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LE VERE RAGIONI DELL’ASTENSIONE DAL VOTO
L'esito delle votazioni regionali hanno evidenziato in modo inconfutabile una consolidata tendenza della crescente astensione dal voto. Subito è scattata la macchina delle analisi sociopolitiche in una serie convulsiva di dibattiti televisivi che da parte di tutti i partecipanti hanno reso chiaro cosa sono le seghe mentali e l'arte sublime degli "acchiappacazzintallaria".
Il tutto finalizzato a sostenere che solo l’attuale dirigenza "politica" (si fa per dire) può risolvere il problema che essa ha determinato. Ciò allo scopo implicito di negare l'esistenza del problema e negare l'esistenza di una gravissima emergenza democratica causata proprio dai partiti che, seppur formalmente legittimati dal voto che non richiede quorum, sono ormai definitivamente privi di rappresentanza popolare.
Tuttavia, la soluzione è semplice: agire secondo quanto richiede il voto popolare: meno corruzione, contrasto alla disoccupazione, guerra alla povertà (altro che guerra in Ucraina), sovranità monetaria, indipendenza politica dagli USA, fuori dalla NATO (o che almeno il rapporto di alleanza sia un rapporto tra pari e non un rapporto tra chi decide e chi esegue), italexit, ecc. ecc.
Cose chiare e semplici da fare ma che i nostri governanti a tutti i livelli preferiscono non fare ed eseguire gli ordini provenienti da Washington o da Bruxelles.
Ma allora la smettano di discettare sul perché dell’astensione dal voto, risparmiandoci il supplizio di ascoltare le loro minchiate in televisione.
AUGUSTO SINAGRA
QUANDO GLI ITALIANI CAPIRANNO E AGIRANNO?
Gli ultimi provvedimenti adottati dalla Anna Bolena della Garbatella lasciano esterrefatti.
Al personaggio in questione non è bastato disattendere gli impegni assunti in campagna elettorale per captare voti, ma ora passa direttamente ad attaccare il quadro economico che sorregge lo stato sociale.
L’ineffabile Giorgia Meloni unitamente al suo degno “socio” Giancarlo Giorgetti non a caso messo al Ministero dell’Economia per volontà di quei poteri e di quegli interessi che egli rappresenta, giustifica la revoca dei bonus edilizi poiché essi costerebbero duemila euro l’anno per ciascun cittadino, compresi i neonati e gli ultranovantenni, il cui totale sarebbe di circa 105 miliardi di euro l’anno e già questo fa capire che i duemila euro pro-capite di costo sociale, è una balla ma vi sarebbe anche che con questo ulteriore onere finanziario per lo Stato non si potrebbe allestire la prossima legge di bilancio perché si supererebbero i limiti previsti. Previsti dalla Giorgia Meloni, da Giancarlo Giorgetti, dalla Ursula Von der Leyen, da Giorgio Soros amico del Conte Paolo Gentiloni Silvery attuale Commissario europeo, o da chi?
La Giorgia Meloni farebbe bene a spiegare quanto costa pro-capite ai cittadini italiani il profluvio di armamenti autolesionisticamente inviati all’Ucraina; quanto costa, sempre pro-capite, l’acquisto di ulteriori elisir di lunga vita (in realtà di rapida morte); quanto costa pro-capite agli italiani il mantenimento di genti straniere cui si permette l’ingresso in numero illimitato sul territorio nazionale.
A questo soggetto che tutto rappresenta meno che gli interessi nazionali, varrebbe la pena di chiedere dove è finito il da lei tanto sbandierato blocco navale che, come ora è ancor più chiaro, serviva per ingannare il corpo elettorale.
“Fratelli d’Italia” ora è al 30% circa: queste percentuali altissime ritorneranno verso il 4/5% con la stessa rapidità dei subitanei e inverosimili successi.
Questo inverosimile personaggio la cui dimensione politica è pari a quella fisica del quartiere Garbatella dal quale proviene, non capisce (e allora va subito rimossa), che le misure adottate che erano e sono un ottimo volano di sviluppo della economia nazionale, produrranno ulteriore disoccupazione in misura imprevedibile, condurranno alla chiusura di migliaia di imprese del comparto edilizio e così pure delle imprese di produzione dei relativi materiali.
