🇮🇹 MES, MELONI: “STUPIDO RATIFICARE IL MES SE NON NELLA LOGICA DEL PACCHETTO“
Per Meloni non ha senso ratificare il Mes senza conoscere il nuovo Patto di stabilità.
Per di più il «Mes è uno stigma, uno strumento che rischia di bloccare le risorse che invece potrebbero essere utilizzate». Anche se l'Italia ratificasse la riforma del trattato, «siamo consapevoli che il Mes non verrebbe richiesto da nessuno?». E, precisa la leader di Fdi, non «intendo dall’Italia, per cui almeno finché ci sono io al Governo non c’è possibilità, ma neanche dagli altri Paesi». Ne è un esempio il fatto che quanto è stato attivato il Mes sanitario, che per giunta aveva garanzie meno stringenti, «nessuno ha preso quei soldi perché il Mes è uno stigma» ribadisce Meloni. (Fonte: MilanoFinanza)
Dal pacchetto al pacco è un attimo. Ma la sensazione è che ci possa essere l'imboscata in Parlamento dai centristi, che potrebbe andare bene un po' a tutti, a chi per attuare la questione, a chi per dichiarasi contrario. La vera incognita ? Cosa faranno i 5s (teoricamente contrari ma...)? Probabilmente, dipenderanno da loro i numeri in Parlamento.
E potrebbe essere che ancora una volta verrà dato un calcio al barattolo. Ma per quanto?
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Per Meloni non ha senso ratificare il Mes senza conoscere il nuovo Patto di stabilità.
Per di più il «Mes è uno stigma, uno strumento che rischia di bloccare le risorse che invece potrebbero essere utilizzate». Anche se l'Italia ratificasse la riforma del trattato, «siamo consapevoli che il Mes non verrebbe richiesto da nessuno?». E, precisa la leader di Fdi, non «intendo dall’Italia, per cui almeno finché ci sono io al Governo non c’è possibilità, ma neanche dagli altri Paesi». Ne è un esempio il fatto che quanto è stato attivato il Mes sanitario, che per giunta aveva garanzie meno stringenti, «nessuno ha preso quei soldi perché il Mes è uno stigma» ribadisce Meloni. (Fonte: MilanoFinanza)
Dal pacchetto al pacco è un attimo. Ma la sensazione è che ci possa essere l'imboscata in Parlamento dai centristi, che potrebbe andare bene un po' a tutti, a chi per attuare la questione, a chi per dichiarasi contrario. La vera incognita ? Cosa faranno i 5s (teoricamente contrari ma...)? Probabilmente, dipenderanno da loro i numeri in Parlamento.
E potrebbe essere che ancora una volta verrà dato un calcio al barattolo. Ma per quanto?
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MF Milano Finanza
Ue, Meloni: non ha senso ratificare il Mes senza conoscere il nuovo Patto di stabilità - MilanoFinanza News
Il nuovo Meccanismo di Stabilità non verrebbe usato secondo la premier perché è uno stigma e bloccherebbe così delle risorse
🇺🇦 AGGIORNAMENTO NOTIZIE CONTROOFFENSIVA UCRAINA ZAPORIZHIA NOTTE 10 GIUGNO
Molto e niente è successo al fronte. Ci sono stati combattimenti intensi per tutto il giorno, ma nessun progresso per l'esercito ucraino. Per contro, il 291° reggimento dell'esercito russo, che ha tenuto la parte più colpita del fronte, ha riconquistato quanto perso ieri davanti a Robotino. Diversi attacchi sono stati condotti dalle forze ucraine sia ieri che durante la notte, senza alcun risultato.
Le perdite sono difficili da stimare, ma il Ministero della Difesa russo parla di 35 carri armati e 30 veicoli corazzati. Un video conferma che almeno 6 carri armati (5 carri armati tedeschi Leopard 2A6/A4 e 1 carro armato ceco T-72M1), 6 veicoli da combattimento di fanteria (americano M2A2 Bradley ODS-SA) e 5 veicoli corazzati (3 americani MRAP M1224 MaxxPro, 1 corazzato da trasporto truppe olandese YPR-765 e 1 auto blindata VAB francese) sono andati distrutti.
