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🇺🇦 ARESTOVYCH: "IMPROBABILE CHE KIEV VINCA IL CONFLITTO"
L'ex consigliere dell'ufficio di Zelensky, Oleksij Arestovych, dice che è improbabile che Kiev vinca nel conflitto. Dopo il 14 gennaio le cose sono cambiate.
Arestovych si è anche soffermato sulle parole del presidente polacco Duda, secondo cui le prossime settimane e i prossimi mesi potrebbero essere decisivi per la sopravvivenza dell'Ucraina.

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Forwarded from La Mia Russia
Il prezzo medio del gas in Moldavia da fonti alternative a Gazprom nel dicembre 2022 è stato di 1.094 dollari per 1.000 metri cubi, ha riferito il servizio stampa della società statale moldava Energocom.
All'inizio di dicembre 2022, la Moldavia ha completamente rinunciato al gas fornito da Gazprom
Il prezzo del gas di Gazprom a dicembre era di 785 dollari per 1.000 metri cubi. Cioè, il gas proveniente da fonti alternative costa alla Moldavia quasi il 40% in più. https://t.me/glavmedia/229236
BONACCINI (PD): GRAZIE SPERANZA PER QUELLO CHE HAI FATTO A PRESCINDERE DALLE COMMISSIONI D'INCHIESTA
"Hanno costituito una commissione di inchiesta sulla sanità, Roberto. Possono costituire tutte le commissioni che vogliono: grazie per quello che hai fatto per questo Paese" (Fonte: Adnkronos)

Grazie, graziella, grazie al.

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PROFESSORE AGGREDITO A MODENA: "LA PRESIDE DIFENDE I RAGAZZI? ASSURDO. HO CONTUSIONI E SONO ANCORA SOTTO CHOC"

È successo al prof. Stefano Longagnani, peraltro già conosciuto dai nostri lettori per essere stato ospite di "La scuola che non c'è". L'episodio si è svolto nel cortile dell’istituto professionale Corni di via Tassoni (Modena) confinante con l’istituto tecnico in cui il prof. Longagnani lavora. Il professore, che è poi dovuto ricorrere alle cure ospedaliere" riporta Il Resto del Carlino "ha spiegato di aver raggiunto il gruppo di giovani – che non sono suoi studenti, frequentando il professionale – nel cortile e di averli sorpresi con in mano quella che sembrava essere una canna. L’uomo avrebbe provato a richiamarli ma loro si sarebbero diretti verso di lui in modo aggressivo tanto che, temendo per la propria incolumità, il docente avrebbe poi iniziato a riprenderli col telefonino. A quel punto, indispettivo, il ‘branco’ lo avrebbe aggredito". Al loro arrivo, le forze dell'ordine hanno dovuto far trasportare il docente in ospedale da un'ambulanza. I ragazzi però - continua il giornale - "alla preside dell’Ipsia Alessandra Milella avrebbero fornito una versione diversa, asserendo di essere stati aggrediti dal docente, che ad uno di loro avrebbe messo le mani al collo, nonostante tenessero tra le mani bevande calde". Fatto, quest'ultimo, categoricamente smentito dal docente
il quale afferma di avere solo tentato di liberarsi dall'aggressione e divincolarsi. I filmati da lui realizzati con il cellulare potranno aiutare la ricostruzione della dinamica.

Dal canto suo la dirigente - avendo appreso i fatti - ha teso a difendere gli studenti, e ai microfoni di Modena in diretta ha dichiarato: "I ragazzi sono stati avvicinati in maniera brusca e offensiva dal docente che sembrava li stesse riprendendo col cellulare per fare un video. Rimango perplessa di fronte ad una vicenda di questo tipo che coinvolge comunque una persona adulta che dovrebbe riuscire a mantenere un autocontrollo e non arrivare a tu per tu con ragazzi di 15, 16 anni. Un docente dovrebbe saper gestire le reazioni”.

A queste dichiarazioni, il prof. Longagnani ha risposto dettagliando ancor meglio il proprio racconto, da cui emerge la ricostruzione di una situazione a dir poco surreale. "Ho ricevuto la solidarietà di colleghi, che voglio pubblicamente ringraziare, che mi hanno raccontato di episodi simili avvenuti solo pochi giorni or sono da parte degli stessi gruppi di ragazzi, con minacce e intimidazioni a collaboratori scolastici e docenti" ha scritto fra l'altro, aggiungendo: "Ho deciso di non dare ai giornali una foto mia con il collarino che mi ha messo il pronto soccorso per 5 giorni, foto che alcuni giornalisti, come avvoltoi della notizia, mi hanno chiesto appena saputo della cosa. Amplificare l'effetto vittima non mi pare corretto. La vittima non sono io, ma lo è la scuola. Sono vittime i colleghi che ogni giorno entrano in scuole dove viene vilipesa la dignità dei docenti. Sono vittime quei ragazzi che cercano di studiare in scuola pubbliche sempre più abbandonate e devastate". A proposito delle parole della preside, poi, ha aggiunto: "Le trovo vergognose. Non ho mai perso la calma nemmeno dopo essere stato malmenato. E soprattutto mi preme sottolineare che chiedere ai ragazzi il rispetto delle regole non è essere provocatorio".

