🇷🇺 RUSSIA INSTALLA SISTEMI DI DIFESA AEREA PANTSIR A MOSCA
C'è un segnale inquietante, nella guerra in corso. Ieri, i russi hanno installato alcuni sistemi di difesa aerea Pantsir a Mosca, ad alcuni chilometri dalla residenza d Putin e, cosa ancor più significativa, sui tetti del ministero della difesa (e, pare, altri edifici in città).
La questione ha numerosi aspetti rilevanti.
Prima di tutto, vuol dire che i servizi russi ritengono possibile un attacco missilistico sulla capitale, e non solo su obiettivi militari ma anche politici, e di massimo livello.
Inoltre, è chiaro che una mossa del genere trasmette un messaggio allarmante alla popolazione, ed implica che la guerra non è più una questione 'lontana', relegata ai confini, ma arriva sin dentro la capitale. Sicuramente sono state valutate le conseguenza psicologiche di questa mossa, sia quelle positive che quelle negative. In ogni caso, significa un importante innalzamento del livello di allarme.
A margine, vale la pena notare che, solo il giorno prima, e riferendosi al missile che, deviato dalla contraerea ucraina, ha colpito un condominio, il governo russo aveva addossato la responsabilità a Kyev, in quanto - piazzando sistemi anti-missile all'interno di aree urbane - avrebbe violato le regole internazionali e provocato la strage. (Enrico Tomaselli)
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C'è un segnale inquietante, nella guerra in corso. Ieri, i russi hanno installato alcuni sistemi di difesa aerea Pantsir a Mosca, ad alcuni chilometri dalla residenza d Putin e, cosa ancor più significativa, sui tetti del ministero della difesa (e, pare, altri edifici in città).
La questione ha numerosi aspetti rilevanti.
Prima di tutto, vuol dire che i servizi russi ritengono possibile un attacco missilistico sulla capitale, e non solo su obiettivi militari ma anche politici, e di massimo livello.
Inoltre, è chiaro che una mossa del genere trasmette un messaggio allarmante alla popolazione, ed implica che la guerra non è più una questione 'lontana', relegata ai confini, ma arriva sin dentro la capitale. Sicuramente sono state valutate le conseguenza psicologiche di questa mossa, sia quelle positive che quelle negative. In ogni caso, significa un importante innalzamento del livello di allarme.
A margine, vale la pena notare che, solo il giorno prima, e riferendosi al missile che, deviato dalla contraerea ucraina, ha colpito un condominio, il governo russo aveva addossato la responsabilità a Kyev, in quanto - piazzando sistemi anti-missile all'interno di aree urbane - avrebbe violato le regole internazionali e provocato la strage. (Enrico Tomaselli)
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🇬🇧 IN INGHILTERRA E GALLES LA MORTALITÀ È RISULTATA DEL 30% PIÙ ALTA DI QUANTO ERA PREVISTO NELLA PRIMA SETTIMANA DELL'ANNO. NUMERI IMPRESSIONANTI CHE ORA INIZIANO SERIAMENTE A PREOCCUPARE GLI ESPERTI. (Fonte: Telegraph)
La pizza sta dilagando in Gran Bretagna.
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The Telegraph
Deaths in England and Wales 30 per cent higher than expected in first week of year
Data from Institute and Faculty of Actuaries reveal there were more than 7,000 excess deaths between Dec 17 and Jan 6
Forwarded from Giuseppe Masala Chili 🌶
⚡️ "Il conflitto in Ucraina non è locale ma globale"
La direttrice del Fondo Monetario internazionale
Georgieva oggi nel suo discorso a Davos (World Economic Forum).
La direttrice del Fondo Monetario internazionale
Georgieva oggi nel suo discorso a Davos (World Economic Forum).
OMS: SE SIETE SOPRAVVISSUTI AL COVID SENZA VACCINO, NON SIETE A RISCHIO DI MORIRE DI COVID. QUINDI, VACCINATEVI. (Fonte: Adnkronos)
L'abbiamo semplicemente tradotta dall'espertese per voi.