Secondo diverse fonti, l'Ucraina ha il triplo del numero di veicoli corazzati disponibili per attaccare ancora domani. È come una brigata, con 50 carri armati e altri 100 veicoli corazzati. Vedremo cosa succederà. (Fonte: Mikael Valtersson)
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Molto e niente è successo al fronte. Ci sono stati combattimenti intensi per tutto il giorno, ma nessun progresso per l'esercito ucraino. Per contro, il 291° reggimento dell'esercito russo, che ha tenuto la parte più colpita del fronte, ha riconquistato quanto perso ieri davanti a Robotino. Diversi attacchi sono stati condotti dalle forze ucraine sia ieri che durante la notte, senza alcun risultato.
Le perdite sono difficili da stimare, ma il Ministero della Difesa russo parla di 35 carri armati e 30 veicoli corazzati. Un video conferma che almeno 6 carri armati (5 carri armati tedeschi Leopard 2A6/A4 e 1 carro armato ceco T-72M1), 6 veicoli da combattimento di fanteria (americano M2A2 Bradley ODS-SA) e 5 veicoli corazzati (3 americani MRAP M1224 MaxxPro, 1 corazzato da trasporto truppe olandese YPR-765 e 1 auto blindata VAB francese) sono andati distrutti.
Secondo diverse fonti, l'Ucraina ha il triplo del numero di veicoli corazzati disponibili per attaccare ancora domani. È come una brigata, con 50 carri armati e altri 100 veicoli corazzati. Vedremo cosa succederà. (Fonte: Mikael Valtersson)
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🇳🇴 NORVEGIA. ISTITUTO SISMICO HA REGISTRATO UN SEGNALE IN CORRISPONDENZA DEL CEDIMENTO DELLA DIGA DI NOVA KAKHOVKA
Il Norwegian Seismic Array (NORSAR) ha dichiarato di aver registrato segnali sismici che indicano un'esplosione alla diga della centrale idroelettrica di Kakhovka (HPP) in corrispondenza del cedimento avvenuto nelle prime ore del 6 giugno:
"I dati delle stazioni sismiche regionali mostrano segnali chiari martedì 6 giugno alle 2:54 ora locale (01:54 in Norvegia). L'ora e il luogo (coordinate: 46.7776, 33.37) coincidono con i resoconti dei media sul crollo della diga di Kakhovka. I segnali indicano che c'è stata un'esplosione.
La stima della magnitudo è compresa tra 1 e 2.
La figura sottostante mostra i segnali provenienti dalla matrice sismica della Bucovina (BURAR), una stazione che si trova a circa 620 km dalla diga.
AGGIORNAMENTO:
Sulla base di una nuova analisi, abbiamo anche osservato segnali deboli di un precedente evento sismico avvenuto alle 02:35 circa (ora locale in Ucraina) provenienti dalla direzione della diga di Kakhovka". (Fonte: Jordskjelv)
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Il Norwegian Seismic Array (NORSAR) ha dichiarato di aver registrato segnali sismici che indicano un'esplosione alla diga della centrale idroelettrica di Kakhovka (HPP) in corrispondenza del cedimento avvenuto nelle prime ore del 6 giugno:
"I dati delle stazioni sismiche regionali mostrano segnali chiari martedì 6 giugno alle 2:54 ora locale (01:54 in Norvegia). L'ora e il luogo (coordinate: 46.7776, 33.37) coincidono con i resoconti dei media sul crollo della diga di Kakhovka. I segnali indicano che c'è stata un'esplosione.
La stima della magnitudo è compresa tra 1 e 2.
La figura sottostante mostra i segnali provenienti dalla matrice sismica della Bucovina (BURAR), una stazione che si trova a circa 620 km dalla diga.
