Rojava Resiste
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Canale di informazione sul Vicino e Medio Oriente e solidarietà con la rivoluzione confederale in Siria del Nord
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#Breaking: l'esercito iracheno ha iniziato un attacco su larga scala per invadere la regione autonoma ezida di #Şengal.
Nella zona sono in corso pesanti combattimenti, nei villaggi e nelle basi sul monte Sinjar. Le forze armate di Baghdad stanno attaccando con carri armati, artiglieria e armi pesanti. I co-presidenti del Partito per la libertà e la democrazia Yezidi (PAD, formazione sorella del PYD curdo-siriano) ha dichiarato resistenza a oltranza e invitato le forze rivoluzionarie a difendere l'Amministrazione autonoma ezida.
Turchia, Iraq, NATO e Siria: la guerra sporca di Erdogan
🇹🇷 Proseguono le aggressioni militari turche sul #Rojava e sulle montagne del #Bashur (#Kurdistan iracheno) contro il #PKK, parallelamente alla nuova offensiva diplomatica in campo #NATO dove #Erdogan cerca di sfruttare la richiesta di Svezia e Finlandia di ingresso nell'Alleanza Atlantica per ottenere l'inserimento del Partito dei lavoratori del Kurdistan nella lista delle organizzazioni terroristiche da parte dei due Paesi scandinavi (che ospitano un alto numero di rifugiati curdi), in cambio del ritiro del veto.

🌹 La politica e attivista curda Aysel Dogan è deceduta in esilio in Germania. Il funerale avrebbe dovuto svolgersi sabato a Dersim, in Bakur, ma la polizia turca ha attaccato la folla che accompagnava il corteo funebre per Aysel con lacrimogeni ed idranti, sequestrando in seguito la bara e la salma.

🇺🇸 Il Dipartimento del Tesoro USA ha annunciato il ritiro delle sanzioni per le aree del Nord-Est della #Siria liberate da #ISIS e non sotto controllo di #Damasco: la decisione apre alla possibilità per l'Amministrazione autonoma rivoluzionaria di ricevere sostegno economico dall'estero per l'implementazione di servizi essenziali e di acquistare beni e materiali fuori dal paese, esclusa l'area di Shehba popolata da rifugiati interni fuggiti da #Afrin, che rimane sotto blocco economico. Le sanzioni sono state tolte anche alle aree occupate dalla Turchia di Serekanîyê e Gire Spî, mentre restano sotto embargo l'enclave anti-Assad di Idlib e la città occupata di Afrin.

🔄 Erdogan ha annunciato l'inizio delle deportazioni per i rifugiati siriani, i primi gruppi sono stati già inviati nelle aree del Rojava di Serekanîyê, Gire Spî ed Afrin, tutte occupate dall'esercito Turco in collaborazione con milizie jihadiste locali. Il piano, preannunciato già nel 2019 in sede ONU, risponde alle richieste della parte più xenofoba e nazionalista dell'opinione pubblica turca e mira a separare demograficamente i curdi del Bakur da quelli siriani. Per questi ultimi, si tratta della continuazione di una antica storia iniziata sotto il regime arabista degli #Assad che tra il 1965 e '75 deportarono oltre 30mila abitanti curdi per sostituirli con popolazioni arabofone.
🌺Sabato 28 maggio a Piano Terra (Via Confalonieri 3, Milano) vi invitiamo alla presentazione di "JIN JIYAN AZADI - La rivoluzione delle donne in Kurdistan".
🌹Interverrà la compagna Delal del comitato spagnolo di Jineoloji, ossia la struttura che si è occupata della ricerca e della stesura di questo testo.
🔥A seguire aperitivo di autofinanziamento

🌺Domenica 29 alle 21 invece vi attendiamo sempre a Piano Terra per la visione di "Bakur", documentario di Çayan Demirel ed Ertuğrul Mavioğlu.

🌹🔥Vi aspettiamo numerose*!
🗣 Oggi a Roma h16 Piazza della Repubblica: manifestazione nazionale ROMPIAMO IL SILENZIO - FERMIAMO LA GUERRA!

⚔️Il 17 aprile lo Stato turco ha lanciato una nuova campagna militare volta ad occupare nuove aree del Kurdistan meridionale, mentre prosegue i suoi attacchi in Rojava e a Sengal.

