NICOLAI LILIN
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Nicolai Lilin, scrittore e artista, autore di Educazione Siberiana, libero pensatore. Canale Telegram ufficiale
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Mentre i soldati ucraini muoiono sul fronte per il futuro roseo degli USA, il ministro della difesa dell’Ucraina Aleksei Reznikov si diverte da ubriaco, probabilmente immaginando se stesso un guerriero Jedi.
LIBRI SUL COLLABORAZIONISTA STEPAN BANDERA PER I BAMBINI UCRAINI
La denuncia di Eduard Dolinsky, direttore generale del Comitato ebraico ucraino: «Nel nuovo libro per bambini Bandera parla: "Vorrei sfatare il mito che noi, Banderisti, odiamo le altre etnie. Non è vero. Inoltre, persone di varie nazioni sono state combattenti dell'UPA: Ebrei, tedeschi, polacchi. Il Banderista è un ucraino che vuole essere libero, intelligente e di successo"
https://twitter.com/edolinsky/status/1617811477339176968
Uno sconto più che generoso…
Non tutti i militari statunitensi supportano le decisioni del proprio governo
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Così in Ucraina procede la mobilizzazione. Non tutti i giovani sono motivati, ultimamente la gran parte non vuole morire per gli interessi del regime corrotto del presidente Zelenskij.
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Nella zona di Brest, in Bielorussia, l’aviazione russa si sta esercitando sul territorio civile.
L’esercito bielorusso sta rimettendo in funzionamento i mezzi che erano in stato di conservazione. Ulteriore conferma che in Bielorussia si sta preparando ad un’offensiva.
🇺🇦 in Ucraina per reclutare forzatamente i cittadini nell’esercito che ogni giorno perde sempre più uomini e mezzi, le autorità governative intervengono persino durante i bombardamenti, sfruttando il fatto che i cittadini si radunano per proteggersi dai missili russi nei sotterranei della metropolitana.
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L’esempio dell’impegno intelligente di un piccolo gruppo mobile tattico dei mezzi corazzati coordinati dai droni: mentre i militari ucraini hanno tentato di attaccare le posizioni russe con l’aiuto di un carro e alcuni blindati, i russi hanno risposto con i “Terminator”, mezzi corazzati leggeri di sostegno dei carri armati e un carro armato T90, coordinati dall’aria con i droni. Pochi minuti di fuoco congiunto e i militari ucraini si ritirano, lasciando metà del gruppo operativo a terra e alcuni mezzi in fiamme.
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Così in Ucraina, paese che i nostri media occidentali dipingono come “baluardo della democrazia” e il “paladino dei valori occidentali”, le persone civili vengono strappate dalla loro famiglia per essere trasformate contro la loro volontà nella carne da macello, costrette alla brutale morte negli interessi del regime di Zelenskij.

Mi domando se la moglie e i bambini dell’uomo che viene strappato a forza dalla propria famiglia dalle bestie del regime nazista di Kiev guarderanno questa edizione del festival di Sanremo con in collegamento il comico sanguinario che ha mandato il loro padre alla morte sicura. Mi interessa se i giornalisti italiani, quelli che ormai hanno perso definitivamente le loro lingue nel deretano di Zelenskij e dei suoi nazisti, un giorno saranno in grado di spiegare ai bambini di quest’uomo perché sostenevano il regime che non solo ha portato alla rovina il loro paese, ma anche ha privato loro del padre.
Vari articoli dei presunti esperti militari occidentali annunciano la vittoria dell’Ucraina grazie all’arrivo dei carri Leopard e Abrams, spacciati per le armi miracolose e invincibili.

Per rinfrescarvi la memoria vi giro il vecchio video risalente all’invasione statunitense dell’Iraq, dal quale si nota con quale semplicità prende il fuoco il carro statunitense Abrams colpito dal vecchio (risalente agli anni settanta del secolo scorso) missile anticarro 9M113 Konkurs di produzione sovietica. I russi di questi sistemi ne hanno in abbondanza e nel frattempo hanno fatto dei nuovi, più efficaci. Hanno bruciato in pochi mesi 200 carri polacchi e bruceranno anche quelli occidentali. L’entusiasmo creato attorno ai pochissimi carri che l’Occidente manda in Ucraina serve soltanto per prolungare l’agonia degli ucraini, per continuare a speculare sulla loro pelle, mentre al livello tattico-strategico questi mezzi avranno poca rilevanza.