Nella testa della Giorgia Meloni non c’è che queste misure impediranno veramente la predisposizione della prossima legge di bilancio per il superamento dei limiti imposti da poteri esteri ed estranei.
Se poi la neo Giovanna d’Arco fa finta di non capire, allora la situazione è davvero preoccupante e dà la misura degli inganni del governo in carica che non è un governo nuovo ma è la prosecuzione dei governi precedenti e in particolare del governo presieduto dal bancario Mario Draghi il quale pure aveva la medesima intenzione di abolire i bonus edilizi perché così pure a lui era stato ordinato, ma non fece in tempo per decadenza dalla carica per la quale era stato votato solo dal Capo dello Stato.
AUGUSTO SINAGRA
FUMI DI KIEV
La Giorgia Meloni ha dichiarato, tra le altre cose, che la guerra in atto in Ucraina le ricorda le nostre guerre del Risorgimento.
Qualcuno la porti subito da un medico bravo o la riporti in quinta elementare.
AUGUSTO SINAGRA
FACCIAMO PARLARE I NUMERI
Ignoto lettore, Tu voteresti ancora "Fratelli d'Italia"?
AUGUSTO SINAGRA
LA STRAMPALATA TEORIA ECONOMICA DELL’USATO
Tutti sanno che riconosco a chiunque – anche alla Anna Bolena della Garbatella – il diritto costituzionale di dire minchiate.
Questa volta, tuttavia, devo fare una eccezione perché vi sono minchiate innocue e minchiate pericolose e dannose specialmente quando provengono dal Capo del governo, la quale ha di recente detto che l’invio di armi anche pesanti all’Ucraina non sarebbe un problema perché già erano state comprate in precedenza e poi non le usiamo.
Probabilmente la neo-economista confonde tra il bene materiale e il suo valore di mercato o, forse, nella sua mente semplice confonde tra bene materiale e liquidità nel tentativo di spiegare che a quei tanti milioni di italiani in stato di povertà non può certamente dare da mangiare un pezzo di carro armato o una canna da mitragliatrice, o altro.
O magari la semplice ma fervida mente della Signora della Garbatella vorrebbe sostenere che sarebbe meglio – come in effetti sta facendo – che i beni dello Stato (in questo caso gli armamenti) non vengano lasciati inutilizzati nei depositi ma sarebbe meglio usarli (anche per conto terzi).
La cosa avrebbe un senso se l’Italia usandoli nel proprio interesse (e Dio non voglia mai) e non per conto terzi dovesse poi ricostituire le scorte e con ciò investendo nel comparto degli armamenti (chissà Crosetto cosa ne pensa?).
Sfuggono alla mente della Signora in questione tre cose: la prima è che in ogni caso vanno ricostituite le scorte degli armamenti per le esigenze di difesa nazionale; la seconda è che è stato aumentato il bilancio della difesa di ben due punti percentuali del PIL; e la terza cosa è che non siamo gli Stati Uniti d’America che da sempre intendono le industrie degli armamenti come strumento di aggressione in pregiudizio di Stati indipendenti e come volano della sua economia.
AUGUSTO SINAGRA
E POI LE BARZELLETTE SUI CARABINIERI …
Gira in rete un documento proveniente apparentemente da qualche ufficio dei Carabinieri, relativo al concorso interno per Primo Maresciallo.
Il documento prevede tra i vari quiz, sotto la voce “Attualità”, la risposta ad un quesito obiettivamente demenziale: “Quali virologi italiani, a dicembre 2021, hanno intonato in TV un motivo musicale a favore delle vaccinazioni, parafrasando Gingle Bells?:
Massimo Galli, Donato Greco, Alberto Zangrillo, Giuseppe Ippolito, Giorgio Palù, Giovanni Rezza, Matteo bassetti, Andrea Crisanti, Fabrizio Pregliasco, Franco Locatelli, Alberto Mantovani e Giuseppe Remuzzi”.
Se il documento è falso il Comando Generale dell’Arma ne dia smentita e si applichi ad individuare l’autore del falso.
Se il documento invece è autentico, consiglio fraternamente al Comandante Generale in carica di presentare immediatamente le sue dimissioni per responsabilità funzionale nella formulazione di tale grandissima minchiata che non rende all’Arma dei Carabinieri il rispetto che merita.