AGGIORNAMENTO:
Sulla base di una nuova analisi, abbiamo anche osservato segnali deboli di un precedente evento sismico avvenuto alle 02:35 circa (ora locale in Ucraina) provenienti dalla direzione della diga di Kakhovka". (Fonte: Jordskjelv)
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🇮🇹 PIACENZA, PROCURA VERSO LA PARALISI AMMINISTRATIVA. MIGLIAIA DI FASCICOLI PER POCHISSIMO PERSONALE
«Stiamo andando incontro alla paralisi che diventerà sempre più concreta con l’avvicinarsi delle ferie estive e che ci costringerà alla chiusura di alcuni uffici (come già accaduto l'anno scorso, nda). Non si è più in grado di lavorare per la mancanza di personale amministrativo, ora più che dimezzato e quello rimasto è sfinito. Non so più cosa fare». E’ un vero e proprio grido di dolore quello lanciato dal procuratore Grazia Pradella nell’ambito del consiglio giudiziario che si è svolto a Piacenza nella mattina del 9 giugno. Pradella da sempre in prima linea per far funzionare la macchina giustizia al meglio aveva denunciato le gravi criticità più volte.
Il problema è arci noto: pool di magistrati che lavorano migliaia di fascicoli e per contro pochissimo personale amministrativo che li gestisce e che manda avanti gli uffici. A tamponare minimamente la situazione ci stanno pensando alcuni pensionati delle forze dell’ordine che volontariamente e per qualche giorno alla settimana prestano la loro opera in via del Consiglio, ma ovviamente non è per nulla sufficiente, anzi. Su una pianta organica di trenta persone – che c’era quando arrivò Pradella nel 2020 – ora sono presenti 14 lavoratori ai quali ne vanno tolti 5 per svariati motivi a fronte, come detto, di carichi di lavoro enormi per i magistrati, lo stesso procuratore ha deciso da tempo di coprire il turno e di gestire lei stessa centinaia di fascicoli. Tra qualche giorno in procura presterà servizio un ispettore della polizia penitenziaria per due volte a settimana fino a fine luglio, e poi? (Fonte: Il Piacenza, segnalato da Dr. Barbieri)
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«Stiamo andando incontro alla paralisi che diventerà sempre più concreta con l’avvicinarsi delle ferie estive e che ci costringerà alla chiusura di alcuni uffici (come già accaduto l'anno scorso, nda). Non si è più in grado di lavorare per la mancanza di personale amministrativo, ora più che dimezzato e quello rimasto è sfinito. Non so più cosa fare». E’ un vero e proprio grido di dolore quello lanciato dal procuratore Grazia Pradella nell’ambito del consiglio giudiziario che si è svolto a Piacenza nella mattina del 9 giugno. Pradella da sempre in prima linea per far funzionare la macchina giustizia al meglio aveva denunciato le gravi criticità più volte.
Il problema è arci noto: pool di magistrati che lavorano migliaia di fascicoli e per contro pochissimo personale amministrativo che li gestisce e che manda avanti gli uffici. A tamponare minimamente la situazione ci stanno pensando alcuni pensionati delle forze dell’ordine che volontariamente e per qualche giorno alla settimana prestano la loro opera in via del Consiglio, ma ovviamente non è per nulla sufficiente, anzi. Su una pianta organica di trenta persone – che c’era quando arrivò Pradella nel 2020 – ora sono presenti 14 lavoratori ai quali ne vanno tolti 5 per svariati motivi a fronte, come detto, di carichi di lavoro enormi per i magistrati, lo stesso procuratore ha deciso da tempo di coprire il turno e di gestire lei stessa centinaia di fascicoli. Tra qualche giorno in procura presterà servizio un ispettore della polizia penitenziaria per due volte a settimana fino a fine luglio, e poi? (Fonte: Il Piacenza, segnalato da Dr. Barbieri)
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IlPiacenza
Il grido di dolore del procuratore: «Presto la paralisi e uffici chiusi»
Procura senza personale amministrativo, migliaia di fascicoli lavorati dai magistrati non trovano “le mani” che li dovrebbero gestire. A rischio il diritto di difesa. A Piacenza una seduta del consiglio giudiziario
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🇮🇹 MES, MELONI: “STUPIDO RATIFICARE IL MES SE NON NELLA LOGICA DEL PACCHETTO“ Per Meloni non ha senso ratificare il Mes senza conoscere il nuovo Patto di stabilità. Per di più il «Mes è uno stigma, uno strumento che rischia di bloccare le risorse che invece…
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ZUCKERBERG SI SCUSA PER LA CENSURA: "SUL COVID LA SCIENZA AVEVA TORTO". MA LA CENSURA CONTINUA: "NOI SIAMO PRATICI, CI DOMANDIAMO SE UN'INFORMAZIONE DANNEGGIA LE PERSONE O NO". (Fonte: LaVerità)
Se ci pensate non ha nemmeno torto: se non vi beccate la miocardite state danneggiando il fatturato di coloro che lavorano nelle onoranze funebri.
