Multilevel della libertà
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Curriculum Vitae Giovanni Vanni Frajese
Speriamo non ci siano i soliti attori dietro tutto questo, 🤔
Voi cosa ne pensate?



Nel nord del Kosovo è tornata asalire pericolosamente la tensione dopo l'uccisione la notte scorsa di un poliziotto locale vittima di uno scontro a fuoco conun gruppo di uomini pesantemente armati e appoggiati da mezzi blindati. Una esplosione di tensione che annulla ancora una volta tutti gli sforzi negoziali e di mediazione, l'ultimo dei quali è stato l'ennesimo fallimento del nuovo faccia a faccia di dieci giorni fa tra il presidente serbo Aleksandar Vucic e il premier kosovaro Albin Kurti. Nella violenta sparatoria della notte avvenuta nel villaggio di Banjska, non lontano da Leposavic, uno dei quattro maggiori Comuni del nord a maggioranza serba, altri due agenti kosovari sono rimasti feriti. La pattuglia era intervenuta dopo una segnalazione su un blocco stradale attuato da due camion su un ponte a Banjska. Sparatorie e scontri a fuoco sono continuati per molte ore nel corso della giornata, con 30 assalitori che si sono diretti verso un vicino monastero serbo ortodosso, suscitando caos e paura fra il personale religioso e un gruppo di fedeli serbi in visita al monastero. Secondo la polizia, negli scontri sono rimasti uccisi tre aggressori, mentre uno di essi è stato arrestato. Catturate anche altre quattro persone sospette trovate in possesso di apparecchiature per comunicazioni radio e ritenute in contatto con il gruppo di aggressori armati entrato in azione nel nord. Non hanno trovato conferma le notizie diffuse in giornata secondo cui sarebbero stati otto gli aggressori uccisi

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2023/09/24/alta-tensione-nel-nord-del-kosovo-dopo-uccisione-del-poliziotto_869f79c5-a932-4162-8bfc-5fd7b60c918e.html
Forwarded from Alessandra Ghisla
OBBLIGO VACCINALE.pdf
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ANALISI NORMATIVA VIGENTE SULL'OBBLIGO VACCINALE
Tutela del Diritto Soggettivo mette a disposizione un'analisi tecnico-legislativa inerente QUALSIASI OBBLIGO VACCINALE passato,
presente e futuro in Italia. Un documento che andrebbe studiato a memoria e che può essere condiviso con chiunque oppure inviato per
conoscenza ai dirigenti scolastici oppure datori di lavoro.
Rapina con mascherina anti-Covid, sì all'aggravante del travisamento
Cassazione: è corretta la contestazione dell'aggravante, non vale invocare l'adempimento del dovere legato all'emergenza pandemica (sentenza n. 1712/2022)

Indossare la mascherina in occasione di una rapina è comportamento idoneo ad integrare la circostanza aggravante speciale del travisamento.
Lo ha stabilito la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 1712 depositata il 17 gennaio 2022 (testo in calce).
Nella ipotesi di specie, il difensore dell’imputato, condannato in appello per il delitto di rapina aggravata ai sensi dell’art. 628, comma 3, n. 1, c.p., aveva sostenuto l’insussistenza della circostanza aggravante, trattandosi - a suo dire - di comportamento imposto dalla legge, in quanto reso obbligatorio dalla normativa conseguente all’emergenza pandemica da Covid-19.

Sul punto, va premesso che, secondo costante giurisprudenza, ai fini della sussistenza della circostanza aggravante del travisamento nel delitto di rapina è sufficiente una lieve alterazione dell’aspetto esteriore della persona, conseguita con qualsiasi mezzo anche rudimentale, purché idoneo a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona stessa (Cass. Pen., Sez. VI, 3 aprile 2014, n. 21890, in cui la Corte ha ritenuto sussistente l’aggravante, atteso che l’imputato indossava sul volto una calza di seta al fine di celare i suoi lineamenti, non rilevando che la calza, data la sua leggerezza, non impedisse del tutto la visualizzazione dei tratti somatici; Cass. Pen., Sez. II, 27 aprile 2011, n. 18858, in cui l’aggravante è stata riconosciuta in relazione al travisamento realizzato indossando un cappello con visiera e un paio di occhiali scuri).