Sulla vicenda ora indaga la Procura, che certamente potrà fare chiarezza. Noi auguriamo al prof. Longagnani di rimettersi quanto prima e gli esprimiamo la nostra sincera solidarietà, ritenendo ingiustificabile e assurdo che un docente debba avere necessità di essere trasportato in ospedale da un'ambulanza dopo avere rimproverato un gruppo di studenti. Soprattutto, invitiamo tutti a una profonda riflessione su ciò che sta accadendo nelle nostre scuole, ormai sempre più violente com'è ampiamente dimostrato dalle cronache degli ultimi anni: forse occorrerebbe prendere atto che qualcosa si può, e soprattutto si deve fare.

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IL WASHINGTON POST VA "ALL IN": "SCHOLZ MANDI I LEOPARD, BIDEN GLI ABRAMS"
Se qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che la guerra in Ucraina viene percepita dalle alte sfere come un nodo esistenziale per la sopravvivenza e il predominio globale del sistema occidentale, difficilmente ne avrà ancora dopo aver letto l'articolo di ieri del Washington Post, a firma dell'intera redazione. Dietro l'insopportabile retorica dell'introduzione, degna del miglior Vittorio Emanuele Parsi ("L'Ucraina aspira ad essere una nazione pienamente europea, democratica, pluralista, tollerante e moderna"), affiora in modo tangibile il terrore che la guerra possa essere perduta e sia necessario uno sforzo eccezionale da parte dei paesi occidentali per ribaltare la situazione a favore dell'Ucraina.

"Se alla Russia viene concessa l'impunità dopo aver invaso un grande paese europeo come l'Ucraina, anche i paesi europei più piccoli sono a rischio a causa delle fantasie imperialistiche di Putin.
Ma, a quanto pare, questo messaggio non è stato pienamente recepito da una parte del governo di coalizione tedesco e dal suo pubblico. I sondaggi suggeriscono che, mentre il sostegno generale dei tedeschi all'Ucraina rimane relativamente alto, l'opinione pubblica è diviso quasi equamente sulla questione dell'invio di carri armati di fabbricazione tedesca in Ucraina.
I carri armati tedeschi Leopard 2, diverse migliaia dei quali sono stoccati negli arsenali dei suoi alleati della NATO in Europa, sono le migliori opzioni per l'uso dell'Ucraina. Sono molto più numerosi dei carri armati Challenger 2 britannici, circa 14 dei quali vengono consegnati all'Ucraina, e più adatti al terreno ucraino e alle capacità di manutenzione rispetto al carro armato di punta degli Stati Uniti, l'M1 Abrams. Diversi paesi europei con Leopard nei loro arsenali hanno suggerito di essere pronti a spedirli immediatamente in Ucraina, compresi i membri della NATO Polonia e Danimarca, nonché la Finlandia, che ha chiesto di aderire all'alleanza. Ma quelle spedizioni devono prima essere approvate dalla Germania, che ha insistito sul diritto al rifiuto nei suoi contratti di vendita di armi.
Il signor Scholz sta sacrificando una sana strategia sull'altare del calcolo politico, vacillando di fronte all'opposizione di alcuni alleati politici e di un segmento dell'elettorato tedesco. È un errore di valutazione che non può reggere.
Alcuni funzionari di Berlino hanno suggerito che manderebbero i Leopard in Ucraina se l'amministrazione Biden si muovesse per prima e fornisse copertura politica, inviando alcuni carri armati Abrams di fabbricazione statunitense a Kiev. Washington è stata finora riluttante a farlo, considerando il gigantesco consumo di carburante dell'Abrams, che richiede una manutenzione costante, oltre a essere poco adatto al terreno e alle capacità dell'Ucraina. Tuttavia, se l'invio di alcuni carri armati Abrams è la chiave per rompere l'impasse su un carico potenzialmente molto più grande di Leopard, il presidente Biden dovrebbe dare il suo assenso. Dovrebbe farlo non solo per aggiungere muscoli all'arsenale dell'Ucraina in quello che potrebbe essere un momento decisivo della guerra, ma anche per mantenere la determinazione e l'unità dell'Occidente di fronte alla più grave minaccia che ha affrontato in più di una generazione.
I carri armati da soli non vinceranno la guerra. L'Ucraina ha anche bisogno di un gran numero di veicoli da combattimento più leggeri, portaerei corazzati, obici, moderni sistemi di difesa aerea e un rifornimento costante di proiettili di artiglieria, che utilizza a un ritmo di circa 3.000 al giorno. (Fonte: Washington Post)