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Adnkronos
Covid, Oms: più protetti con immunità ibrida data da vaccino più guarigione
Revisione di 26 studi dimostra i vantaggi di sottoporsi all'iniezione anche dopo essersi contagiati
LA SCUOLA CHE NON C'È #03 - LA SCUOLA DELLA SORVEGLIANZA
Quando parliamo della digitalizzazione della scuola non parliamo soltanto di metodologie o strategie didattiche, ma di piattaforme private che entrano prepotentemente in un settore delicatissimo e nella vita di chi lo popola, siano questi studenti, famiglie o docenti. Soprattutto, non parliamo tanto di uno strumento, aperto eventualmente a prospettive originali, ma di un prodotto preconfezionato e condizionante. Quali sono i rischi di un processo che nella DaD ha avuto la sua espressione finora più radicale ma che di fatto continua a colonizzare immaginari e pratiche, inglobando il sapere nelle perverse distopie di un sistema che - nato come luogo di libera condivisione - è stato trasformato in strumento di controllo, censura e limitazione della creatività? Quali possono essere le alternative, e quali le risorse per la costruzione di un uso critico e consapevole delle tecnologie?
Ne parliamo con il professor Domenico Fiormonte, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Roma Tre, esperto di Digital Humanities, che da anni studia il rapporto fra cultura e tecnologia.
Conducono, come sempre, Elisabetta Frezza e Gavino Piga.
👉🏻 PER GUARDARE LA PUNTATA CLICCA QUI
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Quando parliamo della digitalizzazione della scuola non parliamo soltanto di metodologie o strategie didattiche, ma di piattaforme private che entrano prepotentemente in un settore delicatissimo e nella vita di chi lo popola, siano questi studenti, famiglie o docenti. Soprattutto, non parliamo tanto di uno strumento, aperto eventualmente a prospettive originali, ma di un prodotto preconfezionato e condizionante. Quali sono i rischi di un processo che nella DaD ha avuto la sua espressione finora più radicale ma che di fatto continua a colonizzare immaginari e pratiche, inglobando il sapere nelle perverse distopie di un sistema che - nato come luogo di libera condivisione - è stato trasformato in strumento di controllo, censura e limitazione della creatività? Quali possono essere le alternative, e quali le risorse per la costruzione di un uso critico e consapevole delle tecnologie?
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LA SCUOLA DELLA SORVEGLIANZA | LA SCUOLA CHE NON C'È #03
Quando parliamo della digitalizzazione della scuola non parliamo soltanto di metodologie o strategie didattiche, ma di piattaforme private che entrano prepotentemente in un settore delicatissimo e nella vita di chi lo popola, siano questi studenti, famiglie…
CARTABELLOTTA (GIMBE) E IL GARANTE DELLA PRIVACY DIFENDONO LA PRIVACY DEI NON VACCINATI. NO, SCHERZAVAMO, HANNO DIFESO LA PRIVACY DEL BOSS MAFIOSO.
"La divulgazione pubblica di dettagli su stato di salute, farmaci assunti e altre informazioni sanitarie è violazione della privacy.
Anche nei confronti di chi ha compiuto crimini efferati.
#MatteoMessinaDenaro" (Fonte: Cartabellotta, Garante della Privacy)
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Forwarded from Marco Cosentino
TRE AL PREZZO DI DUE 🌺🌺🌺
Per una volta, un articolo preciso e documentato sulle ragioni per cui crescono le cooperative che forniscono medici a gettone ai pubblico, dal quale quei medesimi medici sono fuggiti o al quale nemmeno hanno considerato di avvicinarsi come dipendenti con poso fisso. A voler essere pignoli, l'articolo spiega in realtà solo metà della storia. L'altra metà è che le leggi di bilancio da anni vincolano il pubblico a tagliare sulle spese di personale ma non sui consumi intermedi (funzionamento). E le cooperative non si conteggiano nel personale. Il che spiega quanto ci dicevamo in un precedente post. Le soluzioni alla piaga dei medici a gettone sono dunque almeno due: tornare ad aumentare la spesa per il personale medico (e sanitario), oppure conteggiare anche le cooperative come spesa di personale e non come consumo. Che è peggio, ma comunque meglio del sistema attuale.
Per una volta, un articolo preciso e documentato sulle ragioni per cui crescono le cooperative che forniscono medici a gettone ai pubblico, dal quale quei medesimi medici sono fuggiti o al quale nemmeno hanno considerato di avvicinarsi come dipendenti con poso fisso. A voler essere pignoli, l'articolo spiega in realtà solo metà della storia. L'altra metà è che le leggi di bilancio da anni vincolano il pubblico a tagliare sulle spese di personale ma non sui consumi intermedi (funzionamento). E le cooperative non si conteggiano nel personale. Il che spiega quanto ci dicevamo in un precedente post. Le soluzioni alla piaga dei medici a gettone sono dunque almeno due: tornare ad aumentare la spesa per il personale medico (e sanitario), oppure conteggiare anche le cooperative come spesa di personale e non come consumo. Che è peggio, ma comunque meglio del sistema attuale.