Nella fattispecie, la Corte ha riconosciuto l’aggravante ritenendo il “travisamento mediante mascherina” chiaramente causalmente orientato alla commissione del delitto e certamente idoneo a rendere difficoltoso il riconoscimento dell’autore del fatto.



VI CONSIGLIO DI LEGGERE TUTTO L'ARTICOLO
Comunque se entrate in banca in posta o in un qualsiasi altro luogo pubblico e ci sono persone irriconoscibili perché con il volto coperto potete chiedere voi stessi che si scoprano il volto per la paura che possano ESSERE Mali intenzionati ed eventualmente chiamare chi dovere😉 che deve intervenire

IO PERSONALMENTE QUANDO VEDO PERSONE CON IL VOLTO COPERTO PROVO UNO STATO D'ANSIA E INQUIETUDINE CHE MANIFESTO ALL'AUTORITÀ CHE INTERVIENE OLTRE IL FATTO CHE È VIETATO circolare con il volto coperto 😉

Usiamo le leggi e le sentenze per ripagarli con la stessa moneta 😊

https://www.altalex.com/documents/news/2022/01/21/rapina-con-mascherina-anti-covid-si-all-aggravante-del-travisamento


https://t.me/orgoglioitaliani/9522
Multilevel della libertà
Cognitive_Warfare_Ed.2023.pdf
Lo Stato Maggiore della Difesa affronta la questione del controllo mentale della popolazione, valutando i limiti (legali) e le opportunità fornite dalle ultime tecnologie (Sensori nanotecnologici, farmaci, armi elettromagnetiche etc.), al fine di contrastare la "disinformazione" e le "fake news" che, ad opinione dei relatori, sono un pericolo per la sicurezza nazionale. Il documento che vi allego è davvero interessante, poiché non solo conferma che le tecnologie per controllare il comportamento sono già disponibili, ma anche che le stanno già adoperando. Attualmente il loro unico ostacolo è di tipo legislativo, ma è indicativo il fatto che i relatori del corposo documento intendono giustificare il loro operato trincerandosi dietro al paravento della "difesa" nei confronti di un nemico da combattere: la disinformazione.

Di seguito un breve estratto delle conclusioni del rapporto in questione.

COGNITIVE WARFARE - STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
La competizione nella dimensione cognitiva

IL COGNITIVE WARFARE NEL CONTESTO MULTIDOMINIO

La pervasività dei molteplici aspetti che concorrono alla competizione nella dimensione cognitiva e le possibili prospettive evolutive del fenomeno rappresentano un fattore di assoluta complessità le cui sfide e opportunità, se non adeguatamente affrontate, potrebbero avere significativi impatti sull’intera società a livello globale. Appare quindi immediatamente evidente come il "Cognitive Warfare" e le sfide derivanti dalla portata del fenomeno esulino da competenze esclusive di un unico Dicastero o Paese e necessitino di un’azione corale e sinergica da supportare, sia a livello nazionale che internazionale, anche attraverso un processo di crescente coinvolgimento e responsabilizzazione dei numerosi stakeholders, anche privati.

Risulta quindi necessario sviluppare, a tutti i livelli (whole of society), una profonda consapevolezza della portata del fenomeno e delle sfide correlate per affrontare al meglio rischi e opportunità connesse allo sviluppo del Cognitive Warfare. Tale consapevolezza di una risposta whole of government, dovrà necessariamente essere sviluppata attraverso la ricerca del coinvolgimento attivo della Difesa, in coordinamento con il comparto intelligence nazionale, già nelle fasi di monitoraggio di possibili azioni ostili.