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🇮🇹🇫🇷🇺🇦 TAJANI: “INSIEME ALLA FRANCIA STIAMO FINALIZZANDO L’INVIO DEL SAMP-T” ALL’UCRAINA
«L’Italia ha già fornito all’Ucraina 5 pacchetti di aiuti nel campo della difesa per circa 1 miliardo di euro. È in preparazione un sesto pacchetto, che include sistemi di difesa aerea. Il ministro Kuleba ha ringraziato per il sostegno fornito, ho ripetuto che continuerà. In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del Samp-T, e comunque ci sono altre azioni a cui lavoriamo riservatamente». (Fonte: Corriere)

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🇺🇦 ZELENSKY: "Se ci date 300 carri armati Leopard 2, gireremo la guerra a nostro favore. Con questi carri in nostro possesso, possiamo assicurarvi che la guerra finirà".

Ma non stava già vincendo? 🤔

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Una notizia buona e una cattiva.

Quella buona è che, per fortuna, l'Occidente non è composto solo da questa gente. Quella cattiva è che, purtroppo, è questo il volto dell'Occidente che vedono da fuori.

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🇺🇦 IL DIBATTITO SULL'INVIO DEI LEOPARD 2. REALTÀ E MITO
L'impiego a ciclo continuo di qualsiasi Leopard 2 in Ucraina richiederebbe una fornitura affidabile di pezzi di ricambio e munizioni. Sebbene le nuove munizioni del cannone Leopard 2s da 120 mm siano un vantaggio, l'adozione di queste munizioni significherebbe assorbire un altro tipo di munizioni nella logistica dell'Ucraina e la fornitura a lungo termine potrebbe diventare un problema. Sebbene le munizioni dei carri armati non vengano generalmente consumate nelle stesse quantità delle munizioni di artiglieria, le precedenti consegne di artiglieria NATO standard da 155 mm all'Ucraina hanno reso necessaria l'accelerazione della produzione per tenere il passo, il che probabilmente sarebbe anche un fattore in questo caso.
L'adozione dei Leopard 2 nelle forze armate ucraine richiederebbe inoltre del tempo per l'addestramento degli equipaggi e del personale di supporto. A seconda del ruolo, ciò potrebbe richiedere una formazione di 3-6 settimane per raggiungere una competenza di base.
C'è una crescente probabilità che il Leopard 2 appaia nell'inventario ucraino, ma qualsiasi impatto sul campo di battaglia dipenderà dal numero fornito. Sebbene politicamente notevole, la fornitura di un piccolo numero sarebbe in effetti solo un gesto simbolico. (Fonte: IISS, Military Balance Blog)

Secondo stime realistiche, nel migliore dei casi la NATO potrebbe arrivare a fornire 100 carri Leopard 2. E molti di essi richiederebbero prima una serie di ammodernamenti.

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REPUBBLICA LEGGE LA VELINA DI WASHINGTON E FA PRESSIONE SU SCHOLZ
Il carro americano M1 Abrams è potente, ma inadatto all'inverno, scrive la Bibbia del liberalprogressismo italico citando fonti russe, che improvvisamente sono diventate affidabili, a quanto pare.
Un modo indiretto per fare pressione sulla Germania affinché accordi l'invio dei Leopard 2 all'Ucraina.

"Il carro armato principale delle forze armate statunitensi M1 Abrams si è rivelato inadatto all'uso in inverno", scrivono i media russi a commento del video postato in cui si vede il tank made in Usa derapare pericolosamente sulla neve. Nella clip si vede il blindato esprimere tutta la sua potenza di fuoco ma anche avere enormi difficoltà nell'avanzare sul pendio di una collina ricoperta di neve: il tank arriva quasi fino alla sommità salvo poi scivolare all'indietro. "Nonostante il pesante veicolo da combattimento abbia molta potenza - proseguono i media di Mosca -, il blindato non è stato in grado di proteggere sul manto nevoso". (Fonte: Repubblica)

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ELON MUSK: "COL BOOSTER COVID MI SONO SENTITO MORIRE". LO SCRIVE RISPONDENDO AD UN SONDAGGIO RASMUSSEN CHE AFFERMA CHE IL 7% DI CHI SI È INOCULATO HA AVUTO PESANTI EFFETTI AVVERSI, E SOLO IL 56% NON HA AVUTO EFFETTI COLLATERALI. AGGIUNGE ANCHE CHE SUO CUGINO È STATO RICOVERATO PER MIOCARDITE. (Fonte: Twitter)

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A Stoccolma, sostenitori del PKK/YPG, durante una manifestazione contro la Turchia, calpestano un manifesto raffigurante il presidente Erdogan.

