Giubbe Rosse
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PILLOLE DI ALTRO CINEMA, IL NUOVO APPUNTAMENTO DI RGR A CURA DI MASSIMO SELIS

#01 - TELLING MY SON'S LAND: IL CORAGGIO DI CERCARE LA VERITA'

Cosa vuol dire oggi fare la giornalista freelance in luoghi “difficili”? Cosa significa cercare la verità ad ogni costo? Telling my Son’s Land è un documentario diretto da Ilaria Jovine e Roberto Mariotti che segue da vicino la vita e l’esperienza di una giornalista freelance che per anni ha vissuto e si è occupata di Libia: Nancy Porsia. Non è però un film sulla Libia, ma il diario intimo di una donna, una giornalista, una madre. Un film indipendente e coraggioso.

Telling my Son’s Land è disponibile online sulla piattaforma Zalab View a questo link:
https://www.zalabview.org/movie/telling-my-sons-land/

Tutto il materiale video e fotografico inserito nella puntata è di proprietà di Ilja’Film.

Pillole di altro cinema | Per un nuovo immaginario è un format ideato e condotto da Massimo Selis: regista, produttore, autore.
Uno spazio per raccontare un cinema diverso e la possibilità concreta di costruire un nuovo immaginario.

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🇺🇸 USA. SANDERS SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI
Intervistato dalla CNN, il senatore Bernie Sanders ha affermato che non è possibile negoziare un cessate il fuoco con Hamas, che è un'organizzazione terroristica e che i paesi arabi devono comprendere chiaramente che "Hamas deve essere eliminato". Quello che Israele non ha il diritto di fare, però, ha proseguito Sanders, è uccidere civili e bombardare indiscriminatamente Gaza.
La giornalista gli chiede allora in che modo Israele può distruggere Hamas senza uccidere contemporaneamente anche civili, dal momento che Hamas si annida nella popolazione e si fa scudo di civili. Sanders, a quel punto, risponde che questa è una domanda da rivolgere agli esperti militari e che gli Stati Uniti forniscono ogni anno a Israele 3,8 miliardi, pertanto hanno il diritto di esigere da Israele un diverso approccio militare a Gaza che permetta di combattere Hamas senza fare strage di civili. Rispondendo alla domanda successiva della giornalista, se Sanders approverà il pacchetto da 14,3 miliardi a favore di Israele approvato giorni fa alla Camera e che ora transiterà al senato, Sanders ha lasciato intendere che lo farà, ma porrà quelle condizioni.
Infine, la giornalista ha chiesto a Sanders se concorda con l'affermazione della rappresentante democratica del Michigan, Rashida Tlaib, secondo cui Israele starebbe compiendo un genocidio. Sanders ha schivato la domanda ripetendo che ciò che sta accadendo (il bombardamento della popolazione) deve finire e ha cercato di spostare il discorso su quanto stanno chiedendo in queste ore Trump e i repubblicani, ma ha evitato accuratamente di rispondere sì o no. Ha poi cercato di abbellire il tutto parlando di una soluzione a due stati.
Qui potete guardare il video integrale dell'intervista.

Nella più classica tradizione del progressismo americano almeno dagli anni Novanta in poi, Sanders alza la voce, ma alla fine non ha il coraggio di opporsi con fermezza alla guerra. Non chiede il cessate il fuoco, si guarda bene dal pronunciare la parola "genocidio", non si oppone al finanziamento ad Israele. Non è contrario alla guerra, vorrebbe solo che la guerra non facesse morti. Una posizione contorta e cerchiobottista che conferma, ove ce ne fosse bisogno, che le differenze tra democratici e repubblicani sono più estetiche che essenziali.

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🇮🇱🇵🇸 Il giornalista di Fox News ha riferito in diretta che almeno 20 soldati israeliani sono caduti in un'imboscata e sono rimasti uccisi.

