Radio Stria ~ La Radio Eretica
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Progetto radiofonico pensato per valorizzare e collegare esperienze multiformi antiautoritarie ed audioribelli.

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Gli Scénographes de l'Angoisse propongono una nuova esperienza, Bastion 2222, sotto forma di un viaggio immersivo attraverso lo Château d'Aigle, in un universo futuristico e distopico dove solo alcune antiche fortezze sono sopravvissute ai cataclismi. Oltre alla visita, propongono di immergersi per un'intera serata in un'atmosfera degna delle più grandi opere di fantascienza.

Bastione 2222

L'anno è il 2222. La società umana come la conosciamo oggi è completamente crollata, con solo circa 500.000 abitanti rimasti nel territorio un tempo conosciuto come Svizzera. Disastri naturali e nucleari, desertificazione, inquinamento e conflitti armati hanno distrutto le città e i villaggi della Svizzera: in questo contesto, i castelli, gli edifici che meglio hanno resistito ai cataclismi, fungono da ultimi baluardi per i sopravvissuti.

https://scenographes.ch/evenement/bastion2222-3/
RAVE DI MODENA: TRA DEMONIZZAZIONE E NUOVE ESIGENZE GIOVANILI, “FUORI DALLE REGOLE DELLA SOCIETA’” – Radio Onda d`Urto
https://www.radiondadurto.org/2022/10/31/rave-di-modena-tra-demonizzazione-e-nuove-esigenze-giovanili-fuori-dalle-regole-della-societa/

Nuove leggi, stessa merda

Nota: norma potenzialmente utilizzabile contro ogni tipo di raduno o protesta.

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2022/10/31/governo-oggi-il-cdm_5e962845-b46a-4e9d-8be0-290a435610f2.html
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#radiostria #bot
Ci vedrete alla frontiera
Con la macchina bloccata
Ma lui ce l'avrà fatta
La musica è passata

Viaggia senza passaporto
E noi dietro col fiato corto
Lui ti penetra nei muri
Ti fa breccia nella porta
Ma in fondo viene a dirti
Che la tua anima non è morta
E non svegliatevi
Oh, non ancora
E non fermateci
No no, per favore no

Ed è un'eterna partenza
Viaggia bene ad onde medie
E a modulazione di frequenza


https://youtu.be/y9XLiQmFoB0
EP DEMIA è una manifestazione collettiva d'una malattia che rapidamente si diffonde fino a colpire un gran numero di persone in un territorio.

In epoca di pandemia e terrore mediatico, dove le industrie farmaceutiche sono diventate i Marines della sanità e dove ancora meno di ieri conta la vita delle persone, ci siamo ritrovati in un laboratorio sotterraneo disperso tra i monti svizzeri per cercare di trovare un antidoto contro tutte queste idiozie.

Nella creazione ci siamo contaminati a vicenda, mescolando le nostre attitudini creative.

Il risultato è stato EP DEMIA, un nuovo virus che, ci auspichiamo, porterà all'estinzione della mentalità umana legata alle logiche di potere, oppressione,controllo e sfruttamento.

Provano continuamente a chiedere i nostri spazi e dove non ci sono riusciti ci sono passati sopra con le ruspe...

Hanno cercato di imprigionarci, ma il bisogno di libertà e di aria pulita ci hanno fatto incontrare tra i monti negli oliveti, negli edifici dismessi, simbolo del loro fallimento e nei luoghi più improbabili...

Ovunque siamo e saremo tribù!!!
Balleremo sopra le macerie della vostra civiltà.

#musica

https://www.youtube.com/playlist?list=PLL5Qgonxkjvlcn8xIvGZh-X1QBkSLvy84
Rave party e ordine pubblico

Nuovamente un rave party crea dibattito: tra misure restrittive e tolleranza, con il nuovo governo l’Italia si appresta a varare una serie di norme molto dure contro i raduni rave. Tobia D’Onofrio, autore per AgenziaX di un volume importante sul tema, “Rave new world”, ne parla ad Alphaville su Rete Due.