🇩🇪 IFO INSTITUTE È "SORPRESO" DALL'AUMENTO DELLA MORTALITÀ IN ECCESSO IN GERMANIA PER L'ANNO 2022. DURANTE LA PANDEMIA CIRCA 180.000 MORTI IN PIÙ DI QUELLI ATTESI.
"Le ragioni esatte di ciò non sono ancora chiare". (Fonte: IFO)
Coi lockdown anche i toich hanno iniziato a ordinare le pizze dai runner... e lì è un attimo.
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"Le ragioni esatte di ciò non sono ancora chiare". (Fonte: IFO)
Coi lockdown anche i toich hanno iniziato a ordinare le pizze dai runner... e lì è un attimo.
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www.ifo.de
In den Corona-Jahren starben 180.000 Menschen mehr als unter normalen Umständen erwartet
In den Corona-Jahren 2020 bis 2022 sind in Deutschland rund 180.000 Menschen mehr gestorben als zu erwarten gewesen wäre. Das geht aus Berechnungen des ifo Instituts zur Übersterblichkeit hervor. „Besonders schlecht geschützt waren die alten Menschen“, sagt…
IL CEO DI MODERNA: «VACCINO PRONTO PRIMA CHE SI DIFFONDESSE IL VIRUS» (Fonte: LaVerità)
Sempre successo.
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Breaking: gli USA hanno dichiarato il Gruppo Wagner "organizzazione criminale transnazionale" (fonte I24News)
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POLITICO: MENO DEL 9% DELLE SOCIETÀ OCCIDENTALI HA ABBANDONATO LA RUSSIA
Un vasto numero di aziende con sede nell'Unione Europea e nei paesi del G7 continua a operare e investire in Russia, secondo un nuovo studio sugli investimenti azionari effettuati da società occidentali.
Meno del 9% delle circa 1.400 società dell'UE e del G7 che avevano filiali in Russia prima che Mosca invadesse l'Ucraina aveva ceduto almeno una filiale nel paese a novembre 2022, secondo i dati ottenuti dal professore Simon Evenett, dell'Università di San Gallo, e il professor Niccolò Pisani, dell'International Institute for Management Development. Questo nonostante le sanzioni occidentali più dure contro Mosca e i resoconti dei media sull'uscita di più società dal paese dall'inizio della guerra in Ucraina.
"Questi risultati mettono in discussione la volontà delle aziende occidentali di separarsi dalle economie che i loro governi ora considerano essere rivali geopolitici", affermano gli autori dello studio in una nota.
Le società con sede negli Stati Uniti hanno rappresentato la maggior parte delle uscite (meno del 18%) rispetto a quelle con sede nell'UE (8,3%) e in Giappone (15%).
Alcune delle più grandi aziende del mondo, come Ford, Renault, McDonald's, Ikea e Shell sono tra le dozzine di aziende occidentali che si sono completamente ritirate dalla Russia, secondo un elenco compilato dall'Università di Yale.
Tuttavia, molti altri, come il gigante dei beni di consumo Unilever, il franchise di fast food statunitense Subway e il produttore di pasta italiano Barilla hanno continuato a operare nel paese.
La maggior parte delle aziende occidentali che rimangono pienamente attive in Russia sono tedesche, secondo lo studio. (Fonte: Politico)
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Un vasto numero di aziende con sede nell'Unione Europea e nei paesi del G7 continua a operare e investire in Russia, secondo un nuovo studio sugli investimenti azionari effettuati da società occidentali.
Meno del 9% delle circa 1.400 società dell'UE e del G7 che avevano filiali in Russia prima che Mosca invadesse l'Ucraina aveva ceduto almeno una filiale nel paese a novembre 2022, secondo i dati ottenuti dal professore Simon Evenett, dell'Università di San Gallo, e il professor Niccolò Pisani, dell'International Institute for Management Development. Questo nonostante le sanzioni occidentali più dure contro Mosca e i resoconti dei media sull'uscita di più società dal paese dall'inizio della guerra in Ucraina.
"Questi risultati mettono in discussione la volontà delle aziende occidentali di separarsi dalle economie che i loro governi ora considerano essere rivali geopolitici", affermano gli autori dello studio in una nota.
