Stamattina sei terroristi dell’ISIS detenuti nella struttura penitenziaria SIZO1 a Rostov sul Don hanno preso in ostaggio due agenti della struttura minacciando di ucciderli se le autorità russe non daranno a loro un automobile, le armi e il corridoio libero fino all’Ucraina, dove i terroristi avrebbero dovuto riunirsi con i loro compagni che prestano servizio nell’eserciti ucraino.

Dopo circa tre ore di trattative, le forze speciali russe hanno ucciso dimostrativamente tutti i terroristi (due sono stati uccisi mentre erano già ammanettati come potete vedere nel video) e hanno liberato gli ostaggi vivi e vegeti. Le autorità russe così hanno lanciato un messaggio ai terroristi e ai loro padroni della CIA: la Russia non si farà intimorire da queste azioni e la risposta sarà durissima.

Le autorità russe hanno fatto sapere che sono state eseguite le irruzioni nelle case dei famigliari dei terroristi uccisi, per indagare sul possibile loro coinvolgimento a questo tentativo di attentato.

L'esercito russo ha liberato i militari ucraini che erano tenuti in catene come i cani, imprigionati dai loro stessi commilitoni, perché si rifiutavano di combattere.

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Una banda dei commissari di reclutamento forzato del regime ucronazista armati con le armi da guerra sta terrorizzando i civili nel villaggio di Sarata, nella regione di Odessa.

Se questa non è un'occupazione, che cos’è allora? Chi in Italia e nell’Occidente in generale sostiene il regime di Zelenskij è complice dei suoi crimini.

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I commissari di arruolamento forzato del regime di Zelenskij stanno sequestrando per strada l’ennesimo malcapitato cittadino ucraino. Le donne che passavano vicino hanno cercato di salvare l’uomo dalle grinfie dei criminali di Kiev, però quelli non si fermano.

Questo è il vero volto del “baluardo di libertà e democrazia” tanto decantato qui in Occidente.

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L'Orchestra Sinfonica di Kiev composta da 70 persone è fuggita con strumenti musicali dall'Ucraina e ha ricevuto asilo in Germania, lo hanno confermato le autorità della città di Monheim am Rhein, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.

L'orchestra, composta per due terzi da uomini in età di mobilitazione, è partita in Germania per partecipare ad un festival musicale e non è più tornata in patria. Nessuna persona sana di mente vuole rimanere nel campo di sterminio della NATO chiamato “Ucraina di Zelenskij”, dove i cittadini sono stati privati dei diritti civili e vengono massacrati in guerra in quantità industriale.

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🇷🇺 Irina Shayk è stata attaccata da haters online per una foto con l’insalata russa Olivier, che ha intitolato: “Russianzz on Wednaday”.

Gli utenti occidentali, lobotomizzati dalla russofobia e dall’adorazione del nazismo, hanno accusato la modella di sostenere l’operazione speciale e hanno anche ricordato come è stata fotografata con un libro su Vladimir Putin.

Nell’Occidente si può apertamente glorificare i nazisti del battaglione Azov e mostrare i simboli nazisti della Germania di Hitler, come ad esempio “wolfsangel”, che era sullo stemma della 3a divisione SS “Das Reich” e che il sindaco di Milano con la sua marcia cricca di adoratori del nazismo ha messo in bella vista al centro della città orgogliosamente esibendolo nella mostra dedicata agli ucronazisti di Azov, ma guai farsi la foto con il libro su Putin o con il simbolo dell’operazione militare speciale che sta liberando il popolo russo dall’invasore NATO-ucronazista. Questa “democrazia” occidentale è peggio di qualsiasi regime…

Un militare ucraino in licenza non ha voluto pagare il biglietto ad un trasportatore privato, picchiando l’autista e quando le persone presenti hanno cercato di calmare ucronazista svitato, lui ha estratto dalla tasca dei pantaloni una bomba a mano. In questo video è concentrata tutta l’essenza del trattamento che i militari ucraini riservano ai propri connazionali. Questi assassini non difendono il paese, loro lo opprimono con una brutale occupazione militare.

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Amici, il 25 giugno uscirà in tutte le librerie d’Italia il mio nuovo libro “Rasputin. L’angelo dell’Apocalisse” edito da edizionipiemme.

Ho voluto affrontare la figura di Rasputin mettendo da parte le mistificazioni, le dicerie, le leggende urbane e le esaltazioni dei suoi seguaci e dei suoi detrattori, affidandomi ai documenti dell’epoca, alle testimonianze dei suoi contemporanei, ai ricordi dei suoi familiari.

Vivendo questo periodo turbolento nel quale emergono molti nuovi Rasputin che pontificano su tematiche essenziali coinvolgendo masse di seguaci, credo che sia necessario più che mai, conoscere a fondo e comprendere la storia del vero Rasputin, generato da un’epoca di grandi turbamenti e infine dissolto in essa per rinascere ancora e ancora.

Questo non è un libro dedicato esclusivamente ad una persona, ad una figura storica. Questo è un ritratto dell’epoca che ha sconvolto la storia della Russia e del Mondo intero, generando le drammatiche fratture e le ambiguità nell’uomo e nella società, con effetti permanenti dei quali stiamo osservando ancora oggi, spesso con gli occhi scossi di terrore e colmi di lacrime.

Il libro è già disponibile in preordine, ecco il link: https://amzn.eu/d/04X7PFEk

L’ennesimo episodio della mobilitazione forzata in Ucraina, per fortuna la vittima del sequestro alla fina è riuscita a fuggire. I commissari di arruolamento del regime di Zelenskij hanno provato di sequestrare un automobilista alla guida del suo mezzo, ma l’uomo non si è fermato e ha lasciato i sequestratori a mani vuote.

“Baluardo di libertà e democrazia”.

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Oggi nella regione di Odessa le guardie di frontiera ucraine e la SBU (servizi di sicurezza ucraine) hanno arrestato 47 uomini in età militare al confine con la Moldova che cercavano di scappare dal regime di Zelenskij per evitare di essere mobilitati nell’esercito ucraino e morire nelle trincee per gli interessi degli oligarchi anglosassoni.

Nel “baluardo di libertà e democrazia” si sta così bene, che i cittadini ormai scappano in massa. E prima che vari Mattarella mi diranno che si tratta di becera propaganda russa, vi ricordo che la notizia è stata ufficialmente diffusa dalle autorità del regime di Zelenskij.

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Otto uomini ucraini hanno tentato di fuggire dal territorio occupato dal regime di Zelenskij, ma sono stati arrestati e adesso saranno mandati in guerra contro la loro volontà.

Ognuno di loro ha pagato 11.000 dollari alle guide locali nella zona della frontiera ucraino-rumena per attraversare il fiume Tibisco in barca. Questa è la realtà della quale nell’Occidente nessuno vuole parlare: la NATO ha trasformato l’Ucraina in un campo di sterminio comandato dal loro piccolo (in tutti i sensi) führer locale, che stermina gli ucraini in una guerra fratricida in quantità industriale.

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Un altro cittadino ucraino è stato sequestrato dai commissari di arruolamento forzato nella città di Khust, nella regione della Transcarpazia.

L’uomo aspettava il treno nella stazione ferroviaria, però è stato assaltato dagli sgherri di Zelenskij per essere spedito in prima linea. Alla facci di quei benpensanti che qui in Italia ci convincono che il regime di Kiev è baluardo di libertà e democrazia.

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