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ZUCKERBERG SI SCUSA PER LA CENSURA: "SUL COVID LA SCIENZA AVEVA TORTO". MA LA CENSURA CONTINUA: "NOI SIAMO PRATICI, CI DOMANDIAMO SE UN'INFORMAZIONE DANNEGGIA LE PERSONE O NO". (Fonte: LaVerità) Se ci pensate non ha nemmeno torto: se non vi beccate la miocardite…
ALCUNE RIFLESSIONI SULL'"AMMISSIONE" DI ZUCKERBERG
Quello che Zuckerberg vi sta dicendo, naturalmente tra le righe, è che è stato costretto dal governo ad agire in quel modo. Sia chiaro, la nostra non vuol essere in alcun modo una sua difesa d'ufficio. Non nutriamo la minima simpatia per il personaggio e chi ci segue sa che è così. Ma i fatti sono fatti.
La vicenda TwitterFiles ha evidenziato con chiarezza cristallina che decine di agenzie governative, dall'FBI alla CIA, erano presenti a ogni riunione del board con il preciso obiettivo di fare pressione sulla direzione per censurare determinate notizie, oscurare determinati account, veicolare narrative decise dal governo: dall'efficacia dei lockdown e dei vaccini, alla regolarità delle elezioni presidenziali 2020, al Russiagate, passando per il climate change. In situazioni normali, una piattaforma social non ha alcun interesse a bannare o oscurare account e lo fa, di solito, in casi veramente estremi e indifendibili. Questo per il semplice motivo che bannare significa fatalmente perdere un utente e rischiare di vederlo migrare verso piattaforme e servizi concorrenti (come di fatto è accaduto). Se poi quell'utente si chiama Donald Trump, è praticamente certo che a migrare saranno milioni di utenti, con tutto ciò che questo comporta sul piano finanziario.
Dunque, se Facebook, Twitter, YouTube hanno censurato in modo aggressivo ed estensivo, ciò è accaduto perché il governo e il Congresso le hanno letteralmente minacciate: o vi adeguate o aggiorniamo la famosa Section 230, la norma che esenta siti internet e piattaforme social dalla responsabilità per ciò che viene postato dagli utenti. Il che significa, di fatto, che verrebbero equiparate a un qualsiasi editore. Lo stesso è capitato poche settimane fa a Elon Musk in Turchia: il governo gli ha chiesto di rimuovere determinati tweet. L'alternativa era che il governo avrebbe chiuso completamente la piattaforma.
Questo va detto per amore di verità, indipendentemente da ciò che possiamo pensare dei vari Zuckerberg, Dorsey, Musk e compagnia al seguito. È il governo che dà le carte, non le piattaforme social. Zuckerberg vi vende un prodotto: più siete a comprarglielo, più lui è felice. Lui pensa a fare soldi, come qualsiasi altro uomo d'affari.
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Quello che Zuckerberg vi sta dicendo, naturalmente tra le righe, è che è stato costretto dal governo ad agire in quel modo. Sia chiaro, la nostra non vuol essere in alcun modo una sua difesa d'ufficio. Non nutriamo la minima simpatia per il personaggio e chi ci segue sa che è così. Ma i fatti sono fatti.
La vicenda TwitterFiles ha evidenziato con chiarezza cristallina che decine di agenzie governative, dall'FBI alla CIA, erano presenti a ogni riunione del board con il preciso obiettivo di fare pressione sulla direzione per censurare determinate notizie, oscurare determinati account, veicolare narrative decise dal governo: dall'efficacia dei lockdown e dei vaccini, alla regolarità delle elezioni presidenziali 2020, al Russiagate, passando per il climate change. In situazioni normali, una piattaforma social non ha alcun interesse a bannare o oscurare account e lo fa, di solito, in casi veramente estremi e indifendibili. Questo per il semplice motivo che bannare significa fatalmente perdere un utente e rischiare di vederlo migrare verso piattaforme e servizi concorrenti (come di fatto è accaduto). Se poi quell'utente si chiama Donald Trump, è praticamente certo che a migrare saranno milioni di utenti, con tutto ciò che questo comporta sul piano finanziario.