🔍Il presidente fascista turco Erdogan ha dato l’ordine per questo attacco poiché presume che l'attenzione della comunità internazionale sia completamente concentrata sulla guerra in Ucraina. Vuole quindi trarre vantaggio dalla situazione attuale e portare a termine l'ennesimo attacco contro il popolo curdo. Questa guerra di occupazione
mostra ancora una volta che Erdogan sta cercando di manipolare la comunità internazionale affermando che sta lavorando per raggiungere la pace e la stabilità in Ucraina.

⛰️Parallelamente all'invasione turca l'esercito iracheno sta attaccando gli ezidi sopravvissuti nel 2014 al genocidio dello Stato Islamico per smantellare la loro amministrazione autonoma, un sistema organizzativo sviluppato per dare alla gente la possibilità di non dover lasciare la propria patria e di essere in grado di difendersi, Tutto ciò avviene con la complicità del partito di Barzani il KDP
ed il governo centrale iracheno di Mustafa al-Kadhimi.

Inoltre, Erdogan ha appena annunciato l'inizio di una nuova invasione in Rojava volta ad occupare 30km lungo tutto il confine, per completare finalmente il progetto della "cintura araba" e massacrare e scacciare i curdi da tutte le città sul confine come Qamislo, Derik, Amuda e Kobane.

🇹🇷Attraverso la guerra la Turchia sta cercando di imporre il suo predominio politico e militare fino a Mosul e Kirkuk, e punta a raggiungere i confini del Patto Nazionale ("Misak-ı Milli" ratificato nell'ultimo parlamento ottomano), il sogno di un secolo.
Dobbiamo rompere il silenzio sull’invasione turca del Kurdistan meridionale e agire!

• Chiediamo a tutti i governi e alle organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite, la NATO, l’UE, il Consiglio d’Europa e la Lega araba, di intraprendere un’azione urgente contro questa violazione del diritto internazionale, di condannare inequivocabilmente questo crimine di aggressione e di chiedere che la Turchia ritiri le sue truppe dal Kurdistan meridionale

• Chiediamo ai partiti politici, alle organizzazioni per i diritti umani, alle organizzazioni per la pace, ai sindacalisti
e agli attivisti di opporsi a questa aggressione della Turchia.
Crisi turca, tra nuove operazioni di guerra in Siria e il ricatto scandinavo.
Il governo dell'#AKP in #Turchia è ai minimi storici di consenso, davanti una crisi economica e politica che non si vedeva da 21 anni a questa parte (proprio quando finì il kemalismo e iniziò l'era di #Erdogan). Il presidente-sultano ha annunciato lo scorso 1 giugno una nuova operazione militare in Siria, che andrà a colpire Tel Rifaat e Manbij per "ripulirle dai terroristi". Due snodi essenziali che, se dovessero cadere, spezzerebbero di fatto l'unità territoriale del #Rojava e isolerebbero #Kobane. Le Forze democratiche siriane e le milizie popolari sono in allerta generale.

🇮🇶 Nel mentre prosegue l'occupazione militare de facto del nord Iraq da parte di #Ankara (permessa dal Governo regionale del #Kurdistan iracheno), sulle cui operazioni la Commissione Difesa e Sicurezza del Parlamento iracheno ha (finalmente) aperto un'indagine.

🇹🇷 Nell'ultima settimana in tutta Europa si sono svolte manifestazioni a sostegno della resistenza curda e del Rojava. A Roma al corteo è stato impedito a lungo di partire da parte della questura per la "presenza di bandiere del #PKK". Molti ambasciatori, in ultimo anche quello italiano, sono stati convocati dal ministro degli Esteri turco per protesta formale per non aver impedito e sciolto "iniziative pubbliche a favore di organizzazioni terroristiche".

🇸🇪 Nel frattempo il balletto attorno alla richiesta di ammissione di #Svezia e #Finlandia alla #NATO prosegue: l'ambasciatore turco in Svezia ha chiesto l'estradizione di Amineh #Kakabaveh, deputata svedese di origine curda e in passato militante del gruppo marxista-leninista Komala nel #Rojhilat (Kurdistan iraniano). Nonostante abbia poi ritrattato la sua richiesta, il caso ha creato scalpore: Amineh è curda-iraniana e non ha mai fatto parte del PKK.