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🌈 L'AUTORE KNOX FA COMING OUT COME UOMO TRANSGENDER DOPO CHE SUA MOGLIE SI È DICHIARATA DONNA TRANS - E LA COPPIA, CHE HA UNA FIGLIA TRANS, ORA VIVE IN UNA RELAZIONE APERTA A QUATTRO CON I LORO AMANTI TRANS (Fonte: Dailymail)

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🇯🇴🇵🇸 GIORDANIA PORTA AIUTI MEDICI A GAZA
"Il nostro impavido personale dell'aeronautica militare ha lanciato a mezzanotte aiuti medici urgenti all'ospedale da campo giordano a Gaza. È nostro dovere aiutare i nostri fratelli e sorelle feriti nella guerra a Gaza. Saremo sempre presenti per i nostri fratelli palestinesi"

Tweet di Abdullah II, re di Giordania

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🇺🇸 SOTTOMARINO USA CLASSE OHIO ARRIVA IN MEDIO ORIENTE
Il CENTCOM statunitense ha annunciato che il 5 novembre 2023 un sottomarino di classe Ohio (SSGN) è arrivato nell'area di responsabilità del Comando Centrale degli Stati Uniti, ossia in Medio Oriente.
Un SSGN di classe Ohio trasporta 154 missili da crociera Tomahawk, ospitati in 22 tubi lanciatori verticali. Ogni tubo può lanciare in successione 7 missili.

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🇮🇷🇺🇸 Droni iraniani sono riusciti ad avvicinarsi alla portaerei USS Dwight D. Eisenhower (CVN 69) e a filmare un video ad alta risoluzione. La Eisenhower ha attraversato da poco il canale di Suez e sta facendo rotta verso il Golfo Persico.

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🇮🇱🇺🇸 Secondo il giornalista della CNN, Fareed Zakaria, i giornalisti al seguito dell'esercito israeliano a Gaza, "come condizione per entrare a Gaza con il supporto aereo dell'IDF, devono sottoporre tutto il materiale e i filmati all'esercito israeliano per la revisione prima della pubblicazione. La CNN ha accettato queste condizioni....". (Fonte: Arif Rafiq)

Informazioni verificate. 😂

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🇵🇸 GAZA - La Francia si è offerta di allestire un ospedale galleggiante per i feriti nella Striscia di Gaza. Una nave della marina francese sarà di stanza al largo delle coste egiziane, dove verranno evacuati i civili feriti negli attacchi. (Fonte: GLZ Radio, Israele)

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🇹🇩🇮🇱🇵🇸 IL CIAD RICHIAMA IL SUO INVIATO DA ISRAELE
Il Ciad afferma di aver richiamato il suo incaricato d’affari e inviato in Israele per consultazioni sulla “violenza mortale senza precedenti nella Striscia di Gaza”.
In una dichiarazione del ministero degli Affari esteri del Paese, il governo ha condannato “la perdita di vite umane di molti civili innocenti” e ha chiesto “un cessate il fuoco che porti a una soluzione duratura alla questione palestinese”.
Nel 1972, il Ciad, un paese a maggioranza musulmana, ha interrotto le sue relazioni diplomatiche con Israele, ma ha successivamente rilanciato i legami nel 2019. Ora è il primo paese africano a richiamare il proprio inviato da Israele dall’inizio della guerra in ottobre.
Finora anche Turchia, Cile, Bahrein, Honduras, Colombia e Giordania hanno ricordato i loro ambasciatori in Israele. (Fonte: Times of Israel)

Un altro mattoncino che si stacca dagli accordi di Abramo.