Dunque, se Facebook, Twitter, YouTube hanno censurato in modo aggressivo ed estensivo, ciò è accaduto perché il governo e il Congresso le hanno letteralmente minacciate: o vi adeguate o aggiorniamo la famosa Section 230, la norma che esenta siti internet e piattaforme social dalla responsabilità per ciò che viene postato dagli utenti. Il che significa, di fatto, che verrebbero equiparate a un qualsiasi editore. Lo stesso è capitato poche settimane fa a Elon Musk in Turchia: il governo gli ha chiesto di rimuovere determinati tweet. L'alternativa era che il governo avrebbe chiuso completamente la piattaforma.
Questo va detto per amore di verità, indipendentemente da ciò che possiamo pensare dei vari Zuckerberg, Dorsey, Musk e compagnia al seguito. È il governo che dà le carte, non le piattaforme social. Zuckerberg vi vende un prodotto: più siete a comprarglielo, più lui è felice. Lui pensa a fare soldi, come qualsiasi altro uomo d'affari.
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Forwarded from Vento dell'Est ⚡️
🇵🇱🇺🇦Il giornale polacco Wyborcza scrive che nella regione di Breslavia è stato derubato un treno con munizioni destinate all'Ucraina.
I ladri hanno sottratto 4 casse di proiettili a frammentazione ad alto potenziale esplosivo da 155 mm da una stazione ferroviaria.
Il treno era sorvegliato dai soldati della Nato, ma i ladri in qualche modo hanno aggirato la sorveglianza e hanno aperto un vagone.
I sospettati del furto sono già stati arrestati. Erano tre uomini di 26, 34 e 39 anni.
I ladri hanno sottratto 4 casse di proiettili a frammentazione ad alto potenziale esplosivo da 155 mm da una stazione ferroviaria.
Il treno era sorvegliato dai soldati della Nato, ma i ladri in qualche modo hanno aggirato la sorveglianza e hanno aperto un vagone.
I sospettati del furto sono già stati arrestati. Erano tre uomini di 26, 34 e 39 anni.
Forwarded from Giuseppe Masala Chili 🌶
Il Principe ereditario saudita Mohamed bin Salman umilia il segretario di stato USA Blinken durante la sua visita a Ryhad. Alle spalle delle foto ufficiali non c'è la bandiera americana, manco una bandierina piccola piccola. Una umiliazione anche simbolica.
🇮🇹 PRODI: "SURREALE RICATTARE L'UE COL MES"
Il governo italiano di centrodestra sfida l'Europa sul tema del Mes. "Quello che sta avvenendo sul Mes è una cosa surreale", è netto Prodi, "perché è una scommessa a perdita zero: se non lo vogliamo usare, non lo usiamo. Viene usato per un ricattino, ma un ricatto di un paese da solo contro 26 non funzionerà mai, perché non crei l'atmosfera per contrattare. Ma c'è quest'idea di far vedere al proprio popolo che si hanno i muscoli per resistere. E questo piace alla destra, anche se non può finir bene, perché gli altri non possono accettare il ricatto di un paese solo". (Fonte: Repubblica)
"I ricatti non si fanno e, se si fanno, non funzionano". Argomentazioni da terza elementare (peraltro sbagliate). Lo ZTL non conosce il resto della società. Quando prova ad andare oltre se stesso, banalizza la complessità e si illude in questo modo di raggiungere i più.
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Il governo italiano di centrodestra sfida l'Europa sul tema del Mes. "Quello che sta avvenendo sul Mes è una cosa surreale", è netto Prodi, "perché è una scommessa a perdita zero: se non lo vogliamo usare, non lo usiamo. Viene usato per un ricattino, ma un ricatto di un paese da solo contro 26 non funzionerà mai, perché non crei l'atmosfera per contrattare. Ma c'è quest'idea di far vedere al proprio popolo che si hanno i muscoli per resistere. E questo piace alla destra, anche se non può finir bene, perché gli altri non possono accettare il ricatto di un paese solo". (Fonte: Repubblica)
"I ricatti non si fanno e, se si fanno, non funzionano". Argomentazioni da terza elementare (peraltro sbagliate). Lo ZTL non conosce il resto della società. Quando prova ad andare oltre se stesso, banalizza la complessità e si illude in questo modo di raggiungere i più.
