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23 MARZO.
Come ogni anno, anche quest’anno abbiamo omaggiato i caduti dell’Idea e chi in vita ha lottato per i valori eterni della Patria e del Lavoro: dai volontari garibaldini, ai piloti che difendevano i cieli di Vicenza durante la seconda guerra mondiale, passando per quanti hanno speso la loro milizia per la Nazione.
Non potevamo che scegliere questa data per ricordare i nostri caduti, dedicandoci alla pulizia e alla messa in ordine dei loro luoghi di sepoltura.
Le testimonianze delle loro vite, al tempo stesso eroiche e semplici, sono per noi continua ispirazione per la nostra lotta, che da allora ad oggi è immutabile nei suoi principi e nei suoi obiettivi: la Rivoluzione in Italia e in Europa, sociale e nazionale.
Come ogni anno, anche quest’anno abbiamo omaggiato i caduti dell’Idea e chi in vita ha lottato per i valori eterni della Patria e del Lavoro: dai volontari garibaldini, ai piloti che difendevano i cieli di Vicenza durante la seconda guerra mondiale, passando per quanti hanno speso la loro milizia per la Nazione.
Non potevamo che scegliere questa data per ricordare i nostri caduti, dedicandoci alla pulizia e alla messa in ordine dei loro luoghi di sepoltura.
Le testimonianze delle loro vite, al tempo stesso eroiche e semplici, sono per noi continua ispirazione per la nostra lotta, che da allora ad oggi è immutabile nei suoi principi e nei suoi obiettivi: la Rivoluzione in Italia e in Europa, sociale e nazionale.
VICENZA È COSA NOSTRA, NON PUOI MANDARCI VIA.
Finalmente la città di Vicenza ha scampato il pericolo f*sc1sta. Grazie al prode sindaco Possamai e alla nuova giunta di sinistra, i vicentini possono dormire sonni tranquilli: vetrine spaccate nella notte, rapine, aggressioni e furti ma ALMENO dovranno tutti professarsi di chiara fede antifascista.
La convinzione che la firma di un pezzo di carta straccia possa far cambiare idea a qualcuno è proprio un pensiero da stolti.
Ancora più ridicolo pensare che l’ennesimo adempimento burocratico ci terrà lontani dalle strade della nostra città, che continueremo a vivere gioiosamente.
Noi rimaniamo beffardi e siamo pronti a prendervi per il culo firmando tutto quello che volete, sarà la nostra pacca sulla spalla di consolazione: perché non c’è niente di peggio di dimostrarsi incapaci e riuscire pure a coprirsi di ridicolo.
Finalmente la città di Vicenza ha scampato il pericolo f*sc1sta. Grazie al prode sindaco Possamai e alla nuova giunta di sinistra, i vicentini possono dormire sonni tranquilli: vetrine spaccate nella notte, rapine, aggressioni e furti ma ALMENO dovranno tutti professarsi di chiara fede antifascista.
La convinzione che la firma di un pezzo di carta straccia possa far cambiare idea a qualcuno è proprio un pensiero da stolti.
Ancora più ridicolo pensare che l’ennesimo adempimento burocratico ci terrà lontani dalle strade della nostra città, che continueremo a vivere gioiosamente.
Noi rimaniamo beffardi e siamo pronti a prendervi per il culo firmando tutto quello che volete, sarà la nostra pacca sulla spalla di consolazione: perché non c’è niente di peggio di dimostrarsi incapaci e riuscire pure a coprirsi di ridicolo.
CIAO VECIO!
Questo fine settimana, la nostra città diventa il luogo designato alla grande adunata degli Alpini. Per noi è profondo motivo di orgoglio e di appartenenza: molti dei nostri militanti hanno servito nelle truppe alpine sia in missioni su territorio nazionale che all’estero. Non possiamo che unirci ai festeggiamenti popolari che celebrano una delle specialità più decorate del nostro esercito.
Dalle trincee della Grande Guerra, all’eroismo dimostrato nella campagna di Russia, fino alle ultime gloriose azioni in difesa della Patria della divisione Monterosa. Sacrificio che si è protratto anche nelle ultime missioni all’estero del nostro esercito. Matteo Miotto, alpino thienese, era un ragazzo che, come noi, si era arruolato per servire la Nazione e si è sacrificato per il tricolore, ispirando decine di ragazzi con il suo esempio.
