🇬🇧 REGNO UNITO. SUNAK FAVORITO PER LA CORSA ALLA SEGRETERIA DEI TORIES
Sky News riferisce sul voto interno ai deputati conservatori per la presidenza del partito, con il dato di due minuti sembra imbattibile Sunak 108 voti, Johnson 52 voti, Mordaunt 22. (Fonte: Angelo Gambella)
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Sky News riferisce sul voto interno ai deputati conservatori per la presidenza del partito, con il dato di due minuti sembra imbattibile Sunak 108 voti, Johnson 52 voti, Mordaunt 22. (Fonte: Angelo Gambella)
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COVID, USO DELLA PAURA E METAFORA BELLICA
di Martina Pastorelli
I media hanno usato paura e metafore di guerra, creando i "novax" quali nemici interni e spaccando la società.
Hanno riportato le dichiarazioni più crudeli contro una parte della cittadinanza senza fare una piega! Ma non è casuale, perché questo momento di svolta nell’introduzione di divieti impensabili e nella soppressione di diritti costituzionalmente garantiti necessitava del supporto comunicativo totale. E lo ha avuto.
Dal mio intervento al convegno #pandemiaedisinformazione.
Una grande Martina! 👏👏👏
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di Martina Pastorelli
I media hanno usato paura e metafore di guerra, creando i "novax" quali nemici interni e spaccando la società.
Hanno riportato le dichiarazioni più crudeli contro una parte della cittadinanza senza fare una piega! Ma non è casuale, perché questo momento di svolta nell’introduzione di divieti impensabili e nella soppressione di diritti costituzionalmente garantiti necessitava del supporto comunicativo totale. E lo ha avuto.
Dal mio intervento al convegno #pandemiaedisinformazione.
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🇺🇸 USA, DIRETTRICE CDC, ROCHELLE WALENSKY, QUADRIDOSATA, POSITIVA E SINTOMATICA AL COVID
“Ieri sera, la dott.ssa Rochelle Walensky, direttrice del CDC, è risultata positiva al COVID-19. È in pari con i suoi vaccini. La dr.sa Walensky sta manifestando sintomi lievi".
Ricordiamo quanto la dottoressa Walensky affermava il 1° aprile 2021 in un'intervista con Rachel Maddow su MSNBC: "I nostri dati del CDC oggi suggeriscono che le persone vaccinate non sono portatrici del virus e non si ammalano. E questo non solo negli studi clinici, ma anche nei dati del mondo reale".
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“Ieri sera, la dott.ssa Rochelle Walensky, direttrice del CDC, è risultata positiva al COVID-19. È in pari con i suoi vaccini. La dr.sa Walensky sta manifestando sintomi lievi".
Ricordiamo quanto la dottoressa Walensky affermava il 1° aprile 2021 in un'intervista con Rachel Maddow su MSNBC: "I nostri dati del CDC oggi suggeriscono che le persone vaccinate non sono portatrici del virus e non si ammalano. E questo non solo negli studi clinici, ma anche nei dati del mondo reale".
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DOPO LA PUNTATA BOMBA SULLE DICHIARAZIONI DI PFIZER, MEDIASET CHIUDE ANTICIPATAMENTE “FUORI DAL CORO” DI MARIO GIORDANO
Per il momento ha deciso una chiusura anticipata, con l’ultima puntata trasmessa il prossimo 15 novembre, anziché il 13 dicembre (come originariamente previsto).
Alcune voci affermano che potrebbe anche non riaprire proprio. (Fonte: Calcioefinanza)
#nessunacorrelazione
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Calcio e Finanza
Mediaset chiude anticipatamente “Fuori dal coro” di Mario Giordano
Mediaset chiude Fuori dal coro, l'emittente bloccherà la trasmissione anticipatamente, per poi forse chiuderla definitivamente
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🇺🇦 UCRAINA - In un'intervista a CTV, il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha chiesto alla NATO di colpire il Cremlino come rappresaglia nel caso in cui la Russia dovesse bombardare il palazzo presidenziale nella capitale Ucraina. (Fonte: Ukr Report)
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Forwarded from Idee&Azione
L'ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran presso la Federazione Russa, Kazem Jalali, ha incontrato Aleksandr Dugin, filosofo e accademico russo, ieri venerdì 21 ottobre 2022
All'inizio dell'incontro, Jalali ha espresso le sue condoglianze a Dugin per la morte della figlia in uno scellerato atto di terrorismo e ha pregato l'Onnipotente di concedere perdono e misericordia alla defunta.