Di questo passo le famose cariche dei Carabinieri saranno svolte con ritmo e parole di “Jamme jamme, jamme ‘ncoppa jà”.
AUGUSTO SINAGRA
LETTERA APERTA AL MINISTRO MATTEO PIANTEDOSI
Signor Ministro,
questa mia lettera non vuole essere una sua difesa. Lei non ha bisogno della difesa di nessuno, e men che meno mia.
In questi giorni successivi alla tragedia verificatasi in prossimità della costa di Crotone in Calabria, si stanno scatenando malafede, falsificazione dei fatti, ipocrisia, buonismo peloso, una serie incredibile di pretesi esperti, ecc.
Devo dirle, con questa mia, che non solo io ma moltissime persone le riconoscono onestà e competenza nella drammatica gestione del salvataggio dei sopravvissuti e nella ricerca delle povere Vittime.
Non è questa la sede per discutere di come prevenire questi eventi devastanti e come far fronte a spietate organizzazioni dedite per lucro al traffico di esseri umani, ma le si deve riconoscere che il suo primo commento/valutazione (che tanto indigna oscuri individui nei loro abituali sforzi di strumentalizzare la morte e la vita), è stato assolutamente corretto e rappresenta in questo frangente l’unica “voce” autorevole anche perché competente: “Queste persone non devono partire”.
Cinque parole che sintetizzano con efficacia tutte le problematiche connesse al sempre crescente e illegittimo ingresso sul territorio nazionale di moltitudini di genti della più diversa provenienza.
Alle anime “belle” che sproloquiano come e dove ad esse conviene, va ricordato che da che esiste questo problema vi sono state più di 21.000 Vittime in mare.
Se lei fosse stato già Ministro dell’Interno e si fosse seguito il suo ammonimento, oggi conteremmo 21.000 Morti in meno.
Solo chi è intellettualmente disonesto e moralmente fradicio può criticare quelle sue parole che sottintendono una palese evidenza: con la situazione presente ci saranno ancora centinaia di Morti in mare e l’unico modo per prevenire nuovi lutti non può che essere quello di prevenire e precludere le partenze.
Il suo è vero senso dell’umanità. Chi la critica è profondamente disonesto.
Si sente parlare di sue dimissioni sollecitate da quell’improbabile personaggio che presiede il governo.
Non sono io a doverle suggerire cosa fare. Certo, capisco il suo disagio tra il dover difendere l’interesse pubblico, come lei egregiamente fa, e cedere ad una offensiva ingiustizia.
In ogni caso, lei avrà marcato, con la forza e la dignità che non le mancano, la sua indipendenza come Ministro. Avrà reso palese la differenza tra lei e l’attuale inverosimile Capo del governo del quale sento dire che vorrebbe rimpiazzarla come Ministro dell’Interno con il di lei cognato Lollobrigida attuale Ministro dell’Agricoltura “per grazia ricevuta”.
Se ciò è vero, la tragedia si trascolora nella più cupa forma di nepotismo per il quale intelligenza e competenza sono optional rispetto ai quali prevale il familismo più sfacciato e ottuso.
È proprio vero: anche nella tragedia emerge un aspetto di divertente comicità e la On. Giorgia Meloni già dall’inizio del suo mandato sta facendo ridere tutti con la sua “vis comica”.
Forse è così che si spiega la sua profonda intesa con il pupo americano a Kiev: tra comici c’è sempre forte solidarietà.
A lei, Ministro Piantedosi, tutta la mia stima e gratitudine con la certezza che lei saprà adottare le giuste decisioni.
AUGUSTO SINAGRA
PIRITO È LIBERTÀ
Nel silenzio della contemplazione mistica del mio romitorio montano-sabino, ho deciso di colmare una lacuna nella filosofia teoretica e nella filosofia politica.
La proposizione e la conclusione si pongono come assiomi: il pirito è libertà in tutti i suoi momenti e in tutte le sue declinazioni. Ma che sia veramente un pirito, altrimenti ci si trova senza volerlo nella patristica di ispirazione spagnola.
Si può dire che il pirito è una necessità nel suo momento genetico ma non in tal modo il pirito (“vulgaris” lo scorreggione) esaurisce il suo significato, la sua volontà e il suo scopo.
Esso, tuttavia, non può essere confuso con subordinate non equivalenti come, per esempio, il romano “sti cazzi” o il più noto “vaffa”.