🗣 Attorno al ricatto in cui si sono infilati da soli i governi di Stoccolma e Helskinki ruotano i destini di migliaia di persone - che ora temono persino di scendere in piazza a manifestare. Lo ha detto bene proprio Kakabaveh, il cui voto in parlamento è vitale per la sopravvivenza dell'esecutivo svedese. La sua scelta dipenderà dalla posizione che la premier deciderà di assumere nei confronti delle richieste avanzate dalla Turchia contro la comunità curda presente nel paese.
🇸🇪 Il tradimento della Svezia e il fallimento dell'Occidente
🏴 Triste il giorno in cui un Paese rinuncia alla propria dignità, cedendo all'isteria, e alla sovranità, lasciando che il segretario di una alleanza militare complice di colpi di Stato e strategie terroriste (l'Italia ne dovrebbe sapere qualcosa: vi ricordate piazza Fontana?) parli al posto del capo di governo.

🗣 "Al summit di Madrid ci sarà una sessione speciale sul terrorismo. La Svezia ha intrapreso misure pratiche per rispondere alle legittime preoccupazioni della Turchia, compresa una nuova legislazione sul terrorismo, nuove indagini di polizia sul PKK e sta considerando le richieste di estradizione presentate da Ankara. Ora stiamo lavorando ad un accordo tripartito tra Svezia, Finlandia e Turchia sui temi della sicurezza, del terrorismo e dell'export delle armi". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa con la premier svedese Magdalena Andersson.

Sono quasi 85mila i curdi presenti in Svezia (16mila nella vicina Finlandia), molti dei quali rischiano ora l'estradizione: il che significa, nel migliore dei casi, la galera a vita a regime carcerario duro. Nel peggiore torture e assassinio politico. Tanto per capirci: è come se negli anni '70 i paesi europei avessero estradato i profughi cileni, argentini e delle dittature latinoamericane, consegnandoli ai campi di concentramento e ai plotoni d'esecuzione.

Non solo: l'accordo con Erdogan, il principale alleato dello Stato Islamico e dell'insorgenza jihadista, prelude a un possibile via libera a una nuova invasione militare della Siria del Nordest e al beneplacito sulla occupazione de facto del Nord Iraq. Mentre i diritti dei migranti tenuti nei lager finanziati con fondi UE sono sistematicamente violati e le libertà civili annegano nella repressione di un regime in crisi di consensi e terrorizzato dal rischio di una rivolta popolare.

📣 Non accettiamo che la guerra in Ucraina venga usata per coprire altre nefandezze e ingiustizie:
* protestiamo sotto le rappresentanze diplomatiche svedesi e finlandesi
* assediamo le sedi diplomatiche turche e di chi fa affari con la Turchia di Erdogan
* pretendiamo che l'Italia tolga il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche e conceda asilo politico a tutti i curdi e turchi perseguitati da Erdogan
* togliamo la Turchia, la Libia e l'Egitto dalla lista dei "paesi terzi sicuri"
Il comunicato del Congresso nazionale del Kurdistan (organismo di coordinamento tra le organizzazioni politiche della diaspora curda, affiliata alla sinistra del movimento di liberazione) in merito al tradimento di Svezia e Finlandia - e, possiamo aggiungere, del resto dell'Europa che d'altronde non è una novità.

Mentre scriviamo, Ankara ha consegnato una lista fatta propria dalla NATO di 73 richieste di estradizione, di cui 3/4 già inviati da Stoccolma a torturatori e aguzzini in Turchia.
L'epilogo della repressione contro l'HDP e la legittimazione internazionale dell'autoritarismo turco
Si sta svolgendo in questi giorni il congresso del Partito Democratico dei Popoli (Hdp) e potrebbe essere l'ultimo: dopo le incarcerazioni di leader e militanti (oltre 4mila si trovano attualmente in prigione, oltre a 40 deputati e i co-presidenti Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag) sul principale partito di opposizione al governo AKP-MHP di Erdogan pende una decisione della Corte costituzionale che a breve potrebbe decidere la sua definitiva messa al bando.

Non è la prima volta nella storia politica delle organizzazioni politiche e sindacale filo-curde in Turchia: dal 1991 in avanti, sono stati circa 6 i partiti costruiti dalle forze politiche curde per estendere la lotta di liberazione e democratizzazione del Paese anche all'ambito della rappresentanza e delle Istituzioni. Puntualmente repressi e dichiarati illegali, quasi sempre con l'accusa di essere "fiancheggiatori di terroristi" (leggi: PKK).