L'incontro è stato seguito da uno scambio di opinioni su temi quali la situazione mondiale, l'opposizione all'unilateralismo degli Stati Uniti d'America, un mondo multipolare, la lotta contro l'imperialismo internazionale, l'analisi della situazione e degli eventi recenti in Ucraina e le sanzioni degli Stati Uniti e dei Paesi occidentali contro la Russia.
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#ideeazione
All'inizio dell'incontro, Jalali ha espresso le sue condoglianze a Dugin per la morte della figlia in uno scellerato atto di terrorismo e ha pregato l'Onnipotente di concedere perdono e misericordia alla defunta.
L'incontro è stato seguito da uno scambio di opinioni su temi quali la situazione mondiale, l'opposizione all'unilateralismo degli Stati Uniti d'America, un mondo multipolare, la lotta contro l'imperialismo internazionale, l'analisi della situazione e degli eventi recenti in Ucraina e le sanzioni degli Stati Uniti e dei Paesi occidentali contro la Russia.
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PER SALVARE FAMIGLIE E IMPRESE SERVONO 70 MILIARDI. IL NUOVO GOVERNO PARTE CON UNA DOTE DI SOLI 25.
È in arrivo uno degli inverni più difficili degli ultimi 50 anni. Per salvare i bilanci di famiglie e imprese, infatti, sarà necessario impiegare entro la fine dell’anno almeno 70 miliardi di euro. Di questi, 35 per dimezzare il caro bollette e altrettanti, con la legge di Bilancio 2023, per non far decadere dal prossimo gennaio alcune misure introdotte dal governo uscente. La situazione è critica: il nuovo esecutivo dovrà fare l’impossibile per recuperare tutte queste risorse senza ricorrere ad un aumento del deficit, visto che, al massimo, potrà beneficiare su un “tesoretto” che potrebbe toccare i 25 miliardi di euro. Se non riuscirà a recuperarne altri 45, rischiamo un 2023 molto complicato. Secondo le ultime previsioni, infatti, ben 6 province su 10 registreranno una crescita negativa. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA.
https://www.cgiamestre.com/servono-70-mld-per-salvare-famiglie-e-imprese/
È in arrivo uno degli inverni più difficili degli ultimi 50 anni. Per salvare i bilanci di famiglie e imprese, infatti, sarà necessario impiegare entro la fine dell’anno almeno 70 miliardi di euro. Di questi, 35 per dimezzare il caro bollette e altrettanti, con la legge di Bilancio 2023, per non far decadere dal prossimo gennaio alcune misure introdotte dal governo uscente. La situazione è critica: il nuovo esecutivo dovrà fare l’impossibile per recuperare tutte queste risorse senza ricorrere ad un aumento del deficit, visto che, al massimo, potrà beneficiare su un “tesoretto” che potrebbe toccare i 25 miliardi di euro. Se non riuscirà a recuperarne altri 45, rischiamo un 2023 molto complicato. Secondo le ultime previsioni, infatti, ben 6 province su 10 registreranno una crescita negativa. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA.
https://www.cgiamestre.com/servono-70-mld-per-salvare-famiglie-e-imprese/
🇫🇷🇺🇸 MACRON CRITICA GLI USA: "USANO UN DOPPIO STANDARD"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha criticato le politiche commerciali ed energetiche degli Stati Uniti per aver creato "un doppio standard" con l'Europa, mentre aumenta il risentimento per il prezzo economico che il continente sta pagando a causa della guerra della Russia in Ucraina.
"L'economia nordamericana sta facendo scelte per motivi di attrattiva, che rispetto, ma creano un doppio standard" con prezzi dell'energia più bassi sul mercato interno, mentre vende gas naturale in Europa a prezzi record, ha detto Macron in una conferenza stampa a Bruxelles a seguito di un incontro dei leader dell'Unione Europea.
"Inoltre consentono agli aiuti di Stato di arrivare fino all'80% in alcuni settori mentre sono vietati qui: ottieni un doppio standard", ha aggiunto. "Dipende dalla sincerità del commercio transatlantico", ha aggiunto.
L'UE ha criticato il pacchetto di stimolo statunitense noto come Inflation Reduction Act, che fornisce sussidi per le auto elettriche prodotte in Nord America e fornisce ciò che i funzionari europei affermano essere un sostegno ingiusto all'economia verde.