Le società con sede negli Stati Uniti hanno rappresentato la maggior parte delle uscite (meno del 18%) rispetto a quelle con sede nell'UE (8,3%) e in Giappone (15%).
Alcune delle più grandi aziende del mondo, come Ford, Renault, McDonald's, Ikea e Shell sono tra le dozzine di aziende occidentali che si sono completamente ritirate dalla Russia, secondo un elenco compilato dall'Università di Yale.
Tuttavia, molti altri, come il gigante dei beni di consumo Unilever, il franchise di fast food statunitense Subway e il produttore di pasta italiano Barilla hanno continuato a operare nel paese.
La maggior parte delle aziende occidentali che rimangono pienamente attive in Russia sono tedesche, secondo lo studio. (Fonte: Politico)
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POLITICO
Majority of Western companies doing business as usual in Russia, study finds – POLITICO
Only about 8 percent of EU firms have divested from Russia, with the majority of Western firms still active in the country being German.
Forwarded from Vi racconto la Russia
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❗️I paesi della NATO all'incontro di Ramstein non sono riusciti a raggiungere una posizione comune sulla fornitura di carri armati all'Ucraina.
Il Capo del Ministero della Difesa tedesco ha dichiarato che "Ci sono buone ragioni per inviare attrezzature, ma ci sono anche ragioni per non farlo. Tutti i pro e i contro devono essere soppesati. Non possiamo dire oggi quale sarà la decisione e quando sarà presa", ha detto e ha aggiunto che l'ultima parola spetta al cancelliere Scholz.
🔴 L'incontro a Ramstein è terminato e possiamo notare che:
1. Alla conferenza stampa finale non c'era nessun ministro della Difesa tedesco. Il Paese in cui si trova la base americana non è stato invitato per il discorso di chiusura.
2. La bandiera tedesca non è stata esposta nella sala della conferenza stampa.
3. Non è stata presa alcuna decisione di fornire carri armati Leopard dalla Germania
4. Non è stata detta una parola sul desiderio della Polonia di fornire autonomamente i carri armati
5. Non è seguita alcuna risoluzione o dichiarazione generale.
Prime conclusioni:
1. La Germania ha difeso apertamente la sua posizione, secondo cui le relazioni con la Russia continueranno.
2. La Germania sta usando la debolezza degli Stati Uniti per rafforzare la propria posizione nel mondo e in Europa
3. La Germania ha messo a cuccia i nuovi arrivati: Polonia, Finlandia, paesi baltici, ecc.
4. Nella NATO è passata una crepa che dividerà i realisti (Germania e probabilmente Francia) e gli esaltati sostenitori della lunga guerra guidata dalla Gran Bretagna.
Alex Sosnowsky
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Il Capo del Ministero della Difesa tedesco ha dichiarato che "Ci sono buone ragioni per inviare attrezzature, ma ci sono anche ragioni per non farlo. Tutti i pro e i contro devono essere soppesati. Non possiamo dire oggi quale sarà la decisione e quando sarà presa", ha detto e ha aggiunto che l'ultima parola spetta al cancelliere Scholz.
🔴 L'incontro a Ramstein è terminato e possiamo notare che:
1. Alla conferenza stampa finale non c'era nessun ministro della Difesa tedesco. Il Paese in cui si trova la base americana non è stato invitato per il discorso di chiusura.
2. La bandiera tedesca non è stata esposta nella sala della conferenza stampa.
3. Non è stata presa alcuna decisione di fornire carri armati Leopard dalla Germania
4. Non è stata detta una parola sul desiderio della Polonia di fornire autonomamente i carri armati
5. Non è seguita alcuna risoluzione o dichiarazione generale.
Prime conclusioni:
1. La Germania ha difeso apertamente la sua posizione, secondo cui le relazioni con la Russia continueranno.
2. La Germania sta usando la debolezza degli Stati Uniti per rafforzare la propria posizione nel mondo e in Europa
3. La Germania ha messo a cuccia i nuovi arrivati: Polonia, Finlandia, paesi baltici, ecc.
4. Nella NATO è passata una crepa che dividerà i realisti (Germania e probabilmente Francia) e gli esaltati sostenitori della lunga guerra guidata dalla Gran Bretagna.