Ora, la repressione sistematica che dal 2015 (anno non solo della vittoria di Kobane, ma anche della proclamazione dell'autonomia democratica in molte città curdo-turche e del successo elettorale dell'HDP) può giungere alla definitiva messa fuorilegge del partito e delle sue organizzazioni collegate, forte anche del memorandum d’intesa tra il governo turco e quelli di Finlandia e Svezia per il loro ingresso nella NATO, che comprende la legittimazione de facto e dei iure delle politiche autoritarie dell'AKP in patria e all'estero (non solo Medio Oriente, dove è in corso la mobilitazione delle milizie jihadiste in Siria, ma anche in Europa, con le estradizioni promesse dai paesi scandinavi).
Mobilitazione generale, appello alla solidarietà internazionale
Questo messaggio arriva direttamente dalla Siria del Nord-Est. Dopo che le richieste di Erdogan sono state accettate per permettere l'ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO, l'esercito turco e i loro alleati jihadisti si stanno preparando ad attaccare la rivoluzione confederale e la popolazione civile.

🗣 "A tutte le reti di rise up for rojava, a tutti gli amici della rivoluzione e a tutti i compagni e le compagne che combattono contro il fascismo. Il 7 luglio 2022, l'amministrazione autonoma ha dichiarato lo stato generale di emergenza per tutte le regioni del nord est della Siria. Nelle ultime settimane gli attacchi dello stato turco su tutti i fronti del Rojava, bombardamenti massicci sia aerei sia di artiglieria, sono intensamente aumentati. Allo stesso tempo quotidianamente militanti e civili vengono presi di mira e uccisi dai droni. Dopo l'ultimo incontro NATO a Madrid è diventato chiaro come la NATO e i suoi attori principali: USA, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia hanno dato il via libera alla Turchia per una nuova invasione del rojava- Siria del nord. Al momento la situazione sta diventando quotidianamente più critica, i mercenari turchi sono mobilizzati al confine, armi pesanti vengono portate al confine e grandi convogli militari sono stati mandati nella regione. Non possiamo dire esattamente quando ci sarà un'escalation della situazione, ma una cosa è chiara, l'escalation è imminente. Dobbiamo capire cosa significa ciò. In pochi giorni celebreremo il decimo anniversario della rivoluzione.

🚩 Dieci anni fa, il 19/07/2012, il popolo di Kobane ha preso il proprio destino in mano, liberato il proprio territorio e ha dato il via alla rivoluzione del Rojava. Da allora il popolo del Rojava, nelle più difficili condizioni e con enormi sacrifici, ha costruito la propria vita e il proprio territorio a mani nude. Questa rivoluzione ha generato una ripresa dell'internazionalismo nel 21esimo secolo e ha creato una realtà di lotta che è ispirazione per noi tutti. Tutti i successi degli ultimi dieci anni sono a rischio in questo momento. Una nuova invasione della Turchia in Rojava significherà o la fine del progetto socialista del Rojava o diventerà il motivo del collasso del fascismo turco. La regione qui cadrà in un'era buia oppure il sole della libertà splenderà alto nel cielo e brillerà di speranza nell'orizzonte verso le quattro direzioni del mondo. Per questa ragione facciamo appello a tutti perché capiscano la gravità della situazione e perché si preparino di conseguenza.

🤝 Mandate la vostra solidarietà al Rojava il 19 luglio, preparatevi per il giorno X, costruite iniziative locali di rise up for Rojava e siate voi stessi creativi. Insieme ci alziamo contro la NATO, insieme distruggeremo il fascismo turco, insieme difenderemo la rivoluzione e insieme lotteremo per il Rojava. Vi diciamo serkeftin e vi mandiamo i nostri saluti rivoluzionari e il nostro rispetto dal Rojava".
🌹 19 LUGLIO: 10 ANNI DI RIVOLUZIONE IN ROJAVA

Martedì 19 luglio dalle ore 18 Rete Jin vi aspetta ai giardini comunitari Lea Garofalo (via Montello 3) a Milano per celebrare insieme il decimo anniversario della rivoluzione in Siria del Nord e dell'Est.

Durante l'evento verrà presentato il dossier "Gli affari tra Italia e Turchia", una ricerca sui rapporti economici che intercorrono tra lo Stato Italiano e il regime di Erdogan. Presentano Rete Jin e Rojava Resiste, modera la giornalista e regista Benedetta Argentieri. Alla presentazione dello studio seguirà un dibattito volto ad approfondire collettivamente il ragionamento sulla postura italiana nei confronti del regime turco e formulare insieme proposte di azione.