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Ucraina: Boris Johnson in visita a Kiev per incontrare Zelensky. "Do il benvenuto a Kiev a Boris Johnson, un vero amico dell'Ucraina, grazie per il vostro sostegno", ha detto Zelensky in un messaggio su Telegram, con un video che lo ritrae mentre saluta Johnson fuori dall'ufficio presidenziale ucraino. Non sono stati ancora resi noti ulteriori dettagli sui termini dell'incontro. Johnson aveva visitato in precedenza anche le città di Borodianka e Boucha, nella regione di Kiev, teatro di intensi scontri tra forze ucraine e russe all'inizio della guerra.

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La presidente del Consiglio dei ministri, Georgia Meloni, è arrivata questa domenica in Algeria, dove ha iniziato una visita di lavoro e amicizia. Al suo arrivo all'aeroporto internazionale Houari-Boumediene, la Meloni è stata accolta dal primo ministro Aïmene Benabderrahmane e da membri del governo.

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PFIZER HA TENTATO DI COSTRINGERE L'INDIA AD ACCETTARE LA CLAUSOLA DI INDENNITÀ PER IL VACCINO COVID, afferma il ministro Rajeev Chandrasekhar
Il ministro di Stato dell'Unione per l'elettronica e la tecnologia, Rajeev Chandrasekhar, venerdì ha affermato che il peso massimo del settore farmaceutico globale Pfizer "ha cercato di costringere il governo indiano ad accettare una clausola di indennità per la fornitura del suo vaccino mRNA COVID".

Chandrasekhar, condividendo un tweet del CEO di Pfizer Albert Bourla a Davos, in Svizzera, ha affermato che gli alti dirigenti dell'opposizione hanno fatto pressioni sul governo guidato da Narendra Modi per procurarsi vaccini di fabbricazione straniera durante la pandemia di coronavirus piuttosto che scegliere i vaccini prodotti in casa. (Fonte: Businesstoday.in)

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🇨🇭 GUY PARMELIN: "L'ESPROPRIO DI ASSET RUSSI SI PONE FUORI DAL QUADRO GIURIDICO"
In un'intervista al Tages-Anzeiger, Guy Parmelin, consigliere federale per l'Unione Democratica di Centro ex presidente della Confederazione svizzera, ha espresso riserve in merito alla proposta di espropriare i beni russi congelati e di utilizzarli per ricostruire successivamente l'Ucraina. Un approccio del genere sarebbe illegale, afferma Parmelin: "È impossibile prelevare denaro da un paese o da privati ​​in un paese e darlo a un altro paese, dato l'attuale quadro giuridico".
Finora nessun Paese ha "osato fare questo passo", nemmeno gli Usa, secondo Parmelin, che respinge gli appelli alla legge d'urgenza: "Se i fatti concreti sono ancorati a una legge, non abbiamo margini di manovra".
Parmelin ragiona in modo analogo quando si tratta della questione della fornitura di materiale bellico prodotto in Svizzera all'Ucraina. "In Svizzera abbiamo una legge che chiaramente non ci permette di consegnare materiale bellico a paesi in conflitto", dice, riferendosi alla Germania, che richiede alla Svizzera di autorizzare l'esportazione di munizioni. Allo stesso tempo, però, diversi Paesi attendevano le licenze di esportazione per il materiale bellico tedesco: "Ho notato che la Germania, che in fondo è membro della NATO, si comporta allo stesso modo della Svizzera", afferma Parmelin. (Fonte: Tagblatt)

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🇮🇹🇺🇦 CROSETTO: "A BREVE IL SESTO DECRETO PER L'INVIO DI ARMI ALL'UCRAINA"
Attesa entro la prossima settimana, alla Camera, la conversione del DL sulla proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina, già approvata dal Senato.
Il Ministro della Difesa, Crosetto: "Il sesto decreto (per l'invio di armi) ci sarà e penso sarà condiviso da quasi tutto il Parlamento. Darà agli ucraini la possibilità di difendersi dagli attacchi aerei. Vuol dire missili che abbattono altri missili". (Fonte: drb)

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