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BOURLA, IL CEO DI PFIZER, NON RISPONDE ALLE DOMANDE DEI GIORNALISTI CHE, FINALMENTE, GLI FANNO DOMANDE SCOMODE A DAVOS. PER STRADA. (Fonte: RebelNews)
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JUVE STANGATA: 15 PUNTI PENALIZZAZIONE
Sentenza durissima della Corte d'Appello Figc contro la Juventus per il caso plusvalenze: oltre accogliere l'istanza per revocazione del processo, inflitti al club 15 punti di penalizzazione in classifica, da scontare nel campionato in corso, che va ben oltre la richiesta del procuratore federale Chinè che era stata di 9 punti. Pene pesanti anche per i dirigenti: due anni e mezzo di inibizione a Fabio Patici, 2 anni ad Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Federico Cherubini, 8 mesi a Pavel Nedved. (Fonte: Televideo)
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Sentenza durissima della Corte d'Appello Figc contro la Juventus per il caso plusvalenze: oltre accogliere l'istanza per revocazione del processo, inflitti al club 15 punti di penalizzazione in classifica, da scontare nel campionato in corso, che va ben oltre la richiesta del procuratore federale Chinè che era stata di 9 punti. Pene pesanti anche per i dirigenti: due anni e mezzo di inibizione a Fabio Patici, 2 anni ad Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Federico Cherubini, 8 mesi a Pavel Nedved. (Fonte: Televideo)
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WEF. COME UN MONARCA, SCHWAB NON PASSERÀ IL TESTIMONE PRIMA DELLA MORTE
Per 52 anni il World Economic Forum è stato sinonimo del suo fondatore e presidente esecutivo Klaus Schwab, i cui modi umili smentiscono quella che molti che lo conoscono descrivono come una grande ambizione e un'energia illimitata.
Schwab ha trasformato il capitale iniziale di $ 6.000 del WEF nel 1971 in un'attività da $ 390 milioni all'anno, trasformando un'organizzazione un tempo sonnolenta nella FIFA del mondo dei think tank.
A marzo Schwab compie 85 anni e tutti si chiedono se passerà il testimone. Rupert Murdoch non lo ha fatto. Warren Buffet non lo ha fatto. In un'era di invecchiamento attivo, perché dovrebbe farlo Schwab?
POLITICO ha parlato con 29 partner strategici aziendali del WEF, membri dello staff WEF attuali e passati e membri dei comitati e delle comunità del forum.
Sono tutti d'accordo: Schwab controlla strettamente la successione. Anche quelli che conoscono bene Schwab dichiarano di sapere poco sui suoi piani. Schwab è stato riluttante a parlare di successione e si è costantemente rifiutato di discutere un calendario.
Il WEF non ha risposto a una domanda di POLITICO sull'articolo 11 dello statuto del WEF che afferma "il fondatore designa il suo successore". "Non c'è alcun segnale che Klaus voglia dimettersi", ha detto un membro di lunga data dello staff del WEF, aggiungendo che "è anche in ottima salute". (Fonte: Politico)
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Per 52 anni il World Economic Forum è stato sinonimo del suo fondatore e presidente esecutivo Klaus Schwab, i cui modi umili smentiscono quella che molti che lo conoscono descrivono come una grande ambizione e un'energia illimitata.
Schwab ha trasformato il capitale iniziale di $ 6.000 del WEF nel 1971 in un'attività da $ 390 milioni all'anno, trasformando un'organizzazione un tempo sonnolenta nella FIFA del mondo dei think tank.
A marzo Schwab compie 85 anni e tutti si chiedono se passerà il testimone. Rupert Murdoch non lo ha fatto. Warren Buffet non lo ha fatto. In un'era di invecchiamento attivo, perché dovrebbe farlo Schwab?
POLITICO ha parlato con 29 partner strategici aziendali del WEF, membri dello staff WEF attuali e passati e membri dei comitati e delle comunità del forum.
Sono tutti d'accordo: Schwab controlla strettamente la successione. Anche quelli che conoscono bene Schwab dichiarano di sapere poco sui suoi piani. Schwab è stato riluttante a parlare di successione e si è costantemente rifiutato di discutere un calendario.
Il WEF non ha risposto a una domanda di POLITICO sull'articolo 11 dello statuto del WEF che afferma "il fondatore designa il suo successore". "Non c'è alcun segnale che Klaus voglia dimettersi", ha detto un membro di lunga data dello staff del WEF, aggiungendo che "è anche in ottima salute". (Fonte: Politico)
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POLITICO
‘Succession’ has nothing on Davos: Elite conclave mulls next leader
Klaus Schwab will stay in office until he dies, insiders say of World Economic Forum founder.