Seguirà il concerto dell'artista curda Yalda Abbasi. Durante tutta la serata, verranno esposte opere donate da artist* solidali e sarà disponibile un aperitivo.

Sosteniamo l'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell'Est.
Difendiamo la rivoluzione!
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Declaration of #YPJ and #YPG International for 19. July anniversary of the Revolution.

#10yearsRojava #Rojava

PART 1
Forwarded from Radio Onda D'Urto (radiondadurto)
19 LUGLIO 2012 – 2022: DECIMO ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE CONFEDERALE IN SIRIA DEL NORD-EST. #10yearsROJAVA

La notte del 19 luglio 2012 le Ypg (Unità di protezione del popolo) prendono il controllo delle strade d’accesso e di uscita della città di Kobane, in Siria, mentre la popolazione in armi occupa le sedi istituzionali dello Stato siriano. Una delegazione degli insorti informa i soldati di Damasco che se consegnano le armi sarà…
🇹🇷 Strage di #Zaxo, proteste in tutto l'Iraq contro l'occupazione militare turca
🛩 Due giorni fa, il 20 luglio droni turchi hanno colpito un'area di villeggiatura nella cittadina di Zaxo, nel #Kurdistan iracheno, vicino al confine con la #Turchia. Nel bombardamento, 8 turisti hanno perso la vita e 23 sono rimasti feriti. Negli ultimi 7 mesi di attentati su suolo iracheno, lo Stato turco ha ucciso 28 civili.

🗣 Non appena resa pubblica la notizia della strage, in tutto l'Iraq le persone sono scese in piazza per protestare contro il silenzio di Baghdad e Erbil (sede del Governo regionale del Kurdistan iracheno) sull'invasione de facto in corso da anni nel nord #Iraq da parte della Turchia. Le proteste non si sono limitate alla sola regione curda, ma sono esplose anche a Baghdad, dove i manifestanti hanno preso d'assalto l'ambasciata turca.

🤐 La propaganda di Stato e i media hanno ovviamente negato la responsabilità turca della strage, affermando invece che questa sarebbe colpa del #PKK e dei "terroristi curdi" - motivo per cui le truppe di Ankara si troverebbero nel nord Iraq, coinvolte in operazioni "di sicurezza nazionale".

🚩 Ricordiamo che il 20 luglio era anche il triste anniversario di un'altra strage avvenuta con la complicità dell'intelligence di Ankara: quella di #Suruc del 2015, compiuta da attentatori suicidi dell'ISIS. Persero la vita 32 militanti della Gioventù socialista turca che si trovavano nel Centro culturale Amara della cittadina sul lato turco del confine con la #Siria, in procinto di partire per supportare la ricostruzione della vicina #Kobane. La polizia turca bloccò l'arrivo delle ambulanze e anzi aggredì e arrestò i sopravvissuti e le persone scese in piazza.
Forwarded from YPJ MEDIA CENTER
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The international YPJ &YPG fighters gave a statement regarding the attacks of the Occupating Turkish state#YPJ
Forwarded from YPJ Information
📢 We are excited to publish our new homepage today!

🌐 Check out ypj-info.org

You will find:
➡️ articles
➡️ videos
➡️ official statements & declarations
➡️ information about the work & life in the YPJ

You can reach us via email:
✉️ contact@ypj-info.org
Forwarded from Rete Kurdistan Italia
+++AGGIORNAMENTI DELLA SETTIMANA+++

Secondo il governo iraniano la rivolta scoppiata nella prigione di Evin a Teheran ha provocato almeno quattro prigionieri morti e altri 61 feriti. Altre fonti parlano di un bilancio molto più pesante, per tutta la notte sono stati uditi numerosi colpi d'arma da fuoco. Oltre a centinaia di prigionieri politici iraniani e curdi, nella prigione di Evin sono detenuti anche un gran numero di manifestanti arrestati nelle scorse settimane. Il movimento KODAR ha rilasciato un comunicato in cui chiede un'intensificazione delle proteste di piazza dopo questi eventi  "Oltre agli attacchi delle forze del regime iraniano alla popolazione, i prigionieri sono stati colpiti da colpi di arma da fuoco durante il grande incendio nella prigione di Evin. A causa della mancanza di informazioni a causa della copertura mediatica vietata, le circostanze esatte dell'incidente rimangono poco chiare"