Venerdì, Macron ha definito Stati Uniti e Norvegia produttori di energia che realizzano "i veri superprofitti" beneficiando di "reddito da guerra geopolitica". Ha detto di aver discusso l'argomento "in modo amichevole" con le sue controparti statunitensi e norvegesi. (Fonte: Bloomberg)
Ci sono voluti 8 mesi di guerra prima che i leader europei si svegliassero e dicessero apertamente quanto noi sosteniamo da prima ancora del 24 febbraio: che questa guerra e questa crisi energetica stanno unicamente favorendo gli USA. Finora, chi sosteneva questa tesi pur confortato da dati solidi, veniva chiamato "putiniano" e "traditore della patria". Oggi, a poco a poco, tutti lo ammettono. Purtroppo, il danno è ormai fatto ed è irreparabile.
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha criticato le politiche commerciali ed energetiche degli Stati Uniti per aver creato "un doppio standard" con l'Europa, mentre aumenta il risentimento per il prezzo economico che il continente sta pagando a causa della guerra della Russia in Ucraina.
"L'economia nordamericana sta facendo scelte per motivi di attrattiva, che rispetto, ma creano un doppio standard" con prezzi dell'energia più bassi sul mercato interno, mentre vende gas naturale in Europa a prezzi record, ha detto Macron in una conferenza stampa a Bruxelles a seguito di un incontro dei leader dell'Unione Europea.
"Inoltre consentono agli aiuti di Stato di arrivare fino all'80% in alcuni settori mentre sono vietati qui: ottieni un doppio standard", ha aggiunto. "Dipende dalla sincerità del commercio transatlantico", ha aggiunto.
L'UE ha criticato il pacchetto di stimolo statunitense noto come Inflation Reduction Act, che fornisce sussidi per le auto elettriche prodotte in Nord America e fornisce ciò che i funzionari europei affermano essere un sostegno ingiusto all'economia verde.
Venerdì, Macron ha definito Stati Uniti e Norvegia produttori di energia che realizzano "i veri superprofitti" beneficiando di "reddito da guerra geopolitica". Ha detto di aver discusso l'argomento "in modo amichevole" con le sue controparti statunitensi e norvegesi. (Fonte: Bloomberg)
Ci sono voluti 8 mesi di guerra prima che i leader europei si svegliassero e dicessero apertamente quanto noi sosteniamo da prima ancora del 24 febbraio: che questa guerra e questa crisi energetica stanno unicamente favorendo gli USA. Finora, chi sosteneva questa tesi pur confortato da dati solidi, veniva chiamato "putiniano" e "traditore della patria". Oggi, a poco a poco, tutti lo ammettono. Purtroppo, il danno è ormai fatto ed è irreparabile.
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Bloomberg.com
Macron Accuses US of Trade ‘Double Standard’ Amid Energy Crunch
French President Emmanuel Macron slammed US trade and energy policies for creating “a double standard” with Europe as resentment builds over the economic price the continent is paying over Russia’s war in Ukraine.
"FUORI DAL CORO" SOSPESA: GIORDANO TROPPO SCOMODO?
La trasmissione di Rete4 chiuderà i battenti anticipatamente. Costi di produzione elevati? Nuove scelte editoriali? Oppure improvvise decisioni politiche? Nel frattempo l'UCDL, presieduta dall'avvocato Grimaldi, annuncia una protesta davanti alle sedi Mediaset di Roma e di Cologno Monzese. L'approfondimento nell'ultimo pezzo di Francesco Servadio.
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La trasmissione di Rete4 chiuderà i battenti anticipatamente. Costi di produzione elevati? Nuove scelte editoriali? Oppure improvvise decisioni politiche? Nel frattempo l'UCDL, presieduta dall'avvocato Grimaldi, annuncia una protesta davanti alle sedi Mediaset di Roma e di Cologno Monzese. L'approfondimento nell'ultimo pezzo di Francesco Servadio.
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“Fuori dal Coro” sospesa: Giordano troppo scomodo? La protesta di UCDL – BGS News – Buongiorno Südtirol
Quotidiano indipendente dell'Alto Adige – Südtirol
🇺🇦 PERCHÉ IL SISTEMA ELETTRICO UCRAINO NON È STATO DISTRUTTO, MA SOLO PARZIALMENTE INTERROTTO?
Da canali russi apprendiamo quanto segue.
La dorsale principale, con tensione a 750 kV, continua a funzionare silenziosamente.