Il pirito è voce, una voce che si rivolge al futuro e si rivolge al bene.
Secondo la Scuola tomistica nata a Priverno Fossanova, il pirito assume ragioni e finalità non tanto religiose quanto teologiche. Esso è inteso come un tentativo della misericordia divina di dare una voce anche al culo. La filosofia gnostica di ispirazione aristotelica vede nel pirito un prolungamento dell’uomo nello spazio più sul piano della filosofia politica esso è inteso come il grido di ribellione degli stronzi oppressi.
Il pirito è anima, è voce, è un canto di libertà individuale e collettiva. Esiste, infatti, anche il pirito collettivo. Non ci si crede, ma è così.
Le antiche Scuole epicuree o i sacrifizi delle Vestali ricordano ancora oggi i famosi Cori piritiorum.
Il pirito è soprattutto musica che attinge ai rimbombi delle cavità profonde o al fruscio convulso del battito delle ali.
È questo che mai fu chiaro alla patristica di origine visigota: il pirito è unione tra cielo e terra ed esso è criterio e metodo nell’amministrazione della cosa pubblica e guida nell’azione di governo: il caso italiano dà conferma anche della scientificità del pirito.
Il pirito suona non parla e così attinge alle vette dell’arte.
AUGUSTO SINAGRA
IL MINISTRO PUÒ IMPUNEMENTE DELINQUERE PREVIA ADOZIONE DI DECRETO, ORDINANZA O CIRCOLARE
Da circa marzo 2020 si sono accumulate sul tavolo del c.d. Tribunale dei Ministri di Roma decine e decine di denunce contro Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Luciana Lamorgese e molti altri componenti del governo presieduto dal filosofo di Volturara Appula e poi del successivo governo del noto bancario.
Si tratta di un numero impressionante di denunce cominciando dalle mie sottoscritte anche dall’eccellente Avv. Alfredo Lonoce di Lecce e da moltissimi altri bravi Colleghi. Tra le denunce di spicco anche quella del Prof. Avv. Carlo Taormina.
In data 18 maggio 2021 il c.d. Tribunale dei Ministri ha ovviamente archiviato il tutto con una motivazione sintetizzabile nella seguente proposizione: trattandosi di “atti politici” adottati da Ministri essi sfuggono al sindacato del giudice ordinario competente in materia penale.
A parte il rilievo che, com’è ovvio, tutti gli atti posti in essere dai Ministri sono atti politici, vi è che al Tribunale dei Ministri è forse sfuggito il fatto che la sua competenza è proprio quella di accertare se i Ministri con i loro atti abbiano posto in essere reati, ma secondo la curiosa interpretazione del Tribunale dei Ministri di Roma, essendo questi atti “politici” viene meno la competenza del Tribunale anche se con tali atti i Ministri hanno commesso dei reati come era stato ben spiegato nelle diverse (forse centinaia) denunce.
La conclusione è che il Tribunale dei Ministri di Roma ha abolito sé stesso onde non resta, al Signor Presidente, che spegnere la luce e chiudere la porta.
La verità è sempre la stessa: larga parte della magistratura non ha alcun interesse alla propria indipendenza che viene rivendicata, però, con fiero cipiglio quando si tratta di interessi di categoria (promozioni, trasferimenti, retribuzione, conferimento di incarichi direttivi, ecc.
La novità aggiuntiva è che il provvedimento di archiviazione del 18 maggio 2021 è stato pubblicizzato solo in questi giorni. Misteri di Sant’Eusebio.
AUGUSTO SINAGRA
IN DIFESA DEL PRESIDENTE PUTIN
L’iniziativa della Corte Penale Internazionale di arresto di Vladimir Putin è una minchiata colossale poiché la Federazione Russa (così come USA, Cina e Israele) non ha ratificato lo Statuto di Roma del 1998.
La CPI non può dunque disporre l’arresto di cittadini dei detti Stati.
La cosa, organizzata dagli anglo-americani, mostra la loro consapevolezza dell’esito per loro infausto della guerra in Ucraina e cercano di conseguire la vittoria portando la guerra in Tribunale!!! …
Tuttavia, non c’è da fidarsi della ottusa violenza americana e della callidità inglese.