💧Inizierà presto la costruzione di una nuova diga nella regione di Zap. Il governo turco costruisce queste dighe per usare l'acqua come arma e come leva di ricatto contro le popolazioni di Iraq e Siria. In Rojava la chiusura delle dighe sui fiumi Tigri ed Eufrate stanno già creando un serio problema umanitario, tagliando a milioni di persone l'accesso ad acqua corrente. Una volta completata la costruzione della diga nel triangolo di Hakkari, Yüksekova e Çukurca, la valle di Zap sarà allagata e la vita naturale sarà distrutta, molti villaggi saranno allagati e gli abitanti saranno costretti a migrare, la gente di Hakkari ha Soprannominato questi progetti "Dighe della paura".

Leyla Güven, ex parlamentare del Partito Democratico dei Popoli (HDP) e co-presidente del Congresso della Società Democratica (DTK), è stata nuovamente condannata a molti anni di carcere. Il tribunale di Diyarbakır ha emesso una condanna a undici anni e sette mesi di reclusione con l'accusa di "propaganda per un'organizzazione terroristica" - per alcuni discorsi pronunciati in pubblico da parlamentare. accusata di aver rilasciato dichiarazioni in tre discorsi. Nel precedente processo l'accusa aveva chiesto 43 anni per Güven.

HTŞ, braccio siriano di Al-Qaeda ha preso il controllo della città di Afrin dopo intensi combattimenti contro altre fazioni jihadiste che hanno lasciato sul terreno decine di vittime civili. Già l'anno scorso le SDF hanno spiegato il piano della Turchia per fare passare tutte le regioni occupate del Rojava sotto il controllo di HTŞ, questa manovra servirebbe a creare una forza efficente supporto della prossima invasione preannunciata da Erdogan. L'esercito turco non ha interferito negli scontri ed ora pattuglia le aree sotto controllo di HTŞ man mano che le milizie avanzano in direzione di Azaz.
Forwarded from International Revolution
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📌 The use of chemical weapons by the invading fascist Turkish Republic against the freedom guerrillas of Kurdistan

The use of chemical weapons against the Kurdish people dates back to the 1920s. From the first Kurdish serhildans (uprisings) until today, war crimes have been committed against the Kurdish people. The words of the occupiers, "We drowned the Kurds in caves with rat poison" show the reality of this situation. The clearest example of this is the Halabja massacre. Thousands of Kurds were massacred in this massacre. The gases that Saddam used in Halabja are now being used against the freedom guerrillas in the mountains of Kurdistan.

The occupying and colonialist Turkish state has been conducting a six-month annihilating attack on Kurdistan's freedom guerrillas in the Medya Defense Zones since April 14.

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🔗 WATCH THE FULL VIDEO
https://www.nuceciwan115.xyz/en/2022/10/the-use-of-chemical-weapons-against-the-guerrillas-of-kurdistan/
Il 1° novembre è il World Kobane Day! Per questo Rete Jin Milano organizzerà una serata per ricordarlo insieme.

È una giornata istituita nel 2014 per ricordare la resistenza di Kobane nella sua storica battaglia contro Daesh, il fascismo e il fanatismo religioso.
Continuiamo a sostenere gli ideali democratici, femministi ed ecologici di questa rivoluzione

Alle 18:30 a Piano Terra (via Confalonieri 3) ci sarà un aperitivo in compagnia e a seguire, alle 20.30, la proiezione di "Kurdbûn - essere curdo", del regista, sceneggiatore e scrittore curdo-iraniano Fariborz Kamkari, con a seguire un dibattito.

Il documentario racconta dei settantanove giorni di assedio da parte dell'esercito turco a Cizre, città curda nel sudest della Turchia al confine con la Siria e l'Iraq, tra il 2016 e il 2017.
Forwarded from YPJ Information
📢 “When we analyze the activities of #ISIS in NE-#Syria it is clear that without #Turkey’s support, they would likely not be able to survive in any organized form.”

📃 Eylem Ataş, international #YPJ fighter, evaluates the current situation in #Rojava in an in-depth article.

🔗 Read the full text on our homepage:
https://ypj-info.org/featured-articles/kobane-is-the-only-proof-that-we-can-build-a-free-world/
"Il nostro popolo e il pubblico democratico sanno molto bene che non abbiamo legami con questo incidente, che non colpiremmo direttamente obiettivi civili e che non accettiamo azioni che prendono di mira i civili".