La dorsale è concentrata nell'Ucraina centrale e occidentale. Ciò è stato fatto intenzionalmente in epoca sovietica, quando è stata creata l'intera rete da 750 kV per il trasporto di elettricità dalle centrali nucleari dell'ex SSR ucraina al sistema energetico MIR (il sistema energetico dei paesi membri europei del COMECON). Ricordiamo che i sistemi energetici dell'ex SSR ucraina, Bulgaria, Ungheria, RDT, Polonia, Romania e Cecoslovacchia, erano controllati dal "Central Dispatch Control" del sistema energetico MIR situato a Praga.
C'è ancora una produzione di elettricità in eccesso nella parte occidentale e centrale dell'Ucraina, che viene trasportata in Europa attraverso la rete a 750 kV (questa rete è evidenziata con una linea rossa in grassetto sulla mappa).
Se la rete a 750 kV, insieme alle sottostazioni (triangoli rossi sulla mappa), viene messa fuori uso da attacchi missilistici o da attacchi di droni kamikaze, ciò non distrugge il sistema elettrico ucraino, ma annulla completamente anche la possibilità teorica di vendere elettricità ucraina a Paesi occidentali. Questo perché, senza la rete a 750 kV, l'Ucraina sarà costretta a mettere i reattori nucleari in modalità "fredda".
È in questa eventualità che in Ucraina potrebbe davvero verificarsi un completo collasso dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
Dunque, perché la Russia non sta ancora colpendo la rete dorsale di tensione da 750 kV?
È presumibile che Kiev, Washington e Londra siano state informate attraverso canali non ufficiali che non saranno ancora effettuati attacchi alla rete dorsale. Ma, qualora Kiev dovesse tentare di far saltare in aria la diga di Kakhovka, è assai probabile che la rappresaglia avverrebbe immediatamente.
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Da canali russi apprendiamo quanto segue.
La dorsale principale, con tensione a 750 kV, continua a funzionare silenziosamente.
La dorsale è concentrata nell'Ucraina centrale e occidentale. Ciò è stato fatto intenzionalmente in epoca sovietica, quando è stata creata l'intera rete da 750 kV per il trasporto di elettricità dalle centrali nucleari dell'ex SSR ucraina al sistema energetico MIR (il sistema energetico dei paesi membri europei del COMECON). Ricordiamo che i sistemi energetici dell'ex SSR ucraina, Bulgaria, Ungheria, RDT, Polonia, Romania e Cecoslovacchia, erano controllati dal "Central Dispatch Control" del sistema energetico MIR situato a Praga.
C'è ancora una produzione di elettricità in eccesso nella parte occidentale e centrale dell'Ucraina, che viene trasportata in Europa attraverso la rete a 750 kV (questa rete è evidenziata con una linea rossa in grassetto sulla mappa).
Se la rete a 750 kV, insieme alle sottostazioni (triangoli rossi sulla mappa), viene messa fuori uso da attacchi missilistici o da attacchi di droni kamikaze, ciò non distrugge il sistema elettrico ucraino, ma annulla completamente anche la possibilità teorica di vendere elettricità ucraina a Paesi occidentali. Questo perché, senza la rete a 750 kV, l'Ucraina sarà costretta a mettere i reattori nucleari in modalità "fredda".
È in questa eventualità che in Ucraina potrebbe davvero verificarsi un completo collasso dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
Dunque, perché la Russia non sta ancora colpendo la rete dorsale di tensione da 750 kV?
È presumibile che Kiev, Washington e Londra siano state informate attraverso canali non ufficiali che non saranno ancora effettuati attacchi alla rete dorsale. Ma, qualora Kiev dovesse tentare di far saltare in aria la diga di Kakhovka, è assai probabile che la rappresaglia avverrebbe immediatamente.
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🇫🇷 SARKOZY: "L'EUROPA STA BALLANDO SUL CIGLIO DI UN VULCANO"
Stralcio dell'intervista dell'ex presidente Francese, Nicholas Sarkozy, a Le Jornal du Dimanche.
_ L'Europa è di nuovo in guerra. Il conflitto sembra trascinarsi e impantanarsi. Dovremmo preoccuparci?
- Sì, ahimè! Vorrei che un giorno qualcuno mi spiegasse cosa significa "fare la guerra senza farla". Se c'è una nozione che dovrebbe richiedere chiarezza, è quella di guerra e pace. O facciamo la guerra o facciamo la pace. Combinare i due non ha molto senso. In ogni caso, quando vengono utilizzati contemporaneamente.
- La Francia dovrebbe continuare a discutere con Vladimir Putin?