Questo fine settimana, la nostra città diventa il luogo designato alla grande adunata degli Alpini. Per noi è profondo motivo di orgoglio e di appartenenza: molti dei nostri militanti hanno servito nelle truppe alpine sia in missioni su territorio nazionale che all’estero. Non possiamo che unirci ai festeggiamenti popolari che celebrano una delle specialità più decorate del nostro esercito.
Dalle trincee della Grande Guerra, all’eroismo dimostrato nella campagna di Russia, fino alle ultime gloriose azioni in difesa della Patria della divisione Monterosa. Sacrificio che si è protratto anche nelle ultime missioni all’estero del nostro esercito. Matteo Miotto, alpino thienese, era un ragazzo che, come noi, si era arruolato per servire la Nazione e si è sacrificato per il tricolore, ispirando decine di ragazzi con il suo esempio.
Oggi i soliti noti vorrebbero svilire e sminuire il valore storico e popolare degli Alpini, in nome del loro solito odio verso tutto ciò che rappresentano l’Italia e gli italiani.
In effetti capiamo i loro turbamenti: tutti gli italiani, specie al Nord, hanno avuto nonni e parenti vari che hanno servito nelle truppe alpine. Poche centinaia, invece, sono quelli che hanno avuto la sfortuna di aver avuto tra i loro parenti dei partigiani.
Per noi, quindi, è festa! Viva gli Alpini e viva l’Italia!
In effetti capiamo i loro turbamenti: tutti gli italiani, specie al Nord, hanno avuto nonni e parenti vari che hanno servito nelle truppe alpine. Poche centinaia, invece, sono quelli che hanno avuto la sfortuna di aver avuto tra i loro parenti dei partigiani.
Per noi, quindi, è festa! Viva gli Alpini e viva l’Italia!
ESISTERE È COMBATTERE QUEL CHE MI NEGA
A 11 anni dal 21 Maggio 2013, si sente ancora l’eco del sacrificio compiuto da Dominique Venner sull’altare maggiore di Notre Dame a Parigi.
Un gesto estremo per risvegliare le coscienze degli Europei, perché prendessero coscienza del pericolo che incombe sul nostro Destino.
Tra i patrioti europei, quelli veri, quelli che vivono e lottano per là proprie Nazioni, c’è stato un prima e un dopo il gesto di Venner.
Operiamo tutti, da Oslo a Corfù, da Lisbona a Bucarest per compiere il risveglio dei nostri popoli.
A 11 anni dal 21 Maggio 2013, si sente ancora l’eco del sacrificio compiuto da Dominique Venner sull’altare maggiore di Notre Dame a Parigi.
Un gesto estremo per risvegliare le coscienze degli Europei, perché prendessero coscienza del pericolo che incombe sul nostro Destino.
Tra i patrioti europei, quelli veri, quelli che vivono e lottano per là proprie Nazioni, c’è stato un prima e un dopo il gesto di Venner.
Operiamo tutti, da Oslo a Corfù, da Lisbona a Bucarest per compiere il risveglio dei nostri popoli.
L’EUROPA CHE VERRÀ.
In un’immagine ecco il futuro che le classi dirigenti europee hanno preparato per i popoli del vecchio continente: stato di polizia atto a reprimere i cittadini e violenti criminali extracomunitari che cercano con la forza di imporre la loro “cultura” e il loro stile di vita.
In Germania un attivista anti-islam (no, non un violento neo n4zist4, ma un semplice cittadino che ha perso un caro amico in un attentato di matrice islamica) ha provato a fermare l’assalto di un immigrato armato di coltello. Risultato? La polizia blocca il cittadino tedesco e si fa accoltellare dal terrorista.
È questo il destino che gli europei vogliono per le loro patrie e i loro figli?
In un’immagine ecco il futuro che le classi dirigenti europee hanno preparato per i popoli del vecchio continente: stato di polizia atto a reprimere i cittadini e violenti criminali extracomunitari che cercano con la forza di imporre la loro “cultura” e il loro stile di vita.
In Germania un attivista anti-islam (no, non un violento neo n4zist4, ma un semplice cittadino che ha perso un caro amico in un attentato di matrice islamica) ha provato a fermare l’assalto di un immigrato armato di coltello. Risultato? La polizia blocca il cittadino tedesco e si fa accoltellare dal terrorista.
È questo il destino che gli europei vogliono per le loro patrie e i loro figli?