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la Repubblica
Prodi: "Surreale ricattare l’Ue col Mes, ma alla destra piace mostrare i muscoli. Con le nomine Rai ora c'è un nido di Vespe"
Con Francesco Bei sul palco di Repubblica delle Idee. "Governo autoritario? Anche di più. La destra si afferma in Europa con due paure, le tasse e …
🇺🇸 USA. PROBLEMI PER LE BANCHE REGIONALI NON SONO FINITI. FALLIRANNO ALTRE BANCHE
Il mercato azionario sta diventando più ottimista riguardo alle banche regionali statunitensi, ma gli istituti di credito devono ancora affrontare forti pressioni.
Una "contrazione del credito è inevitabilmente in arrivo", ha detto l'amministratore delegato di Soros Fund Management Dawn Fitzpatrick alla conferenza Bloomberg Invest di questa settimana, aggiungendo che altre banche falliranno perché "ci sono più problemi sotto la superficie".
Un'ulteriore fonte di problemi per il settore saranno gli immobili commerciali, un'area in cui negli ultimi anni le banche più piccole e regionali si erano notevolmente rafforzate.
Lavorare da casa ha ridotto il valore degli uffici e quasi 1,5 trilioni di dollari di debiti per proprietà commerciali devono essere rimborsati entro la fine del 2025. Nel frattempo, l'aumento dei tassi di interesse ha reso molte proprietà meno prestigiose.
"Le banche statunitensi sono diventate molto più vulnerabili al calo dei prezzi degli immobili commerciali", ha scritto Torsten Slok, capo economista di Apollo Global Management Inc., in una e-mail ai clienti questa settimana.
Il risultato è che 700 banche statunitensi ora superano il limite sulla concentrazione dei prestiti immobiliari commerciali previsto dalle linee guida della Federal Deposit Insurance Corp. del 2006. Due anni fa, erano meno della metà. Alla fine di marzo c'erano circa 4.700 banche statunitensi assicurate dalla FDIC. (Fonte: Bloomberg)
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Il mercato azionario sta diventando più ottimista riguardo alle banche regionali statunitensi, ma gli istituti di credito devono ancora affrontare forti pressioni.
Una "contrazione del credito è inevitabilmente in arrivo", ha detto l'amministratore delegato di Soros Fund Management Dawn Fitzpatrick alla conferenza Bloomberg Invest di questa settimana, aggiungendo che altre banche falliranno perché "ci sono più problemi sotto la superficie".
Un'ulteriore fonte di problemi per il settore saranno gli immobili commerciali, un'area in cui negli ultimi anni le banche più piccole e regionali si erano notevolmente rafforzate.
Lavorare da casa ha ridotto il valore degli uffici e quasi 1,5 trilioni di dollari di debiti per proprietà commerciali devono essere rimborsati entro la fine del 2025. Nel frattempo, l'aumento dei tassi di interesse ha reso molte proprietà meno prestigiose.
"Le banche statunitensi sono diventate molto più vulnerabili al calo dei prezzi degli immobili commerciali", ha scritto Torsten Slok, capo economista di Apollo Global Management Inc., in una e-mail ai clienti questa settimana.
Il risultato è che 700 banche statunitensi ora superano il limite sulla concentrazione dei prestiti immobiliari commerciali previsto dalle linee guida della Federal Deposit Insurance Corp. del 2006. Due anni fa, erano meno della metà. Alla fine di marzo c'erano circa 4.700 banche statunitensi assicurate dalla FDIC. (Fonte: Bloomberg)
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Bloomberg.com
There’s More Trouble Coming for Regional Banks
The stock market is growing more sanguine about US regional banks, but the lenders still face serious pressure.
🇺🇦 UCRAINA, AGGIORNAMENTO - L'esercito russo si è ritirato su posizioni più arretrate rispetto a Neschukne e nei dintorni di Novodonteske, sul fronte di Zaporizie dove l'esercito ucraino continua la sua programmata controffensiva.