Tenuto conto del livello di interconnessione globale e del livello di sviluppo delle innovazioni tecnologiche, il "Cognitive Warfare" sarà sempre più utilizzato per la condotta di operazioni anche sotto la soglia di conflitto spostando il focus dello scontro dai tradizionali campi di battaglia alle menti. Un qualcosa di intangibile, ma che potrebbe diventare un’arma potentissima.

L’associazione di una tipologia di Warfare56 alla dimensione cognitiva è giustificato dall’incremento di azioni nell’Information Environment, poste a sistema con gli sviluppi tecnologici, quelli delle neuroscienze e di tutti quei nuovi strumenti che sfruttano l’ambiente informativo e lo spettro elettromagnetico per influenzare i processi cognitivi. Già da qualche decennio, sulla base delle esperienze militari, la NATO annovera negli approcci dottrinali alla gestione delle crisi il "behaviour centric approach" volto ad influenzare l’audience, ovvero attori, stakeholder e popolazione. In linea generale, mentre proseguono le attività di approfondimento in ambito NATO per definire meglio le caratteristiche del "Cognitive Warfare", emerge la necessità di rilevare e comprendere le insidie e le sfide sottese, al fine di formulare ipotesi ed elaborare accurati assessment nella prospettiva di breve, medio e lungo termine.

COGNITIVE WARFARE PDF: http://www.tanker-enemy.com/PDF/Cognitive_Warfare_Ed.2023.pdf

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0ApKX67Q1SFoVHJJwjTm9dZmha4mHN57YeXsoPxCoQVjRxP6i5ReMQ4TaKLYe1u7rl&id=100031146260649&sfnsn=scwspmo


NON SO SE VI RENDETE CONTO DELLA GRAVITÀ
CONTROLLO MENTALE DELLA POPOLAZIONE, ORA CHI SONO I ROBOT IL POPOLO
BISOGNA RIBELLARSI CON OGNI MEZZO LECITO
🤬😉
https://mwi.westpoint.edu/mwi-video-brain-battlefield-future-dr-james-giordano/


"CON LE NANOPARTICELLE SPRAY POSSIAMO PERSINO UCCIDERE A DISTANZA".

ALTRO CHE ROBA DA COMPLOTTISTI. QUESTA E' LA CONFERENZA SULLA MODERN WAR, SULLE NUOVE TECONOLOGIE MILITARI TENUTA DA ALTI GRADI DELL' ESERCITO STATUNITENSE E L' UOMO CHE PARLA E' JAMES GIORDANO E LAVORA PER IL DARPA. ANDATE A LEGGERVI CHI E'...

👇👇👇👇👇👇👇👇
https://clinicalbioethics.georgetown.edu/jgiordano/

⚠️ QUI POTETE ASCOLTARE LA CONFERENZA PER ESTESO:

👇👇👇👇👇
https://mwi.westpoint.edu/mwi-video-brain-battlefield-future-dr-james-giordano/

NOTA: Rosario Marcianò ne parlò nel lontano 2007, nella trasmissione "Rebus" (su Odeon TV), condotta dal giornalista Maurizio Decollanz. Venne accusato di averle sparate grosse, ma aveva ragione.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02G7CXJPJYis41G8QLiZeVaam8XkiG4po8tHgUCh2Zdpnsc6DikSSkEgYMR8QhsDLwl&id=100031146260649&sfnsn=scwspmo
Media is too big
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5 - MULLIS E DUESBERG CONTRO IL CAVALIER CITROVIR

Ieri l’Aids oggi il Covid. Ieri l’AZT, oggi i sieri tossici

Il mondo della ricerca sull'AIDS è più malato dei pazienti che dovrebbe aiutare, perché è tutta una corsa al marketing sotto il giogo dell'arroganza delle case farmaceutiche che nella furia del profitto vendono farmaci a volte letali”.
(Prof. Joseph Sonnabend - Royal College of Physicians - Edimburgh 1997)

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