- Il presidente Macron ha perfettamente ragione a voler mantenere i contatti con Vladimir Putin. Come fermare la guerra senza parlare con i belligeranti? Non solo vogliamo fare la guerra senza farlo, ma vogliamo anche fermarla senza rivolgerci ai protagonisti. Finirà per diventare molto complicato! Le parole hanno un significato e bisogna stare attenti al loro uso. Quando diciamo che non parleremo con la Russia finché Putin sarà al potere, equivale a chiedere un cambio di regime a Mosca. Considero questo un pericoloso salto nell'ignoto, anche se è comprensibile che sia difficile per il presidente ucraino parlare con Putin.
[...]
Nel 2008, con Angela Merkel, abbiamo rifiutato l'ingresso dell'Ucraina nella NATO. Questa sarebbe stata vista come una provocazione dai russi. Ricordo che il dramma che si svolge in questa regione del mondo è una questione di cui la responsabilità primaria dovrebbe essere assunta dagli europei. Mi rammarico che l'Unione europea possa dare l'impressione di essere al seguito degli americani. Infine, piaccia o no, i Paesi non cambiano indirizzo, Europa e Russia sono condannate a mantenere rapporti di pace e di buon vicinato. Se avremo raggiunto la riconciliazione franco-tedesca, saremo in grado di riconciliare Europa e Russia. Spetta alla Francia prendere l'iniziativa in questa crisi.
- Non alle istituzioni europee?
- Credo nella politica e nella leadership politica. La Commissione Europea è principalmente un organo amministrativo. Inoltre, non ho ancora capito in base a quale articolo dei Trattati europei la signora von der Leyen possa giustificare la sua competenza in materia di acquisto di armi e politica estera. Stiamo assistendo a un conflitto “caldo” alle porte dell'Europa. L'unica cosa che gli europei sentono oggi è l'aggiunta di miliardi di euro spesi per l'acquisto di armi. Sempre più armi, sempre più morti, sempre più guerra! Siamo alla mercé di un errore di calcolo, di un'esaltazione, di nervosismo, di una reazione epidermica. Stiamo ballando sul bordo di un vulcano. Era necessaria una forte condanna dell'iniziativa di Vladimir Putin. La reazione di solidarietà anche con l'Ucraina. Ma la freddezza di evitare l'escalation e di riportare la pace con i russi richiede da noi lo stesso volontarismo. È giunto il momento di prendere iniziative serie per parlare di futuro e di pace.
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Stralcio dell'intervista dell'ex presidente Francese, Nicholas Sarkozy, a Le Jornal du Dimanche.
_ L'Europa è di nuovo in guerra. Il conflitto sembra trascinarsi e impantanarsi. Dovremmo preoccuparci?
- Sì, ahimè! Vorrei che un giorno qualcuno mi spiegasse cosa significa "fare la guerra senza farla". Se c'è una nozione che dovrebbe richiedere chiarezza, è quella di guerra e pace. O facciamo la guerra o facciamo la pace. Combinare i due non ha molto senso. In ogni caso, quando vengono utilizzati contemporaneamente.
- La Francia dovrebbe continuare a discutere con Vladimir Putin?
- Il presidente Macron ha perfettamente ragione a voler mantenere i contatti con Vladimir Putin. Come fermare la guerra senza parlare con i belligeranti? Non solo vogliamo fare la guerra senza farlo, ma vogliamo anche fermarla senza rivolgerci ai protagonisti. Finirà per diventare molto complicato! Le parole hanno un significato e bisogna stare attenti al loro uso. Quando diciamo che non parleremo con la Russia finché Putin sarà al potere, equivale a chiedere un cambio di regime a Mosca. Considero questo un pericoloso salto nell'ignoto, anche se è comprensibile che sia difficile per il presidente ucraino parlare con Putin.
[...]
Nel 2008, con Angela Merkel, abbiamo rifiutato l'ingresso dell'Ucraina nella NATO. Questa sarebbe stata vista come una provocazione dai russi. Ricordo che il dramma che si svolge in questa regione del mondo è una questione di cui la responsabilità primaria dovrebbe essere assunta dagli europei. Mi rammarico che l'Unione europea possa dare l'impressione di essere al seguito degli americani. Infine, piaccia o no, i Paesi non cambiano indirizzo, Europa e Russia sono condannate a mantenere rapporti di pace e di buon vicinato. Se avremo raggiunto la riconciliazione franco-tedesca, saremo in grado di riconciliare Europa e Russia. Spetta alla Francia prendere l'iniziativa in questa crisi.