Ed è per questo che invito tutti gli Avvocati d’Italia integri di intelletto e di cuore e decisi a testimoniare sempre le migliori tradizioni di giustizia e libertà della Avvocatura italiana, ad aderire ad un immenso Collegio difensivo del Presidente Putin. Le accuse in concreto a lui mosse sono tanto calunniose quanto volgari.
Le adesioni possono essere inviate al ”Collegio Italiano Difesa Putin” (CIDP) tramite la seguente e mail: sinagraa@tin.it.
Di tale iniziativa si darà notizia all’Ambasciatore russo a Roma affinché informi il Presidente Putin che in Italia vi sono tantissime persone che condividono la sua azione, e guardano con memoria storica alla Santa Madre Russia.
AUGUSTO SINAGRA
P.S. Ogni aderente dia la sua disponibilità per quel che riguarda la comunicazione del suo nome alle Autorità russe.
FINALMENTE UN VERO GOVERNO ANTIFASCISTA
Il Commissariato per le Onoranze ai Caduti in Guerra ieri ha posto un divieto che ha impedito al Cimitero Militare di Nettuno, che accoglie una parte dei Caduti della RSI, di svolgere qualsiasi manifestazione, anche fosse stata una semplice Messa in suffragio dei Defunti.
Questo non era mai accaduto e quel che ancor più sconcerta è che ieri era semplicemente il trentennale dell’esistenza del Cimitero anche se in quel dell’ANPI o del Ministero della Difesa si è forse ignorantemente confusa la data del 25 marzo come la ricorrenza della fondazione dei Fasci di Combattimento del 1919, che invece era ed è il 23 marzo.
Non era mai accaduto che il Ministero della Difesa avesse vietato addirittura un gesto di pietà cristiana e umana.
Del Ministro Crosetto sappiamo quali sono i suoi veri interessi ed è quello che è, ma sicuramente questa sua decisione è stata adottata in accordo con la Giovanna d’Arco della Garbatella.
Potranno fare quello che vogliono ma alla fine diventeranno pazzi perché non potranno in nessun modo vietare le idee, impedire la memoria e la verità, negare il rimpianto o punire l’amor di Patria.
Una cosa è certa: non so e non m’interessa sapere quali calcoli e quali vantaggi personali la Meloni pensi di conseguire in tal modo, esaltando nel modo più penoso il servaggio nei confronti deli Stati Uniti d’America e dell’Unione europea, ma una cosa è certa: non riceverà la mercede dei suoi tradimenti e dovrà registrare presto il ritorno dei suoi consensi elettorali al 4/5%.
Capisco che chi l’ha votata e si è reso ora conto di essere stato ingannato da questa Signora, non lo dice per un naturale senso di vergogna, ma mi auguro che nel chiuso della sua casa abbia sputato allo specchio sul riflesso del suo volto di imbecille.
AUGUSTO SINAGRA
CRISTO AIUTALA
Devo riconoscerlo, mi ero sbagliato e me ne scuso.
Sono stato io, e tanti altri, a non aver capito cosa voleva dire S.E. Giorgia Meloni quando in campagna elettorale prometteva il blocco navale. Sua Maestà Giorgia Meloni ha mantenuto la promessa. Siamo noi a non aver capito che quando lei esigeva e poi prometteva il blocco navale non si riferiva alla Libia ma si riferiva alla Repubblica Popolare Cinese verso le cui coste è in procinto di lasciare l’ancora una poderosa Squadra navale italiana capeggiata dalla Portaerei “Cavour” (però non più di quattro/cinque aerei).
Fonti non smentite chiariscono che la mossa militare italiana è strategicamente rivolta a contenere l’espansionismo cinese.
Solo per notizia, la Ursula von der Leyen si sta recando proprio in Cina in attività di altissimo leccaculismo nei confronti del governo popolare cinese.
La cosa può apparire contraddittoria ma, in realtà, corrisponde ad un chiaro disegno di politica estera della Imperatrice della Garbatella: mantenendo una sua fondamentale promessa, Ella con un colpo solo ha anche dichiarato guerra all’Unione europea!
Accorrete, medici e infermieri e portatela subito in un ospedale, ma psichiatrico.