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L’INFLAZIONE CALA, MA LA “CURA” DELLA BCE C’ENTRA ASSAI POCO
Un ottimo Francesco Lenzi su Il Fatto Quotidiano:

Con il consueto freddo comunicato di martedì scorso l’Istat certifica che l’inflazione è scesa all’1,8% dal 5,3% registrato a settembre, tornata così sotto il famigerato numeretto del 2%. Questo dato di ottobre non arriva certo inaspettato. [...] Non serviva un veggente, bastava guardare la dinamica dei prezzi all’importazione, che nell’ultima rilevazione di agosto registravano un calo annuo del 12,7% e quella dei prezzi alla produzione, che a settembre erano più bassi dello scorso anno del 14,1%.
Le pressioni inflazionistiche alla fonte da mesi sono in continua diminuzione e una volta tolto dal computo annuo l’incremento abnorme registrato dai prezzi a ottobre 2022, un’altra eredità lasciataci dalla approssimativa gestione dello shock energetico fatta dal precedente governo, l’inflazione è tornata dov’era prima. Ovviamente si parla di un calo dell’inflazione, che è la crescita dei prezzi, non del loro valore assoluto, che rimane elevato e che non è stato minimamente compensato da aumenti retributivi: la perdita di potere d’acquisto per chi campa di lavoro sarà strutturale. Le manovre monetarie decise dalla banca centrale sono infatti indirizzate in tal senso.
Come la presidente Christine Lagarde ha affermato più volte, per giustificare i continui rialzi dei tassi, la Bce non può immettere sul mercato più gas, così come non poteva risolvere i problemi logistici e di strozzature di offerta post-pandemia degli inizi dello scorso anno. Quello che ha cercato di fare è stato raffreddare l’attività economica in modo che i consumi potessero adeguarsi alla minore offerta, che gli investimenti rallentassero e che i lavoratori, in una fase di economia debole, rinunciassero a chiedere adeguamenti dei salari. Le imprese hanno approfittato della volatilità dei prezzi alla fonte per far crescere gli utili nominali, conservando o aumentando la profittabilità: in Italia dove il tasso di profitto delle imprese è passato dal 42% del 2020 al 45,1% del 2022, ai lavoratori spetterà pagarne il conto.

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🇺🇦🇺🇸 "CONTINUATE A DARCI SOLDI"
Il presidente ucraino Zelensky ha sollecitato il Congresso USA dicendo: "Se la Russia ucciderà tutti noi, attaccherà i paesi della NATO e voi manderete al fronte i vostri figli e le vostre figlie. E il prezzo sarà più alto". (dal canale Lettera da Mosca)

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Forwarded from La durezza del vivere
L'IMO (organizzazione marittima internazionale, un'agenzia dell'ONU) è preoccupata per la sicurezza dei trasporti marittimi quando si tratta di auto elettriche con batterie agli ioni di litio. Le assicurazioni per i trasporti di questo tipo, intanto, costano una volta e mezza in più.
🇮🇷🇮🇱 Il ministro degli Esteri iraniano: "Il Consiglio di Sicurezza e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica devono disarmare immediatamente le armi nucleari di Israele." (Fonte: Al Jazeera)

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🇪🇬🇮🇱 EGITTO: "LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DEVE AFFRONTARE L'ESTREMISMO DI ISRAELE"
“La richiesta da parte di un ministro israeliano di sganciare una bomba nucleare sulla Striscia di Gaza è la prova della portata della deviazione e dell’estremismo che ha colpito un certo numero di decisori nel governo israeliano.
La comunità internazionale deve affrontare con decisione la retorica della violenza, dell’odio e del razzismo… Il mondo parla di disarmo nucleare e dei suoi pericoli e alcuni hanno sete di ulteriori distruzioni e uccisioni”
. (Fonte: Ministero degli Esteri egiziano)

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🇪🇺 Dopo l'industria, anche nei servizi l'attività economica misurata da S&P PMI nelle principali 3 economie della zona euro scende sotto 50, il che vuol dire contrazione.
Recessione in arrivo. (Francesco Lenzi)