- Non alle istituzioni europee?
- Credo nella politica e nella leadership politica. La Commissione Europea è principalmente un organo amministrativo. Inoltre, non ho ancora capito in base a quale articolo dei Trattati europei la signora von der Leyen possa giustificare la sua competenza in materia di acquisto di armi e politica estera. Stiamo assistendo a un conflitto “caldo” alle porte dell'Europa. L'unica cosa che gli europei sentono oggi è l'aggiunta di miliardi di euro spesi per l'acquisto di armi. Sempre più armi, sempre più morti, sempre più guerra! Siamo alla mercé di un errore di calcolo, di un'esaltazione, di nervosismo, di una reazione epidermica. Stiamo ballando sul bordo di un vulcano. Era necessaria una forte condanna dell'iniziativa di Vladimir Putin. La reazione di solidarietà anche con l'Ucraina. Ma la freddezza di evitare l'escalation e di riportare la pace con i russi richiede da noi lo stesso volontarismo. È giunto il momento di prendere iniziative serie per parlare di futuro e di pace.
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lejdd.fr
EXCLUSIF. Nicolas Sarkozy au JDD : « Emmanuel Macron doit franchir le Rubicon »
Pour la première fois depuis 2016, l’ancien chef de l'État a accepté de parler politique avec le JDD. Présidence d’Emmanuel Macron, qu’il soutient toujours, réforme des retraites, nucléaires, meurtre de la petite Lola, guerre en Ukraine, Qatar, congrès LR…
🇺🇸 USA, MIDTERM. PER L'ECONOMIST GOP FAVORITO ALLA CAMERA, DEM LEGGERMENTE DAVANTI AL SENATO
L'avanzata repubblicana è stata particolarmente sorprendente in Nevada, dove Catherine Cortez Masto, la senatrice democratica in carica, sta difendendo il suo seggio contro Adam Laxalt, un repubblicano ed ex procuratore generale dello stato. Qualcosa di simile è accaduto in Pennsylvania, dove John Fetterman, il luogotenente governatore democratico dello stato, sta affrontando Mehmet Oz, un ex medico e conduttore di talk show. Il nostro sondaggio sui sondaggi, che adegua i sondaggi sia in base al bias storico di ciascun sondaggista sia in base al fatto che un sondaggio sia stato condotto da un'azienda di parte, rileva che anche il margine dei Democratici è diminuito di oltre cinque punti percentuali in Wisconsin.
Le nostre medie dei sondaggi attualmente mostrano che i democratici sono dietro ai repubblicani di circa un punto ciascuno in Nevada, Carolina del Nord e Wisconsin. In Ohio sono in vantaggio di quasi un punto. I democratici sono in vantaggio di quattro punti in Georgia e di sette sia in Pennsylvania che in Arizona. Ciò dà ai Democratici un guadagno netto di un seggio al Senato se i sondaggi sono accurati al 100% (attenzione: non lo sono quasi mai). Questi numeri sono anche accompagnati da un grande caveat: un mese prima del giorno delle elezioni, i sondaggi del Senato sono in media spostati di sei punti rispetto a quelli reali che si verificano effettivamente la notte delle elezioni.
Ma c'è ancora tempo per i repubblicani per fare breccia prima dell'8 novembre e i sondaggi nelle recenti elezioni sono stati significativamente distorti a favore dei democratici. (Fonte: The Economist)
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L'avanzata repubblicana è stata particolarmente sorprendente in Nevada, dove Catherine Cortez Masto, la senatrice democratica in carica, sta difendendo il suo seggio contro Adam Laxalt, un repubblicano ed ex procuratore generale dello stato. Qualcosa di simile è accaduto in Pennsylvania, dove John Fetterman, il luogotenente governatore democratico dello stato, sta affrontando Mehmet Oz, un ex medico e conduttore di talk show. Il nostro sondaggio sui sondaggi, che adegua i sondaggi sia in base al bias storico di ciascun sondaggista sia in base al fatto che un sondaggio sia stato condotto da un'azienda di parte, rileva che anche il margine dei Democratici è diminuito di oltre cinque punti percentuali in Wisconsin.