Il #PKK ha rilasciato una dichiarazione (reperibile in inglese su ANF NEWS, di seguito il link) in cui dichiara la propria estraneità all'attacco di #İstanbul, porge le condoglianze ai parenti delle vittime e mette in guardia l'opinione pubblica dalle manovre di guerra del governo turco.
https://anfenglishmobile.com/news/hsm-denies-involvement-in-istanbul-explosion-calls-for-its-exposure-63661
❗️Nuovo attacco su larga scala da parte della Turchia contro il Rojava

📣COMUNICATO STAMPA del KNK: fermiamo l'aggressione militare turca contro il Kurdistan!
Il 20 novembre a mezzanotte, aerei da guerra turchi hanno iniziato a bombardare ospedali, scuole e altri obiettivi civili dentro e intorno a Kobanê, compreso il villaggio di Belûniyê a Shahba, a sud-ovest di Kobanê, che ora è popolato da sfollati curdi di Afrin, così come il villaggio di Teqil Beqil vicino a Qerecox a Dêrik nella parte orientale della regione autonoma della Siria settentrionale e orientale. Aerei da guerra turchi hanno preso di mira anche il deposito di grano nella regione di Dahir al-Arab vicino a Zirgan e le aree dei monti Qendil e dei monti Asos nel Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale).

L'attacco terroristico a Taksim, Istanbul, il 13 novembre, è stato pianificato ed eseguito dal regime turco AKP-MHP al potere per fornire un pretesto per questi bombardamenti mortali. Senza alcuna indagine, il regime turco ha accusato di questo attacco le Unità di protezione del popolo (YPG), le Unità di protezione delle donne (YPJ) e il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Nonostante l'immediato e veemente rifiuto di questa accusa infondata da parte delle Forze democratiche siriane (SDF, l'organizzazione ombrello che comprende YPG e YPJ) e del PKK, il ministro dell'Interno turco Süleyman Soylu, che ha una lunga storia di ostilità contro il popolo curdo, continua a predicare questa falsità per conto dello stato turco.

Ancora una volta, lo stato turco sta lanciando una campagna di aggressione non provocata contro i curdi per distrarre dai vari problemi della Turchia dopo due decenni di governo incontrollato di Recep Tayyip Erdogan e dell'AKP. Dal 17 aprile, il regime di Erdogan ha ripetutamente attaccato postazioni di guerriglieri curdi nel Kurdistan meridionale, utilizzando armi chimiche vietate più di 2.700 volte. Tuttavia, lo stato turco non ha ottenuto nulla con questi attacchi e le forze turche hanno bruciato i corpi dei propri soldati per oscurare l'entità delle loro perdite. Con il recente attacco sotto falsa bandiera a Taksim, Erdogan e l'AKP-MHP sperano di distrarre ulteriormente dalla loro sconfitta nel Kurdistan meridionale e fornire una giustificazione per la loro guerra intensificata contro i curdi in Rojava/Siria settentrionale e orientale.

Il regime fatiscente di Erdogan può rimanere al potere solo sconfiggendo la storica resistenza del popolo curdo alla sua occupazione neo-ottomana del Kurdistan. Con l'attentato a Taksim, Erdogan sperava di presentare la Turchia come vittima del terrorismo perpetrato dai curdi per ottenere il via libera per un attacco al Rojava al vertice del G20 a Bali, e sembra esserci riuscito, visto che il turco Il regime non è in grado di intraprendere questi attacchi senza l'approvazione della Global Coalition to Defeat ISIS, in particolare degli Stati Uniti.

Se la Global Coalition to Defeat ISIS è contraria a questa guerra illegale, allora i suoi membri devono immediatamente compiere passi decisi attraverso misure economiche, politiche, diplomatiche e legali per costringere la Turchia a rispettare il diritto internazionale. In caso contrario, si assumeranno anche la responsabilità delle conseguenze del terrorismo di stato turco contro il popolo curdo e gli altri popoli della Siria settentrionale e orientale.

Chiediamo quindi alle Nazioni Unite, alla Global Coalition to Defeat ISIS, all'Unione Europea e agli Stati Uniti di costringere i loro partner a rispettare i propri obblighi legali.

Consiglio esecutivo del Congresso nazionale del Kurdistan (KNK)

20.11.2022