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🇺🇸🇺🇦 WAPO: "I SOSTENITORI DELL'UCRAINA DEVONO RICONSIDERARE LA LORO TEORIA DELLA VITTORIA"
Un anno fa, quando l’Ucraina viveva il suo momento di maggior slancio dopo che aveva sconfitto i russi a Kharkiv e Kherson, il generale Mark A. Milley, allora presidente dei capi di stato maggiore congiunti, suggerì una soluzione negoziata alla guerra. Come Zaluzhny, fece un esplicito paragone con la Prima Guerra Mondiale, sottolineando che all’inizio di quella guerra divenne chiaro che “non era più vincibile, militarmente”. È del tutto possibile che i negoziati fossero a quel punto irrealizzabili, che i russi avrebbero rifiutato qualsiasi dialogo e che sarebbe stato impossibile dissuadere gli ucraini dal tentare una spinta decisiva per riconquistare la parte maggiore del territorio occupato. Ma almeno in pubblico, l’amministrazione Biden non fece nemmeno uno sforzo per provarci.
Dopo che le dichiarazioni esplorative di Milley sono state categoricamente respinte, la Casa Bianca si è impegnata a sostenere la controffensiva dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Come ha sottolineato diplomaticamente Zaluzhny, l’amministrazione degli Stati Uniti non ha sempre agito con decisione. I missili e i carri armati a lungo raggio “erano molto importanti per noi l’anno scorso, ma sono arrivati solo quest’anno”. Che ciò sia dovuto all’inerzia burocratica o allo sforzo del presidente Biden di gestire il rischio di escalation, il risultato è lo stesso: oggi l’Ucraina si trova in condizioni peggiori rispetto allo scorso novembre. Le sue truppe sono esauste e impoverite, le sue scorte di armi si stanno esaurendo e l’opinione pubblica occidentale è oggi più divisa nel fornire ulteriore sostegno. La controffensiva dell'Ucraina avrebbe dovuto sostenere il sostegno politico a Kiev dimostrando che era in grado di riconquistare il territorio perduto. Ora, i sostenitori dell’Ucraina potrebbero essere costretti a sostenere l’argomentazione opposta: che l’Ucraina non sta riconquistando territorio sostanziale e che sono necessari aiuti a tempo indeterminato per prevenire una sconfitta devastante.
La finestra per una soluzione negoziata favorevole all’Ucraina – se mai ce n’ stata una– si è sicuramente chiusa, poiché la Russia vede oggi un campo di battaglia tecnologicamente in stallo in cui ha un vantaggio a lungo termine in termini di uomini. […] Una vittoria russa in Ucraina sarebbe un duro colpo per gli interessi degli Stati Uniti, ma non abbastanza terribile da rischiare una guerra nucleare. [...] A mano a mano che la controffensiva si esaurisce, i sostenitori dell’Ucraina dovranno riconsiderare il loro approccio politico. Non basterà più semplicemente deridere o accondiscendere agli scettici. Non sono loro il problema; il problema è la strategia. (Fonte: Washington Post)

Un'articolata perifrasi per dire, in sostanza, che è bene iniziare a convincersi che l'Ucraina ha perso la guerra e che rimandare i negoziati finirà unicamente per favorire la Russia. Se lo scrive il Washington Post, c'è da augurarsi che presto anche la narrativa degli "esperti" che popolano i talk show nostrani inizi a cambiare. Di solito, ci mettono qualche giorno. O qualche ora.

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ALMENO 36 I GIORNALISTI UCCISI DALL’INIZIO DELLA GUERRA
Almeno 36 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi dallo scoppio della guerra israeliana a Gaza, ha affermato il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ).
In una dichiarazione resa oggi, il sindacato per la libertà di stampa con sede a New York ha affermato che tra le vittime ci sono 31 giornalisti palestinesi, quattro israeliani e un libanese.
“La guerra tra Israele e Gaza è diventata il periodo di quattro settimane più mortale per i giornalisti che si occupano del conflitto da quando il CPJ ha iniziato a documentare le vittime dei giornalisti nel 1992”, ha aggiunto. (Fonte: TRT World)

Coincidenza? Ognuno tiri le proprie conclusioni.

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