Le nostre medie dei sondaggi attualmente mostrano che i democratici sono dietro ai repubblicani di circa un punto ciascuno in Nevada, Carolina del Nord e Wisconsin. In Ohio sono in vantaggio di quasi un punto. I democratici sono in vantaggio di quattro punti in Georgia e di sette sia in Pennsylvania che in Arizona. Ciò dà ai Democratici un guadagno netto di un seggio al Senato se i sondaggi sono accurati al 100% (attenzione: non lo sono quasi mai). Questi numeri sono anche accompagnati da un grande caveat: un mese prima del giorno delle elezioni, i sondaggi del Senato sono in media spostati di sei punti rispetto a quelli reali che si verificano effettivamente la notte delle elezioni.
Ma c'è ancora tempo per i repubblicani per fare breccia prima dell'8 novembre e i sondaggi nelle recenti elezioni sono stati significativamente distorti a favore dei democratici. (Fonte: The Economist)
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Il passaggio della campanella tra Mario Draghi e Giorgia Meloni.
RISTRUTTURAZIONE DEI PODCAST SUL NOSTRO PORTALE
In questi giorni abbiamo lavorato molto alla riorganizzazione dei podcast sul nostro portale. Alla pagina Radio Giubbe Rosse, nella sezione "Media&Cultura" del menu, troverete ora l'elenco di tutti gli ultimi podcast trasmessi. Il materiale è suddiviso a sua volta nelle diverse sezioni, all'interno delle quali troverete una playlist da riprodurre con Spotify. (vedi screenshot 1)
Gli ultimi podcast sono ora visibili e direttamente accessibili anche nella nostra sidebar (vedi screenshot 2).
Inoltre, tutti i nostri podcast sono ascoltabili sulle seguenti piattaforme:
Anchor:
https://anchor.fm/giubberossenews/episodes/
Spotify:
https://open.spotify.com/show/0UCHc7DtXxVOpouB6aqJV2
Apple Podcasts:
https://podcasts.apple.com/it/podcast/radio-giubbe-rosse/id1562302223
Google Podcasts:
https://podcasts.google.com/feed/aHR0cHM6Ly9hbmNob3IuZm0vcy81NGM4MGVhYy9wb2RjYXN0L3Jzcw==
Feed RSS:
https://anchor.fm/s/54c80eac/podcast/rss
Grazie fin d'ora per il vostro feedback.
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In questi giorni abbiamo lavorato molto alla riorganizzazione dei podcast sul nostro portale. Alla pagina Radio Giubbe Rosse, nella sezione "Media&Cultura" del menu, troverete ora l'elenco di tutti gli ultimi podcast trasmessi. Il materiale è suddiviso a sua volta nelle diverse sezioni, all'interno delle quali troverete una playlist da riprodurre con Spotify. (vedi screenshot 1)
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🇷🇺🇫🇷 SHOIGU HA SENTITO PER TELEFONO IL MINISTRO DELLA DIFESA FRANCESE
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha detto oggi al suo omologo francese, il ministro della difesa Sebastien Lecornu, in una telefonata che Mosca è preoccupata che l'Ucraina possa usare una "bomba sporca".
Secondo una trascrizione della telefonata pubblicata dal ministero della Difesa russo, Shoigu avrebbe anche affermato che la guerra tende verso "un'ulteriore e incontrollata escalation". (Fonte: Al Arabiya English)
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Secondo una trascrizione della telefonata pubblicata dal ministero della Difesa russo, Shoigu avrebbe anche affermato che la guerra tende verso "un'ulteriore e incontrollata escalation". (Fonte: Al Arabiya English)
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Al Arabiya English
Russia’s Shoigu discusses Ukraine in calls with France, Turkey | Al Arabiya English
Russia’s Defense Minister Sergei Shoigu held phone calls Sunday with his French and Turkish
SERGIO GIRALDO FA CHIAREZZA SU QUANTO SUL "SUCCESSO" DELL'ULTIMO CONSIGLIO EUROPEO
La settimana europea si è chiusa con il botto: al Consiglio europeo del 20-21 ottobre l’Italia ha strappato un clamoroso successo, avendo la meglio sui retrivi paesi del nord Europa. Il Consiglio ha infatti deciso di chiedere alla Commissione di elaborare una proposta sulla quale il Consiglio deciderà in merito alla creazione di un corridoio dinamico per il prezzo del gas, che è una vittoria di Mario Draghi perché ha già fatto abbassare le bollette degli italiani”.
Questa la fantasiosa sintesi della maggioranza dei giornali italiani dopo la chiusura del Consiglio europeo nel quale si è deciso, in realtà, nulla. Il celeberrimo tetto al prezzo del gas non c’è e se mai ci sarà, sarà inutile o, peggio, dannoso. La Germania porta a casa la solidarietà obbligatoria sui volumi di gas in casi estremi e gli acquisti comuni. Tutto il resto è aria fritta o poco più.