Altre fonti russe confermano di aver perso Neschukne che dunque passa sotto il controllo ucraino per la seconda volta durante le operazioni in corso. È l'unico villaggio di cui è accertata la riconquista da parte ucraina. (Fonte: Angelo Gambella)
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Altre fonti russe confermano di aver perso Neschukne che dunque passa sotto il controllo ucraino per la seconda volta durante le operazioni in corso. È l'unico villaggio di cui è accertata la riconquista da parte ucraina. (Fonte: Angelo Gambella)
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🇩🇿🇷🇺 IL PRESIDENTE ALGERINO SARÀ IN RUSSIA DAL 14 AL 16 GIUGNO
Il Presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune effettuerà una visita di Stato in Russia dal 14 al 16 giugno 2023 allo scopo di rafforzare il partenariato strategico tra Algeri e Mosca, ha appreso Le Jeune Indépendant questo giovedì 8 giugno da una fonte responsabile russa.
Il Capo dello Stato, che sarà accompagnato da una folta delegazione ministeriale, dovrà partecipare al forum economico che si terrà a San Pietroburgo il 16 giugno, ha detto lo stesso funzionario in visita ad Algeri all'interno di una delegazione di uomini d'affari.
Questa delegazione, che ha incontrato uomini d'affari algerini presso l'hotel Sofitel di Algeri, è ad Algeri dal 6 all'8 giugno. Il forum di San Pietroburgo, che si terrà dal 14 al 17 giugno, riunirà più di 1.700 partecipanti, inclusi imprenditori internazionali di 33 paesi.
La presenza di Tebboune arriva dopo l'elezione dell'Algeria al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che darà un peso significativo al ruolo dell'Algeria poiché durante questo evento si attendono sollecitazioni da tutte le parti.
Durante questa visita, Tebboune dovrebbe avere colloqui faccia a faccia con il suo omologo russo Vladimir Putin, che saranno estesi alle delegazioni di entrambi i paesi.
Le due delegazioni dovranno rinnovare l'accordo di “partenariato strategico profondo”, che dovrebbe fissare nuove pietre miliari nelle relazioni tra Algeri e Mosca, in particolare in campo economico e scientifico.
Le due delegazioni dovranno anche discutere questioni internazionali, in particolare la situazione in Medio Oriente, nella regione del Sahel e la cooperazione sul mercato dell'energia nel quadro dell'OPEC+.
La Russia è uno dei paesi che sostengono l'adesione dell'Algeria ai BRICS. Secondo l'ambasciatore russo ad Algeri Valerian Shuvaev, Mosca è favorevole, "così come gli altri Paesi membri", all'Algeria, una delle grandi potenze africane, "entrando a far parte di questo club di economie emergenti formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. (Fonte: Le Jeune Indépendant)
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Il Presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune effettuerà una visita di Stato in Russia dal 14 al 16 giugno 2023 allo scopo di rafforzare il partenariato strategico tra Algeri e Mosca, ha appreso Le Jeune Indépendant questo giovedì 8 giugno da una fonte responsabile russa.
Il Capo dello Stato, che sarà accompagnato da una folta delegazione ministeriale, dovrà partecipare al forum economico che si terrà a San Pietroburgo il 16 giugno, ha detto lo stesso funzionario in visita ad Algeri all'interno di una delegazione di uomini d'affari.
Questa delegazione, che ha incontrato uomini d'affari algerini presso l'hotel Sofitel di Algeri, è ad Algeri dal 6 all'8 giugno. Il forum di San Pietroburgo, che si terrà dal 14 al 17 giugno, riunirà più di 1.700 partecipanti, inclusi imprenditori internazionali di 33 paesi.
La presenza di Tebboune arriva dopo l'elezione dell'Algeria al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che darà un peso significativo al ruolo dell'Algeria poiché durante questo evento si attendono sollecitazioni da tutte le parti.
Durante questa visita, Tebboune dovrebbe avere colloqui faccia a faccia con il suo omologo russo Vladimir Putin, che saranno estesi alle delegazioni di entrambi i paesi.