LA TERZA RICOSTRUZIONE DELL'ESERCITO UCRAINO E IL VERTICE DI RAMSTEIN
Stefano Orsi intervista Virgilio di Geopolitical Center per parlare della reale strategia USA dietro la richiesta di continue forniture militari a Kiev.
https://www.youtube.com/watch?v=iL6LWe3RsTA
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Stefano Orsi intervista Virgilio di Geopolitical Center per parlare della reale strategia USA dietro la richiesta di continue forniture militari a Kiev.
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I Mastini della Guerra n 19 La terza ricostruzione dell'esercito Ucraino e il vertice di Ramstein
Per sostenere il canale https://www.paypal.me/Stefano180 e condividete a spron battuto i nostri video, grazie.
Virgilio ci parla del contenuto di un suo articolo di ieri https://www.geopoliticalcenter.com/attualita/obiettivo-aiuti-occidentali-ucraina/?fb…
Virgilio ci parla del contenuto di un suo articolo di ieri https://www.geopoliticalcenter.com/attualita/obiettivo-aiuti-occidentali-ucraina/?fb…
🇩🇪 BERLINO. QUALCHE MIGLIAIO CHIEDE L'INVIO DEI LEOPARD ALL'UCRAINA
Qualche migliaio di manifestanti si è radunato ieri a Berlino davanti all'ufficio del cancelliere Olaf Scholz per chiedere l'invio dei Leopard all'Ucraina al grido di "Free the Leopards now!"
Il progressismo in un'immagine. Non vanno a combattere in Ucraina per difendere i loro ideali. No, chiedono di inviare armi in un conflitto in cui parteggiano per uno dei contendenti, ma saranno altri a morire. Il tutto, naturalmente, a spese dello stato. Mica si autofinanziano: a spese della collettività.
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Qualche migliaio di manifestanti si è radunato ieri a Berlino davanti all'ufficio del cancelliere Olaf Scholz per chiedere l'invio dei Leopard all'Ucraina al grido di "Free the Leopards now!"
Il progressismo in un'immagine. Non vanno a combattere in Ucraina per difendere i loro ideali. No, chiedono di inviare armi in un conflitto in cui parteggiano per uno dei contendenti, ma saranno altri a morire. Il tutto, naturalmente, a spese dello stato. Mica si autofinanziano: a spese della collettività.
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🇺🇦 UCRAINA. SITUAZIONE
Si osserva una spinta russa in direzione Zaporizie da parte dell'esercito regolare russo (non i Wagner). Il rapido successo dell'azione dei reparti russi si spiega con la necessità dell'esercito ucraino di rinforzare Bakhmut sguarnendo la linea più avanzata nel settore di Orikiv. Di conseguenza, l'esercito russo dopo Lobovke e Mali Shcherbaky ha conquistato altri villaggi nella zona divenuta scarsamente difesa, quasi terra di nessuno.
I maggiori villaggi in cui le truppe russe sarebbero entrate con successo sono Scherbaky, Novoandriivka, Mala Tokmachka, mentre combattimenti tra russi e i reparti ucraini rimasti sarebbero in corso a Stepove, Bilohirya e Novopokrovka.
Non si tratta di una rotta ucraina, ma neppure una qualche forma di trappola. L'avanzata russa è lineare come si nota nell'allegata mappa di Rybar (fonte russa).
La situazione più preoccupante per le forze armate ucraine resta a Bakhmut, dove le forze russe continuano a spingere in tutti i settori. La AFP citando fonti ufficiali riferisce che i consiglieri USA hanno suggerito all'Ucraina di ritirarsi da Bakhmut. Intanto, i Wagner spingono su Krasnoplivka,come ammettono fonti ucraine, mentre arriva qualche conferma che i russi hanno preso Klishchiivka e avanzano intorno al canale in direzione di Ivanivske a sud della città. Le linee di rifornimento a nord e sud ed ovviamente ad est sono sotto controllo russo, ai soldati ucraini resta l'accesso da ovest.