[...]
La verità è che l’Ue e i governi, non hanno alcuna soluzione credibile, tranne una. Tutti i marchingegni che l’Ue sta disperatamente cercando di raffazzonare sono palliativi, nel migliore dei casi, e autentiche sciocchezze nel peggiore. Quanto più il problema si va facendo complicato, tanto aumentano a Bruxelles i “nuovi” modi di affrontarlo, generando due problemi: da una parte si evita accuratamente di affrontare la radice del problema, dall’altra si gonfia la già pachidermica sovrastruttura europea con altri organismi, altri obblighi, altri “strumenti”, altri regolamenti.
[...]
L’unico modo concreto per far abbassare il prezzo del gas, l’unica soluzione, è creare un surplus di offerta, che generi una serie di posizioni lunghe tra produttori e fornitori, facendo scendere i prezzi. La realtà degli anni in cui il mercato europeo del gas funzionava regolarmente (tra il 2015 e il 2019, ad esempio) è stata proprio questa, tanto che il mercato europeo non ha risentito, all’epoca, del calo drastico dei flussi dalla Libia verso l’Italia, né si sono mai verificati picchi di prezzo in occasione delle normali fermate per manutenzione dei vari gasdotti.
[...]
Nel corso dell’ultimo anno Vladimir Putin ci ha messo del suo, mettendo in difficoltà l’Europa intera diminuendo gradualmente i flussi di gas, ma non va dimenticato che è stata l’Unione europea a voler fare a meno del gas russo a partire dalla scorsa primavera. Ciò ha significato far scomparire 150 miliardi di metri cubi all’anno di offerta dal mercato. (continua su Startmag)
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La settimana europea si è chiusa con il botto: al Consiglio europeo del 20-21 ottobre l’Italia ha strappato un clamoroso successo, avendo la meglio sui retrivi paesi del nord Europa. Il Consiglio ha infatti deciso di chiedere alla Commissione di elaborare una proposta sulla quale il Consiglio deciderà in merito alla creazione di un corridoio dinamico per il prezzo del gas, che è una vittoria di Mario Draghi perché ha già fatto abbassare le bollette degli italiani”.
Questa la fantasiosa sintesi della maggioranza dei giornali italiani dopo la chiusura del Consiglio europeo nel quale si è deciso, in realtà, nulla. Il celeberrimo tetto al prezzo del gas non c’è e se mai ci sarà, sarà inutile o, peggio, dannoso. La Germania porta a casa la solidarietà obbligatoria sui volumi di gas in casi estremi e gli acquisti comuni. Tutto il resto è aria fritta o poco più.
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La verità è che l’Ue e i governi, non hanno alcuna soluzione credibile, tranne una. Tutti i marchingegni che l’Ue sta disperatamente cercando di raffazzonare sono palliativi, nel migliore dei casi, e autentiche sciocchezze nel peggiore. Quanto più il problema si va facendo complicato, tanto aumentano a Bruxelles i “nuovi” modi di affrontarlo, generando due problemi: da una parte si evita accuratamente di affrontare la radice del problema, dall’altra si gonfia la già pachidermica sovrastruttura europea con altri organismi, altri obblighi, altri “strumenti”, altri regolamenti.
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L’unico modo concreto per far abbassare il prezzo del gas, l’unica soluzione, è creare un surplus di offerta, che generi una serie di posizioni lunghe tra produttori e fornitori, facendo scendere i prezzi. La realtà degli anni in cui il mercato europeo del gas funzionava regolarmente (tra il 2015 e il 2019, ad esempio) è stata proprio questa, tanto che il mercato europeo non ha risentito, all’epoca, del calo drastico dei flussi dalla Libia verso l’Italia, né si sono mai verificati picchi di prezzo in occasione delle normali fermate per manutenzione dei vari gasdotti.
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Nel corso dell’ultimo anno Vladimir Putin ci ha messo del suo, mettendo in difficoltà l’Europa intera diminuendo gradualmente i flussi di gas, ma non va dimenticato che è stata l’Unione europea a voler fare a meno del gas russo a partire dalla scorsa primavera. Ciò ha significato far scomparire 150 miliardi di metri cubi all’anno di offerta dal mercato. (continua su Startmag)
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Perché i prezzi del gas sono alti e perché non è stato un successo il Consiglio Ue - Startmag
Prezzi gas e Ue: fatti, numeri e analisi