Le due delegazioni dovranno rinnovare l'accordo di “partenariato strategico profondo”, che dovrebbe fissare nuove pietre miliari nelle relazioni tra Algeri e Mosca, in particolare in campo economico e scientifico.
Le due delegazioni dovranno anche discutere questioni internazionali, in particolare la situazione in Medio Oriente, nella regione del Sahel e la cooperazione sul mercato dell'energia nel quadro dell'OPEC+.
La Russia è uno dei paesi che sostengono l'adesione dell'Algeria ai BRICS. Secondo l'ambasciatore russo ad Algeri Valerian Shuvaev, Mosca è favorevole, "così come gli altri Paesi membri", all'Algeria, una delle grandi potenze africane, "entrando a far parte di questo club di economie emergenti formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. (Fonte: Le Jeune Indépendant)
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Le Jeune Indépendant
Tebboune en visite en Russie du 14 au 16 juin – Le Jeune Indépendant
Le président de la république Abdelmadjid Tebboune effectuera une visite d’Etat en Russie du 14 au 16 juin 2023 destinée à renforcer le partenariat stratégique entre Alger et Moscou, a appris le Jeune Indépendant ce jeudi 8 juin de source responsable russe.…
🇮🇹 RACCOLTA RALLENTATA DA DUE SETTIMANE. DISCARICHE A CIELO APERTO NEL IX MUNICIPIO E ZONA OVEST DI ROMA
"I lavoratori parzialmente idonei non possono sollevare i bidoni piccoli possono solo guidare, e allora il secondo operatore fa tutto da solo, in più tempo chiusi" spiegano dall'Associazione Lila, che raggruppa lavoratori interni ad AMA.
Le immagini che vedete ritratte rappresentano le montagne di rifiuti accumulati nei cortili e negli androni dei palazzi del quartiere Torrino e Mezzocammino appartenenti in particolare al IX Municipio.
"Con il caldo la situazione sta diventando insopportabile, l'umido non viene ritirato da due settimane".
Nelle denunce fatte dai residenti le criticità sono presenti anche nel quadrante Ovest sulla raccolta stradale e i diversi problemi legati alla raccolta porta a porta. (Fonte: Il Messaggero)
Permetteteci una considerazione: al di là della questione organizzativa dell'azienda che si occupa del ritiro/smistamento dei rifiuti, il degrado è utile per spingere all'esasperazione la cittadinanza ed indurla ad accettare l'ineluttabilità di una soluzione sgradita ai più, ma che in campagna elettorale era stata un cavallo di battaglia a destra quanto a sinistra: la costruzione di termovalorizzatori alle porte di Roma, a Santa Palomba.
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"I lavoratori parzialmente idonei non possono sollevare i bidoni piccoli possono solo guidare, e allora il secondo operatore fa tutto da solo, in più tempo chiusi" spiegano dall'Associazione Lila, che raggruppa lavoratori interni ad AMA.
Le immagini che vedete ritratte rappresentano le montagne di rifiuti accumulati nei cortili e negli androni dei palazzi del quartiere Torrino e Mezzocammino appartenenti in particolare al IX Municipio.
"Con il caldo la situazione sta diventando insopportabile, l'umido non viene ritirato da due settimane".
Nelle denunce fatte dai residenti le criticità sono presenti anche nel quadrante Ovest sulla raccolta stradale e i diversi problemi legati alla raccolta porta a porta. (Fonte: Il Messaggero)
Permetteteci una considerazione: al di là della questione organizzativa dell'azienda che si occupa del ritiro/smistamento dei rifiuti, il degrado è utile per spingere all'esasperazione la cittadinanza ed indurla ad accettare l'ineluttabilità di una soluzione sgradita ai più, ma che in campagna elettorale era stata un cavallo di battaglia a destra quanto a sinistra: la costruzione di termovalorizzatori alle porte di Roma, a Santa Palomba.
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Raccolta rallentata da due settimane, discariche a cielo aperto nel IX Municipio e zona Ovest di Roma
Le immagini che vedete ritratte rappresentano le montagne di rifiuti accumulati nei cortili e negli androni dei palazzi del quartiere Torrino – Mezzocammino, appartenenti in particolare al IX...