Riguardo l'appoggio NATO all'Ucraina, è stato stabilito l'invio di diversi nuovi rifornimenti militari soprattutto veicoli e colpi di obice, tuttavia mancano i carri armati di cui l'Ucraina avrebbe bisogno per tentare una controffensiva a primavera. I giornali tedeschi sottolineano che a Ramstein non è stato raggiunto un accordo per la fornitura di Leopard 2 all'Ucraina; la Germania (che ha cambiato il ministro degli esteri) si rifiuta d'inviarli, mentre concede un nulla osta alla Polonia. L'intelligence tedesca rileva alte perdite giornaliere ucraine a Bakhmut e la situazione negativa sul campo influenza certamente i paesi dell'alleanza dal fornire armi più sofisticate come missili in grado di raggiungere il territorio amministrativo della Crimea. Un altro incidente diplomatico tra Turchia e Svezia, con la cancellazione da parte turca della prevista visita del ministro della difesa svedese, fa si che l'ingresso della Svezia nella NATO appare lontano (manca anche il via libera ungherese).
Intanto, la corrispondente militare di Readovka (media russo) Anastasia Yelsukova è rimasta ferita non gravemente mentre girava un servizio a Soledar ed è stata evacuata in elicottero. (Fonte: Angelo Gambella)
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Si osserva una spinta russa in direzione Zaporizie da parte dell'esercito regolare russo (non i Wagner). Il rapido successo dell'azione dei reparti russi si spiega con la necessità dell'esercito ucraino di rinforzare Bakhmut sguarnendo la linea più avanzata nel settore di Orikiv. Di conseguenza, l'esercito russo dopo Lobovke e Mali Shcherbaky ha conquistato altri villaggi nella zona divenuta scarsamente difesa, quasi terra di nessuno.
I maggiori villaggi in cui le truppe russe sarebbero entrate con successo sono Scherbaky, Novoandriivka, Mala Tokmachka, mentre combattimenti tra russi e i reparti ucraini rimasti sarebbero in corso a Stepove, Bilohirya e Novopokrovka.
Non si tratta di una rotta ucraina, ma neppure una qualche forma di trappola. L'avanzata russa è lineare come si nota nell'allegata mappa di Rybar (fonte russa).
La situazione più preoccupante per le forze armate ucraine resta a Bakhmut, dove le forze russe continuano a spingere in tutti i settori. La AFP citando fonti ufficiali riferisce che i consiglieri USA hanno suggerito all'Ucraina di ritirarsi da Bakhmut. Intanto, i Wagner spingono su Krasnoplivka,come ammettono fonti ucraine, mentre arriva qualche conferma che i russi hanno preso Klishchiivka e avanzano intorno al canale in direzione di Ivanivske a sud della città. Le linee di rifornimento a nord e sud ed ovviamente ad est sono sotto controllo russo, ai soldati ucraini resta l'accesso da ovest.
Riguardo l'appoggio NATO all'Ucraina, è stato stabilito l'invio di diversi nuovi rifornimenti militari soprattutto veicoli e colpi di obice, tuttavia mancano i carri armati di cui l'Ucraina avrebbe bisogno per tentare una controffensiva a primavera. I giornali tedeschi sottolineano che a Ramstein non è stato raggiunto un accordo per la fornitura di Leopard 2 all'Ucraina; la Germania (che ha cambiato il ministro degli esteri) si rifiuta d'inviarli, mentre concede un nulla osta alla Polonia. L'intelligence tedesca rileva alte perdite giornaliere ucraine a Bakhmut e la situazione negativa sul campo influenza certamente i paesi dell'alleanza dal fornire armi più sofisticate come missili in grado di raggiungere il territorio amministrativo della Crimea. Un altro incidente diplomatico tra Turchia e Svezia, con la cancellazione da parte turca della prevista visita del ministro della difesa svedese, fa si che l'ingresso della Svezia nella NATO appare lontano (manca anche il via libera ungherese).
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"La de-dollarizzazione è reale. A poco a poco, alcuni dei privilegi di cui il dollaro ha goduto si eroderanno. Anche la regionalizzazione è destinata a riprendere, ma la tendenza sarà lenta e accidentata".
Wouter Sturkenboom, chief investment strategist presso la società di servizi finanziari Northern Trust, parlando alla 13th India Investment Conference a Mumbaialla (Fonte: CFA Society India)
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Wouter Sturkenboom, chief investment strategist presso la società di servizi finanziari Northern Trust, parlando alla 13th India Investment Conference a Mumbaialla (Fonte: CFA Society India)
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IL GENERALE MARCO BERTOLINI: "ITALIA, RICORDATI DEI RAPPORTI CON LA RUSSIA"
Il generale Marco Bertolini dice la sua sui rapporti tra Italia e Russa e soprattutto sulle posizioni assunte dal nostro Paese sulla guerra in Ucraina. "I toni adottati in Italia sono un po' sorprendenti per la Russia, e a dire la verità anche per me. Capisco che l’Italia debba fare quello che la Nato, la Ue comandano, perché abbiamo una autonomia limitata, ma forse lo fa con troppo entusiasmo e questo sorprende il Cremlino, specialmente alla luce dei rapporti in passato molto buoni. Penso a Putin e a Berlusconi, che si frequentavano in vacanza, penso ai rapporti di amicizia, commerciali, quando ci fu il lockdown i primi a contribuire operando efficacemente per bonificare le Rsa furono i russi", afferma Marco Bertolini all'Adnkronos.
