo americano è dalla sua parte e contro la "brutale invasione". Ma ha aggiunto di aver chiesto chiarezza alla Casa Bianca su come l'Ucraina può vincere e ha detto che "finora le loro risposte sono state insufficienti". (Fonte: BBC)

Teatro.

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🇩🇪🇲🇱 MALI. ANCHE LA GERMANIA SE NE VA
La Germania ha dichiarato di aver terminato la sua partecipazione alla missione delle Nazioni Unite in Mali, MINUSMA, in un ritiro ordinato dai leader militari del Mali.
"Oggi alle 3:00 (1400:142 GMT) gli ultimi soldati della Bundeswehr hanno lasciato Camp Castor a Gao, in MalI. Questo segna la fine di un dispiegamento all'estero della Bundeswehr dopo quasi esattamente 10 anni", ha detto l'esercito in una dichiarazione oggi, aggiungendo che gli ultimi quattro soldati lasceranno Bamako domenica e che circa 27.500 soldati hanno prestato servizio sotto la MINUSMA.
Le truppe tedesche sono state un pilastro fondamentale della missione MINUSMA da quando Parigi ha ritirato le sue forze dal Mali nel 2022. La missione delle Nazioni Unite in Mali è stata creata nel 2013 per aiutare a stabilizzare il paese mentre combatteva un'insurrezione.
La giunta al potere in Mali, che ha preso il potere nel 2020, a giugno ha chiesto la partenza della missione, nonostante fosse in preda a violenze e altre crisi. (Fonte: TRT World)

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🇺🇳 ONU. ASSEMBLEA GENERALE VOTA A PER CESSATE IL FUOCO. ITALIA ASTENUTA
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza a favore dell’attuazione del cessate il fuoco.

- 10 i voti contrari (Austria, Repubblica Ceca, Guatemala, Israele, Liberia, Micronesia, Papa Nuova Guinea, Paraguay, Stati Uniti)
- 23 gli astenuti, tra cui Italia, Germania, Ungheria, Olanda, Ucraina, Regno Unito
- 153 i voti a favore, tra cui Francia, Spagna, Belgio, Grecia.

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