https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/alphaville/Alphaville-15754912.html?f=podcast-shows
Media is too big
VIEW IN TELEGRAM
Cosmo, pseudonimo di Marco Jacopo Bianchi è un cantante, un dj e un produttore molto noto. Conosce il mondo dei rave. A Che c'è di nuovo dichiara: "A quanto pare i rave fanno paura. Soprattutto a chi non ne ha mai visto uno. Io mi chiamo Marco, ho 40 anni, lavoro (sono un musicista) e ho 3 figli. E frequento feste, anche illegali. Qualche volta le ho anche organizzate. Perché? Perchè ogni tanto ho bisogno di vivere il mio tempo in modo diverso dall'ordinario. La nostra socialità è sempre meno libera: varchi, guardiani, sorveglianza, biglietti, documenti, soldi. La società del controllo per me è un incubo. Le sostanze sono ovunque nella nostra società. Ci sono sottoculture e valori che non rientrano nei canoni rigidi delle leggi vigenti, ma la cui sopravvivenza è indice di pluralismo. Una società che non sia morta del tutto, in altre parole, deve esercitare l'apertura e la tolleranza. Perchè l'alternativa si chiama totalitarismo."
System Fail n18 - La democrazia e i suoi scontenti

Mentre gli ingranaggi della ripresa fanno confluire l'energia popolare verso il sostegno a una lista di politici fortemente asettica negli Stati Uniti, il popolo del cosiddetto Brasile sta affrontando le conseguenze di un'elezione molto combattuta. Nonostante le notizie diffuse sulla soppressione degli elettori e sull'acquisto di voti, il candidato di destra Jair Bolsonaro ha perso con uno stretto margine contro il centrista neoliberale Luiz Inácio Lula da Silva, meglio noto come Lula. I sostenitori di Bolsonaro hanno preso particolarmente male la notizia e hanno tentato di chiudere il Paese, ma si sono trovati di fronte alla feroce resistenza della classe operaia brasiliana, degli antifascisti e degli ultras del calcio.

Nel frattempo, a Sainte Soline, in Francia, 7000 manifestanti hanno allontanato la polizia da un terreno destinato a diventare una riserva per la produzione di mais da monocoltura, mentre molti sono rimasti per continuare a difendere la terra.

Infine, in Italia, il prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione a tempo indeterminato. I compagni in Italia chiedono azioni di solidarietà.

Video di 15 minuti in inglese, sottotitoli disponibili in inglese e portoghese.
https://sub.media/system-fail-18-democracy-and-its-discontents/
REI DI RAVE

In seguito all’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto anti rave presentato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, abbiamo chiesto all’avvocato penalista Ettore Grenci di condividere le sue riflessioni sul decreto.

Ascolta e scarica la diretta: RADIO BLACKOUT
Nel 2004 nasceva TXTmob, un programma di elaborazione di SMS messo a punto dall’Institute for Applied Autonomy, un gruppo di studenti, attivisti ed artisti che reinventa le tecnologie per metterle al servizio della società civile: rilasciato sotto licenza GNU GPL , il codice di TXTmob consente di organizzare e di partecipare ad una sorta di mailing list a mezzo SMS. Il software venne usato durante le proteste in occasione delle Convention nazionali dei democratici e dei repubblicani.

Nell’agosto 2004 erano centinaia coloro che sfruttavano questo strumento di comunicazione one to many: attivisti e giornalisti indipendenti si scambiavano messaggi per organizzare sistoli e diastoli della manifestazione. Ci si scriveva per sfuggire alle cariche della polizia, ci si scriveva per convergere verso i focolai dell’azione, ci si scriveva per scambiarsi opinioni a proposito degli eventi in corso. I paramedici usavano TXTmob per convergere verso i luoghi dei disordini più violenti per assistere le persone coinvolte.

TXTmob risultava a tal punto indispensabile che quando T-Mobile aveva sospeso il servizio per i suoi abbonati, si era addirittura parlato di una strategia censoria per impedire il coordinarsi del dissenso. In realtà pare si sia trattato semplicemente del malfunzionamento dei filtri antispam adottati dall’operatore. Gli stessi membri delle forze dell’ordine pare fossero fra le liste degli iscritti, per poter gestire al meglio la propria opera di contenimento dei manifestanti.

Pochi anni dopo la struttura alla base di TXTmob venne presa come modello per ciò che sarebbe diventato Twitter.
L'INDUSTRIA CULTURALE È MILITARIZZATA -
IMMAGINARE CON GIORGIO BIANCHI

Giorgio Bianchi intervista Gioele Valenti, musicista indipendente che come molti altri colleghi si è ritrovato a dover scegliere tra le proprie idee e la possibilità di andare in tournée.

https://youtu.be/fWgqghQu3q0
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Dichiarazione di Alfredo Cospito (oggi al 45esimo giorno in sciopero della fame) all'udienza di appello per il ricalcolo delle condanne nell'ambito del processo Scripta Manent, tenutasi questa mattina a Torino. La sentenza arriverà a giorni. Queste le parole di Alfredo:

" Leggo soltanto quattro righe. Prima di scomparire definitivamente nell'oblio del regime del 41 bis lasciatemi dire poche cose e poi tacerò per sempre. La magistratura della repubblica italiana ha deciso che, troppo sovversivo, non potevo più avere la possibilità di rivedere le stelle, la libertà. Seppellito definitivamente con l'ergastolo ostativo, che non ho dubbi mi darete, con l'assurda accusa di aver commesso una "strage politica", per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno e che di fatto non hanno ferito e ucciso nessuno. Non soddisfatti, oltre all'ergastolo ostativo, visto che dalla galera continuavo a scrivere e collaborare alla stampa anarchica, si è deciso di tapparmi la bocca per sempre con la mordacchia medievale del 41 bis, condannandomi ad un limbo senza fine in attesa della morte. Io non ci sto e non mi arrendo, e continuerò il mio sciopero della fame per l'abolizione del 41 bis e dell'ergastolo ostativo fino all'ultimo mio respiro, per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo paese. Siamo in 750 in questo regime ed anche per questo mi batto. Al mio fianco i miei fratelli e sorelle anarchici e rivoluzionari. Alla censura e alle cortine fumogene dei media sono abituato, queste ultime hanno l'unico obiettivo di mostrificare qualunque oppositore radicale e rivoluzionario.
Abolizione del regime del 41 bis.
Abolizione dell'ergastolo ostativo.
Solidarietà a tutti i prigionieri anarchici, comunisti e rivoluzionari nel mondo.
Sempre per l'anarchia.
Alfredo Cospito "
Aggiornamento importante dall'udienza di oggi contro Anna e Alfredo. La corte di assise di appello di Torino non è riuscita ad emettere la sentenza e si è rivolta alla corte costituzionale: i giudici torinesi chiedono se sia costituzionale essere obbligati a non riconoscere le attenuanti ad Alfredo Cospito per i suoi precedenti. Questo fatto li obbliga a condannarlo all'ergastolo pur per una azione che non ha provocato né morti né feriti. La prossima volta la corte costituzionale si riunirà il 19 dicembre, ma non sappiamo se affronterà questo caso o se lo calendarizzerá successivamente. A quanto pare il 19 ancora udienza velocissima della corte di appello per formalizzare quanto deciso oggi, ossia l'invio della ordinanza  alla Corte Costituzionale.
Quando questa si riunirà ed esprimerà non si sa.
Dichiarazione di Anna Beniamino all’udienza d’appello per il ricalcolo delle condanne nell’ambito del processo Scripta Manent (Torino, 5 dicembre 2022)

Questo è un processo politico, che si è mostrato teso fin dall’inizio alla somministrazione della pena esemplare, processo alle nostre identità di anarchici più che ai fatti, processo a chi non abiura le proprie idee.
Una strage senza strage attribuita senza prove è il culmine di un crescente impegno di Antiterrorismo e Procure per esorcizzare lo spettro dell’anarchismo d’azione.
Nello stesso disegno si colloca l’imposizione del regime 41 bis ad Alfredo Cospito, reo di intrattenere rapporti con il movimento anarchico
dal carcere. Lo sciopero della fame ad oltranza che il compagno sta portando avanti dal 20 ottobre è l’extrema ratio contro isolamento e deprivazione sensoriale, fisica, psichica, contro un bavaglio politico. Bavaglio che gli ha impedito finanche di leggere le motivazioni dello sciopero stesso.
Il 41 bis è il grado estremo di accanimento dei regimi differenziati: carceri dove l’isolamento continuato e il sovraffollamento delle sezioni comuni sono le due facce di un sistema teso ad annullare l’individuo. Carceri dove le stragi, quelle vere, si sono verificate e si verificano: nella repressione delle rivolte del 2020, nello stillicidio di suicidi, nel trattamento dei più poveri e fragili tra i prigionieri come “materiale residuale” della società tecno-capitalistica imperante.
Se qualcosa accadrà ad Alfredo Cospito qualsiasi individuo dotato di pensiero critico capirà chi siano i mandanti ed esecutori del suo
annientamento fisico, non essendo riusciti ad effettuare quello politico e ideale.
Sono cosciente di essere ostaggio di un sistema che nasconde dietro al
feticcio di “sicurezza” e “terrorismo” il suo collasso politico, economico, sociale, ambientale.

Opporsi a questo è necessario. Potete distruggere la vita delle persone, non riuscirete a spegnere il pensiero e le pratiche antiautoritarie. Non
riuscirete a spezzare la tensione rivoluzionaria, non riuscirete a
spegnere l’anarchia.

Saluto Alfredo e tutti i compagni.

Anna Beniamino