"Ritengo ci sia stato forse un eccesso di entusiasmo nell’abbracciare delle posizioni belligeranti da parte del nostro Paese - continua - che vanno, tra l’altro, anche contro i nostri interessi. Non parlo solo del gas ma anche del commercio, del turismo: abbiamo chiuso questi rubinetti e non so quanto ci faccia bene. Noi sicuramente dobbiamo supportare l’Ucraina, però dobbiamo sempre ricordarci il rapporto importante che abbiamo avuto con la Russia. Questa dovrebbe essere la nostra arma, la pregressa amicizia, l’affinità culturale che potrebbe cercare di portarli a un tavolo di negoziato.
Abbiamo al contrario rinunciato a questa nostra tradizionale vocazione per usare toni bellicistici, toni, appunto, perché poi gli aiuti militari forniti sono stati decisamente relativi, considerate le condizioni precarie delle nostre forze armate dal punto di vista dei materiali". (Fonte: Libero)
La nostra epoca verrà ricordata un giorno come quella in cui a parlare di guerra e scenari geopolitici si chiamavano in TV Nathalie Tocci, Marta Ottaviani e Iacopo Iacoboni, mentre i generali come Marco Bertolini e Fabio Mini finivano intervistati in decima pagina. Quando non venivano irrisi e sbeffeggiati da qualche scribacchino de Il Foglio.
E i risultati, infatti, si vedono.
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Il generale Marco Bertolini dice la sua sui rapporti tra Italia e Russa e soprattutto sulle posizioni assunte dal nostro Paese sulla guerra in Ucraina. "I toni adottati in Italia sono un po' sorprendenti per la Russia, e a dire la verità anche per me. Capisco che l’Italia debba fare quello che la Nato, la Ue comandano, perché abbiamo una autonomia limitata, ma forse lo fa con troppo entusiasmo e questo sorprende il Cremlino, specialmente alla luce dei rapporti in passato molto buoni. Penso a Putin e a Berlusconi, che si frequentavano in vacanza, penso ai rapporti di amicizia, commerciali, quando ci fu il lockdown i primi a contribuire operando efficacemente per bonificare le Rsa furono i russi", afferma Marco Bertolini all'Adnkronos.
"Ritengo ci sia stato forse un eccesso di entusiasmo nell’abbracciare delle posizioni belligeranti da parte del nostro Paese - continua - che vanno, tra l’altro, anche contro i nostri interessi. Non parlo solo del gas ma anche del commercio, del turismo: abbiamo chiuso questi rubinetti e non so quanto ci faccia bene. Noi sicuramente dobbiamo supportare l’Ucraina, però dobbiamo sempre ricordarci il rapporto importante che abbiamo avuto con la Russia. Questa dovrebbe essere la nostra arma, la pregressa amicizia, l’affinità culturale che potrebbe cercare di portarli a un tavolo di negoziato.
Abbiamo al contrario rinunciato a questa nostra tradizionale vocazione per usare toni bellicistici, toni, appunto, perché poi gli aiuti militari forniti sono stati decisamente relativi, considerate le condizioni precarie delle nostre forze armate dal punto di vista dei materiali". (Fonte: Libero)
La nostra epoca verrà ricordata un giorno come quella in cui a parlare di guerra e scenari geopolitici si chiamavano in TV Nathalie Tocci, Marta Ottaviani e Iacopo Iacoboni, mentre i generali come Marco Bertolini e Fabio Mini finivano intervistati in decima pagina. Quando non venivano irrisi e sbeffeggiati da qualche scribacchino de Il Foglio.
E i risultati, infatti, si vedono.
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LiberoQuotidiano.it
Il generale Marco Bertolini: "Italia, ricordati dei rapporti con la Russia"
Il generale Marco Bertolini dice la sua sui rapporti tra Italia e Russa e soprattutto sulle posizioni assunte dal nostro Paese sulla guerra in Ucrai...