AUGUSTO SINAGRA
VIA RASELLA E LA VERITÀ
La polemica di basso livello culturale tra Ignazio La Russa con l’ANPI, il PD e con alcuni del suo stesso Partito (e ovviamente la Anna Bolena della Garbatella), fa capire chiaramente quale sia l’oggetto della contesa e della pretesa.
Ignazio La Russa, da quel che ho capito, si è scusato per aver detto che i militari tedeschi uccisi in Via Rasella erano dei musicanti e per non aver parlato di nazisti.
Posto che è del tutto irrilevante, ai fini dell’analisi storica dell’eccidio, a cosa fossero addetti i militari tedeschi uccisi (in realtà, erano i cosiddetti “territoriali” addetti a lavori di logistica e non certamente in attività di combattimento data anche l’età), o il fatto che essi fossero in parte altoatesini che non avevano rinunciato alla cittadinanza italiana, l’oggetto della pretesa tardo-partigiana è che si deve dire sempre e preliminarmente che i nazisti sono stati sempre responsabili di tutto e che l’attentato di Via Rasella fu un atto eroico e di guerra (come disse il Tribunale militare).
Se non ci si attiene a queste regole ci si deve scusare pubblicamente. Questo ha fatto Ignazio La Russa il quale si poteva limitare a precisare che i militari tedeschi uccisi non costituivano una banda militare. Dunque, un errore veniale ma una figura penosa di Ignazio La Russa che non aveva alcun motivo di scusarsi di niente.
È come quando oggi, se si parla di girasoli o grano ucraino, è d’obbligo premettere che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina è l’aggredito. Diversamente è vietato parlare.
Ero amico personale del Prof. Roberto Guzzo, capo di “Bandiera Rossa” a Roma il quale mi confidò che “Bandiera Rossa” aveva poco prima raggiunto l’accordo con il Generale Maltzer (mi pare questo il nome) Comandante tedesco a Roma, nel senso che i militari tedeschi avrebbero evacuato Roma entro 15 giorni, attestandosi a Sant’Oreste.
Non si fece in tempo. Intervenne l’attentato di Via Rasella che non poteva non provocare la rappresaglia tedesca e l’inizio della guerra civile.
Qualcuno si spieghi il perché di tutto questo.
Io posso solo aggiungere, come dovrebbe essere noto agli storici, che a Roma in quei giorni era uno stillicidio quotidiano di uccisioni di soldati tedeschi, ma non vi era alcuna reazione tedesca. La rappresaglia fu inevitabile dinanzi all’enormità del numero dei soldati tedeschi uccisi; numero che non tenne conto dei soldati tedeschi che morirono nei giorni successivi per le ferite subite a causa dell’attentato.
Tanto per evitare polemiche, la rappresaglia nella zona di occupazione francese nella Germania sconfitta era annunciata nella misura di uno a cinquanta (ho fotocopia del manifesto). Quella inglese e americana in misura ancora maggiore.
AUGUSTO SINAGRA
POST PASQUALE
È ormai notizia diffusa che la Dirigente scolastica di una Scuola elementare dell’oristanese ha sospeso per 20 giorni e con privazione della retribuzione una Maestra elementare che alla vigilia dello scorso Natale aveva recitato assieme ai suoi bambini della terza elementare l’Ave Maria e – cosa inaudita! – anche il Padre Nostro.
Si sono levate numerose voci di condanna nei confronti della Dirigente scolastica, si preparano raccolte di firme ed esposti al Ministro della Istruzione.
Tutte iniziative comprensibili, legittime e doverose.
Tuttavia, mi sembrano iniziative esagerate. Occorre non drammatizzare e ricondurre l’occorso in limiti di minore esasperazione valutativa.
Si tratta di ricercare una misura certamente di condanna ma meno afflittiva e più comprensibile per questa Dirigente scolastica che dovrebbe, viceversa, dirigere al massimo un emporio di casalinghi.
In spirito pasquale di perdono e di cristiana comprensione, sarebbe più comprensibile per questa Dirigente scolastica una diversa misura che le faccia comprendere di non essere adatta a continuare a svolgere il ruolo che ricopre.
Suggerisco dunque al Ministro di sanzionare la Dirigente scolastica con la misura meno afflittiva di tre giri di Piazza Venezia a Roma di corsa e a calci nel kulo, recitando l’Ave Maria.
Buona Pasqua a tutti.
AUGUSTO SIANGRA